IL DECRETO "ROMANIS PONTIFICIBUS" (ITALIANO E INGLESE) |
In
Italia si sa poco delle vicende della Curia di Mostar-Duvno e, di
conseguenza, anche di Medjugorje .. o meglio si sa quello che Radio
Maria, la Shalom e tanti altri editori vogliono che si sappia, con grande sdegno da parte del Vaticano [1]. Fin dal lontano 15 aprile 1982, data del famigerato "messaggio celeste" «Nemojte slušati nikoga»
[2], ovvero «non ubbidite a nessuno», quando la "veggente" Vicka si
rivolgeva ai 2 francescani ribelli Vego e Prusina a proposito della
controversia con l'allora Vescovo e galantuomo Pavao Žanić, nulla è
cambiato, anzi i fatti sono peggiorati.
I religiosi più vicini ai
presunti "veggenti", ovvero Slavko Barbaric [3] (canonizzato abusivamente dalla Gospa, benché vissuto e morto in stato di disubbidienza), Tomislav Vlašić [4] (macchiatosi di crimini terribili contro la Fede e la morale) e Jozo Zovko [5] (controverso padre spirituale dei "veggenti"), hanno dimostrato con fatti e comportamenti di non essere cattolici e ...
... di essere dei disobbedienti mistificatori;
nonostante le dure misure disciplinari attuate da parte della Diocesi e
dei Superiori dell'O.F.M. (è tutto leggibile in note), purtroppo la
vicenda è peggiorata di anno in anno, con forti sponsorizzazioni da
parte della Gospa e dei presunti "veggenti", giungendo fino al grave "caso erzegovinese" [6].
Cosa significa?
Dietro forti pressioni della Gospa, che avrebbe
parlato per bocca dei "veggenti", numerosi ex frati, operanti in loco
(Medjugorje) e nelle vicinanze, avrebbero continuato ad amministrare
indegnamente ed invalidamente i Sacramenti agli avventori ignari, per
tanti anni, tanto da indurre l'attuale Vescovo in carica (mons. Ratko
Perić) a denunciare in Vaticano uno «scisma in atto» [7] incontrollabile.
Di tutta questa incresciosa e deleteria situazione,
la Gospa non ha fatto parola, anzi, si è solo preoccupata di prendere le
difese dei ribelli, arrivando addirittura a minacciare il Vescovo Pavao
Žanić, usando questi termini:
«Dici al Vescovo che voglio da lui una urgente
conversione agli avvenimenti della parrocchia di Medjugorje, che non sia
troppo tardi» ed ancora «Voglio che non crei contrasti tra i sacerdoti e
che non metta in luce le loro mancanze» (messaggio per bocca del "veggente" Ivan, 19 giugno 1983) [8].
La Vergine Maria potrebbe mai usare questi
termini, minacciare il Vescovo ed ordinare che si taccia sui crimini dei
francescani ribelli? La risposta è no.
Eppure in tanti sostengono che i messaggi della Gospa
e/o dei "veggenti" siano buoni e cattolici, tuttavia io voglio
ricordare vari esempi di eresie e bestemmie (sono decine):
- MEDJUGORJE, IL PLAGIO E LA CONTINUA MENZOGNA. NON HANNO DOTTRINA, ALLORA OFFENDONO E MENTONO! [25].
Si consideri che ogni link su indicato conduce ad
altre centinaia di libere fonti ed articoli, praticamente risorse
quasi illimitate, che rappresentano quanto di più esauriente possa
esserci sul "caso Medjugorje" e sulla "vicenda erzegovinese"; sta al
lettore approfondire, se bisognoso!
La situazione a Medjugorje divenne così grave, complice principalmente Radio Maria e la stampa italiana (dichiarazioni del Vescovo Žanić [26]), che Pavao Žanić dovette esprimersi in questi termini [27]:
0 Santa Vergine, cos'hanno fatto di Voi?
«Secondo i "veggenti", la Vergine Maria
ha cominciato ad apparire sul Podbrdo, sulla collina Crnica; quando la
Polizia ha proibito le riunioni in quel luogo, Ella è scesa nelle case,
nei giardini, nei campi, nelle vigne, nelle piantagioni di tabacco, in
chiesa, sull'altare, in sacrestia, nel coro, sul tetto, sul campanile,
nelle vie, sulla strada di Cerno, in macchina, in autobus, a scuola, in
certi punti di Mostar, a Sarajevo, in alcuni conventi a Zagabria, a
Varazdin, in Svizzera, in Italia, di nuovo sul Podbrdo, sul monte
Krizevac, in parrocchia, nel presbiterio, ecc... Certamente questa lista
non comprende la metà dei luoghi dove sono avvenute le presunte
"apparizioni ", Tutte le persone oneste che venerano la Madre di Dio
devono dunque esclamare: "0 Vergine Santa, cosa hanno fatto di Voi "»?
Proibisco ai sacerdoti pellegrini a Medjugorje di celebrare la Santa Messa nella mia diocesi
«In questa Diocesi, io sono, per diritto
divino, il pastore, il maestro della fede ed il giudice delle
controversie concernenti la fede. Giacché i fatti di Medjugorje hanno
creato tensione e divisione all'interno della Chiesa —alcuni ci
credono, altri no— e che tutto questo è sfuggito di mano al controllo
della Chiesa, poiché tutte le decisioni e raccomandazioni testé citate
delle istanze summenzionate (Commissione, Conferenza Episcopale
Iugoslava e Congregazione per la Dottrina della Fede) sono rimaste senza
effetto, io, Vescovo di Mostar, responsabile davanti a Dio della
disciplina della mia Diocesi, ricordo e ratifico le precedenti decisioni
e istanze ecclesiastiche, e a tutti i sacerdoti che organizzano
pellegrinaggi e vengono qui attribuendo a questi fatti un carattere
soprannaturale, io proibisco di celebrare la Messa nella mia Diocesi
fino a quando la Conferenza Episcopale non avrà terminato i suoi
lavori»!
Il segno incontestabile della non-autenticità delle "apparizioni "di Medjugorje
«Mi rivolgo a Voi, o Vergine Immacolata e
Madre di Dio e della Chiesa, Madre di questo popolo che Vi cerca, che
Vi prega e che Vi ama. Mi rivolgo a Voi, io Vostro umile servitore,
Vescovo di Mostar, ed in faccia al mondo professo la mia profonda ed
incrollabile fede nella Vostra intercessione che fa di Voi la Mediatrice
presso Dio Onnipotente per tutti i bisogni dei Vostri figli in questa
valle di lacrime. Io professo la mia profonda ed incrollabile fede nel
Vostro amore verso noi peccatori, in quell'amore che Voi avete
manifestato nelle Vostre apparizioni e nei soccorsi che ci avete
accordato. Io stesso, in passato, ho guidato dei pellegrinaggi a
Lourdes. È con la forza datami da questa fede che io, Vostro servitore,
Vescovo di Mostar, davanti a tutte le folle che Vi hanno invocato,
scopro ed accetto il Vostro grande segno divenuto certo ed evidente al
termine di questi sei anni. Di un segno speciale, io stesso non ne avevo
bisogno; è stato tuttavia necessario per tutti coloro che hanno creduto
in cose che non erano affatto vere. Questo segno consiste nel fatto
che, dopo sei anni, Voi siete rimasta silenziosa, nonostante l'annuncio
ripetuto secondo il quale stavate per darci un segno. Già nel 1981, i
"veggenti" dicevano: "Ci sarà un segno visibile e durevole sulle colline
delle apparizioni; questo segno sta venendo, lo si vedrà fra un po' di
tempo; attendete ancora un po'; ancora un po' di pazienza ". E ancora:
"Il segno avrà luogo per la Festa dell'Immacolata Concezione del 1981,
per Natale, per Capodanno, ecc... ". Io Vi ringrazio, o Maria, d'aver
dimostrato a sufficienza, con il Vostro silenzio durato sei anni, se Voi
avete parlato o meno, se siete veramente apparsa, se avete confidato
dei messaggi o dei segreti, se avete promesso o meno un segno
particolare».
0 Vergine Santa, degnatevi di far sì che la si smetta di diffondere dei messaggi che non sono vostri
***
Ma si sa, le dichiarazioni dei Vescovi di Mostar-Duvno e della Santa Sede non valgono nulla, visto che puzzano di zolfo e visto che la Gospa canonizza chi gli pare proprio per fare dispetto ai Vescovi e al Papa, almeno stando alle tante dichiarazioni del direttore di Radio Maria, padre Livio Fanzaga [28].
E adesso veniamo al DECRETO "ROMANIS PONTIFICIBUS".
Il decreto (21 gennaio, 1999). Visita del Ministro
generale alla Provincia dell' Assunzione della BVM in Bosnia-Erzegovina
in merito all'attuazione del Decreto "Romanis Pontificibus". In
ottemperanza a quanto richiesto dal Capitolo Generale 1997 (Quaestiones
Votatae 108 e 109; cf. Acta Capituli generalis 1997, p. 433) circa
l'attuazione integrale ed immediata del Decreto "Romanis Pontificibus"
di Paolo VI (1975), il Ministro generale, fr. Giacomo Bini, si è recato a
Mostar, nei giorni 12-14 dicembre, insieme al Vicario generale, fr.
Stefano Ottenbreit, e al Segretario della Congregazione per
l'Evangelizzazione dei Popoli, Mons. Marcello Zago.
Nei suddetti giorni gli incontri sono stati diversi e
a vari livelli. Il primo incontro è avvenuto con il Definitorio
provinciale. Poi, il Ministro e il Vicario generale si sono incontrati
con un buon numero di Frati della Provincia, tenuto conto degli impegni
pastorali della terza domenica di Avvento. In questa circostanza, in un
clima di preghiera, il Ministro generale ha dettato una meditazione,
ispirandosi al Piccolo Testamento di Siena. In particolare, si è
soffermato su tre frasi del Testamento: sempre si amino tra loro
(Fraternità), sempre amino ed osservino nostra signora la santa povertà
(Povertà), e sempre siano fedeli e sottomessi ai prelati e a tutti i
chierici della santa madre Chiesa (Obbedienza). Nel pomeriggio, sempre
nell'incontro con i Frati, si è aggiunto anche Mons. Zago.
Nella mattinata del 13, il Segretario della
Congregazione si era incontrato con il clero della Diocesi. Così il
Vicario generale, fr. Stefano, ha avuto modo di incontrarsi con i
Parroci OFM delle Parrocchie da consegnare al Vescovo. (cioè: Blagaj,
Jablanca, Ploce, Nevesinje, Crnac, Grude, Mostarski Gradac)
Successivamente c'è stato un importante incontro
presso la Curia vescovile di Mostar. Vi hanno partecipato: i due
esecutori del Decreto "Romanis Pontificibus", Mons. Ratko Peric, Vescovo
locale, e fr. Giacomo Bini, Ministro generale; Mons. Marcello Zago,
Segretario della Congregazione; l'Incaricato degli Affari della
Nunziatura; fr. Stefano Ottenbreit, Vicario generale; fr. Tomislav
Pervan, Ministro provinciale e fr. Marinko Leko, Vicario provinciale. In
un ultimo incontro, a cui hanno partecipato il Vescovo, il Ministro
generale, il Segretario della Congregazione, l'Incaricato della
Nunziatura e i Parroci OFM, è stato stilato e firmato un Comunicato
finale, che riassume il senso degli incontri precedenti e riafferma
l'impegno per l'attuazione del passaggio delle Parrocchie indicate nel
Decreto.
Ecco il testo del comunicato finale:
"Nei colloqui è stata affrontata in modo decisivo la
questione del passaggio delle parrocchie indicate nel decreto al clero
diocesano, per la cui consegna ambo le parti si sono impegnate seguendo
le leggi della Chiesa, le decisioni del Ministro generale e del suo
Definitorio, nonché del Definitorio provinciale.
La Santa Sede e l'Ordine sono ben informati sul
cammino che si sta percorrendo. I frati che disobbediscono sappiano che
incorrono nelle pene previste dalle leggi ecclesiastiche e dell'Ordine.
Si desidera che il Decreto venga eseguito in modo definitivo per il bene
della Chiesa, della Diocesi, della Provincia francescana e soprattutto
dei fedeli.
Ricordiamo ai fedeli cristiani che i sacramenti, ricevuti dai frati puniti, sono invalidi.
È importante che tutti, presbiteri e fedeli, vedano
nel Vescovo locale, che agisce insieme al Presbiterio diocesano e
religioso, il centro e il punto di riferimento della vita ecclesiale
della Diocesi.
Un particolare invito è stato rivolto a tutti i
membri della Comunità diocesana, fedele da sempre alla Chiesa cattolica,
affinché in spirito di fraterna comunione ecclesiale tra di loro,
seguano gli insegnamenti del Santo Padre, della Santa Sede e delle
Autorità da essi costituite, per una crescita umana e spirituale in
questa Chiesa locale che il Papa ama e segue da vicino.
Mostar, 14 dicembre 1998
+ Marcello Zago Segretario della Congregazione Per l'Evangelizzazione dei Popoli
+ Ratko Peric Vescovo di Mostar - Duvno
Fra Giacomo Bini Ministro generale ofm
***
IN INGLESE
Visit of the Minister General to the Province of the Assumption of the BVM
In fulfillment of the mandate of the 1997 General
Chapter (Quaestiones Votatae 108 and 109; cf. Acta Capituli Generalis
1997, p.433) which directed the immediate and total implementation of
the Decree "Romanis Pontificibus" of Paul VI (1975), the Minister
General, Brother Giacomo Bini, visited Mostar from December 12 to 14,
1998. He was accompanied by the Vicar General, Brother Stefano
Ottenbreit, and by the Secretary of the Congregation for the
Evangelization of Peoples, the Most Revd. Archbishop Marcello Zago, OMI.
The meetings held during their visit were many, and
at various levels. Firstly they met the Provincial Definitory.
Afterwards the Minister General and Vicar General had a meeting with the
friars of the Province which was well attended, given that many had to
meet pastoral commitments (it was the Third Sunday of Advent). In a
prayerful atmosphere, the Minister General conducted a reflection which
he based on the 'Little Testament' of Siena. He lingered in particular
on the three earnest exhortations of the dying Francis to his brothers:
let them always love one another (Fraternity); let them love and always
be faithful to our lady holy Poverty (Poverty); let them always be loyal
and submissive to the prelates and all the clerics of holy mother
Church (Obedience). This meeting continued into the afternoon, when
Archbishop Zago also took part.
On the morning of December 13, the Secretary of the
Congregation met with the Mostar diocesan clergy, while the Vicar
General, Brother Stefano, met with the Franciscan parish priests of
those parishes which are to be handed over to the Bishop (i.e. Blagaj,
Jablanca, Ploce, Nevesinje, Crnac, Grude, Mostarski Gradac).
Afterwards, there was an important meeting at the
diocesan curia of Mostar. The participants were: the co-executors of the
Decree "Romanis Pontificibus", Bishop Ratko Peric of Mostar and Brother
Giacomo Bini, Minister General; Archbishop Marcello Zago, Secretary of
the Congregation; the Chargé d'Affaires of the Apostolic Nuntiature;
Brother Stefano Ottenbreit, Vicar General; Brother Tomislav Pervan,
Minister Provincial, and Brother Marinko Leko, Vicar Provincial.
A final discussion took place between the Bishop, the
Minister General, the Secretary of the Congregation, the Chargé
d'Affaires of the Nuntiature and the OFM parish priests. At this meeting
a final communiqué was drawn up and signed. It synthesizes the outcome
of the series of meetings and reaffirms a common commitment to realizing
the handover of the parishes listed in the Decree.
This final communiqué says:
During our conversations the question of the transfer
to the diocesan clergy of the parishes indicated in the Decree was
decisively and finally dealt with: both parties committed themselves to
enact the transfer in accordance with the laws of the Church, the
decisions of the Minister General and his Definitory and those of the
Provincial Definitory.
The Holy See and the Order intend to keep informed
regarding the progress of the transfer. Any friars who disobey should
know that they incur the penalties envisaged in the laws of the Church
and of the Order. It is our earnest desire that the Decree be
implemented in full for the good of the Church, of the Diocese, of the
Franciscan Province of Mostar, and above all for the good of the
faithful.
We remind the Christian faithful that sacraments received from friars who have been punished are invalid.
It is important that all, priests and faithful alike,
see in the local Bishop, who acts in union with the diocesan and
religious Presbyterate, the centre and reference-point of the ecclesial
life of the diocese.
A special appeal was made to all members of the
diocesan community, which has always proved faithful to the Catholic
Church, that in a spirit of fraternal ecclesial communion with each
other they follow the teachings of the Holy Father, of the Holy See and
of the authorities established by them, and thus ensure the human and
spiritual growth of this local Church which the Pope loves and closely
follows.
Mostar, 14 December 1998
+ Marcello Zago
Secretary of the Congregation For the Evangelization of Peoples
+ Ratko Peric
Bishop of Mostar - Duvno
Brother Giacomo Bini
Minister General OFM
***
L'attuazione del Decreto (20 febbraio 1999). Attuato definitivamente il Decreto "Romanis Pontificibus"
Mostar - Il Vicario generale, Fr. Stefano Ottenbreit e
il Vescovo diocesano, Mons. Ratko Peric, si sono incontrati a Mostar
dal 17 al 20 febbraio per attuare definitivamente il contenuto del
Decreto della Santa Sede "Romanis Pontificibus". Ha presenziato a nome
della Santa Sede Mons. Mario Cassari, Incaricato d'Affari ad interim
della Nunziatura Apostolica in Bosnia ed Erzegovina. Il Definitorio
generale dell'Ordine e la Provincia francescana di Erzegovina, in
comunione ecclesiale con il Vescovo locale, hanno ribadito il desiderio
di un perfetto accordo ed unità di intenti. Sono state consegnate al
Vescovo le 7 parrocchie indicate dal Decreto.
A partire dal 22 febbraio, i parroci francescani sono
stati esonerati dal loro impegno pastorale e designati ad altri compiti
in Provincia. Fr. Stefano e i Definitori generali, Fr. Kapistran
Martzall e Fr. Peter Schorr, hanno concelebrato con il Vescovo
l'Eucarestia domenicale nella Cattedrale di Mostar, gremita di fedeli, e
con la presenza dei mezzi di comunicazione del Paese e della Croazia.
Il passaggio delle 7 parrocchie al Clero diocesano
non si è potuta fare la domenica 21, come previsto, perché si sono
verificati, da parte dei parrocchiani, fatti di resistenza fisica
organizzata, gravi minacce scritte e orali, occupazioni di chiese e case
parrocchiali, sottrazioni di registri e timbri parrocchiali.
Mons. Ratko Peric ha pubblicamente espresso la sua
profonda riconoscenza, unitamente a quella dei presbiteri e dei fedeli
all'Ordine e alla Provincia di Erzegovina per l'incessante opera da loro
svolta a favore della chiesa locale ed ha riaffermato la necessità
della loro presenza e collaborazione pastorale anche per il futuro.
Dopo l'attuazione del suddetto Decreto pontificio, la
Provincia dei frati minori dell'Assunzione della BVM di Mostar ha la
responsabilità pastorale di 30 parrocchie, mentre la Diocesi di 52.
COMUNICATO
A seguito della Lettera congiunta del Ministro
Generale dei Frati Minori, Fr. Giacomo Bini, e del Vescovo della Diocesi
di Mostar-Duvno, Mons. Ratko Peric, del 16 novembre 1998, e a seguito
del Comunicato rilasciato dall'Arcivescovo Mons. Marcello Zago,
Segretario della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, del
medesimo Ministro Generale e del Vescovo locale, del 14 dicembre 1998,
il Rappresentante del Ministro Generale Fr. Stephan Ottenbreit, Vicario
Generale dell'Ordine e il Vescovo Diocesano, Mons. Ratko Peric si sono
riuniti a Mostar dal 17 al 20 febbraio 1999 per attuare definitivamente
il contenuto del Decreto della Santa Sede "Romanis Pontificibus". Ha
presenziato a nome della Santa Sede Mons. Mario R. Cassari, Incaricato
d'Affari ad interim della Nunziatura Apostolica in Bosnia ed Erzegovina.
I due Coesecutori hanno constatato e deciso quanto segue :
1.Il Govemo Generale dell'Ordine, con la Provincia
Francescana di Erzegovina, in comunione ecclesiale con il Vescovo
locale, ribadisce di voler eseguire, in perfetto accordo e unità di
intenti, quanto decretato dalla Santa Sede e deciso dal Capitolo
Generale dell'Ordine Francescano.
2. È doloroso notare che la data precedentemente
fissata del 21 febbraio 1999 per il passaggio delle parrocchie
menzionate nel Decreto dai Francescani al Clero Diocesano non si è
potuta prendere in considerazione, nonostante la buona volontà dei
Coesecutori, per i seguenti motivi: si sono verificati fatti di
resistenza fisica organizzata, gravi minacce scritte e orali,
occupazioni di chiese e case parrocchiali, estorsioni di registri e
timbri parrocchiali...
3. A partire dal 22 febbraio corrente, gli attuali
parroci e responsabili pastorali delle parrocchie citate nel Decreto
sono esonerati dal suddetto impegno pastorale. Essi sono:
Fr. Petar Vlasic di Blagaj/Buna,
Fr. Leonard Hrkac di Crnac, Fr. Marko Dragicevic e Fr. Miro Sego di Grude, Fr. Alojzije Bosnjak di Jablanica, Fr. Tihomir Kutle di Mostarski Gradac, Fr. Oton Bilic di Nevesinje, Fr. Drago Skrobo di Ploce-Tepcici.
Questi frati, che sono stati destinati dal loro
Ministro Provinciale col suo Definitorio nelle case della Provincia,
avranno mansioni pastorali all'interno della Diocesi a seconda delle
soluzioni che il Governo Provinciale vorrà prendere in accordo con il
Vescovo diocesano.
4. In attesa che la situazione si normalizzi quanto
prima, cioè che i Sacerdoti diocesani possano prendere l'amministrazione
canonica delle succitate parrocchie, il Vescovo della Diocesi
s'impegna, come è suo dovere, di garantire la cura pastorale dei fedeli.
Essi sono pregati di rivolgersi:
.i Parrocchiani di Blagaj/Buna e di Nevesinje agli Uffici parrocchiali di San Giovanni Apostolo o della Cattedrale di Mostar;
.i Parrocchiani di Crnac e di Mostarski Gradac agli Uffici parrocchiali di Polog o di Jare;
.i Parrocchiani di Grude agli Uffici parrocchiali di Ledinac o di Raskrizije;
.i Parrocchiani di Jablanica agli Uffici parrocchiali di San Matteo Apostolo o della Cattedrale di Mostar.
Anche il Vescovo e i Sacerdoti della Curia diocesana
offrono la loro disponibilità a ciascun fedele che ne avesse bisogno in
campo pastorale.
5. Per quanto concerne l'attuale situazione a
Capljina, i Coesecutori del Decreto fanno presente, in particolare modo
ai Fedeli, che i sacerdoti Bonifacije Barbaric e Boze Rados, sono stati
dimessi dall'Ordine dei Frati Minori in data 28 febbraio 1998,
dimissione confermata dalla Santa Sede il 23 marzo 1998. A conseguenza
di ciò non possono più usare l'abito francescano. Sospesi "a divinis"
dalla Santa Sede, il 17 dicembre 1998, con l'applicazione del Vescovo
diocesano in data 30 dicembre 1998, a loro è vietata la celebrazione di
tutti i sacramenti. Nei confronti del terzo sacerdote disobbediente e
residente a Capljina, Fr. Mile Vlalic, è in corso il processo per la
dimissione dall'Ordine. I sacramenti della Confessione e del Matrimonio
amministrati dalle tre suddette persone sono invalidi.
6.Saranno prese simili sanzioni canoniche nei
confronti di quegli altri francescani che non si attenessero alle
direttive della Santa Sede e del Ministro Generale con il suo
Definitorio. In casi di estrema necessità le leggi ecclesiastiche
consentono al Vescovo locale di interdire chiese illegittimamente
occupate.
7.Il Governo Generale dell'Ordine, unitamente al
Governo della Provincia Francescana di Erzegovina, rinnova pubblicamente
il suo dissociarsi dalla "Associazione dei fedeli cattolici Mir i
Dobro". Detta associazione, non riconosciuta dalla Chiesa Cattolica, è
pertanto illegittima.
8.In questo momento di prova, i fedeli cattolici
della Diocesi di Mostar-Duvno vogliano rafforzare, in coerenza con il
proprio passato, il loro senso di comunione e di fedeltà alla Sede
Apostolica e al Santo Padre.
9.Il Vescovo locale, con il presbiterio ed i fedeli,
profondamente riconoscente all'Ordine dei Frati Minori e alla Provincia
Francescana di Erzegovina per l'incessante opera da loro svolta a favore
della crescita e dell'unità della Chiesa locale, riafferma la necessità
della loro presenza e collaborazione pastorale anche per il futuro.
Per l'intercessione di Maria Santissima, Madre della
Chiesa, questo tempo di Quaresima, propizio per la conversione, come
anche tutto l'Anno dedicato al Padre celeste, ci siano di aiuto
spirituale, nel cammino, attraverso la croce verso la risurrezione.
Mostar, 20 febbraio 1999.
Fr. Stephan Ottenbreit,
Vicario Generale dell'Ordine dei Frati Minori
Mons. Ratko Peric
Vescovo di Mostar-Duvno
***
IN INGLESE
The decree"Romanis Pontiftcibus" definitively implemented
Mostar - The Vicar General, Br Stefano Ottenbreit and
the Diocescan Bishop, Msgr Ratko Peric met in Mostar from 17 to 20
February to definitively implement the prescriptions of the Holy See’s
Decree "Romanis Pontificibus". Msgr Mario Cassari, acting Charg
d’Affaires at the Papal Nunciature in Bosnia Herzegovina represented the
Holy See. The General Definitory of the Order and the Franciscan
Province of Herzegovina, in ecclesial communion with the local Bishop,
confirmed their wish for complete agreement and unity of purpose. The 7
parishes indicated in the decree were handed over to the Bishop.
From 22 February the Franciscan Pastors were relieved
of their pastoral responsibilities and were assigned to other duties in
the Province. Br Stefano and General Definitors Br Kapistran Martzall
and Br Peter Schorr concelebrated the Sunday Eucharist with the Bishop
in the packed Cathedral of Mostar, in the presence of the national and
Croatian media. The actual transfer of the 7 parishes to the diocesan
Clergy did not take place on Sunday the 21st as planned, since there was
organised physical resistance on the part of the parishioners, as well
as serious written and verbal threats, occupation of Churches and
Parochial houses and the removal of Parish registers and stamps.
Msgr Ratko Perle, together with the priests and
faithful, publicly expressed his deep appreciation to the Order and to
the Province of Herzegovina for their untiring work in favour of the
local Church. He also reaffirmed the need for their continuing presence
and pastoral collaboration for the future.
Following this decree’s implementation, the Province
of the Assumption of the BVM in Mostar has pastoral responsibility for
30 parishes and the Diocese is responsible for 52.
COMMUNICATION
Following the joint letter sent by the Minister
General of the Friars Minor, Br Giacomo Bini and by the Bishop of the
Diocese of Mostar-Duvno, Msgr Ratko Peric, of 16 November 1998, and
following the Communication issued by Archbishop Marcello Zago,
Secretary of the Congregation for the Evangelisation of Peoples, by the
Minister General and by the local Bishop on 14 December 1998, The
representative of the Minister General Br Stephan Ottenbreit, Vicar
General of the Order And the Diocesan Bishop, Msgr Ratko Peric Met in
Mostar from 17 to 20 February 1999 to definitively implement the
prescriptions of the Holy See’s Decree "Romanis Pontificibus". Msgr
Mario R. Cassari, acting Charge d’Affaires at the Papal Nunciature in
Bosnia Herzegovina represented the Holy See.
The two co-executors affirmed and decided as follows:
1. The General Government of the Order, together with
the Franciscan Province of Herzegovina, in ecclesial communion with the
local Bishop, confirms it desire to carry out what has been decreed by
the Holy See and decided by the General Chapter of the Franciscan Order,
in complete agreement and unity of purpose.
2. It is painful to note that it has not been
possible to transfer the parishes mentioned in the Decree from the
Franciscans to the Diocesan Clergy on 21 February 1999, as previously
agreed, notwithstanding the good will of the Co-executors, for the
following reasons: acts of organised physical resistance, serious
written and verbal threats, occupation of parochial Churches and houses,
removal of parish registers and stamps
3. As and from 22 February the current Pastors and
those with Pastoral responsibility, cited in the Decree are relieved of
the above-mentioned pastoral responsibility. They are:
o Br Petar Vlasic of Blagaj/Buna,
o Br Leonard Hrkac of Crnac, o Br Marko Dragicevic and Br Miro Sego of Grude, o Br Alojzije Bosnjak of Jablanica, o Br Tihomir Kutle of Mostarski Gradac, o Br Oton Bilic of Nevesinje, o Br Drago Skrobo of Ploce-Tepcici.
These friars, who have been appointed by their
Minister Provincial with his Definitory to houses of the Province, will
have pastoral responsibilities within the Diocese in accordance with the
agreement that the Provincial Government will make with the Diocesan
Bishop.
4. Until the situation is normalised as soon as
possible, i.e. until the Diocesan priests can assume the canonical
administration of the above-mentioned parishes, the Bishop of the
Diocese, in keeping with his duty, is committed to ensuring the pastoral
care of the faithful. These are requested to refer as follows:
o - the Parishioners of Blagaj/Buna and of Nevesinje to the Parish Offices of St John the Apostle or to the Cathedral of Mostar;
o - the Parishioners of Crnac and of Mostarski Gradac to the Parish Offices of Polog or Jare,
o - the Parishioners of Grude to the Parish Offices of Ledinac or Raskrizije;
o - the Parishioners of Jablanica to the Parish Offices of St Matthew the Apostle or to the Cathredal of Mostar.
The Bishop and Priests of the Diocesan Curia are also available to any of the faithful who have need of pastoral assistance.
5. In regard to the current situation in Capljina,
the Co-executors draw attention, particularly to the Faithful, that the
priests Bonifacije Barbaric and Boze Rados, were dismissed from the
Order of Friars Minor, on 28 February 1998. The Holy See confirmed their
dismissal on 23 March 1998. Consequently, they may no longer use the
Franciscan habit. On 17 December 1998 they were suspended "a divinis" by
the Holy See, such suspension being applied by the Diocesan Bishop on
30 December 1998; they are thus forbidden to celebrate all the
sacraments. The process for the dismissal from the Order of the third
disobedient priest residing in Capljina, Br Mile Vlacic is under way.
The sacraments of Confession and Matrimony, administered by the three
above named persons are invalid.
6. Similar canonical sanctions will be taken against
those other Franciscans who do not adhere to the directives of the Holy
See and the Minister General with his Definitory. in cases of extreme
necessity, ecclesiastical law allows the local Bishop to place under
inderdict Churches that have been occupied illegally.
7. The General Government of the Order, together with
the Government of the Franciscan Province of Herzegovina, publicly
renews its dissociation from the "Association of the Catholic Faithful
of Mir i Dobro". This association, which is not recognised by the
Catholic Church, is therefore illegitimate.
8. In this time of trial, the Catholic Faithful of
the Diocese of Mostar-Duvno, in keeping with their past, desire to
strengthen their sense of communion with and fidelity to the Apostolic
See and the Holy Father.
9. The local Bishop, with the priests and faithful,
are deeply grateful to the Order of Friars Minor and the Franciscan
Province of I-Ierzegovina for their untiring work in favour of the
growth and unity of the local Church and they reaffirm the necessity of
their presence and pastoral collaboration for the future.
Through the intercession of the Most Blessed Mary,
Mother of the Church, may this time of Lent, the favourable time of
conversion, and the entire Year dedicated to our heavenly Father, be of
spiritual assistance to us in the journey through the Cross towards the
Resurrection.
Mostar, 20 February 1999
Br Stephan Ottenbreit, Vicar General of the Order of Friars Minor
Msgr Ratko Peric, Bishop of Mostar-Duvno
***
DI TUTTA QUESTA SITUAZIONE, CAUSATA DA LEI E DAI "VEGGENTI"? LA GOSPA TACE!
Carlo Di Pietro (Ha scritto e pubblicato clicca qui)
http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/13316-medjugorje-dalle-disubbidienze-della-gospa-ai-frati-ribelli-il-decreto-qromanis-pontificibusq-italiano-e-inglese |
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