M. Antonietta Calabrò per il "Cor- ARRIVA LA GRAZIA DI BENEDETTO XVI: PAOLO GABRIELE SCARCERATO DOPODOMANI? - PER LUI UN LAVORO E UNA CASA MA FUORI DAL VATICANO - PERDONATO ANCHE DA BERTONE? MA CERTO CHE NO! - E ARRIVA LO SPENDING-PRESEPE: LA SANTA SEDE HA ACCETTATO L’OFFERTA DELLA BASILICATA - COSTERA’ POCO PIU’ DI 20MILA EURO, NEL 2009 SE NE ERANO SPESI 550MILA…riere della Sera"
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«Il Signore ha revocato la tua condanna». Questo versetto del profeta Sofonia che fa parte della liturgia delle letture di dopodomani, terza domenica di Avvento, la cosiddetta Dominica Gaudete («Rallegratevi»), accompagnerà, forse, la prima giornata di libertà di Paolo Gabriele, l'ex maggiordomo di Benedetto XVI protagonista di Vatileaks. Salvo colpi di scena, sempre possibili in casi complessi come quello del Corvo, è attesa per domani la grazia papale, che nell'approssimarsi del Natale assumerà una forte connotazione religiosa, senza andarsi a sovrapporre alla preparazione della celebrazione vera e propria di una delle principali feste della cristianità.
PAOLO GABRIELE E IL PAPAOMBRE BIG JPEG
La grazia sopravanzerà la giustizia di una condanna a diciotto mesi, pur mite per il solo reato di furto aggravato. Il futuro preparato per Gabriele sarà un lavoro ed una casa per lui e per la sua famiglia fuori le Mura vaticane. Ma «grazia» - ha voluto ricordare un comunicato della Segreteria di Stato a fine ottobre (quando Gabriele al passaggio in giudicato della sentenza dovette lasciare gli arresti domiciliari e fu riaccompagnato in cella) - non vuol dire buonismo, non vuol dire un atto scontato, persino, in qualche modo dovuto. Il comunicato fu messo nero su bianco per correggere certe interpretazioni e richiamare la gravità di quanto accaduto e di quanto Gabriele ha fatto.
PAOLO GABRIELE IN AULA
Tanto che a fine novembre Gabriele aveva chiesto: «Come faccio ad espiare?». Una domanda che l'ex aiutante di camera di Benedetto XVI aveva rivolto a un prelato che era andato a trovarlo in carcere. Per evitare ogni indebita pressione si sono fermati nei giorni scorsi i preparativi di una possibile fiaccolata che «Amici di Gabriele» avrebbero voluto organizzare intorno a San Pietro.
PAOLO GABRIELE E BENEDETTO XVI
All'interno della piccola Città-stato qualcuno si è spinto - nelle settimane scorse - fino a chiedere un gesto di perdono in qualche modo pubblico di Bendetto XVI, sulle orme della storica visita di Giovanni Paolo II a Rebibbia al suo attentatore Alì Agca, nel 1983: una visita nella cella della Gendarmeria. Ma il perdono, neppure per Agca, volle dire subito scarcerazione, che arrivò per intervento del Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, solo nel 2000, anno del Grande Giubileo.
RATZINGER A MILANO
Nella ricordata nota della Segreteria di Stato si sottolineava che la grazia «è un atto sovrano del Santo Padre» - e in quanto tale non è detto debba essere legato a pre-condizioni - ma subito dopo si precisava che «essa tuttavia presuppone ragionevolmente il ravvedimento del reo e la sincera richiesta di perdono al Sommo Pontefice e a quanti sono stati ingiustamente offesi», tra i quali c'è anche il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, vero bersaglio dei Vatileaks.
PADRE GEORG E PAPA RATZINGER
Ieri è stato presentato l'allestimento del Presepe in piazza San Pietro, dono in gran parte della Regione Basilicata. Alla fine dei conti il Vaticano spenderà solo 21 mila 800 euro, ha riferito il numero due del Governatorato, monsignor Giuseppe Sciacca. Con un forte risparmio rispetto alle cifre che erano state denunciate dal suo predecessore, monsignor Carlo Maria Viganò, ora nunzio a Washington, in una delle sue lettere al Papa rivelate da Vatileaks (550 mila euro nel 2009, 300 mila nel 2010). Tuttavia, ha tenuto a sottolineare Sciacca, quest'anno è stata colta al volo l'offerta della Regione Basilicata di farsi carico delle spese. Ma non c'è «nessun rapporto» con la vicenda Vatileaks.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/natale-in-liberta-per-il-maggiordomo-del-papa-arriva-la-grazia-di-benedetto-xvi-48103.htm
All’ombra del Cupolone
Vatileaks, pronta la grazia per il maggiordomo infedele
Per Gabriele il regalo più atteso per il Santo Natale
Francesco Grana
, 14 Dicembre 2012
Babbo Natale quest’anno è arrivato un po’ in anticipo, ma solo per Paolo Gabriele. L’ex maggiordomo di Benedetto XVI, condannato a diciotto mesi dal Tribunale vaticano per furto aggravato, domani dovrebbe ricevere il suo dono di Natale. A fargli il regalo, tanto atteso anche dalla moglie e dai figli, sarà il Papa. Sembra, infatti, che alla vigilia della III domenica d’Avvento, dalla liturgia romana dedicata alla gioia, e a una settimana dal Natale, Benedetto XVI abbia deciso di accogliere il pentimento di Gabriele, da lui amato come un figlio, decidendo di graziarlo.
L’ex maggiordomo dovrebbe andare ad abitare con la famiglia fuori dal Vaticano e pare anche che avrà un lavoro indirettamente dipendente dalla Santa Sede. Non c’è stata quella precipitazione nella grazia papale ipotizzata, pochi minuti dopo la sentenza di condanna, dal direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, però il cuore del Papa non è stato chiuso alla richiesta del laico che per sei anni gli è stato accanto ogni giorno seppure in modo infedele. La grazia a Gabriele non a caso arriva dopo che l’ex Prefetto della Casa Pontificia James Michael Harvey, creato da Benedetto XVI cardinale il 24 novembre scorso, è stato nominato Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le mura.
Al suo posto il Papa ha scelto il suo segretario particolare, monsignor Georg Gänswein, elevandolo alla dignità arcivescovile. Molto probabilmente, sarà proprio Benedetto XVI a ordinarlo vescovo, domenica 6 gennaio 2013 nella Basilica Vaticana. Lo spostamento di Harvey, artefice principale dell’arrivo di Gabriele nell’appartamento pontificio, l’episcopato per don Georg che, mantenendo il coordinamento della segreteria particolare del Papa diviene anche Prefetto della Casa Pontificia, e la grazia per l’ex maggiordomo di Benedetto XVI, sono il sigillo papale alla vicenda dei Vatileaks.
Una sentenza, quella pronunciata da Ratzinger, che non si è fatta attendere. In un anno la triste avventura che ha scosso la nave della Chiesa si è aperta e si è anche conclusa. O almeno così spera il Papa.
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