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lunedì 5 novembre 2012

Vatileaks atto secondo, oggi processo-stralcio


Vaticano/ Imputato l'informatico Sciarpelletti, testi gendarmi e Polvani

Vaticano/ Vatileaks atto secondo, oggi processo-stralcio

CITTÀ DEL VATICANO - Dopo la condanna del maggiordomo del Papa, parte oggi il secondo - e, prevedibilmente, ultimo - processo vaticano relativo alla fuga di documenti riservati della Santa Sede (Vatileaks), quello a carico di Claudio Sciarpelletti, tecnico informatico della segreteria di Stato.
Su richiesta della difesa, la sua posizione era stata stralciata all'inizio del procedimento che ha condotto all'arresto di Paolo Gabriele per furto dei documenti poi finiti nel bestseller di Gianluigi Nuzzi 'Sua Santità'.Sciarpelletti, cittadino italiano, era stato arrestato in Vaticano per una notte il 25 maggio, due giorni dopo l'arresto dell'ex assistente di Camera del Pontefice. La notizia non è però trapelata sino al momento del rinvio a giudizio dei due indagati, lo scorso 13 agosto. Sciarpelletti è imputato per favoreggiamento. Il portavoce vaticano Federico Lombardi ha precisato che Sciarpelletti ha avuto un ruolo minore. L'informatico era stato trovato in possesso di una busta con alcuni documenti "non riservati" - ha precisato il suo legale, Gianluca Benedetti - ossia una "corrispondenza mail" e un "libello inqualificabile". La requisitoria del 'promotore di giustizia' (pm) Nicola Picardi ha rivelato che si tratta di "una relazione dal titolo 'Napoleone in Vaticano' riprodotta da Nuzzi nel volume 'Sua Santità'". In un primo momento - è sempre la ricostruzione del pm - Sciarpelletti aveva affermato che la busta (con timbro a secco sul retro della segreteria di Stato ufficio Informazioni e documentazioni) gli era stata consegnata da Paolo Gabriele, poi ha rettificato dicendo che gli era invece stata consegnata da un monsignore - coperto per omissis dalla lettera W - con lo scopo di recapitarla a Paolo Gabriele. In questo senso, ha sostenuto il suo avvocato, il tecnico informatico, che si dichiara non colpevole, ha indirizzato gli inquirenti verso Paolo Gabriele e il favoreggiamento si configurerebbe, di conseguenza, a carico del monsignore. "Tra me e Paolo Gabriele non c'era una grande amicizia, ma ci conoscevamo e scambiavamo opinioni", ha peraltro puntualizzato Sciarpelletti per bocca del suo legale.Il capitolo del libro di Nuzzi racconta di una misteriosa vicenda relativa ad un'auto dei gendarmi vaticani crivellata di colpi di arma da fuoco in territorio italiano, si focalizza sulla figura del comandante della gendarmeria, Domenico Giani, e si conclude con una ricostruzione che solleva la questione del "conflitto di interessi" in cui incorrerebbe, per le sue attività in Italia, un gendarme, Gianluca Gauzzi Broccoletti. Se Sciarpelletti si presenterà oggi in aula, sarà la prima volta, poiché all'udienza alla quale ha ottenuto lo stralcio era rappresentato dal suo legale.Al processo che inizia oggi nel tribunale alle spalle della basilica di San Pietro sono previsti cinque testimoni: lo stesso maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, il vicecomandante della Guardia svizzera, William Kloter, il comandante della gendarmeria vaticana, Domenico Giani e il gendarme Gauzzi Broccoletti. Prevista inoltre la testimonianza di mons. Carlo Polvani, responsabile informazione della segreteria di Stato vaticana nonché nipote di quel mons. Carlo Maria Viganò che, oggi nunzio apostolico negli Stati Uniti, contestò l'anno scorso la decisione del cardinale Tarcisio Bertone di allontanarlo dalla segreteria del governatorato vaticano con lettere di denuncia della corruzione vaticana che finirono sui giornali italiani e costituirono l'antefatto del caso Vatileaks.

Diario del Web Politica (TMN) | Pubblicato lunedì 5 novembre 2012 alle 05.10

http://www.diariodelweb.it/Cronaca/Articolo/?nid=20121105_267267

Vaticano/ Secondo imputato accusato da anonimo Segreteria Stato

Rivelazione del difensore di Sciarpelletti al processo Vatileaks

CITTÀ DEL VATICANO - E' stata una "informativa di un autore ignoto" che, indicando "frequenti contatti" tra il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, e Claudio Sciarpelletti, tecnico informatico della segreteria di Stato vaticana, ad aver provocato l'arresto prima e poi il rinvio a giudizio di quest'ultimo. Lo ha rivelato il suo avvocato, Gianluca Bendetti, nel corso della prima udienza del processo-stralcio vaticano sulla fuga di documenti riservati (Vatileaks)."Tutto parte da un anonimo, un ufficiale della segreteria di Stato mi par di capire, che parla di frequenti contatti tra Paolo Gabriele e il mio assistito", ha detto il legale nella fase preliminare del dibattimento. "Da qui si passa a una supposta amicizia".
http://www.diariodelweb.it/Cronaca/Articolo/?nid=20121105_267327


Vaticano/ Informatico: Maggiordomo rifiutò intervento su computer

L'avvocato del co-imputato: Tra loro non c'era "grande amicizia"

CITTÀ DEL VATICANO - Il tecnico informatico della segreteria di Stato Claudio Sciarpelletti "sostituiva i computer obsoleti" della Santa Sede. Lo ha spiegato il suo avvocato, Gianluca Benedetti, nel corso della prima udienza del processo nel quale Sciarpelletti è imputato per favoreggiamento finalizzato alla fuga di documenti riservati della Santa Sede (Vatileaks), per la quale è già stato condannato il maggiordomo del Papa Paolo Gabriele. Il legale ha messo in dubbio la consistenza dell'accusa - avanzata in una "informativa anonima" vaticana - circa la "amicizia" tra il suo assistito e Paolo Gabriele. "Se ci fosse stata amicizia e confidenza - ha domandato - come mai l'unico computer che non viene sostituito mai è quello di Paolo Gabriele, che si rifiuta di far sostituire il suo computer nonostante sia obsoleto? Se c'era complicità tra i due, cosa di meglio che un computer da sostituire, su cui intervenire, invece Paolo Gabriele si è rifiutato che il mio assistito intervenisse sul suo pc". Nello stesso lasso di tempo di sei anni, "tutti gli altri pc sono stati sostituiti".Il computer in questione - ha precisato l'avvocato di Sciarpelletti - aveva l'immatricolazione della Santa Sede ed era "in servizio" presso il domicilio del maggiordomo del Papa. "Claudio Sciarpelletti è intervenuto una sola volta sul computer di Paolo Gabriele per la stampante", ha detto l'avvocato Benedetti. "Dal punto di vista dell'accusa di favoreggiamento, non è secondario che Paolo Gabriele non volesse l'intervento el mio assistito sul suo pc. Non ho mai smentito che tra i due ci sia stata amicizia - ha puntualizzato - ho detto che non c'era una grande amicizia".(segue)
http://www.diariodelweb.it/Cronaca/Articolo/?nid=20121105_267338

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