ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 21 gennaio 2013

A. A. A. sacramenti vendesi


Sempre più diffusa la pratica di elargire cresime
in cambio di un’offerta

«Offerta speciale: solo per oggi cresime a cento euro l’una. Approfittatene!». Potrebbe essere una delle tante
voci che si confondono nei mercati rionali di qualsiasi luogo della Penisola. Però l’oggetto della vendita, anzi della svendita, non è quello classico (frutta, verdura, pesce, carne, ...), bensì il sacramento della cresima.
«Padre devo fare il padrino al battesimo di mio nipote» (a dire il vero il protagonista della storia racconta di
aver detto che doveva battezzare il nipote, da ciò si può intuire quanta confusione abbia in testa riguardo il
mondo ecclesiale). «Ok, figliolo. Leggiti stasera questo libretto sulla cresima: sono poche pagine. Vieni domani con il padrino e facciamo le prove del rito di domenica con il vescovo».

Nelle mani del giovane un volumetto colorato di poche pagine con tante frasette banali da catechismo per la
prima Comunione. Libretto che ovviamente nessuno leggerà nonostante un po’ di buone intenzioni. L’indomani, però, la precisione dal prete è d’obbligo. Non si può mica mancare all’appuntamento per le prove. Mica si tratta di andare a una delle tante Messe domenicali o delle feste di precetto durate l’anno. Questa volta si fa sul serio: le prove e poi subito il rito della cresima. Senza aspettare. Senza perdere tempo. Non come in quelle antiquate parrocchie in cui il sacerdote, spesso avanti in età, obbliga i cresimandi a frequentare corsi di preparazione al sacramento della durata di diversi mesi. Qui, vige la chiesa della concretezza. Peccato (anzi per fortuna) che non sia la stessa che vive a Roma.
Ma agli occhi del protagonista della nostra storia tutto questo non interessa. «Devo battezzare mio nipote»,
ripete continuamente. Prove, lauta offerta («bastano 100 euro ma mio padre è un generoso e ha voluto darne
1000»), giacca, cravatta, padrino e sacro crisma. Ecco svenduto un sacramento. «Tanto serve solo per il
matrimonio», precisano questi sacerdoti quando si chiede loro qualche spiegazione.
Normale poi che l’Italia diventi sempre più un paese dominato dalla secolarizzazione e dal relativismo. Del
resto, come ha messo bene in evidenza il volume "Il Vangelo secondo gli italiani" scritto a quattro mani da Aldo Maria Valli e Francesco Anfossi, anche coloro che nella Penisola si dichiarano cattolici e gravitano
nell’ambiente ecclesiale spesso non conoscono il credo che si limitano a professare con le labbra. Se poi alcuni movimenti cattolici si trasformano in fucina di potere politico il guaio è completato.
Si dirà che all’epoca della Democrazia Cristiana ciò avveniva e si citerà la scuola dirigente nata nella Fuci e
nell’Azione Cattolica. Altri tempi. Non si dimentichi che tra gli universitari cattolici c’era anche un certo
Giovanni Battista Montini che, sicuramente per miopia, oggi non si vede più animare giovani cristiani che si
vogliono impegnare nel laicato e nella politica. Bisogna orientare di nuovo il timone della Chiesa perché, al di là della vicenda Vatileaks, la nuova evangelizzazione è più che mai urgente per una realtà «sospesa tra cielo e
terra», per dirla con Giuseppe De Carli, che non vuole limitarsi ad annoverare nel suo gregge pecore ignare di ciò in cui dovrebbero credere. O almeno sapere. Senza pagare ovviamente.

Autore: Francesco Grana




Data di pubblicazione: Lunedì, 21 Gennaio 2013

Visualizza tutto l'articolo su Orticalab: A. A. A. sacramenti vendesi


http://www.orticalab.it/A-A-A-sacramenti-vendesi

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.