Come è noto, gli esiti del Vaticano II – tra i quali l’emersione dei cosiddetti “movimenti ecclesiali”, spesso favorita da una ecclesiologia e da una antropologia fallace – sono stati spesso ambigui. Ci si potrebbe chiedere, a buon diritto, se non sia il caso di cominciare a convertire al cattolicesimo, oltre ai cdd. “atei devoti”, gli stessi “cattolici occidentalisti” (collusi con i “poteri forti”: forse essi non hanno mai letto le “Beatitudini”).
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
mercoledì 11 luglio 2012
Vaticano bianco o giallo ?
3 complici del corvo | |
Si parla di tre complici dell'ex maggiordomo papale Paolo Gabriele: due dipendenti laici della Santa Sede e un giornalista suo amico. Sono i nomi emersi nella confessione resa dal'ex aiutante di camera del Pontefice | |
Si parla di tre complici dell'ex maggiordomo papale Paolo Gabriele: due dipendenti laici della Santa Sede e un giornalista suo amico. Sono i nomi emersi nella confessione resa dal'ex aiutante di camera del Pontefice. Per quanto riguarda le testimonianze acquisite, oltre alle audizioni della Commissione cardinalizia presieduta dal cardinale Julian Herranz, che ha svolto un suo lavoro specifico e di cui entro fine luglio è atteso il rapporto conclusivo per il Papa, l'indagine dei magistrati ha riguardato sia lo studio della documentazione sequestrata sia l'opera di riscontro e verifica con l'ascolto di persone sentite anche nell'ambito dell'altro procedimento parallelo. In Vaticano viene ripetutamente puntualizzato, tuttavia «che il fatto di essere ascoltati, come persone informate, non significa essere sospettati di qualcosa».
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666 - Il Marchio della Bestia
La scelta finale dell'umanità
I versetti sul Marchio sono fra i più conosciuti della Bibbia.
Questo articolo cercherà di esaminare cosa ne dice la Bibbia a riguardo.
Esso viene descritto dettagliatamente nel capitolo 13 dell'Apocalisse:
Non accettate il Marchio!!!
Ci sono riferimenti sul Marchio sia nella cultura popolare che nelle canzoni.I versetti sul Marchio sono fra i più conosciuti della Bibbia.
Ma cos'è esattamente il Marchio della Bestia?
Perché è necessario comprenderne il significato e cosa lo rende così orribile agli occhi di Dio?Questo articolo cercherà di esaminare cosa ne dice la Bibbia a riguardo.
Esso viene descritto dettagliatamente nel capitolo 13 dell'Apocalisse:
La cei d'america
Sì ai preti trans | |
Via libera dei vescovi episcopali degli Stati Uniti alle nozze gay e all'ordinazione dei sacerdoti transessuali |
tempora et mores
I DOLCI TEMPI DEL CONCILIO E LE CHIESE DI GALIZIA
"Caro Ratzinger, le confesso che orinare sul muro del Sant'Uffizio è stato un atto, per così dire, liberatorio!" |
Davvero belli, entusiasmanti direi, quegli anni del Concilio, quando Congar si riprendeva dalle sue pisciate contro il muro del Sant'Uffizio e torme di cospiratori silenziosi si affacciavano sulle scene ufficiali del cambiamento. In questi giorni di vuoto, fra un Muller e un Brugués, fra don Bux che si arrampica sugli specchi e il Papa che va a scrivere Gesù di Nazaret parte terza, ci si è concessi sulla stampa una parentesi conciliare.
Verso nuove sanzioni?
Don Régis de Cacqueray:"Ci rallegreremmo se dovessimo essere condannati per il crimine di fedeltà alla Chiesa eterna!"...
Verso
nuove sanzioni?
Editoriale di Don Régis de Cacqueray
Superiore del Distretto francese della
Fraternità San Pio X
sul n° 208 di Fideliter, luglio agosto 2012...
Editoriale di Don Régis de Cacqueray
Superiore del Distretto francese della
Fraternità San Pio X
sul n° 208 di Fideliter, luglio agosto 2012...
Fonte
il benemerito sito Unavox...
Quale sarà la credibilità del verdetto che forse la Roma conciliare emetterà quanto prima nei confronti della Fraternità?
La dichiarerà scismatica, di nuovo scomunicata, o la esonererà da tali etichette?
Quale sarà la credibilità del verdetto che forse la Roma conciliare emetterà quanto prima nei confronti della Fraternità?
La dichiarerà scismatica, di nuovo scomunicata, o la esonererà da tali etichette?
Un calcio all'Associazione patriottica: il vescovo di Shanghai profeta ed eroe
di Bernardo Cervellera
Mons. Ma Daqin, che ha rifiutato l'imposizione delle mani da un vescovo scomunicato e si è dimesso dall'Associazione patriottica rivendica la libertà religiosa che la costituzione cinese garantisce, ma i regolamenti sulle religioni la tradiscono. Il rifiuto dell'Associazione patriottica ha motivi teologici (l'Ap è "incompatibile con la dottrina cattolica"), ma anche pastorali e sociali. Per mesi i pastori sono tenuti lontano dalle loro diocesi, portati a banchettare a spese del governo, mentre i loro fedeli devono combattere con la povertà. I vescovi "opportunisti" come sale scipito. Il valore dei fedeli laici per la riconciliazione con il papa.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Un profeta e un eroe: così molti cattolici cinesi - e noi con loro - definiscono i primi passi del neoeletto vescovo ausiliare di Shanghai, mons. Taddeo Ma Daqin. In un solo giorno, quello della sua consacrazione il 7 luglio, egli ha rifiutato l'imposizione delle mani da un vescovo scomunicato; non ha bevuto allo stesso calice del vescovo illecito; si è dimesso pubblicamente dall'Associazione patriottica (Ap), ritenendola un ostacolo al suo "lavoro pastorale e di evangelizzazione".
“IL BUDDISMO? RELIGIONE INFERNALE”.
Il buddismo «religione infernale» e addirittura «il Dalai Lama -che aspira a divenire un sovrano temporale -necessita di ambasciate in giro per il mondo»... Senza contare il soft-power
hollywoodiano, il fratello del Dalai Lama operativo nella CIA, gli
scandali sessuali del "clero" del buddismo tantrico, le preghiere ai
demoni... «Il Buddismo è un pericolo per l’umanità perché vuole la
sua estinzione. Perché non vive la vita come un dono unico ed
irripetibile, ma come una dolorosa prigione da cui sfuggire»:
«...La
fortuna del buddismo odierno viene tutta da qui: dalla sua facile
integrazione con tutte le teorie anti-umane che sono oramai
pacificamente nell’aria. Decrescita, Zero-Growth, riduzione della
popolazione terrestre, e tutte le altre culture della morte più o meno
legate all’ecofascismo oramai imperante, pensato dai potenti (in primis
il Club di Roma) per liberarsi del fastidio dell’umanità e abbracciato
gioiosamente adesso dai movimenti cosiddetti ambientalisti... La religione ideale per rendere i figli di Dio una serqua di lemming imbecilli».
«...La
fortuna del buddismo odierno viene tutta da qui: dalla sua facile
integrazione con tutte le teorie anti-umane che sono oramai
pacificamente nell’aria. Decrescita, Zero-Growth, riduzione della
popolazione terrestre, e tutte le altre culture della morte più o meno
legate all’ecofascismo oramai imperante, pensato dai potenti (in primis
il Club di Roma) per liberarsi del fastidio dell’umanità e abbracciato
gioiosamente adesso dai movimenti cosiddetti ambientalisti... La religione ideale per rendere i figli di Dio una serqua di lemming imbecilli».
Il libro è edito da Fede e Cultura.
Spiritualità/ ESCLUSIVO: INTERVISTA A ROBERTO DAL BOSCO AUTORE DI UN LIBRO BOMBA
-Servizio a cura di Giancarlo Padula-
Roberto Dal Bosco (Vicenza 1978) vive e lavora a Milano. Si occupa di audiovisivi. Giornalista pubblicista, ha collaborato con Vogue, L’Uomo Vogue, Anna, Zero. Si interessa da anni ai luoghi e alle culture dell’Asia. Ha pubblicato un libro bomba intitolato “Contro Il Buddismo” per la casa editrice cattolica “Fede e cultura”. Rovina, massacro, distruzione, terrorismo, stregonerie, stupri, sacrifici umani. E poi la geopolitica del XXI secolo, i divi di Hollywood, la bomba atomica asiatica. Cosa unisce tra loro questi elementi apparentemente sconnessi? La risposta che offre “Contro il buddismo”, è inedita e sconcertante: questo saggio si propone di raccontare il lato oscuro di questa dottrina, indagarne la radice filosofico-spirituale improntata a un radicale nichilismo e documentarne le innumerevoli zone d’ombra.
Roberto Dal Bosco (Vicenza 1978) vive e lavora a Milano. Si occupa di audiovisivi. Giornalista pubblicista, ha collaborato con Vogue, L’Uomo Vogue, Anna, Zero. Si interessa da anni ai luoghi e alle culture dell’Asia. Ha pubblicato un libro bomba intitolato “Contro Il Buddismo” per la casa editrice cattolica “Fede e cultura”. Rovina, massacro, distruzione, terrorismo, stregonerie, stupri, sacrifici umani. E poi la geopolitica del XXI secolo, i divi di Hollywood, la bomba atomica asiatica. Cosa unisce tra loro questi elementi apparentemente sconnessi? La risposta che offre “Contro il buddismo”, è inedita e sconcertante: questo saggio si propone di raccontare il lato oscuro di questa dottrina, indagarne la radice filosofico-spirituale improntata a un radicale nichilismo e documentarne le innumerevoli zone d’ombra.
martedì 10 luglio 2012
“La ragione di non obbedire”
(papa Leone XIII)
PremessaPapa Leone XIII nell’enciclica Diuturnum del 29 giugno 1881 insegna che: «Una sola ragione possono avere gli uomini di non obbedire, se cioè si pretende da essi qualsiasi cosa che contraddica chiaramente al diritto divino e naturale, poiché ogni cosa, nella quale si vìola la legge di natura e la volontà di Dio, è egualmente iniquità sia il comandarla che l’eseguirla. Quindi se capita a qualcuno di vedersi costretto a scegliere tra queste due alternative, vale a dire infrangere i comandamenti di Dio o quelli dei Governanti, si deve obbedire a Gesù Cristo, […], e ad esempio degli Apostoli si deve coraggiosamente dire: “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini” (Act. V, 29). Perciò, non si possono accusare coloro che hanno agito così di aver mancato all’obbedienza, poiché se il volere dei Prìncipi [civili ed ecclesiastici] contraddice quello di Dio, essi sorpassano il limite della loro Autorità e pervertono il diritto e la giustizia. Dunque in tal caso non vale la loro Autorità, la quale è nulla quando è contro la giustizia». |
IL SOCIOLOGO MARCO MARZANO E LA “SETTA” DEI NEOCATECUMENALI DI KIKO
Marco
Marzano nato nel 1963 è un ateo dichiarato che insegna sociologia
all’università di Bergamo. E’ autore di diversi testi di cui l’ultimo
edito da Feltrinelli ed intitolato” Quel che resta dei cattolici.
Inchiesta sulla crisi della Chiesa in Italia”. Il fatto di non essere un
credente forse in alcuni casi gli permette di essere estremamente
lucido su alcune situazioni attuali della Chiesa contemporanea. Ho
trovato il libro di Marzano estremamente interessante. In modo
particolare il nostro sociologo analizza nella terza parte del suo libro
il Cammino Neocatecumenale ideato dal chitarrista spagnolo Kiko
Arguello ed io da sacerdote cattolico anche in base alla mia esperienza di diversi anni
in quel tipo di “ itinerario di Fede” devo ammettere che Marzano ha
centrato il problema con estrema lucidità per cui raccomanderei la
lettura del libro a tutti i vescovi e i sacerdoti che hanno a che fare
con i “Kikiani”.
|
Fedelmente romano o vandalo?
Perché il Papa l’ha nominata prefetto della Congregazione
per la dottrina della fede? Voleva un tedesco, un teologo o un confidente?
Risposta: “Non certo per la mia nazionalità, anche perché come cattolici
apparteniamo tutti alla chiesa universale. Il Santo Padre conosce il mio lavoro
teologico, non solo come autore ai Sinodi dei vescovi a Roma o in seno alla
Conferenza episcopale tedesca”.
CI CEI O CI FAI? - L’EX SANT’UFFIZIO BOCCIA LE NORME ANTI-PEDOFILIA: ADDIO ALL’OBBLIGO DI DENUNCIA, DA PARTE DEI VESCOVI, DEI PRETI ACCUSATI DI VIOLENZE SESSUALI - LA CEI DI BAGNASCO AVEVA TIRATO GIÙ LINEE GUIDA PIÙ MORBIDE RISPETTO ALLA TOLLERANZA ZERO APPLICATA IN INGHILTERRA E IN FRANCIA, DOVE I PRELATI SONO TENUTI AD INFORMARE LE AUTORITÀ CIVILI SULLE INCHIESTE AVVIATE NELLE LORO DIOCESI…
Orazio La Rocca per "la Repubblica"
CARDINALE ANGELO BAGNASCO
Norme troppo «leggere», poco «incisive», ma, soprattutto, prive della «obbligatorietà» di denuncia da parte del vescovo dei preti accusati di pedofilia o violenze sessuali. Pur non trattandosi di una bocciatura definitiva, sono molto critiche le prime valutazioni che filtrano dalla Congregazione per la dottrina della Fede (l´ex Sant´Uffizio) sulle norme varate dalla Conferenza episcopale italiana contro i preti pedofili. Ad indispettire l´ex Sant´Uffizio è la parte dell´ordinamento sui rapporti tra vescovi e autorità civili, ritenuta poco chiara e scarsamente vincolante in materia di denunce alla magistratura.
Riccardi, il ministro noachide
il traghettatore dell'ebraismo
Andrea Riccardi (Roma, 16 gennaio 1950) è uno storico e accademico italiano.
Ordinario di Storia contemporanea presso l'Università degli Studi Roma Tre, noto studioso della Chiesa in età moderna e contemporanea e fondatore, nel 1968, della Comunità di Sant'Egidio. Molti dei suoi studi, pubblicati in diverse lingue, vertono sul rapporto fra mondi religiosi differenti e sul tema della coabitazione religiosa in particolare nell'area mediterranea tra il XIX e il XX secolo. Dal 16 novembre 2011 è ministro senza portafoglio per la cooperazione internazionale e l'integrazione.[1]
Rumori oltreTevere..
IL PASTORE TEDESCO ABBAIA - PENSARE CHE BENEDETTO XVI SIA REMISSIVO, È UN ERRORE: IL PAPA QUANDO VUOLE, SA ESSERE CAZZUTISSIMO - LA LEZIONE DI RATISBONA, IN CUI DISSE SENZA MEZZI TERMINI CHE L’ISLAM È UNA RELIGIONE VIOLENTA, NE È UN ESEMPIO - E LA FUGA DI NOTIZIE LO HA FATTO INCAZZARE DI BRUTTO: RATZINGER CONSIDERA LA SEGRETERIA DI STATO RESPONSABILE DELLO SCANDALO - SI DICE CHE TARCISIO BERTONE ABBIA I SECONDI CONTATI...
Sandro Magister per "L'Espresso"
BERTONE - PAPA Il punto critico di questo pontificato non è la contestazione, anche aspra, che lo martella ininterrottamente su vari terreni. Ma è l'avvenuta rottura di quel patto di lealtà interno alla Chiesa che si manifesta nella fuga di documenti riservati, dai suoi uffici più alti. Dalla contestazione, papa Joseph Ratzinger non si lascia intimidire. Non la subisce, anzi, sui casi cruciali la provoca, volutamente. La memorabile lezione di Ratisbona ne è stata la prima dimostrazione.
PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE Benedetto XVI mise a nudo la carica di violenza presente nell'Islam con una nettezza che stupì il mondo e scandalizzò nella Chiesa gli amanti dell'abbraccio tra le religioni. Invocò per i musulmani la rivoluzione illuminista che il cristianesimo ha già vissuto. Anni dopo, la primavera di libertà sbocciata e subito deperita nelle piazze arabe ha confermato che aveva visto giusto, che il futuro dell'Islam si gioca davvero lì.
maciel Gli abusi sessuali commessi da preti su bambini e ragazzi sono un altro terreno sul quale Benedetto XVI si è mosso controcorrente, già prima d'essere eletto papa. Ha introdotto nell'ordinamento della Chiesa procedure da stato di eccezione. Per suo volere, da una decina d'anni tre cause su quattro sono affrontate e risolte non per le vie del diritto canonico, ma per quelle più dirette del decreto extragiudiziario spiccato da un'autorità di maggior grado.
Cardinal Camillo Ruini - Copyright Pizzi Marcial Maciel, il diabolico fondatore dei Legionari di Cristo, fu sanzionato così, quando ancora era universalmente riverito e osannato. Un'intera Chiesa nazionale, l'irlandese, è stata messa dal papa in stato di penitenza. Vari vescovi inetti sono stati destituiti. Sta di fatto che oggi al mondo non c'è alcun governo o istituzione o religione che sia più avanti della Chiesa di papa Benedetto nel contrastare questo scandalo e nel proteggere i minori dagli abusi.
JOZEF TOMKOE' un errore confondere la mitezza di questo papa con la sua remissività. O col suo estraniarsi dalle decisioni di governo. Anche la burrasca che sconvolge l'Istituto per le Opere di Religione, la "banca" vaticana, ha la sua prima origine proprio da lui, dal suo ordine di assicurare la massima trasparenza finanziaria. Non c'è governo al mondo le cui decisioni non siano discusse e contrastate, prima e dopo che siano diventate legge, in pubblico o in via riservata. Anche per la Chiesa di papa Benedetto è così. I conflitti interni documentati dalle carte fuoriuscite dal Vaticano fanno parte della fisiologia di ogni istituzione chiamata a prendere decisioni.
TauranNon il contenuto dei documenti, quindi, ma la loro fuga è la vera spina di questo pontificato. E' tradimento di quel patto di lealtà che tiene insieme chi è parte di un'istituzione, a maggior ragione della Chiesa, dove l'inviolabilità del "foro interno" e ancor più del segreto della confessione ispira una generale riservatezza nelle procedure.
Gli ammutinati sostengono, anonimi, di farlo per il bene della Chiesa stessa. E' una giustificazione ricorrente nella storia. Dallo scandalo dicono di voler ricavare una rigenerazione del cristianesimo. Ma a tanti loro sostenitori "laici" interessa che la Chiesa collassi. Non che sia rigenerata, ma umiliata. I conflitti entro le istituzioni si governano. Ma il tradimento molto meno.
CARDINALE MARC OUELLET Esso è il segnale, piuttosto, di un governo che non c'è, che ha lasciato crescere nella curia romana la ribellione occulta di alcuni suoi "civil servant" e non ha saputo fare nulla per neutralizzarla. La segreteria di Stato vaticana, che da Paolo VI in poi è il primo attore del governo centrale della Chiesa, è inevitabilmente anche la prima responsabile di questa deriva.
Benedetto XVI ne è così consapevole che, per rimettere ordine nei Sacri Palazzi, non ha incaricato il suo primo ministro, il cardinale Tarcisio Bertone, ma ha chiamato a consulto un collegio di saggi tra i più lontani da lui: per cominciare, i cardinali Ruini, Ouellet, Tomko, Pell, Tauran. Per un cambio di governo nella curia vaticana le pratiche sono già avviate.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/il-pastore-tedesco-abbaia-pensare-che-benedetto-xvi-sia-remissivo-un-errore-il-papa-41274.htm
BERTONE - PAPA Il punto critico di questo pontificato non è la contestazione, anche aspra, che lo martella ininterrottamente su vari terreni. Ma è l'avvenuta rottura di quel patto di lealtà interno alla Chiesa che si manifesta nella fuga di documenti riservati, dai suoi uffici più alti. Dalla contestazione, papa Joseph Ratzinger non si lascia intimidire. Non la subisce, anzi, sui casi cruciali la provoca, volutamente. La memorabile lezione di Ratisbona ne è stata la prima dimostrazione.
PAPA BENEDETTO XVI E TARCISIO BERTONE Benedetto XVI mise a nudo la carica di violenza presente nell'Islam con una nettezza che stupì il mondo e scandalizzò nella Chiesa gli amanti dell'abbraccio tra le religioni. Invocò per i musulmani la rivoluzione illuminista che il cristianesimo ha già vissuto. Anni dopo, la primavera di libertà sbocciata e subito deperita nelle piazze arabe ha confermato che aveva visto giusto, che il futuro dell'Islam si gioca davvero lì.
maciel Gli abusi sessuali commessi da preti su bambini e ragazzi sono un altro terreno sul quale Benedetto XVI si è mosso controcorrente, già prima d'essere eletto papa. Ha introdotto nell'ordinamento della Chiesa procedure da stato di eccezione. Per suo volere, da una decina d'anni tre cause su quattro sono affrontate e risolte non per le vie del diritto canonico, ma per quelle più dirette del decreto extragiudiziario spiccato da un'autorità di maggior grado.
Cardinal Camillo Ruini - Copyright Pizzi Marcial Maciel, il diabolico fondatore dei Legionari di Cristo, fu sanzionato così, quando ancora era universalmente riverito e osannato. Un'intera Chiesa nazionale, l'irlandese, è stata messa dal papa in stato di penitenza. Vari vescovi inetti sono stati destituiti. Sta di fatto che oggi al mondo non c'è alcun governo o istituzione o religione che sia più avanti della Chiesa di papa Benedetto nel contrastare questo scandalo e nel proteggere i minori dagli abusi.
JOZEF TOMKOE' un errore confondere la mitezza di questo papa con la sua remissività. O col suo estraniarsi dalle decisioni di governo. Anche la burrasca che sconvolge l'Istituto per le Opere di Religione, la "banca" vaticana, ha la sua prima origine proprio da lui, dal suo ordine di assicurare la massima trasparenza finanziaria. Non c'è governo al mondo le cui decisioni non siano discusse e contrastate, prima e dopo che siano diventate legge, in pubblico o in via riservata. Anche per la Chiesa di papa Benedetto è così. I conflitti interni documentati dalle carte fuoriuscite dal Vaticano fanno parte della fisiologia di ogni istituzione chiamata a prendere decisioni.
TauranNon il contenuto dei documenti, quindi, ma la loro fuga è la vera spina di questo pontificato. E' tradimento di quel patto di lealtà che tiene insieme chi è parte di un'istituzione, a maggior ragione della Chiesa, dove l'inviolabilità del "foro interno" e ancor più del segreto della confessione ispira una generale riservatezza nelle procedure.
Gli ammutinati sostengono, anonimi, di farlo per il bene della Chiesa stessa. E' una giustificazione ricorrente nella storia. Dallo scandalo dicono di voler ricavare una rigenerazione del cristianesimo. Ma a tanti loro sostenitori "laici" interessa che la Chiesa collassi. Non che sia rigenerata, ma umiliata. I conflitti entro le istituzioni si governano. Ma il tradimento molto meno.
CARDINALE MARC OUELLET Esso è il segnale, piuttosto, di un governo che non c'è, che ha lasciato crescere nella curia romana la ribellione occulta di alcuni suoi "civil servant" e non ha saputo fare nulla per neutralizzarla. La segreteria di Stato vaticana, che da Paolo VI in poi è il primo attore del governo centrale della Chiesa, è inevitabilmente anche la prima responsabile di questa deriva.
Benedetto XVI ne è così consapevole che, per rimettere ordine nei Sacri Palazzi, non ha incaricato il suo primo ministro, il cardinale Tarcisio Bertone, ma ha chiamato a consulto un collegio di saggi tra i più lontani da lui: per cominciare, i cardinali Ruini, Ouellet, Tomko, Pell, Tauran. Per un cambio di governo nella curia vaticana le pratiche sono già avviate.
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/il-pastore-tedesco-abbaia-pensare-che-benedetto-xvi-sia-remissivo-un-errore-il-papa-41274.htm
lunedì 9 luglio 2012
Vero profeta
Profezia vera
Don Divo Barsotti lesse per intero i documenti del Concilio Vaticano II. Non ne fu entusiasta. Ebbe da ridire sull’ambiguità dei testi e delle espressioni. Barsotti fu tutt’altro che un nostalgico integralista. Fu un precursore, anzi, di un rilancio della liturgia, dello studio sui Testi Sacri e dell’attenzione alla teologia ortodossa orientale.
Criticò certamente il post Concilio, ma evidenziò che i problemi erano in parte frutto degli stessi documenti conciliari.
È scritto tutto molto chiaramente in: Serafino Tognetti, Divo Barsotti. Il sacerdote, il mistico, il padre, Edizioni San Paolo, Alba (Cuneo) 2012.
«Barsotti si dimostrò infastidito dalla continua esaltazione del Concilio […]» e ne stigmatizzò «la visione troppo ottimista della storia umana».
Don Divo disse inoltre:
QUANTO ALLE CONSIDERAZIONI DEL PROF. TARQUINI CIRCA I "DUE CREDO" E L'INCISO "SECONDO LE SCRITTURE"
In riferimento all'articolo pubblicato su Pontifex.Roma circa i Due Credo
[1] mi permetto, nel mio piccolo, di fornire una misera delucidazione
all'autore dello stesso, il prof. dott. Bruno Tarquini già Procuratore
Generale presso la Corte di Cassazione. Quanto alla formula «Il terzo giorno è risuscitato, “secondo le Scritture”» cui il prof. Tarquini, onestamente qualificatosi come «né un teologo, né un professore di storia delle religioni», fa seguire una sua considerazione: «[...]
Nella quinta frase si presenta il Simbolo della resurrezione di Gesù il
terzo giorno, “secondo le Scritture”, e la sua ascensione al cielo.
Punto. Ora è lecita la domanda: perché soltanto per il Simbolo della
Resurrezione si è aggiunto, tra virgole, l’inciso su riportato in
corsivo (secondo le Scritture)? Secondo la successione delle suddette
frasi, tutte chiuse da un punto fermo, che rende ciascuna di esse
lessicalmente (e quindi significativamente) indipendente l’una
dall’altra, non può sorgere ...
... alcun dubbio che il richiamo alle Scritture
riguarda soltanto il Simbolo della Resurrezione di Gesù e non anche gli
altri Simboli. Quindi soltanto per la Resurrezione bisogna rifarsi alle
Scritture, non anche per gli altri Simboli. Il riferimento della
suddetta apposizione solo al mistero della Resurrezione (a ben
riflettere e secondo un corretto uso della lingua italiana) non può
avere altro significato ed altra interpretazione. Se noi dovessimo
risalire alle Scritture solo per la Resurrezione e non anche per gli
altri Simboli, dovremmo domandarci la ragione di questa differenza così
pericolosa: per tutti gli altri Simboli dovremmo credere senza rifarci
alle Scritture, mentre per quello della Resurrezione la nostra fede
dovrebbe dipendere soltanto (o anche) dalle Scritture. [...]», è doveroso sapere ...
|
SUL MARE SVENTOLA BALENA BIANCA!
- DOPO IL FLOP DEL MEETING DI TODI CHE INCORONÒ PASSERA PORTAINCENSO DI UNA FUTURA ‘COSA BIANCA’, I CATTOLICI CHE FANNO CAPO ALLA CEI DI BAGNASCO HANNO CAPITO CHE SONO SENZA UN LEADER, E SENZA IL SOSTEGNO DEL VATICANO TROPPO DISTRATTO DAI ‘CORVI’ - ORNAGHI, MARIO CATANIA, BONANNI, CORRADINO E LA CANCELLIERI SI SISTEMERANNO DOVE TIRA IL VENTO - PIERFURBY, IN CERCA DI VOTI E DI NUOVA IDENTITÀ, È PRONTO A IMBARCARE TUTTI IN UN UDC ‘ALLARGATO’…
Andrea Tornielli per "la Stampa"
ANDREA RICCARDI
La nuova «balena bianca» vedrà davvero la luce o è destinata rimanere solo un sogno? Le associazioni che in ottobre si sono riunite a Todi daranno vita a una iniziativa politica o avrà avuto ragione chi, come Ernesto Galli della Loggia, ha parlato di «irrilevanza dei cattolici»?
Un appuntamento da tener d'occhio è il convegno che si terrà a Roma il 20 luglio, organizzato dalla Fondazione Pastore della CISL, dalla Fondazione De Gasperi di Franco Frattini, dalla Fondazione Liberal di Ferdinando Adornato e dalla rivista «Il Domani d'Italia» del parlamentare PD Giuseppe Fioroni, insieme ad esponenti del Forum delle associazioni cristiane del mondo del lavoro e dell'UDC.
In principio veritas?!!
ULTIMI AGGIORNAMENTI
- Racconto documentato delle prime dieci apparizioni, di Jean-Louis Martin (file PDF)
Vorrei richiamare l’attenzione del lettore su alcuni punti:
Queste prime "apparizioni" non sono accompagnate da nessuna estasi né sincronismo, il che
rende privi di significato tutti i successivi studi pseudoscientifici sull’argomento. I "veggenti"
apprenderanno solo più tardi la loro "coreografia".
Nel corso di queste apparizioni, la Madonna non trasmette nessuno dei messaggi principali,
che i "veggenti" affermeranno in seguito di aver ricevuto da lei in quei giorni, cioè, tra gli altri:
"Pace, pace, pace!" "Pregate, pregate, pregate!" e "Digiunate!".
Il "messaggio" di questi primi giorni è, indubbiamente, di una totale inconsistenza,
compreso ciò che viene, in maniera provata, suggerito alla Madonna. Padre Zovko è il primo a
constatarlo!96
Infine, si potrà osservare che il "gruppo definitivo" dei "veggenti" non è ancora costituito
all’ottava apparizione, poiché Ivan è assente e Jakov non sente niente! Da rilevare anche che tutti i
"veggenti" sono o cugini o molto amici97.
Jean-Louis, Marie Martin, giugno 2012
http://www.marcocorvaglia.com/files/Racconto%20documentato%20delle%20prime%20dieci%20apparizioni.pdf
Copyright © Marco Corvaglia. Riproduzione riservata
Vescovi senza papa
Ordinato
in Cina un altro vescovo senza l'approvazione papale. Le autorità di
Pechino insistono nel creare una Chiesa indipendente da Roma. La
diplomazia vaticana nel buio
di Sandro Magister
di Sandro Magister
Vescovi senza papa. La via cinese allo scisma
ROMA,
9 luglio 2012 – Mentre il cammino di riconciliazione tra la Chiesa
cattolica e la Società Sacerdotale San Pio X fondata
dall'arcivescovo Marcel Lefebvre rischia di fallire proprio in vista
del traguardo, su un altro fronte, quello della Cina, c'è un altro
scisma che si fa ogni giorno più incombente.
Il 6 luglio, a Harbin, capoluogo della provincia settentrionale dello Heilongjiang, con quasi 10 milioni di abitanti, è stato ordinato illecitamente un vescovo privo del mandato del papa.
Il 6 luglio, a Harbin, capoluogo della provincia settentrionale dello Heilongjiang, con quasi 10 milioni di abitanti, è stato ordinato illecitamente un vescovo privo del mandato del papa.
Sbarcheranno a Roma?
Episcopato rosa,si decide | |
Domani il sinodo generale della Chiesa d'Inghilterra in corso a York da venerdì scorso, deciderà se approvare in via definitiva la consacrazione di donne-vescovo. Nella Chiesa anglicana, va ricordato, le donne possono comunque essere ordinate sacerdote già dal 1992 e attualmente i sacerdoti di sesso femminile sono pari a un terzo circa del totale dei preti. Quello del dibatito e del voto sulle donne vescovo costituisce un passaggio decisivo per il futuro della Comunione anglicana che in questi ultimi anni ha aggiornato in modo significativo le proprie norme interne e la propria tradizione in direzione di un'apertura alla modernità.
|
domenica 8 luglio 2012
S-COMUNICATO?
della Fraternità Sacerdotale San Pio X
del 5 luglio 2012
sulla nomina di Mons. Gerhard Ludwig Müller a Prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede
dal sito della Fraternità in Germania
La Fraternità San Pio X invita il nuovo Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede
a ritrattare le sue posizioni eretiche
a ritrattare le sue posizioni eretiche
La Chiesa ha sempre ritenuto che uno dei compiti più importanti per difendere fedelmente il deposito della Fede, affidatole da Cristo e dagli Apostoli, fosse quello di preservarlo dagli errori, per poterlo trasmettere intatto alle future generazioni. Giustamente, quindi, l’ufficio di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede è uno dei più alti incarichi nella Chiesa.
La Fraternità Sacerdotale San Pio X in Germania è stata quindi colta di sorpresa dall’assegnazione a quest’ufficio del Vescovo di Ratisbona, Gerhard Ludwig Müller. E si meraviglia per come sia possibile che si assegni a quel posto un uomo che nei suoi scritti e nei suoi pubblici discorsi ha ripetutamente offeso la dottrina cattolica.
Ecco i punti salienti:
Finalmente un po’ di chiarezza! ''
Ovvero
La buona volontà e la benevola disposizione
di Benedetto XVI nei confronti della Tradizione
Le dichiarazioni di Mons. Di Noia e di Mons. Müller
La buona volontà e la benevola disposizione
di Benedetto XVI nei confronti della Tradizione
Le dichiarazioni di Mons. Di Noia e di Mons. Müller
di Giacomo Fedele
Così “accade” che nei giorni in cui si svolge il Capitolo generale della Fraternità San Pio X, nel corso del quale si dovrà decidere dell’epilogo di 40 anni di lotte contro il modernismo della Chiesa conciliare, ecco spuntare segni significativi che potranno aiutare i capitolanti a maturare una decisione conforme alla reale situazione della Chiesa in questi tempi, che si annunciano sempre più tristi e bui, Dio permettendo.
Alcune voci allarmiste
Riflessione su Summorum Pontificum e il ruolo della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, prima e dopo il settembre 2007
Alcune voci allarmiste sulle possibili adulterazioni del Messale Romano
del 1962, in sede di cosiddetta "Riforma della Riforma", ci inducono a
pubblicare questo documento di Leo Darroch Presidente - Foederatio Internationalis Una Voce, in piena condivisione.
Dopo la promulgazione del Motu proprio Summorum Pontificum
nel luglio del 2007, coloro che desiderano mantenere le tradizioni
nella Chiesa cattolica e difendere la sua Tradizione sono stati pervasi
da grande gioia. Non c’è alcun dubbio che la dichiarazione di papa
Benedetto XVI, secondo cui il Messale del 1962 non è stato mai abrogato,
e la conseguente libertà riconosciuta ad ogni sacerdote di rito romano
di celebrare la messa in questa forma hanno consentito un importante
incremento delle celebrazioni in rito antico. Tuttavia è parimenti
chiaro che la promulgazione del Motu proprio ha suscitato non
poche questioni sul modo di celebrare secondo il messale del beato
Giovanni XXIII e sulle rubriche da applicare.
Dialogo o diavolo?
Dialogo ebraico-cristiano: la dottrina della sostituzione soppiantata dalla “dottrina delle due salvezze parallele”
In
questo articolo vengono presi in esame i più recenti sviluppi del
dialogo ebraico-cristiano, e la questione dell’avvenuta mutazione della
dottrina della “sostituzione” con la dottrina delle “salvezze
parallele”, in riferimento alla più che significativa visita del Papa in
Sinagoga il 17 gennaio 2010 ed al ‘succo’ delle parole che vi sono
state pronunciate sia da Benedetto XVI che dal rabbino Riccardo Di Segni
nonché ai più recenti eventi susseguitisi.
Identità etnica di Israele, identità spirituale del Cristianesimo
Identità etnica di Israele, identità spirituale del Cristianesimo
di Paolo Rodari
Le
nuove nomine in Curia premiano monsignor Paglia, ex sacerdote a
Trastevere, e il vescovo Roche, ex curato di Leeds. Ma non è l’unica
sorpresa. Alla faccia delle critiche
È nel mese di giugno che
Papa Ratzinger ha rimesso mano alla Curia romana sparigliando le carte
nel nome di una piccola rivoluzione che in molti si augurano possa
aiutare il Vaticano a uscire fuori dalle secche che prendono il nome di
Vatileaks, il furto e la fuga di documenti riservati dalle mura leonine
verso l’esterno. Le nomine estive del Papa, infatti, sono un segnale
importante. Oltre il Tevere si fanno largo i pastori, i vescovi cioè
impegnati da tempo sul campo. E si fanno largo nonostante non tutti
oltre il Tevere siano contenti del loro arrivo.
sabato 7 luglio 2012
L’icona più geniale del XX secolo
La mia prima Madonna di Lourdes l’ho vista da bambino in casa di viticoltori renani. I miei genitori assaggiavano in cucina del vino da comprare, mentre la figlia dei proprietari, che aveva la mia età, mi mostrava le stanze al piano di sopra. La camera da letto dei suoi genitori si presentava in una fresca e festiva immobilità, i piumoni enormi ben distesi, i cuscini separati da una sottile fessura come due grandi orecchie da coniglio, mentre sul comò di fronte stava lei, ritta come una principessa di ghiaccio nel freddo tutt’intorno, stranamente viva, con il suo viso di bambola delicatamente truccato. Mia madre sorrise con un velo di ironia quando le raccontai di quella bellissima figura che mi era apparsa: era una “santa da comò”.
L'nterno tutto, fino all'apice !?
"I veri nemici della Chiesa vengono dal suo interno"
Caso Vatileaks, intervista all'arcivescovo di Gaeta, monsignor Fabio Bernardo D'Onorio sugli scenari aperti dalla vicenda della fuga di documenti
Giacomo galeazzi Città del Vaticano "Correggere gli errori è la miglior risposta a chi attacca la Chiesa". L'arcivescovo di Gaeta, monsignor Fabio Bernardo D'Onorio, voce autorevole della Cei , analizza per "Vatican Insider" le lacune e le emergenze evidenziate dal furto di documenti riservati nell'appartamento papale.Gli ultimi scandali rivelano una Chiesa lacerata fra tradizionalisti e ultra-liberal?
"Noi dobbiamo avanzare tra due tentazioni: quella di un tradizionalismo chiuso, paralizzato dalla paura, che vorrebbe fare della Chiesa un rifugio al di fuori della storia, e quella di un adattamento senza senso critico e senza tensione profetica, che trasformerebbe il cristianesimo in una variante sentimentale dell’umanesimo contemporaneo.
Fin che la barca non va
Con
la fuga dei documenti riservati si è rotto il patto di lealtà che
lega i membri della curia vaticana. Le consultazioni per un cambio di
governo sono iniziate. Una lettera del papa al cardinale Bertone
di Sandro Magister
Gli ammutinati della barca di Pietro
di Sandro Magister
Gli ammutinati della barca di Pietro
ROMA, 6 luglio 2012 – Il punto critico di questo pontificato non è la contestazione, anche aspra, che lo martella ininterrottamente su vari terreni. Ma è l'avvenuta rottura di quel patto di lealtà interno alla Chiesa che si manifesta nella fuga di documenti riservati, dai suoi uffici più alti.
Dalla
contestazione, papa Joseph Ratzinger non si lascia intimidire. Non la
subisce, anzi, sui casi cruciali la provoca, volutamente. E non
arretra di un passo nemmeno quando la reazione si fa esasperata e
feroce, al di là del previsto.
La memorabile lezione di Ratisbona ne è stata la prima dimostrazione. Benedetto XVI mise a nudo la carica di violenza presente nell'islam con una nettezza che stupì il mondo e scandalizzò nella Chiesa gli amanti dell'abbraccio tra le religioni. Invocò per i musulmani la rivoluzione illuminista che il cristianesimo ha già vissuto. Anni dopo, la primavera di libertà sbocciata e subito deperita nelle piazze arabe ha confermato che aveva visto giusto, che il futuro dell'islam si gioca davvero lì.
La memorabile lezione di Ratisbona ne è stata la prima dimostrazione. Benedetto XVI mise a nudo la carica di violenza presente nell'islam con una nettezza che stupì il mondo e scandalizzò nella Chiesa gli amanti dell'abbraccio tra le religioni. Invocò per i musulmani la rivoluzione illuminista che il cristianesimo ha già vissuto. Anni dopo, la primavera di libertà sbocciata e subito deperita nelle piazze arabe ha confermato che aveva visto giusto, che il futuro dell'islam si gioca davvero lì.
Si torna sempre sul luogo del delitto...
Vaticano
A Nemi il Ratzinger dell'«Ad gentes»
Lunedì il Papa alla casa dei Verbiti dove l'allora giovane teologo perito al Concilio partecipò alla stesura del documento sulla missione
Ha iniziato nei giorni scorsi le sue vacanze a Castelgandolfo il Papa, ma come annunciato dalla Sala stampa vaticana qualche giorno fa lunedì compirà una visita molto interessante per il mondo missionario. Benedetto XVI si recherà, infatti, nella vicina Nemi alla Casa dei Verbiti, dove è in corso il capitolo generale della congregazione missionaria fondata da sant'Arnoldo Janssen nel 1875 (pochi anni dopo il Pime) e che conta oltre 6mila missionari attivi in ben 67 Paesi.
Che fine farà la barca di Pietro?
La flotta del Papa | |
La Santa Sede resta autorizzata dalla Pontificia commissione per la Città del Vaticano a dotarsi di una flotta per la navigazione marittima con diritto di avere uno sbocco al mare da individuare tra Ladispoli e Fiumicino. | |
VATICANISTA DE LA STAMPA | |
Il Vaticano in bolletta. A salvare i «sacri conti» sono i cinque milioni di turisti che annualmente affollano i musei e l'elemosina raccolta in tutto il mondo per il Papa. Cresce, infatti, l'«Obolo di San Pietro», cioè le offerte destinate direttamente a Benedetto XVI, indicatore del consenso e della fiducia dei fedeli. Nel complesso, però, la macchina curiale grava particolarmente in tempi di crisi. E così il bilancio consolidato della Santa Sede per il 2011 chiude con un disavanzo di quasi 15 milioni di euro. «Per lo meno questi dati sfatano la falsa leggenda della nostra ricchezza», ironizzano in Curia. La preoccupazione maggiore viene dai media vaticani alle prese con perdite ingenti ma ritenuti strategici nella missione universale. |
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