ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 18 dicembre 2012

La vendetta del bue e dell'asinello



Pontifex.Roma
Mentrela Chiesadi Francia è impegnata nella guerra ai matrimoni gay, scoppia la battaglia del presepe. Forse meno importante, ma certamente non meno accanita. E, in piccolo, ripropone l’eterna dialettica innovatori-tradizionalisti della Chiesa cattolica. (in realtà si tratterebbe della lotta tra i Cattolici, per essenza tradizionalisti e la Contro-Chiesa modernista, n.d.r.).
Protagonista il parroco della Madeleine, ottavo arrondissiment di Parigi, una delle chiese più famose e di conseguenza più visitate della capitale benché vista da fuori non sembri affatto una chiesa, e infatti fu progettata per ordine di Napoleone come tempio laico alle glorie della Grande Armée. Il parroco attuale si chiama Daniel Ponsard e, nonostante i settant’anni, è appassionato da «tutte le professioni dell’immagine» (parole sue) e ha un gusto decisamente avanguardista. Ogni Natale commissiona il presepe a un artista contemporaneo. Quest’anno, ...
... ha scelto Gaëtan Duthu, 25 anni, la cui installazione non è risultata molto in linea con la tradizione e con quello che i fedeli si aspettano da un presepe. A partire dal titolo: «Réseau céleste», rete celeste.
In pratica, nella «rete» ci sono Maria e Giuseppe tutti di bianco vestiti che, su uno sfondo luminoso, danno le spalle al visitatore e guardano uno schermo. Intorno a loro, uno strano gruppo di personaggi oblunghi, sempre bianchissimi, provvisti di ali ma non di facce, sormontate da uno schermo video. Probabilmente, angeli hi-tech. Di bue e asino, ovviamente, non c’è traccia. Parrocchiani e turisti non l’hanno presa bene. Anzi, la minoranza rumorosa della maggioranza silenziosa si è sentita così offesa dal presepe ristrutturato che non ha mancato di protestare con il parroco. E alcuni anche con l’arcivescovo di Parigi, che però fa sapere di non essere «per nulla turbato» e che «ci sono delle questioni ben più importanti di cui occuparsi».
Padre Ponsard invece contrattacca a mezzo «Figaro»: «Questo presepe ci ha portato sia delle lodi sia dei rifiuti talvolta violenti. Non sono necessariamente dei parrocchiani, loro si rivolgono direttamente a me, ma piuttosto dei visitatori un po’ tradizionalisti che trovano che desacralizziamo la religione e non capiscono». Pierre Jacques Goujon, vicepresidente dell’Associazione «Madeleine 2000», solidarizza con il parroco, ricordando che nella cappella privata di Giovanni Paolo II un mosaico raffigura un giovane al computer e che Benedetto XVI spedisce benedizioni via Twitter.
Il parroco, comunque, è scatenato in difesa del «suo» presepe: «Niente impedisce ai visitatori, a casa, di farsi il presepe come sono abituati a farlo» (insomma, il presepe è mio e lo gestisco io). «Duthu – insiste Ponsard – interpreta il senso della salvezza». E il bue e l’asinello, non si potevano salvare anche loro? «Nella Bibbia non ci sono». Amen.
di Alberto Mattioli
Fonte: La Stampa online 17/12/2012
Segnalazione: Raimondo Gatto
http://www.agerecontra.it/

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.