ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 18 maggio 2012

Quando Papa Benedetto XVI..


..ha celebrato i suoi 81 anni alla Casa Bianca

Se vi siete persi la visita del Papa Benedetto XVI negli USA  per incoraggiare "i leader interreligiosi a lavorare non solo per la pace, ma per la scoperta della verità"
Il 16 aprile 2008 il Papa ha celebrato il suo 81esimo compleanno e a dargli il benvenuto, gli ospiti della Casa Bianca, e una torta meravigliosa!  ... ecco la foto:

Gianluigi Nuzzi racconta com’è nato il suo ultimo libro “Sua Santità”


“Ho avuto paura”. 


Domani uscirà in libreria l’ultimo saggio di Gianluigi Nuzzi dal titolo ”Sua Santità, le carte segrete di Benedetto XVI” (Chiarelettere, 352 pp, 16 euro). Il giornalista pubblica documenti riservati, appunti e lettere destinate al Papa e al suo segretario, Mons. Gaeswain. Vengono affrontati argomenti di tutti i tipi: dal caso Boffo a quello di Mons. Viganò, dallo IOR ai rapporti con gli Stati. Passando per il caso dei Legionari di Cristo e la vicenda di Emanuela Orlandi. Nuzzi, in questa intervista ci racconta come è nato il volume, prosecuzione naturale di Vaticano SpA, dice.

Nuzzi, come ha fatto ad avere queste carte?I saggi vanno scritti quando uno ha del materiale interessante. L’aver scritto Vaticano SpA mi ha permesso di entrare in contatto con tutta una serie di fonti, con le quali si è costruito un rapporto di fiducia che poi si è concretizzato nel libro. Non è che io vada a caccia di storie sul Vaticano, non ho questo interesse, ma per la prima volta nella storia della Chiesa escono dei documenti riservati (che poi saranno consultabili sul mio sito personale); in pratica abbiamo avuto accesso alla scrivania del Papa, all’appartamento privato!

I “CORVI” NON SI UCCELLANO


- ECCO PERCHÉ NESSUNO IN VATICANO RIESCE A FERMARE GLI SPIFFERI DELLE ‘GOLE PROFONDE’: I DOSSIER E LE LETTERE RISERVATE FURONO PORTATI FUORI DALLE SEGRETE STANZE MOLTI MESI PRIMA CHE INIZIASSERO A CIRCOLARE - QUANDO IL PAPA HA ORDINATO DI CHIUDERE LA STALLA ERA TROPPO TARDI - COME MAI L'INDAGINE PENALE DEL TRIBUNALE VATICANO E QUELLA AMMINISTRATIVA DELLA SEGRETERIA DI STATO NON HANNO PORTATO A NULLA?...G.G.V. per il "Corriere della Sera"


CARLO MARIA VIGANO jpegCARLO MARIA VIGANO jpegGianluigi Nuzzi cover Sua SantitàGianluigi Nuzzi cover Sua Santità Oltretevere, ieri, ci si chiedeva: ma quando sono saltate fuori? Le «carte segrete» sulla scrivania di Benedetto XVI, contenute nel libro di Gianluigi Nuzzi "Sua Santità" e anticipate oggi dal nuovo Sette, vengono rese pubbliche a neanche un mese dalla costituzione della commissione cardinalizia voluta dal Papa per fare «piena luce» sui corvi vaticani che da gennaio hanno diffuso documenti «coperti dal segreto d'ufficio».
Da tempo sono avviate un'indagine penale del Tribunale vaticano e una amministrativa della segreteria di Stato. Controlli, interrogatori. Possibile che «Vatileaks» prosegua? La convinzione in Vaticano è che le lettere riservate fossero già uscite da mesi, a conferma di quanto si pensava: un «dossier» è filtrato all'esterno prima che uscissero in gennaio le lettere riservate dell'arcivescovo Carlo Maria Viganò.
GIOVANNI MARIA VIANGIOVANNI MARIA VIAN Quando il Vaticano ha chiuso boccaporti era già tardi. Oltretevere c'è irritazione, «ma che ci fossero documenti in giro, purtroppo, non sorprende». Quanto ai contenuti - a cominciare dalla lettera di Dino Boffo a monsignor Georg Gänswein, con relative accuse al direttore dell'Osservatore Romano Giovanni Maria Vian - i diretti interessati mantengono il silenzio.
Georg GansweinGeorg Ganswein Oltretevere non si commenta, però si fa notare che le stesse accuse rimbalzavano all'epoca sui giornali e che la Santa Sede le aveva già smentite («Non hanno alcun fondamento») il 9 febbraio 2010, con una nota molto dura «approvata dal Papa stesso». Il fax di Boffo a Gänswein è del 6 gennaio 2010. Pochi mesi prima il Giornale, scrivendo che Boffo patteggiò un'accusa di molestie (516 euro di ammenda), aveva pubblicato una velina falsa che calunniava l'allora direttore di Avvenire.
Al segretario del Papa, Boffo scrive che fu Vian a consegnare il documento falso al Giornale, «forse» per «interpretare la mens del suo superiore», il cardinale Bertone. Del fax di Boffo non si sapeva, però accuse simili circolavano. Tanto che il 9 febbraio 2010 una nota della segreteria di Stato, a proposito delle «ricostruzioni» che sui media coinvolgevano Vian e «insinuano responsabilità addirittura del segretario di Stato», respingeva tutto come «falso» aggiungendo: «Appare chiaro che tutto si basa su convinzioni non fondate, con l'intento di attribuire al direttore dell'Osservatore, in modo gratuito e calunnioso, un'azione immotivata, irragionevole e malvagia. Ciò sta dando luogo a una campagna diffamatoria contro la Santa Sede, che coinvolge lo stesso Pontefice».
TARCISIO BERTONETARCISIO BERTONEDINO BOFFODINO BOFFO E ancora: «Benedetto XVI deplora questi attacchi ingiusti e ingiuriosi» e «rinnova piena fiducia ai suoi collaboratori». Lo si fece stampare sull'Osservatore con una premessa: «Il Santo Padre ha approvato e ne ha ordinato la pubblicazione». Bertone e Vian sono rimasti al loro posto, Boffo è stato nominato direttore di «Tv2000», emittente Cei.

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-39151.htm


CHE BOFFO TI FO - MA QUALE VIAN, A PASSARE A FELTRI LA NOTIZIA DELLA CONDANNA PER MOLESTIE DELL’EX DIRETTORE DI “AVVENIRE” FU UN ALTO PRELATO - FELTRI: “ABBIAMO AVUTO QUEI DOCUMENTI DA UN’ALTA PERSONALITÀ DELLA GERARCHIA ECCLESIASTICA. ARRIVARONO SUL TAVOLO DI SALLUSTI E IO PREGAI LA REDAZIONE DI FARE LE NECESSARIE VERIFICHE - DICONO CHE LA ‘VELINA’ FOSSE UNA PATACCA MA SE LA STORIA FOSSE STATA TUTTA UNA BUFALA, PERCHÉ BOFFO SI DIMISE E PERCHÉ LE DIMISSIONI FURONO ACCETTATE DALLA CEI?”...

Mattias Mainiero per "Libero"
Direttore, ho un compito impossibile.
Ora di pranzo del giorno dopo la rivelazione. Ma sarà poi un'autentica rivelazione, una ricostruzione certa al cento per cento? Quanto ci sarà, nel retroscena appena reso noto, di lotta intestina e quanto di verità? Vittorio Feltri è in auto, a Milano. È appena uscito dalla sede de il Giornale. Direzione: «Baretto», ristorante alla moda a due passi da piazza San Babila. Risponde al telefonino. Solo lui può confermare o smentire.
La rivelazione: a trasmettere a Vittorio Feltri il documento che accusava Dino Boffo, all'epoca direttore dell'Avvenire, sarebbe stato il direttore dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian. Lo stesso Vian, oltre a passare il testo della lettera anonima, avrebbe dato assicurazioni che i guai giudiziari di Dino Boffo derivavano dalle sue tendenze sessuali. Omosessuali, per la precisione. Non è una colpa, fino a quando l'omosessualità non è accompagnata dalla trasgressione del codice penale.
Per esempio, dalle molestie, tanto per intenderci. Il Giornale pubblicò la storia. Conoscete il resto: siamo nel 2009, governa Silvio Berlusconi, la sinistra è scatenata nelle accuse al Premier. Ragazze, escort, soldi. Clima infuocato, da mesi. Anche Dino Boffo è critico. Il Giornale racconta la vicenda del direttore dell'Avvenire. Chiaro l'intento: guarda da che pulpito vengono certe prediche.
Un putiferio. Boffo è costretto ad abbandonare la direzione dell'Avvenire. Poi i dubbi, le precisazioni, le nuove accuse, questa volta non a Boffo. L'intervento dell'Ordine dei giornalisti, la sospensione per tre mesi di Feltri. E una domanda: chi passò quelle carte a Feltri? Fermi tutti: non è una domanda oziosa, semplice curiosità. Qui si parla del Vaticano, misteri, intrighi, lotte intestine. Il Vicario di Cristo e le poltrone bollenti. Il controllo dell'edito - ria con il logo della Santa Sede. Fede, affari e politica. Interessante.
Direttore, allora confermi, fu proprio Gian Maria Vian, il direttore dell'Osservatore Romano? Lo dice Dino Boffo nelle sue lettere al Papa. È scritto nel nuovo libro di Gianluigi Nuzzi.
«Ma da quelle lettere non si evince un bel niente. È l'ipotesi, anche se circostanziata, di Boffo. Tutto qui».
Ed è scoppiato di nuovo il putiferio.
«Ho letto, però non sono d'accordo».
Con chi?
«Per esempio, con Maurizio Belpietro».
Il nostro direttore parla di un «bidone» che ti fu rifilato.
«Una cosa non vera. La condanna di Boffo c'è. Non capisco, che vuol dire bidone?».
Torniamo alla domanda impossibile: fu Gian Maria Vian?
«La notizia era già nota. Noi abbiamo avuto quei documenti, che in parte non erano atti ufficiali della Procura o del Tribunale, da un'alta personalità della gerarchia ecclesiastica».
Li hai ricevuti tu?
«Non io personalmente. Arrivarono sul tavolo di Alessandro Sallusti, che me li notificò. E siccome la provenienza era autorevole non mi è mai venuto il sospetto che i documenti potessero contenere falsità. Ciò nonostante, pregai la redazione, che non è fatta da principianti, di fare le necessarie verifiche. Quando le verifiche furono eseguite, scrissi un commento, niente di particolare, dicevo solo, vado a memoria, che Boffo non aveva più i titoli per fare delle prediche moralistiche».
Non fu un bidone. Un mezzo bidone?
«Io mi pongo una domanda: se fosse stata una bufala, tutta una bufala, perché Boffo si dimise e perché le dimissioni furono accettate dalla Cei?».
Beh, si sa come vanno queste cose: c'è la notizia, ci sono le trappole, i giochi di potere. Pare che il Vaticano, in materia, sia uno specialista.
«Ripeto: i documenti arrivavano da un'alta personalità. Per questo non ci fu neanche il sospetto che potesse trattarsi di una trappola o che ci sarebbero state code velenose. E come potevamo immaginarlo: io non sono un prete e neanche un sacrista, non sono neanche cattolico, neanche credente. Ho dato una notizia, punto. Non venendo la notizia da una sacrestia di paese, mi pareva che non ci potessero essere dubbi».
Però pare che si trattasse di una sacrestia editoriale. So che non mi dirai mai il nome, ma devo insistere: Vian, sacrestano dell'Osservatore?
«Se io dicessi chi mi ha dato la notizia, l'Ordine dei giornalisti mi potrebbe perseguire di nuovo».
Per la verità, oltre all'Ordine, c'è anche la coscienza giornalistica che impedisce di fare certe cose. Le fonti vanno tutelate. Per noi è un ritornello.
«Guarda, dell'Ordine ce ne sbattiamo i coglioni, fin quando però non minaccia di sbatterci fuori. Con l'Ordine non si scherza. La coscienza non ti espelle, l'Ordine ti radia».
E dunque niente conferma.
«A me non fregherebbe nulla di svelare nomi e cognomi, ma se lo facessi non lavorerei più. Sono già stato condannato a tre mesi di sospensione, che altro c...».
Tre mesi nonostante le scuse.

Ecco perché con Ratzinger il Vaticano è una continua fuga di notizie

Negli ultimi tempi dalle stanze del Vaticano è iniziata una fuga di notizie senza precedenti. Ma fonti parziali, e date con secondi fini, non servono per ricostruire in modo affidabile le dinamiche del clero. Al massimo consentono ingerenze esterne. Tra le più attive, si segnala quella dell’editorialista dell’un tempo laico Corriere della Sera, Galli della Loggia.  

C’è un aspetto che sfugge nella ricorrente alluvione di rivelazioni sulla vita interna della Santa Sede. E cioè che la fuga di notizie e di commenti e di polemiche si è verificata soltanto da quando il cardinale Joseph Ratzinger è stato chiamato dal conclave a salire sul soglio di Pietro. Prima, e per diversi pontificati, nulla usciva al circuito mediatico e all’opinione pubblica per quanto vi fosse una morbosa curiosità sugli inaccessibili “segreti del Vaticano”.

Beati prossimi discussi

Se Cl fa (ancora) discutere il mondo cattolico

Don Luigi Giussani, il fondatore di Cl
DON LUIGI GIUSSANI, IL FONDATORE DI CL

Dopo il caso Formigoni e la lettera di don Carron, settimanali e riviste legate alla Chiesa riaprono il dibattito sul rapporto tra la politica e il movimento

 Il dibattito è intenso, ancorché confinato nelle pagine delle riviste del mondo cattolico, quelle che circolano tra «addettissimi» ai lavori: parroci e catechisti («operatori pastorali», ora si dice). E riguarda CL, le vicende di Formigoni, la lettera di don Carron su La Repubblica.

 A dare il via il teologo Giordano Frosini e il laico Giovanni Colombo. Il primo faceva notare sulla rivista Settimana, dei padri dehoniani di Bologna, già alla fine del 2011, il caso «mai risolto» di CL che «non fa niente per convincere chi la guarda dall’esterno di essere qualcosa di diverso da un vero e proprio partito politico. Niente di male – chiosava – purchè non si insista da parte loro e da parte della gerarchia, sulla loro natura ecclesiale». E in proposito la direzione della rivista osservava trattarsi di un «tema scomodo anche se scomparso dall’agenda ecclesiale degli anni Ottanta per sfinimento».

Consigliabile ai veggenti gospati

Sacerdote, teologo, medico, esperto di bioetica, è il primo esorcista direttamente incaricato dalla Diocesi di Roma. In occasione dell’uscita de “Il segreto di Fatima. Salvati da una profezia”, parla del ruolo della comunità ecclesiastica e affronta la questione della possessione diabolica.
Incontriamo padre Giacobbe Elia – sacerdote, teologo, medico, esperto di bioetica, nonché primo esorcista a essere direttamente incaricato dalla Diocesi di Roma – in un locale dell’Università Lateranense di Roma. L’occasione ce la fornisce l’uscita del suo nuovo libro, Il segreto di Fatima. Salvati da una profezia(Sugarco, 288 pagine, 18,00 euro). Con padre Elia, che è di origini calabresi, parliamo del segreto di Fatima, ma soprattutto di demonologia e di esorcismi.
Padre, ma perché un uomo dovrebbe fidarsi di quel che un altro uomo gli dice, ovvero che è stato testimone di un’apparizione mariana?

Promoveatur?


Vaticano
Boffo a Bagnasco: “se parlo io”. Poco dopo arriva la sua nomina  
Il Fatto Quotidiano - Rassegna "Fine Settimana" 
(Marco Lillo) Probabilmente chi legge questo articolo, a differenza del capo dei vescovi italiani, il cardinale Angelo Bagnasco, sa bene chi è Marco Travaglio. Ma forse non sa bene chi è Dino Boffo. E allora, per conoscere meglio il direttore della tv dei vescovi, Tv 2000, e per comprendere (...)

GMG – considerazioni inattuali

Nei primi giorni di settembre avevo il prurito alle mani, e volevo buttar giù qualche provocazione a danno della GMG. Poi la sinderesi mi ha frenato (per chi non lo sapesse, la sinderesi è un disturbo alle articolazioni, che crea difficoltà a scrivere). Mi ha frenato anche vedere alcuni articoli interessanti e propositivi costellare siti non facili all’entusiasmo giovanilista.
Ora sono passati alcuni mesi, nessuno più vive il ricordo di Madrid in modo emotivo, c’è spazio per una piccola revisione. Io però non ho voglia di mettermi a farla. Accennerò dunque solo due punti.
Il primo – banalissimo – è: quanto c’è di cattolico nell’entusiasmo made in GMG, e quanto invece si respira la disperata speranza alla Ernst Bloch? Decidetelo voi.
Il secondo è: cosa sappiamo dare ai destinatari in questi eventi di massa? Non dico che la proposta sia scarsa. Però con un gioco irrispettoso e strumentale vorrei accostare una catechesi che ho sentito con un Programma che ho trovato in rete.
La catechesi è quella di mons. Monari – un vescovo piacevole da ascoltare, non fosse per le solite fisse spiritualiste ormai di moda (almeno fossero proposte accanto e non in antagonismo alle buone vecchie definizioni metafisiche! – es.  la fede non è un possesso stabile che io ho e di cui posso usare; è invece un cammino aperto, con buona pace dei contenuti di fede  non esiste un progetto perfetto (e quindi rigido) di società da attuare con azioni politiche definite. Esistono uomini che debbono sempre di nuovo modificare la realtà sociale perché risponda meglio ai bisogni nuovi che emergono, perché elimini le storture e le insufficienze che si manifestano sempre di nuovo, che sarà vero, ma non aiuta a risolvere la grama grana dello sciattolicesimo in politica). Ma sì, quisquilie. Veniamo ai due testi.

giovedì 17 maggio 2012

SULLE CHIACCHIERE DEI "VEGGENTI" E SUI COSIDDETTI "FRUTTI"

Pontifex.Roma
L'OMELIA DEL VESCOVO A MEDJUGORJE SUL CUORE MATERNO DI MARIA, 
Cari cresimandi e tutti gli altri fedeli, amati da Dio, Ieri abbiamo solennemente celebrato la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù in più luoghi delle nostre Diocesi. Oggi la Chiesa celebra l'Immacolato Cuore di Maria. Questa memoria si è celebrata tempo fa il 22 agosto (mi ricordo con gratitudine a Dio di aver scelto questa memoria di Maria per la celebrazione della mia Messa novella), e vi sono più anni che si celebra l'indomani della solennità del SS. Cuore di Gesù, uno accanto all'altro. Ed è giusto così. La memoria di oggi ci muove a dire qualche parola sulla Beata Vergine Maria, che è stata colmata dallo Spirito Santo, specialmente sul suo cuore materno. La Sacra Scrittura rammenta due volte il Cuore materno di Maria: 1. Dopo tutto quello che è accaduto intorno alla nascita di Gesù, san Luca dice: "Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore" (Lc 2,19). 2. Dopo l'incontro nel Tempio, quando Gesù aveva 12 anni, di nuovo San Luca: "Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore" (Lc 2,51).

Lettere segrete del Vaticano,


 Boffo: “Incastrato dal direttore dell’Osservatore”

(LaPresse)

ROMA – Nel suo ultimo libro “Sua Santità” (Chiarelettere) il giornalista di La7 Gianluigi Nuzzi sostiene e documenta che Dino Boffo scrisse a padre Georg (e quindi attraverso lui al Papa Ratzinger) per denunciare che ad “incastrarlo” e a indurlo alle dimissioni sarebbe stato un uomo molto vicino a Sua Santità: Gian Maria Vian, il direttore dell’Osservatore Romano. E, scrive sempre Nuzzi, Boffo vedrebbe dietro a Vian la longa mano di Tarcisio Bertone, che l’ex direttore dell’Avvenire individua come “mandante morale” della sua “epurazione”.
Ma che carini, i Deicidi impenitenti insieme con la setta eretica Neocatecumenale!...Giudei talmudici e giudaizzanti a braccetto
 Uno dei cambiamenti più dirompenti introdotti dal Vaticano II nella dottrina cattolica è certamentequello relativo all'insegnamento della Chiesa sul popolo ebraico. Fino a quarant'anni fa, infatti, tutti i teologi, poggiando saldamente sui Vangeli, sull'insegnamento dei Padri della Chiesa e sul Magisteroecclesiastico di quasi duemila anni, ritenevano che con la venuta di Gesù Cristo e con l'avvento della Nuova Alleanza suggellata con il Suo Sangue, il nuovo Israele di Dio non fosse più il popolo dell'Antica Alleanza, ma tutti gli uomini chiamati a far parte della Chiesa cattolica mediante il battesimo. Era inoltreopinione comune che gli ebrei contemporanei del Salvatore e quelli vissuti in seguito (nella misura in cui condividevano il «crocifiggilo» dei loro padri) fossero deicidi, ossia che si fossero macchiati del peggiore delitto: l'uccisione del Figlio di Dio e il rifiuto della Sua messianicità e divinità. Questo era ciò che credevano tutti i cattolici almeno fino al 1965, quando con l'approvazione del documento conciliare Nostra Ætate venne introdotta una nuova dottrina secondo la quale gli ebrei non erano affatto responsabili della morte di Gesù (addossata ingiustamente ai romani, semplici esecutori materiali della crocifissione), e che dunque non dovevano più essere ritenuti come maledetti da Dio per il loro enormepeccato.

Impenitenza



Si moltiplicano le esternazioni (e le scelte) gravissime di pastori che continuano indisturbati - e chi non li disturba è doppiamente colpevole - a tradire il Vangelo di Cristo.
Ad esempio, il cardinale Cristoph Schönborn, a proposito della vicenda Florian Stangl, rilascia ad Andrea Tornielli quanto segue:

«Perché allora ha deciso di non intervenire?» - chiede Tornielli.

Affilasi conclave.


 Una pepata inchiesta americana aggiorna l’elenco dei papabili. Nuovi scandali e vecchi scheletri

17 maggio 2012 -
Le ultime vicissitudini che hanno colpito alcuni aderenti di importanti movimenti ecclesiali – non solo i problemi finanziari di alcuni membri laici di Cl, ma anche l’ultimo scandalo a sfondo sessuale dei Legionari: padre Thomas Williams, decano della facoltà di Teologia del pontificio ateneo Regina Apostolorum, popolare scrittore e volto noto della televisione americana, ha annunciato di aver messo incinta una donna – non sembrano influenzare la percezione che di questi stessi movimenti si ha all’interno del collegio cardinalizio.

Thomas Williams, il Legionario doppiamente padre

thomas

                                                   di Sandro Magister  

Il 15 maggio i direttori territoriali dell’Italia e del Nord America dei Legionari di Cristo hanno dato notizia dello scandalo che ha riguardato un membro di primo piano della congregazione, padre Thomas Williams, 50 anni, americano del Michigan, dal 2001 al 2007 decano della facoltà di teologia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, apprezzato commentatore per le catene televisive NBC e CBS.
Lo stesso Williams ha così descritto la sua situazione, in una dichiarazione pubblica inclusa nel comunicato dei direttori territoriali:
“Alcuni anni fa ho avuto una relazione con una donna, dalla quale è nato un bambino. Sono profondamente pentito per questa trasgressione ed ho cercato di riparare. I miei superiori ed io abbiamo deciso che la cosa migliore per me sarà prendere un anno per riflettere sui miei doveri di sacerdote, senza esercitare ministero pubblico. Sono veramente mortificato per tutti coloro che saranno feriti da questa rivelazione e vi chiedo preghiere mentre cerco la maniera migliore di procedere per il futuro”.