ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 6 febbraio 2012

Ugo Spirito, Romano Amerio e le aporie del concetto della vita come amore totale

di Francesco Lamendola - 06/02/2012

La vita è, la vita deve essere soltanto amore, amore totale, amore indifferenziato, amore di tutto ciò che esiste?
Si rifletta bene che, se la risposta sarà affermativa, allora ne consegue necessariamente che si deve amare anche il male; anzi, per dire meglio, ne consegue necessariamente che non vi sono più il bene e il male - il bene da amare e il male da odiare -, perché, essendo ogni cosa degna e meritevole di amore, ogni cosa diventa assolutamente amabile.
Questa è la linea di pensiero che sviluppa, a un certo punto del suo itinerario speculativo, il filosofo Ugo Spirito; e questa è la linea di pensiero che, qua e là, è possibile intravedere, magari non dichiarata e non esplicita, in molti atteggiamenti, in molte prese di posizione, in molti comportamenti pratici, non solo di personalità della cultura laica, ma anche di teologi che si dicono cattolici e perfino di esponenti della gerarchia cattolica, quegli stessi che hanno preparato, favorito e portato avanti gli aspetti più “modernisti” del Concilio Vaticano II.

L'Altare cattolico e il Concilio Vaticano II


 

Libro di M. Davies, prefato dal prof. de Mattei


PREFAZIONE


Michael Trehorne Davies nacque a Yeovil, nel Somerset, il 13 marzo 1936 e morì a Chislehurst in Kent, il 25 settembre 2004. Fu presidente della Federazione Internazionale Una Voce dal 1995 al 2003 e soprattutto autore di numerose opere in difesa della Tradizione cattolica, nelle quali il rigore delle argomentazioni e l’accuratezza delle informazioni si accompagnava ad una eccellente preparazione teologica. L’allora cardinale Ratzinger, che lo conobbe personalmente, lo definì “un uomo di profonda fede”, “sempre fedele alla Chiesa”.

domenica 5 febbraio 2012

L’AUTORITÀ DOTTRINALE DEI DOCUMENTI PONTIFICI E CONCILIARI (I)


 

Arnaldo Vidigal Xavier Da Silveira
da “Catolicismo”, San Paolo del Brasile, 1969
PARTE PRIMA
(ottobre 1969)
Proponiamo ai nostri lettori tre articoli scritti dal teologo brasiliano, Arnaldo Vidigal Xavier Da Silveira, stretto collaboratore di Sua Eccellenza mons. Antonio de Castro Mayer Vescovo di Campos e Direttore della rivista teologica mensile “Catolicismo” di San Paolo del Brasile nella quale sono apparsi. Essi aiuteranno il lettore a risolvere, nella misura di quel che è possibile alla umana capacità, i problemi di coscienza posti dal Vaticano II e dalle riforme scaturite da esso al cattolico fedele alla verità e all’autorità. Il Da Silveira è anche l’autore assieme a mons. De Castro Mayer di numerosi saggi teologici sul Novus Ordo Missae di Paolo VI (apparsi su “Catolicismo” tra il 1970-1971), che furono pubblicati in francese in un libro divenuto celeberrimo sotto il titolo “La Nouvelle Messe de Paul VI: qu’en penser?”, Chiré, 1975.

L’AUTORITÀ DOTTRINALE DEI DOCUMENTI PONTIFICI E CONCILIARI

«Pio XII nella Humani generis insegna: “Né si deve ritenere che gli insegnamenti delle encicliche non richiedano, per sé, il nostro assenso, col pretesto che i Pontefici non vi esercitano il potere del loro magistero supremo. Infatti questi insegnamenti sono del magistero ordinario, per cui valgono pure le parole: ‘Chi ascolta voi, ascolta me’ (Lc. X, 16)”. Come si vede, Pio XII dice: ‘per sé’, perché in realtà, ‘per accidens’ , in casi evidentemente non normali, si possono presentare situazioni in cui sia lecito sospendere l'assenso rispetto a un documento del magistero» (A. X. Vidigal Da Silveira).

Cattolici adulti?


Cattolici adulti contro la sbandatina neocentrista della banda di Todi

Se c’è una cosa sulla quale il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone e il presidente della Conferenza episcopale Angelo Bagnasco sembrano concordare è sull’obiettivo che i cattolici impegnati in politica debbono darsi sino alla fine del governo Monti: spingere perché il bipolarismo non muoia, seppure all’interno di un sistema proporzionale. Bipolarismo proporzionale sì, dunque, bipartitismo tout court no. Non a caso, il 9 febbraio prossimo, il Forum di sigle che ha organizzato il raduno di Todi lo scorso ottobre si riunisce di nuovo nei suoi vertici. Obiettivo: avviare una raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare. Nessuno intende tornare al sistema precedente, il cosiddetto “Mattarellum”, quanto a un sistema proporzionale con preferenze. E cioè lo stesso meccanismo, in vigore nella Prima Repubblica, che ha assicurato alla Democrazia cristiana almeno il trenta per cento dei consensi.

Nevicate romane..il prossimo Agosto?


IL MIRACOLO DELLA NEVE

[Foto]


Il celebre dipinto di Masolino da Panicale intitolato "Il miracolo della neve" (1429), conservato a Napoli, presso il Museo di Capodimonte.
Raffigura la "miracolosa" nevicata avvenuta in agosto a Roma nella seconda metà del IV secolo d.C..
Vi appare Papa Liberio che traccia - sulla "neve" caduta dalle strane "nuvole" in formazione... aerea - il perimetro dell'area sulla quale verrà edificata la Basilica di S. Maria Maggiore.
 
www.edicolaweb.net
http://ilsole24h.blogspot.com/2012/02/il-miracolo-della-neve.html

Chiesa, Stadio o Discoteca...?

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DON GABRIELE AMORTH RACCONTA IL SUO PRIMO ESORCISMO


Ogni volta che faccio un esorcismo entro in battaglia. Prima di entrarvi indosso una corazza. Una stola viola i cui lembi sono più lunghi di quelli che solitamente indossano i preti quando dicono messa. La stola spesso la avvolgo attorno alle spalle del posseduto. È efficace, serve a tranquillizzare i posseduti quando, durante l’esorcismo, vanno in trance, sbavano, urlano, acquisiscono una forza sovrumana e attaccano. Quindi porto con me il libro in latino con le formule di esorcismo. Dell’acqua benedetta che a volte spruzzo sull’indemoniato. E un crocifisso con incastonata dentro la medaglia di san Benedetto. È una medaglia particolare, molto temuta da Satana.

La battaglia dura ore. E non si conclude quasi mai con la liberazione. Per liberare un posseduto ci vogliono anni. Tanti anni. Satana è difficile da sconfiggere. Spesso si nasconde. Si cela. Cerca di non farsi trovare. L’esorcista deve stanarlo. Deve obbligarlo a rivelargli il suo nome. E poi, nel nome di Cristo, deve obbligarlo a uscire. Satana si difende con tutti i mezzi. L’esorcista si fa aiutare da dei collaboratori incaricati di tenere fermo il posseduto. Nessuno di questi può parlare col posseduto. Se lo facessero, Satana ne approfitterebbe per attaccarli. L’unico che può parlare col posseduto è l’esorcista. Questi non dialoga con Satana. Semplicemente gli rivolge degli ordini. Se dialogasse con lui, Satana lo confonderebbe fino a sconfiggerlo.

sabato 4 febbraio 2012

Messa gay a Londra



Per chi non ne fosse al corrente, in una chiesa cattolica nel quartiere di Soho a Londra si celebra settimanalmente quella che viene definita "gay friendly Mass", una "messa" aperta e accogliente nei confronti degli omosessuali.  

Nel video di YouTube si puó notare un distinto signore con parrucca e abiti da donna che legge le preghiere dei fedeli, ovviamente da un ambone addobbato con bandiera arcobaleno. 

Il tutto avviene con la benedizione dell'Arcivescovo Vincent Nichols.

Di fronte a questo schifo, una domanda sorge spontanea, direbbe Biscardi: invece che obbligare la Fraternitá San Pio X a firmare un Preambolo dottrinale su alcuni punti controversi del Concilio (pastorale) Vaticano II, non sarebbe meglio far firmare a tutti i "cattolici" di quella chiesa di Londra, incluso il sacerdote, e giá che ci siamo all'arcivescovo Nichols, un Preambolo dottrinale in cui si riaffermi la dottrina cattolica di condanna del peccato di sodomia? 

Wikileaks in Vaticano. La replica del governatorato


Dieci giorni dopo la pubblicazione di due lettere riservate dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò al papa e al segretario di Stato, il governatorato della Città del Vaticano, di cui Viganò era all’epoca delle lettere segretario, ha battuto un colpo.
Anzi, ne ha battuti sette, quanti sono i punti del comunicato emesso alle 12.40 di sabato 4 febbraio, riportato integralmente qui di seguito.

Acque mosse

MONS. FELLAY: "ACCETTATECI COSI' COME SIAMO, SIAMO PRONTI!"


Mi stupisce che dell'omelia di Mons. Fellay nel seminario di Winona per la festa della Candelora siano stati diffusi ad arte solo alcuni estratti che in qualche modo sembrerebbero preannunciare una rottura del dialogo con la Fraternità. Perciò vi riproduco il testo in italiano da me tradotto con alcune sottolineature importanti. Mons. Fellay non dice "non firmeremo mai un accordo". Dice al contrario che la Fraternità è disposta a firmare la professione di fede e il giuramento di fedeltà al Pontefice, ma non un giuramento di fedeltà alla dottrina sull'ecumenismo e sulla libertà religiosa. 
L'articolo di Alessandro Speciale su Vatican Insider dal titolo fuorviante "Diciamo no alla proposta del Vaticano" è pertanto da considerarsi una palese opera di informazione scorretta condita dalla solita retorica sui Lefebvriani definiti "ultra-tradizionalisti" (ma che vuol dire "ultra-tradizionalisti"?).  F.C.

Lotta a Satana.In missione per conto di Dio


VATICANISTA DE LA STAMPA
Gabriele Amorth, l’anziano sacerdote paolino che sotto il pontificato wojtyliano divenne l’esorcista ufficiale della diocesi di Roma, continua ancora a combattere indefesso contro colui che egli chiama «Il Grande Nemico»: Satana, il principe dell’inferno. La sua battaglia è ben enucleata nell’esplosivo libro scritto a quattro mani col giornalista del «Foglio» Paolo Rodari: «L’ultimo esorcista», appena uscito per le edizioni Piemme. Amorth lotta anche contro i molti che all’esistenza di Satana non credono: «Eminenza, lei dovrebbe leggersi un libro», disse a un cardinale della curia romana che sosteneva che Satana fosse soltanto «frutto della superstizione». «Quale libro?» gli chiese il porporato. «Lei dovrebbe leggere il Vangelo» gli rispose Amorth domandandogli ancora: «Sbaglio o una delle attività principali di Gesù nei Vangeli è quella di compiere esorcismi?». Amorth esegue ancora oggi dagli otto ai dieci esorcismi al giorno, compresi le domeniche e il giorno di Natale.

Esorcisti & C.

ESORCISMI, MESSE DI GUARIGIONE, PREGHIERE DI LIBERAZIONE, IMPOSIZIONI DELLE MANI. COME SMASCHERARE GLI IMBROGLIONI (parte 1)

Pontifex.RomaParte 1: Ieri vi ho parlato dell'abuso che viene fatto, sia in ambienti laici che "religiosi", del rito di esorcismo e dell'imposizione delle mani; come una "goccia cinese", si è scatenata la reazione - via mail e su qualche forum - dei soliti noti: esoteristi, pseudo carismatici, laici che si definiscono "illuminati", religiosi disobbedienti e sensazionalisti vari. L'articolo, intitolato "CHI PUO' PRATICARE L'ESORCISMO? CHI PUO' IMPORRE LE MANI?" (in basso, per approfondimenti, c'è il link), facendo riferimento a fonti ufficiali della Chiesa cattolica, in sintesi voleva fare chiarezza e definire dei paletti ben solidi nel vasto ambiente dei cosiddetti carismatici ed occultisti, in cui spesso le persone bisognose vengono letteralmente circuite e derubate, entrando in un circolo che si può definire solo come satanico e truffaldino. Ribadiamo il concetto che l'esorcismo pubblico, sia esso maggiore o minore, può essere praticato solo dai Vescovi o dai sacerdoti che, per particolari virtù, attitudini e condotte di vita "santa" accertate, ne vengono autorizzati per iscritto; l'imposizione delle mani, diversamente, può essere fatta solo dai sacerdoti e mai, ribadisco mai, da laici o religiosi che non hanno ricevuto l'Ordine sacro.

venerdì 3 febbraio 2012

“Teologia della Storia”


Iran, Usa, India e il “Nuovo Ordine Mondiale” alla luce della “Teologia della Storia”

*
Promemoria
*Cosa sta succedendo nel mondo? È quello che ci domandiamo tutti.  La crisi economico/finanziaria a livello mondiale rischia di mettere in ginocchio come minimo l’Italia se non l’Europa; la crisi religiosa – soprattutto in ambiente ecclesiale cattolico – ha sconvolto le anime del mondo intero, ed infine la crisi bellica, specialmente a partire dalle cosiddette “Rivoluzioni primaverili arabe” del 2011 (che hanno portato le superpotenze Usa/Israele/Nato & Iran/Russia/Cina a fronteggiarsi in questi giorni e a far parlare seriamente di una probabile conflagrazione atomica mondiale),  pongono degli interrogativi che – anche e soprattutto nel mio caso specifico di sacerdote cattolico romano – non possono essere elusi e debbono essere letti alla luce della  “teologia della storia”. Come S. AGOSTINO lesse la caduta di Roma sotto la pressione dei barbari nella sua famosa opera De civitate Dei, così oggi tocca a noi (“si licet parva componere magnis”) ‘cattolici integrali’ cercare di scandagliare, aiutati dalla Tradizione e dalla Scrittura, gli avvenimenti odierni partoriti dal passato prossimo e forieri di frutti futuri buoni e cattivi. Soprattutto oggi che disponiamo di internet e possiamo facilmente far giungere in ogni parte del mondo il nostro “giornale” sarebbe un grave peccato di omissione non usare tale mezzo. Si pensi a  don BOSCO e a padre KOLBE, i quali hanno impiegato tutte le loro risorse e lo sforzo apostolico per la diffusione della buona stampa, anche quella alternativa,  (ad esempio, p. KOLBE è stato uno dei maggiori diffusori ed editori dei “Protocolli dei Savi di Sion” in tutte le lingue; mentre don BOSCO ha scritto una trentina di volumi sulla Storia d’Italia, della Chiesa, dell’Antico e Nuovo Testamento, più vari altri di confutazione del Protestantesimo, del Liberalismo, della Massoneria e del Risorgimento). S. TOMMASO D’AQUINO insegnava: “contemplare et contemplata aliis tradere”.  Non è bene “nascondere la fiaccola sotto il moggio, ma bisogna porla in alto” di modo che illumini tutti, insegna il Vangelo.

Santa Sede-Fraternità San Pio X:

 c'è urgente bisogno di esatta lettura dei fatti

Mons. Bernard Fellay ieri ha pronunciato un'omeliapubblicata sul sito di un seminario della Fraternità: il St. Thomas Aquinas negli Stati Uniti. Rorate Caeli ne ha dato notizia, formulando anche il commento che pubblico di seguito, basato sulle informazioni immediatamente diramate dalle agenzie di stampa, tutte orientate su una risposta negativa alla Santa Sede. Leggiamo, ad esempio su TMNews di oggi:
"Penso che non possiamo andare avanti nella confusione", ha detto il superiore dei Lefebvriani, mons. Bernard Feally, in un sermone pronunciato ieri e pubblicato sul sito di un loro seminario (il St. Thomas Aquinas negli Stati Uniti). "In altre parole, miei cari fratelli, ciò significa che loro (il Vaticano, ndr.) attribuiscono un altro significato al termine 'tradizione' e forse anche al termine 'coerenza'. Per questo siamo obbligati a dire no. Non firmeremo".

Arte sinistra.. o peggio?

Il motivo per cui faccio così dire "vergogna" della Chiesa cattolica pubblica è che credo che il Vaticano potrebbe essere in grado di rimuovere queste opere d'arte cattivi da se stessi. Per essere in grado di farlo, il Vaticano ha bisogno della nostra opinione, il nostro sostegno e la nostra pressione.

Video

 
http://gokyo.tuzikaze.com/SinisterArt/index.html

Un pezzo d'Inghilterra cattolica nel cuore di Roma

Il Venerabile Collegio Inglese ha appena festeggiato i 650 anni dalla fondazione

Di Ann Schneible

Lo scorso weekend, il Venerabile Collegio Inglese ha celebrato i suoi 650 dalla fondazione. Si tratta della più antica istituzione inglese fuori dall’Inghilterra e fu originariamente istituito come luogo d’accoglienza per i pellegrini inglesi e gallesi a Roma.

La struttura fu convertita in seminario nel 1579, anno in cui l’Inghilterra dichiarò illegale la formazione e l’ordinazione dei sacerdoti cattolici. Durante quel periodo di persecuzione, almeno 44 degli studenti del Collegio furono martirizzati poco dopo il loro ritorno in patria. Al giorno d’oggi il Collegio prosegue nella sua missione di servire la Chiesa d’Inghilterra, conservando le sue funzioni storiche: ospitalità ai pellegrini e formazione dei sacerdoti.

In occasione del 650° anniversario, Zenit ha intervistato padre Anthony Milner, tutore accademico del Venerabile Collegio Inglese, in merito alla storia della struttura.

Brunero Gherardini, La Chiesa e la storia

Premessa:
Intorno al volume di Giovanni Miccoli sulla Chiesa dell’anticoncilio e sulla marcia su Roma dei tradizionalisti, ove si eccettui la recensione di Lucetta Scaraffia sull’Osservatore Romano, da parte cattolica s’è fatto un gran silenzio, a livello di teologi e storici seri, intendo, oltre che di Gerarchia. Per questo reputo opportuno, al fine d’una più larga e sollecita diffusione, affidare in anteprima al sito Riscossa Cristiana un articolo come al solito assai lucido, puntuale ed approfondito nelle sue argomentazioni che mons. Brunero Gherardini ha voluto scrivere per il mio Bollettino “Una Voce dicentes” il cui primo numero del 2012 non potrà uscire se non nella primavera. La faziosità, l’inconsistenza storica e la nullità teologico-ecclesiologica del libro di Miccoli non potranno facilmente sfuggire ai lettori.
Dante Pastorelli



LA CHIESA E LA STORIA, di Mons. Brunero Gherardini

Credo opportuno far notare che alla storia ho abbinato non il Cristianesimo, bensì la Chiesa. Questa è una specificazione di quello e se di quello intendessi parlare, dovrei far un discorso non solo più generico, ma anche molto più vasto. Mi limito alla Chiesa, anche per un motivo contingente, ch’emerge da una recente pubblicazione dello storico G. Miccoli. Questi, non so a quale titolo e con quale competenza, le rivolge le seguenti parole:

Cum granu salis..

Passi della Valtorta su Anticristo e fine dei tempi.

Ci sono molti chiaroscuri, evidentemente il Signore non ha voluto rivelare di più, e lo dice anzi espressamente, ma sembra ugualmente di intravedere una certa sequenza e cronologia degli "ultimi tempi":

 Nell'agosto del 1943, in piena guerra mondiale, Gesù le spiega che quelli che si vedono sono solo i prodromi della fine, e che i tempi della fine sarebbero venuti dopo
 descrive ampiamente la figura dell'Anticristo (uno dei Suoi) e della sua sconfitta, ma la Valtorta annota che si tratta di "sconfitta dell'Anticristo e non Giudizio universale"
 parla di un "tempo di pace che precederà la fine"
 la conforta dicendo che la porterà con sé "prima del massimo orrore"; infatti è passata a miglior vita nel 1961. Il massimo orrore o quasi lo abbiamo noi ora?
 ci da una precisa indicazione temporale: "Molti di questi [che vedranno l'Anticristo, ndr] sono già sulla terra e il loro seme sarà sette volte sette più demoniaco di essi." Gente nata negli anni 30 e 40 ce n'è in giro ancora tanta! Se devono vedere l'Anticristo... non manca molto.

giovedì 2 febbraio 2012

LA NOVELLA DELLO STENTO

 OVVERO LA DISPUTA SULL’INTERPRETAZIONE DEL VATICANO II di Mons. BRUNERO GHERARDINI

una premessa di Dante Pastorelli

Ancora una volta l’Amico e Maestro mons. Brunero Gherardini, in attesa che esca l’ultimo suo volume sui problemi posti dal Vaticano II, dal Magistero che ad esso si richiama e dalle riforme che ne sono scaturite, mi fa l’onore d’inviarmi un intervento che chiarisce al colto e all’inclita, o a presunti tali, la sua posizione teologica in questo delicato campo: una posizione da molti condivisa ma da alcuni contestata non sempre col garbo ed il rispetto che richiederebbe un dibattito sereno ed a così alto livello.
Questo saggio, suggerito dalla lettura di osservazioni critiche a giudizio dell’illustre teologo tutto fuor che convincenti, e ravvivato anche da qualche motivata battuta dal salace sapor toscano, affronta con grande rigore scientifico ed ineffabile amore per la Chiesa il tema Concilio, Magistero ed ermeneutica della continuità, che sembra non doversi mai esaurire (“la novella dello stento”). È prevedibile che il presente lavoro non solo avrà larga eco ma susciterà reazioni che mi auguro positive e propositive, non viziate alla base, cioè, da quell’ “infallibilismo”, pericoloso quant’ormai diffuso nella sua banalità, a cui s’aggrappa chi è a corto di solidi argomenti per spiegar certe discontinuità e certe equivoche formulazioni caratterizzanti vari documenti del Vaticano II, ramificatesi e proliferate successivamente in ambito dottrinale e liturgico nel nebuloso e tempestoso post-concilio. Discontinuità ed equivoche formulazioni che non devon esser mai sfuggite agli occhi ed alla mente del card. Ratzinger ed ora Sommo Pontefice felicemente regnante, se, oltre a giudicar gravissima, ingiustificabile, mai occorsa nella storia della Chiesa, la rottura liturgica operata da Paolo VI – e ciò sin dal 1976, lettera al prof. Valdenstein - tanto s’impegna a proclamar un’indimostrata continuità, e se agl’Istituti “Ecclesia Dei” o post Summorum Pontificum è stato concesso il diritto di discuter i punti del Magistero conciliare che ad essi non appaion conciliabili con il Magistero precedente e la Sacra Tradizione. Un esempio per tutti: ecco cosa dichiara mons. Rifan, Amministratore Apostolico della Società S. Giovanni Maria Vianney, in un’intervista rilasciata ad ITEM (“Entraid et Tradition”) il 14 gennaio 2004:

Nostra Signora del Buon Successo

RICORRENZE: Nostra Signora del Buon Successo – 2 febbraio 1634
Notizia del 02/02/2012 stampata dal sito web www.lucisullest.it
di Franco Adessa
 
[…] Questo giorno di festa di Nostra Signora del Buon Successo cade in un giorno festivo, riconosciuto dalla Chiesa Cattolica: la Festa della Purificazione o giorno della Candelora.
 
Perché è così importante questa devozione per i nostri tempi? Tra il 1582 e il 1634, la Madonna apparve, a Quito (Ecuador), ad una Suora di clausura delle Concezioniste, Madre Mariana de Jesús Torres, chiedendo di essere conosciuta e invocata sotto il titolo di “Nostra Signora del Buon Successo”.
 
Ella parlava a Madre Mariana dei tempi futuri della Chiesa cattolica, in particolare nel periodo “dalla metà del secolo XX in poi”. La Madonna le descrisse la grave crisi che avrebbe subìto la Chiesa Cattolica e la società in generale, condannando, in diverse occasioni, l’opera satanica, demolitrice e devastatrice della Massoneria, sia nei confronti della Chiesa Cattolica che della società.

Tramonto senza gloria per il cardinale Bertone

La fuga di lettere d'accusa. La fallita operazione del San Raffaele. Il segretario di Stato è sempre più solo, in una curia che non governa e con un papa a cui non è d'aiuto

di Sandro Magister



[Da "L'Espresso" n. 6 del 2012, in edicola da venerdì 3 febbraio]


ROMA, 2 febbraio 2012 – In Vaticano non ci si combatte con camion e forconi, ma a colpi di carte. Sabato 28 gennaio il consiglio dei ministri della curia romana, presente il papa, ha dedicato parte della sua riunione a studiare come mettere un argine alle fughe dei documenti. Ed erano passati solo tre giorni dall'ultima clamorosa fuga: un blocco di lettere confidenziali scritte a Benedetto XVI e al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone dall'allora segretario del governatorato della Città del Vaticano, oggi nunzio a Washington, l'arcivescovo Carlo Maria Viganò.

Un gigante da conoscere

DON DOLINDO RUOTOLO E L'ATTO EROICO PER LE ANIME DEL PURGATORIOStampa
Pontifex.Roma
Don Dolindo (1882-1970) quinto degli undici figli di Raffaele Ruotolo, matematico, e di Anna Valle, nobildonna proveniente da una famiglia decaduta di origine spagnole, nacque a Napoli nel popolare quartiere Forcella. Il matrimonio dei genitori non resse a lungo e sfociò ben presto in una dolorosa separazione a causa dell’asprezza del carattere del padre e della sua proverbiale avarizia che si scontravano con le abitudini signorili della madre e la sua dolcezza. In una poderosa autobiografia di due volumi Don Dolindo ha raccontato come il suo nome, che significa “dolore” venne coniato dal padre e come “profeticamente” la sofferenza (per le numerosissime umiliazioni, ma anche per le ristrettezze economiche e la fame) fu l’elemento che contraddistinse tutta la sua esistenza, compreso il periodo del seminario e quello sacerdotale. Conobbe San Pio da Pietralcina al quale spesso fu assimilato, ma se quest’ultimo mostrava visibilmente sul suo corpo ...
... i segni del Calvario di Cristo, Don Dolindo li serbava nell’animo e per questo venne anche identificato come “un novello Apostolo del dolore interiore”.
Entrambi subirono a più riprese gli attacchi del Santo Uffizio con l’impedimento di officiare la messa in pubblico per un certo tempo, ebbero il dono della profezia, il carisma della massima ubbidienza alla Chiesa ed accettarono in tutto e per tutto  la Volontà Divina nella più profonda umiltà. 

Il genocidio della Vandea

Quei 100.000 km quadrati, quelle 770 parrocchie insorte, quegli 800.000 abitanti “non hanno alcuna caratteristica distintiva comune”. Appartengono a province diverse, obbediscono ad abitudini diverse, non hanno avuto una storia comune; la Vandea è, pertanto, nata da un rifiuto.

La rottura si consuma il 12 luglio 1790, con la proclamazione della Costituzione civile del clero, clero tenuto in grande stima dal popolo per la sua onestà ed il suo eroismo. La caduta di fiducia e il conseguente rifiuto di qualsiasi dialogo induce le autorità a degenerare in misure vessatorie, moleste, arbitrarie e talvolta violente.