FIDANZATI: c'erano una volta? In arrivo un documento Cei sul tempo della formazione al matrimonio
2.-“Vi occuperete della pastorale familiare” è il titolo
dell’incontro dei responsabili diocesani di recente nomina, promosso
dall’Ufficio famiglia della Cei ad Assisi dal 9 all’11 novembre (presso
la “Domus Pacis”). Radunerà circa 550, tra sacerdoti, religiosi e coppie
di sposi, per lo più incaricati diocesani per la pastorale familiare
“di recente nomina”, come spiega il direttore don Paolo Gentili:
“Abbiamo voluto allargare questa occasione, pensata per i nuovi
responsabili diocesani, anche a coloro che, magari tra un po’ di tempo,
potrebbero come sacerdoti o giovani sposi, assumere la nuova
responsabilità dell’attenzione alla famiglia nella propria Chiesa locale
o anche a chi, impegnato da molti anni in questo servizio, volesse
rigenerarsi”.
Il programma dei lavori prevede relazioni di vescovi, teologi, pastoralisti, animatori ed esperti, oltre che di esponenti di associazioni e movimenti laicali. In concomitanza con il convegno è prevista l’uscita del documento della Commissione episcopale per la famiglia e la vita sull’accompagnamento dei fidanzati e i percorsi di preparazione alle nozze. Mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della Commissione episcopale per la famiglia e la vita, presenterà il documento ai convegnisti il 9 novembre. Il testo sarà disponibile lo stesso giorno sul sito della Cei: www.chiesacattolica.it. Luigi Crimella, per il Sir, ha intervistato mons. Enrico Solmi.
Il programma dei lavori prevede relazioni di vescovi, teologi, pastoralisti, animatori ed esperti, oltre che di esponenti di associazioni e movimenti laicali. In concomitanza con il convegno è prevista l’uscita del documento della Commissione episcopale per la famiglia e la vita sull’accompagnamento dei fidanzati e i percorsi di preparazione alle nozze. Mons. Enrico Solmi, vescovo di Parma e presidente della Commissione episcopale per la famiglia e la vita, presenterà il documento ai convegnisti il 9 novembre. Il testo sarà disponibile lo stesso giorno sul sito della Cei: www.chiesacattolica.it. Luigi Crimella, per il Sir, ha intervistato mons. Enrico Solmi.
Si va diffondendo la pratica della convivenza prima del
matrimonio. Il valore del fidanzamento sembra andato perduto. Come
valutare questa situazione?
“Il valore del fidanzamento è andato progressivamente scivolando
verso una progressiva e, direi, anche apparente irrilevanza. Nel senso
che perdendosi il carattere sociale del matrimonio e venendo meno il
desiderio di una vita matrimoniale che parta con certezza, il
fidanzamento appare per così dire sfilacciato in un limbo che ha poco a
che vedere con la sua storia. Un tempo, in vista degli ‘sponsali’, esso
significava il progressivo aprirsi alla socialità dei fidanzati, che si
proponevano alle famiglie e alla comunità, e anche suscitava in loro un
percorso di crescita. Oggi di fatto assistiamo alla perdita anche del
nome stesso del fidanzamento, ma rimangono immutate le esigenze di una
conoscenza reciproca tra i due in ordine a una relazione significativa”.
Come accompagnare oggi i fidanzati verso le nozze cristiane proponendo un amore totale, fedele e fecondo?
“Credo che sia di per se stesso insito in un due giovani o due
persone che vogliano intraprendere il cammino del matrimonio il
desiderio di un amore che progressivamente sia coinvolgente per le loro
esistenze. Ciò sotto il profilo della loro umanità, del crescere nel
tempo dell’unicità del loro rapporto e nel contempo della fecondità
intesa come la nascita di una nuova relazione di coppia e come fecondità
del generare figli. L’impegno odierno nasce dal far emergere queste
esigenze, dar loro una verbalizzazione, rendere coscienti che l’amore
coniugale e matrimoniale si compone di queste dimensioni. Le vie, credo,
siano duplici: la prima è quella di esprimere testimonianze di famiglie
e di coppie che stanno riuscendo in questo percorso, cioè che ancora
oggi è possibile questo. In secondo luogo nel presentare la
ragionevolezza di questo percorso, rispondendo anche a un insieme di
domande che la società post-moderna pone. Da qui l’importanza dei
percorsi formativi per fidanzati fatti di conoscenza, approfondimento e
crescita”.
Il sacramento del matrimonio ha ancora un senso dentro una società secolarizzata?
“Il sacramento del matrimonio è definito il sacramento ‘più antico’
da Giovanni Paolo II, in quanto lo vede iniziato da Dio creatore nel
momento in cui crea l’uomo e la donna, gli uni per gli altri, nella
dimensione sessuata e di relazione. Le caratteristiche dell’amore
coniugale sono portate a compimento dall’amore che Cristo ha offerto
all’umanità. Parlare di sacramento non significa, allora, entrare in una
sfera sacrale che poco ha a che vedere con le dinamiche umane e sociali
della relazione familiare; al contrario è assumere i caratteri
dell’amore coniugale nell’amore di Cristo che li purifica e dà loro una
pienezza sorprendente. Quindi il sacramento del matrimonio va nella
linea della scoperta e crescita dell’amore e non è un qualcosa di
diverso dalle attese profonde che i fidanzati hanno in sé, al contrario
ne presenta l’origine e il compimento e dà anche il sostegno nella sua
crescita continua”.
È ancora possibile parlare di castità oggi?
“Oggi viviamo una condizione che sembra essere lontana dalla
castità, in un contesto di banalizzazione della sessualità e della
corporeità. La castità significa assumere il valore del corpo e della
sessualità in ordine alla propria vocazione, maturando nel caso del
matrimonio una reciproca stima dell’altro, della sua corporeità, della
sua persona. La castità in vista del matrimonio realizza una conoscenza
che si va via via completando fino a quell’incontro totale e pieno che è
l’incontro delle due persone con la loro corporeità all’interno della
nuova condizione di sposi. Quindi parlare di castità significa parlare
della progressione dell’amore e di una approccio vero, autentico e pieno
alla persona dell’altro. Significa andare in un compimento dell’amore
che le due persone si attendono. Contrariamente a quanto si potrebbe
pensare, il contesto attuale chiede di conoscere e apprezzare questo
valore, chiede un’alleanza in questa crescita nei due fidanzati e anche
il sostegno e la partecipazione di altri fidanzati che condividono
questo percorso”.
SIR 07-11-201
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