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venerdì 30 novembre 2012

Motus in fine lentior


  “Scusate sono atteso dal Papa”. Multa annullata, non per Equitalia

LA STORIA. Un prete con la passione per le moto viene “pizzicato” dai vigili urbani mentre sfreccia in direzione del Vaticano. Si prende il verbale e fa ricorso al giudice di Pace che ammette la “giustificazione per l'emergenza” e annulla la sanzione. La Gerit gli invia una cartella esattoriale e ora presenta un nuovo ricorso e chiede anche i danni: “Se vinco regalo tutto in beneficenza”

La passione per la moto ricorda don Buro, il parroco di provincia interpretato da Christian De Sica, che sale in sella alla sua Harley e va a Milano in cerca di una parrocchiana. Una pecorella dispersa che aveva deciso di fare carriera come pornostar.
Il nostro Don Buro si chiama don Luigi, viene da Matera ma vive a Roma.
Il 22 gennaio del 2005 prende la sua moto e “vola” in Vaticano chiamato per urgenti convocazioni sulla salute dell'allora Papa, Giovanni Paolo II. Don Luigi ha quaranta anni ma in moto sembra un ventenne, tant'è che che la Polizia Municipale lo ferma in evidente eccesso di velocità: costo della “sacra distrazione”: 450 euro virgola qualcosa.
De Sica don Buro
Quando arriva a casa il verbale, il don ci prova: presenta ricorso al giudice di Pace e riesce anche ad ottenere l'annullamento della sanzione, spiegando che impegno urgenti lo richiedevano in Vaticano (Il Papa d'altronde era già gravemente malato) che, si sa, è stato estero e pure il giudice ci pensa bene prima di scatenare un caso diplomatico. Vince, dunque: multa annullata, vigile beffato e prete meno povero e capitolo chiuso. Merito della “sacra velocità” e anche degli avocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona che festeggiano la sentenza n.53808/05 (V Sezione) del 29 novembre 2005.
Per tutti ma non per Equitalia. Puntuali anche nell'errore, gli agenti Gerit notificano all'indirizzo del “prete volante” una cartella esattoriale da 500 euro, relativa proprio alla sanzione amministrativa annullata dal giudice di Pace.Don Luigi si prepara alla guerra: nuovo mandato agli avvocati Canzona-Orecchioni e nuovo ricorso al giudice che fissa l'udienza per il prossimo 20 febbraio. Stavolta non solo per annullare la sanzione ma anche per chiedere i danni a Equitalia, “per grave e ingiustificabile errore”. Chiaro che in caso di vittoria i soldi andranno in beneficenza.
di Fabio Carosi

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