ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 26 novembre 2012

Che kerigma?

L'eretico Kiko Arguello scrive la sua autobiografia puntualmente appoggiata e incensata dalla gerarchia corrotta coi poteri luciferini di questo mondo. VERGOGNA!...
Chiunque appoggi eretici di questa fatta è automanticamente eretico.
La prefazione di questo ridicolo testo da parte del modernista Canizares, Prefetto della Congregazione del Culto Divino, che promulga l'eterodosso Novus Ordo Missae. (vergognoso)
La prefazione del libro è a cura del cardinale Antonio Cañizares, prefetto della Congregazione per il Culto Divino, che scrive: “Il Cammino Neocatecumenale è un dono che lo Spirito Santo ha dato alla Chiesa dopo il Concilio, in quanto percorso o itinerario di iniziazione o re-iniziazione cristiana, e come strumento per promuovere una nuova e vigorosa evangelizzazione”. Prosegue il porporato: “Ringraziamo Dio per le grandi meraviglie che Egli opera in favore della Chiesa e dell’umanità attraverso questa strada; per le grandi benedizioni e per i frutti che per mezzo di questo Cammino si riversano in favore del suo popolo: frutti di conversione alla vita cristiana, di vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, di attività missionaria della Chiesa. Frutti anche di carità, di vita conforme alle Beatitudini, di generosità, di famiglie rinnovate e aperte alla vita”.
Invece il modernista (e quant'altro) Schorborn, fa il commento - ridicolo, in quanto Kiko è un eretico patentato - alla cosidetta catechesi "tre Angeli". Vergognoso.
 Da parte sua, il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, ha contribuito al libro con un commento alla catechesi di Kiko intitolata “Tre Angeli”. Scrive il porporato austriaco: “questo Cammino, tante volte confermato e incoraggiato dai Papi Paolo VI, il Beato Giovanni Paolo II e il nostro Santo Padre Benedetto XVI, attraverso l’annuncio della Buona Novella, il Kerygma, ha aperto a molte persone la porta della Fede”. “La catechesi di Kiko qui pubblicata – prosegue Schönborn – rappresenta una forte ‘istruzione’ per i discepoli. È un invito alla conversione personale. 
Questa catechesi m’impressiona perché mostra chiaramente, a me personalmente, che senza conversione personale non è possibile evangelizzare. Chi evangelizza deve essere per primo evangelizzato”. Uno dei punti chiave del libro di Kiko Argüello è che “è necessario passare in una parrocchia da una pastorale di sacramentalizzazione alla evangelizzazione”. “Se la parrocchia – scrive – ha, per esempio, un territorio con circa 15.000 persone, di cui solo una decina, un 5%, va a messa la Domenica, c’è ancora un gruppo di persone che si sposa in Chiesa, battezza i propri figli, e via dicendo. Allo stesso tempo c’è un’altra enorme quantità di persone che non vanno per nulla in Chiesa”. 
L’interrogativo è quindi: “Come mai così tante persone secolarizzate?”. L’autore prova a dare qualche risposta, “alcune pennellate” come lui stesso le definisce. Una di queste è: “Negli Atti degli Apostoli si usa l’espressione: mediante miracoli. Negli Atti ogni Kerygma è, infatti, preceduto da un miracolo che crea stupore, sorpresa, fa aprire le orecchie alle persone, per renderli pronti ad ascoltare. La fede infatti viene dall’ascolto. (…) Questi miracoli preparano le persone a sentire l’annuncio della Buona Novella, la grande notizia che salva il mondo”. “Non c’è cosa più grande al mondo per annunciare il Vangelo” sottolinea Kiko. “Dio ha voluto salvare il mondo attraverso la stoltezza del Kerigma. Esso non è una predica o una meditazione. È l’annuncio di una notizia che si realizza ogni volta che la si proclama. E cosa si realizza? La salvezza”. “La parola Vangelo significa buona notizia – spiega -. Vangelo e Kerygma sono la stessa parola. Annunciare il Vangelo significa quindi annunciare il Kerygma. È importante ascoltare il Kerygma”.

Dunque è pronta l'autobiografia del grande "nuovo evangelizzatore", "missionario ad gentes"! Così dopo aver proclamato "Beati" Giovannone XXIII e Giovanni Paolo II, ed aver annunciato la prossima beatificazione di Paolo VI e Giovanni Paolo I, per completare la beatificazione del Concilio Vaticano II non manca altro che una bella "beatificazione in vita" di Kiko Arguello Virtz! Speriamo che facciano anche questa nell'anno della "fede", così potremo presto gridare: SANTO SUBITO! Anzi: SANTO PRIMA!

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