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venerdì 7 dicembre 2012

Qualcuno sbiancò le ali del corvo


Don Georg, segretario e arcivescovo

don Georg Gänswein
DON GEORG GÄNSWEIN

Il Papa ha nominato Gänswein nuovo Prefetto della Casa Pontificia al posto del cardinale Harvey

Benedetto XVI ha nominato nuovo prefetto della Casa Pontificia il suo segretario particolare don Georg Gänswein, 56 anni, da nove anni al suo fianco prima nella Congregazione per la dottrina della fede e dal 2005 nell’appartamento papale. Gänswein, elevato alla dignità arcivescovile, rimarrà a vivere con Ratzinger e continuerà a coordinare la segreteria papale. 

La designazione, nell’aria da settimane, rappresenta un fatto inedito nella storia recente del papato: è vero che Giovanni Paolo II aveva nominato vescovo il suo segretario, ma in quel caso don Stanislao Dziwisz era stato designato «prefetto aggiunto», affiancando l’americano James Harvey. In questo caso, invece, don Georg assume tutta la responsabilità della Prefettura della Casa Pontificia, che gestisce l’accesso alle udienze papali. All’inizio del pontificato ratzingeriano davvero in pochi avrebbero creduto che Benedetto XVI sarebbe arrivato a una scelta simile – viste le critiche rivolte al predecessore – ma la nomina di oggi va inquadrata nell’ambito dei vatileaks, il furto e la pubblicazione dei documenti riservati dalla scrivania papale. Nominando arcivescovo il suo segretario e affidandogli un ruolo delicato nell’organigramma curiale, Papa Ratzinger blinda e protegge il suo collaboratore anche per il futuro. E lo rafforza notevolmente come principale interfaccia nei rapporti tra il Pontefice e la Curia, e con il mondo esterno. 

Gänswein  è nato a Waldshut, nella Foresta Nera, il 30 luglio 1956 ed è il maggiore di cinque figli, due fratelli e due sorelle. È entrato in seminario ed è stato ordinato Sacerdote il 31 Maggio 1984, per la diocesi di Freiburg im Breisgau. Si è laureato in Diritto Canonico nel 1993 presso la Facoltà teologica della Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera. Dopo essere stato giudice del Tribunale Diocesano, nel 1995 è stato assunto presso la Congregazione per il Culto Divino. È stato trasferito alla Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1996, dove in seguito ha svolto l’ufficio di Segretario personale del Prefetto, Joseph Ratzinger, prendendo il posto dell’antico segretario, Jozef Clemens, con il quale i rapporti sono sempre rimasti piuttosto tesi. 

Appassionato di sport, sci e tennis, gli è stato intitolato un fan club. Nei giorni scorsi, ricevendo un premio in Vaticano, don Georg ha così spiegato il suo ruolo compito: «Personalmente ho visto il mio ruolo o servizio al Papa come quello di un vetro. Un vetro è un vetro quando è pulito. Più pulito è più raggiunge il suo scopo. Se si sporca o si rompe rimane un vetro ma non funziona come dovrebbe». «Debbo lasciare entrare il sole, e il vetro meno appare meglio è, se non si vede proprio vuol dire che svolge bene il suo lavoro», ha aggiunto don Georg. «Meno vengo messo volutamente in mostra meglio è», ha detto, spiegando di offrire ogni giorno il suo aiuto a Benedetto XVI il suo servizio «col cuore, con il cervello, con l’anima, con tutte le forze che ho».  E ha inoltre confidato: «Venti ostili ci sono e se toccano il Santo Padre talvolta toccano anche il suo segretario, la sofferenza fa parte della via Crucis, ma non la scegliamo».
 ANDREA TORNIELLI
CITTÀ DEL VATICANO
 http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/georg-gaenswein-20418/


Don Georg nominato arcivescovo e prefetto della Casa pontificia: è l'epilogo di Vatileaks

Il segretario del Pontefice (che manterrà anche questo incarico) rafforza il suo ruolo in Vaticano

Monsignor Georg Gänswein (Ansa)Monsignor Georg Gänswein (Ansa)
CITTA' DEL VATICANO – Monsignor Georg Gänswein è stato nominato dal Papa prefetto della Casa Pontificia e arcivescovo, e insieme rimane segretario particolare di Benedetto XVI. La scelta del pontefice era nell’aria dall’estate ma in qualche modo si può leggere come un epilogo, dopo la conclusione del processo, del caso Vatileaks.
VELENI - I veleni dei «corvi» avevano fatto del segretario particolare di Benedetto XVI uno dei bersagli principali, assieme al segretario di Stato Tarcisio Bertone e al comandante della Gendarmeria Domenico Giani. Le ultime “voci” avevano cercato di dipingere la promozione imminente di Gänswein come una cacciata dall’Appartamento pontificio, il classico «promoveatur ut amoveatur». Voci senza consistenza che Oltretevere venivano accolte con una scrollata di capo. E infatti il ruolo del neoarcivescovo Georg Gänswein, al contrario, esce da tutta la vicenda più che mai rafforzato.
TRADIMENTO - La vicenda dell’ex maggiordomo Polo Gabriele e del suo «alto tradimento», come lo definiscono in Vaticano, non è passata senza conseguenze, anche e per il corvo ora in cella è attesa comunque la grazia del Papa. La Prefettura della Casa Pontificia – e cioè la «casa del Papa» che organizza le udienze a Capi di Stato e di governo, ambasciatori e autorità e sovrintende a tutte le cerimonie – ha cambiato i vertici negli ultimi mesi. Era stata la Prefettura, almeno formalmente, a mandare nel 2006 Paolo Gabriele nell’Appartamento, dove il maggiordomo aveva iniziato subito a sottrarre documenti riservati. Il prefetto precedente, l’americano James Michael Harvey, 63 anni, è stato creato cardinale nel concistoro del 24 novembre e nominato arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura. In estate era stato congedato il vice, il vescovo Paolo De Nicolò, appena compiuta l’età pensionabile di 75 anni. Al suo posto è arrivato come «reggente» della Casa il padre rogazionista Leonardo Sapienza, 60 anni. Ora Benedetto XVI ha voluto mettere alla guida della casa pontifica una persona di sua stretta fiducia.
IL PRECEDENTE – La nomina di Gänswein ha una sorta di precedente: nel 1998 Giovanni Paolo II nominò il suo segretario, Stanislaw Dziwisz, «prefetto aggiunto» della Casa pontifica accanto allo stesso Harvey, ordinandolo vescovo. Dziwisz non aveva per questo lasciato l’ufficio di segretario particolare. L’unico dubbio era legato al fatto che monsignor Stanislaw fosse un «aggiunto»: Gänswein sarebbe rimasto segretario anche come prefetto tout court? In Vaticano si spiegava che, in ogni caso, sarebbe rimasto accanto al Papa. Il comunicato che rende ufficiale la promozione di Gänswein, ora, non menziona la nomina di un altro segretario particolare. Perché Benedetto XVI, spiegano Oltretevere, ha deciso: Monsignor Georg sarà prefetto e segretario.

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