ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 10 dicembre 2012

C'era una volta...il Papa.

Il chiacchierio del Papa
di Giacomo Devoto

Se si prende un qualsiasi vocabolario inglese-italiano, alla voce “twitter” si trova la traduzione, riferita a persone: cinguettare, chiacchierare animatamente – nella forma verbale -, ecinguettio, chiacchierio – nella forma sostantivale. 

È su questa premessa che poggia la decisione del Papa di partecipare a quest’altra immaginaria piazza del paese globale che si chiama, appunto “twitter”.
Ovviamente, non può disconoscersi quanto affermato ufficialmente dal Vaticano, per bocca del suo portavoce Padre Lombardi.
«Naturalmente il mondo non si salverà a colpi di tweet, ma sul miliardo di battezzati cattolici e sui sette miliardi del mondo, alcuni milioni di persone potranno sentire anche per questa via il Papa più vicino, dire una parola per loro, una scintilla di saggezza da portare nella mente e nel cuore e da condividere con gli amici di tweet. Un nuovo servizio del Vangelo.» (Radio Vaticana, editoriale dell’8 dicembre 2012).
Cosa che, tradotta in parole concrete, significa che il Vangelo… finalmente…, è approdato tra le moderne sciocchezzuole umane di nessuna serietà.
Intendiamoci, non che il Signore, nella Sua onnipotenza, non possa cavare sangue dalla rapa… ma certo che non si sentiva il bisogno di un’altra banalizzazione del Vangelo, della Chiesa, del Papa.

Quale scopo si vuole perseguire?
«Altri dissero: “Bene. C’è qualcuno che si preoccupa di dirci delle cose che ritiene importanti per ognuno di noi. Staremo attenti per vedere e sentire, e saremo contenti di ritwittare ai nostri amici in ricerca come noi”. E i tweets portarono frutto e si moltiplicarono, per trenta, per sessanta, per cento… Chi ha orecchi per intendere, intenda», spiega sempre il portavoce del Vaticano.
Sta scritto qui: “qualcuno”. Chi? Uno qualunque… uno di noi… uno dei tanti che “si preoccupa” di dire agli altri delle cose “che ritiene importanti”… lui, questo qualcuno… cose che… secondo lui… sono “importanti per ognuno di noi”.
Non si poteva fare di meglio in quanto a banalità, luoghi comuni e assoluta noncuranza per l’intelligenza e la decenza.
Senza contare che il centro intorno al quale ruota questa profonda… abissale… riflessione è la “ricerca”, cioè quella fisima moderna di rimestare nella spazzatura alla “ricerca” di qualche boccone succulento per nutrire la propria autosufficienza… e una volta supposto di averlo trovato… “condividerlo” con gli altri… “in ricerca come noi”.

Insomma, dopo le enciclopedie mediali “auto compilate”, ecco le verità mediali proposte dai “qualcuno” a beneficio dei chiunque. Non poteva esserci pensata migliore. Così, chiunque potrà andarsene tranquillamente in discoteca con un altro bagaglio di “cose importanti” pescate nella rete e condivise dall’immaginario popolo digitale.

Se voi foste il Diavolo, riuscireste a trovare un modo migliore per trasformare il messaggio evangelico in un informe ammasso di stracci?

E quali i frutti?
«E i tweets portarono frutto e si moltiplicarono, per trenta, per sessanta, per cento… Chi ha orecchi per intendere, intenda».
Cioè: E i cinguettii e i chiacchierii portarono frutto… rintronarono nei cervelli dei chiunque… e si moltiplicarono… come è nella loro natura… e divennero tanti e poi ancora tanti… da trasformare il mondo degli uomini nel mondo delle chiacchiere… e gli uomini in contenitori di frasi fatte e di sciocchezzuole… a maggior gloria della rete, della realtà immaginaria e del nulla.
Praticamente… una conquista!

Cosa c’è da intendere in tutto questo? Se non che si è trovato un altro sistema per incrementare l’incretinimento degli uomini, aggiungendovi briciole di frasi tratte dai Vangeli, con l’illusione che questo possa aiutare gli uomini a sentirsi più tranquilli?
Sì… perché in tutto questo non c’è posto per la salvezza delle anime… mentre invece ce n’è tanto per la loro perdizione, attraverso la banalizzazione e l’umanizzazione degli insegnamenti divini.

Non è questo che intendeva Nostro Signore quando diceva a Pietro: Pasci le mie pecorelle. Oggi il moderno pastore non guida più le pecore del Signore per pascoli erbosi, ma si è messo a frequentare le pietraie spinose, inducendo le pecorelle a nutrirsi di pasture avvelenate, convinto che ogni cosa che entra nella bocca delle pecore possa essere nutriente, dimenticando che il Diavolo si aggira famelico in mezzo al gregge per divorare i corpi e portare alla perdizione eterna le anime delle pecorelle del Signore.

Preghiamo, perché il Signore salvi la Chiesa dalle conseguenze delle colpe degli uomini della Chiesa.


  

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV375_Chiacchierio_del_Papa.html

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