L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Araì Daniele
Quale il segno ricorrente di questi tempi se non quello di un inganno senza pari?
Le parole di Gesù, innanzitutto quelle escatologiche (Mt 24), sono insegnamenti profetici per i Suoi beati, che “non videro, ma hanno creduto” (Gv 20, 29) e ora sono in un mondo, dove si riduce gravemente il numero di quanti serbano la fede, per cui Gesù dice: “Quando il Figlio dell’uomo tornerà, incontrerà ancora la Fede?” (Lc 18, 8). Sì, perché l’inganno assume la forma di seduzione «estrema»: “Badate che nessuno vi seduca! Poiché molti verranno nel mio nome dicendo: “Io sono il Cristo”, e molti saranno ingannati. Non vi turbate se sentirete di guerre o voci di guerre,; è necessario che tutte queste cose avvengano; ma non è la fine. Infatti, si vedrà popolo contro popolo e regno contro regno: e vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi; tutto ciò non è che l’inizio delle tribolazioni. Allora vi consegneranno ai boia e vi uccideranno; sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome” (Mt 24, 4-9).