Ecco uno schizzo della
Domus Jerusalem, la prossima mastodontica
"opera" di Kiko (Francisco José Gòmez de Argüello y Wirtz), da
realizzare a Mamre, in Israele, presso Gerusalemme (di cui nonostante la
colossale segretezza ci era trapelata qualche notizia
due anni fa). La prima cosa che salta all'occhio è il
"disco volante" sulla destra (ossia l'aula liturgica circolare) identico a quello del Centro Neocatecumenale di Porto San Giorgio in Italia.
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I Jetsons volano tra le Domus Kikiane |
L'architettura futuristica, sebbene scimmiottante qua e là stili ebraici, richiama i cartoni animati dei
Jetsons
("I pronipoti") e quella "sindrome del mattone" di tutti gli uomini di
una certa età convinti di dover assolutamente lasciare ai posteri un
monumento a sé stessi.
Ma non è solo questione di pessimo gusto. La chiesa-UFO è una vera e
propria "piramide di cerchi concentrici", che per i cabalisti indica le
ruote della Merkavah (cfr.
Ez 1,21), e che simboleggia un'iniziazione "per gradi". Avrà forse qualcosa a che fare con i
simboli massonici reperibili negli
orrendi dipinti del fondatore dei neocatecumenali?
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Ecco l'UFO di Porto San Giorgio |
Il sottotitolo
"The New Challenge", "la nuova sfida", sembra essere direttamente riferito ai
portafogli
dei neocatecumenali (le raccolte di denaro sono già iniziate). Chissà,
magari come già avvenne per la Domus Galilaeae, anche stavolta vedremo
Kiko comandare urgentemente dalla sera alla mattina che ogni comunità
versi subito l'equivalente di una decina di stipendi
a costo di fare una fideiussione, perché i lavori in corso per la
nueva Domus kikiana non si possono mica fermare.
Alcuni fratelli ci confermano che il terreno è stato acquistato (per uno
spropositato fiume di milioni) da una non meglio precisata "chiesa
siriaca". Corre voce che la proprietà verrebbe intestata al Patriarca
Latino di Gerusalemme che, benché ben disposto verso i neocatecumenali,
si vede costruire davanti al naso un'altra Domus a immagine e
somiglianza degli "iniziatori" del Cammino; per fare un paragone,
provate a immaginare un cattolico un po' troppo appassionato di ippica
che costruisce una chiesa a forma di cavallo proprio di fronte alla
Basilica di San Pietro in Vaticano...
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Chissà quanti neocatecumenali penseranno ironicamente che... |
Ma la notizia suscita piuttosto un altro tipo di domande: il Cammino non
era soltanto un "itinerario" per i "tempi odierni"? Non era un
«insieme di beni spirituali» così come stabilito dall'articolo 3 dello Statuto? Cosa c'entra la fondazione
Famiglia di Nazareth con l'articolo 4 dello Statuto?
Come mai bisogna pagare profumatamente per realizzare ogni ideuzza del fondatore? Come mai bisogna pagare la "decima" quando lo Statuto non la prevede affatto?
Vedete, uno comincia il Cammino Neocatecumenale nella speranza di
aumentare la propria fede, e si ritrova invece davanti a continue
richieste di soldi, occasioni di
sfruttamento,
pratiche divinatorie,
insegnamenti ambigui e
distorti,
spiritualità inquietante,
liturgie stravaganti,
infinite mistificazioni e
disubbidienze ai Pontefici, l'
«oliatura» degli ecclesiastici e la
vera e propria guerra a quelli che
non danno appoggio, e poi
l'«orgoglio e l'arroganza» dei leader, il
«culto della personalità» dei
fondatori, financo il
"santino di san Kiko"...
(ringrazio Markus, Lino e fratelli vari per le segnalazioni e gli spunti)
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