ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 2 gennaio 2013

Lo Srodato


Pontifex.RomaCon estremo garbo vorrei commentare l'opinione non troppo condivisibile del noto giornalista Rodari pubblicata su ilFoglio.it quotidiano diretto da Giuliano Ferrara, presente nell'articolo «I nuovi Crociati». Non so se Rodari abbia letto il volantino divulgato da don Piero ma a me sembra che in parte non sappia di cosa sta scrivendo, visto che il dott Rodari parla di "galassia che sovente fatica a comprendere in quale rapporto debbano stare, su quale equilibrio mantenersi, fede e mondo, sacro e profano", facendo intendere che le opinioni di don Piero siano quasi medievali o addirittura da scartare. Non è vero tutto ciò ed anzi io ritengo che don Piero abbia sollevato più tematiche in solo gesto -sua colpa solo l'accorpamento -, ricordando che ci sono alcune situazioni in famiglia e nella odierna società che non viaggiano nella direzione cristiana della vita, episodi e modi di fare che contrastano con il piano di Dio su famiglia e virtù dell'uomo e della donna. ...

... E' poi molto facile ottenere applausi e condivisioni se si ricordano alcune vignette passate nel dimenticatoio ma non si dice ad esempio del triste episodio che vide don Piero aggredito da alcuni extracomunitari sorpresi nell'atto di rubare in chiesa. Insomma io farei più attenzione a dipingere don Piero come un residuato bellico del tradizionalismo cattolico, se non fosse che proprio per virtù acclarate e per competenza don Corsi fu nominato esorcista dall'Ordinario.
In questo mondo virtuale composto da cattolici sbandati, siamo ormai invasi da laici che pretendono di avere più giurisdizione e discernimento dei Vescovi, proprio come accade nel vergognoso scisma di Medjugorie, per usare le parole di mons. Peric.
In uno slancio di pseudo-dottrina Rodari poi si diverte nel pastrocchiare e crea confusione, infatti cita pontifex.roma.it, parla di pochi adepti, di tesi sessite, di negazionismo ed altro; crea una certa confusione nel lettore, accusa sgarbatamente, richiamando l'ultratradizionalismo cattolico ma citando un prete sedevacantista per nome e cognome, inserendo nel contesto anche don Corsi, già esorcista, quasi mettendolo al pari di preti e religiosi che si sono dichiarati estranei alla Chiesa, non più in comunione. Non è bello leggere certe considerazioni perché un esorcista stimato -per mandato apostolico -non certo comanderà mai a un demonio di uscire dal posseduto in nome della Chiesa guidata da un Papa non Papa, insomma Rodari fa molta confusione -o lo fa di proposito -e si dimentica anche di aggiungere che il sito pontifex.roma.it è il blog cattolico gratuito più letto e frequentato in Italia. Io attingo puntualmente documentazione gratuita dal sito che diversamente andrebbe perduta nelle vecchie impolverate biblioteche di paese e lo ritengo un ottimo punto di riferimento e di aggregazione. Penso solo che alla Marcia per la Vita del 2012 eravamo in più di 500 invitati dal sito, con newsletter, sms, tutto gratis, non mi chiedono un centesimo.
Aggiunge Rodari che la fede non deve essere dettata dal "rigore assoluto" andando contro l'autentico insegnamento di tanti Venerandi Papi e teologi. Di che fede parla Rodari? Vogliamo andare oltre il rigore e travalicare nel relativismo etico e religioso?
Riporta l'intervento del sociologo di successo Luca Diotallevi che a quanto pare si sostituisce a Dio nella lettura dei cuori e ai Vescovi nel discernimento e parla di gruppi tradizionalisti e di sacerdoti non competenti che "non sono interessati alla teologia liturgica, bensì solo all’estetica liturgica, a un immenso patrimonio e repertorio di segni da trasformare a piacimento in simboli morti e luccicanti, luccicanti e seducenti perché inerti". Pare proprio che la neo sociologia sia anche in grado di leggere nell'animo umano e di valutare senza atre e parte le competenze dei confratelli e dei Superiori, quindi apprendo la notizia e vado avanti pregando.
Resto negativamente colpito e davvero con sorpresa anche davanti alle opinioni del famoso sociologo Introvigne, autore di importanti testi sul satanismo e sulle sette. Il professore dice che le posizioni come quelle di don Corsi "partono da spunti presenti effettivamente nella dottrina per arrivare però a sostenere tesi provocatorie, controproducenti e di fatto indifendibili (.. .. ..) fino a sostenere che la causa di certi crimini sono gli abiti succinti delle donne o panzane di questo tenore".
Il vero è che don Corsi non ha mai pubblicato un volantino che dice quello che sostiene Introvigne -lo ho letto in bacheca -e don Piero ha solamente ricordato che in alcuni contesti a rischio è evidente che anche la pornografia e il sesso a buon mercato, che anche le provocazioni e gli ammiccamenti, possono contribuire ad autorizzare l'uomo debole a pretendere piaceri e godimento anche contro il volere della donna, da qui alcuni fatti di cronaca che il prete di Lerici invita a valutare con maggiore regolatezza, senza generalizzare, senza creare paure sociali all'inverso ma sempre condannando fermamente la violenza.
Non mi va di difendere il giornalista Volpe autore del volantino, proprio perché non condivido il suo modo di scrivere aggressivo e l'uso stravagante di esempi non troppo calzanti ma non per questo mi sento autorizzato a modificare pubblicamente le posizioni di don Corsi, creando confusione nel fedele casomai parlando di violenze giustificate da lingerie sexi. Cerchiamo di essere sobri e di non travalicare la giusta misura, senza offendere l'intelligenza del lettore.
A sostegno di don Corsi non si sono espresse poche donne ma una grande totalità di mogli -cattoliche o atee -che effettivamente denunciano di essere molto preoccupare perché i loro mariti sempre più spesso sono insidiati da giovani ragazze senza scrupoli e da signore mature interessate solo a rovinare famiglie, al denaro, puntando sulla debolezza sacramentale quindi morale di alcuni uomini. Oltre ciò va detto che tutte le signore anziane della parrocchia hanno pienamente condiviso le tesi esposte da don Piero e ne hanno appoggiato appieno la causa.
La presunta superficialità del professor Introvigne raggiunge il vertice quando dice che don Corsi ha oltrepassato il limite difendendo addirittura le sue tesi con citazioni della Mulieris Dignitatem del Beato Giovanni Paolo II, quando nel volantino stampato -esposto -non ci sono né citazioni e né alcun riferimento. Mi domando se anche il sociologo Introvigne parla per sentito dire o se il manifesto lo ha quantomeno letto. Non me lo aspettavo da lui.
Dice che gente come don Corsi che gravita nel mondo del "tradizionalismo becero" e ignorante -menomale che c'è lui che è colto -è parte di "macchiette che non hanno nessun retroterra culturale nobile ma soltanto insulti e accuse gravi". Ma poi c'è la stoccata che lo riguarda forse da vicino -basta leggere internet -e dice che si tratta di persone che "vedono la massoneria ovunque". ??? ???
Da Ministro di Dio mi sento in dovere di ricordare al professor Introvigne che è anche grazie a quel mondo che lui definisce "tradizionalismo becero" e senza "nessun retroterra culturale nobile" che tanti temi scottanti sono tornati alla ribalta, che ai suoi libri si dà diffusione e che danno coraggio a noi preti, ci aiutano nelle omelie e ci invogliano a proseguire nell'apostolato e nella missione proprio aprendo argomenti che prima dei "tradizionalismi beceri" erano diventati un tabù, quasi da condividere in silenzio.
Leggo di persone che sono convinte che certi episodi allontanino dalla fede ma io mi domando da quale fede? Se un confratello propone temi morali all'attenzione dei parrocchiani e se la comunità si ribella davanti al richiamo alla purezza, al senso di responsabilità, alla castità, alla sobrietà nei costumi, allo scandalo, alla corresponsabilità nel peccato ed altri temi di morale e fede ben chiariti dal Beato Giovanni Paolo II nel Catechismo (appr. Fidei Depositum, 11 ottobre 1992) , si può parlare di comunità di fedeli o piuttosto di persone allo sbando che non hanno fede e che non accettano richiami? Che non sanno più cosa siano il Credo e il comandamenti? Che non hanno punti di riferimento chiari? Persone confuse dal marasma totale e dalla tanta ambiguità che c'è? Non hanno quell'elemento essenziale che è la libera adesione ma sono persone accecate dallo stesso peccato che vide Lucifero divenire Satana.
Vorrei ricordare che il Santo Padre ha parlato più e più volte di cattolicesimo adulto e di analfabetizzazione religiosa, cerchiamo di non contribuire, cerchiamo di vivere il vero spirito di ecumenismo cristiano. Attenzione al superbo snobbismo, non fa bene all'unità, la frattura data dal peccato orginale colpisce tutti inclusi voi.
Dio sia lodato, P Franco
Allego riflessione tratta dall'opuscolo 'Moda femminile' di don G. Tommaselli
GUAI A CHI DA SCANDALO
O donna, da uno sguardo a me, flagellato a sangue e coronato di spine! Contempla i miei lividi e le mie piaghe!… Poi ascolta e rifletti!
Nella vita terrena mi sono mostrato come un agnello mansueto: sono andato al Calvario senza aprire la bocca.
Ho trattato con dolcezza la Samaritana e l’ho convertita. Ho toccato il cuore alla peccatrice di Magdala e ne ho fatto una prediletta.
Lungo le vie della Palestina dalla mia bocca uscivano parole di luce, di pace e di amore. I miei insegnamenti erano dolci come il miele.
Un giorno però, dando uno sguardo divino ai secoli futuri, alla vista del male dilagante nel mondo, ho pronunciato parole di fuoco: “Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!” (Mt 18,7).
Chi pronuncia questo “guai” è un Dio; sono io, Gesù, il tuo Redentore, che ha patito tanto per salvare le anime; sono io, Gesù, il Giudice supremo dell’umanità, io, che dovrò pronunciare la sentenza eterna per ogni anima: o paradiso o inferno!
Rifletti, o donna, che segui ciecamente i suggerimenti della moda, rifletti sullo scandalo che dai a chi ti guarda e sulla tremenda responsabilità di cui ti carichi!…
Puoi illudere te stessa dicendo: “Che male c’è a seguire questa moda?… Anche le altre donne fanno così!… “. Questa illusione può valere per te; ma la realtà è ben altra! Non puoi ingannare me, che sono Sapienza infinita: sono buono, ma sono anche giusto! Io, Legislatore divino, ho detto: “Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Mt 5,28).
Tutti gli sguardi dati a te con malizia, sia in casa che fuori casa, sono peccati che si commettono. Tali peccati sono imputabili a chi ti guarda, ma prima di tutto e più di tutto sono imputabili a te, che ne sei la causa volontaria.
Un giorno, quando la morte ti strapperà dal mondo e comparirai davanti a me per essere giudicata, toccherai con mano le colpe che gli uomini avranno commesso nel vederti vestita in maniera indecente e tu stessa ne sarai inorridita !… Con quale scusa cercherai di difenderti davanti a me? Guai a te, o donna, per i tuoi scandali!
A TE, DONNA, CHE NON SEI CREDENTE
Donna senza fede, tu che oltre alla fede hai perduto anche il senso delpudore e ti presenti in pubblico vestita in modo provocante senza arrossire,perché agisci così?
Tu non credi che c’è un Dio, che c’è un’altra vita dopo quella terrena e che hai un’anima da salvare!
Tu pensi di essere simile a una qualsiasi bestia per la quale, con l’arrivodella morte, finisce tutto. Ti sbagli!
Tu sei una creatura di ordine superiore. C’è un Dio sopra di te, un Dio alquale nulla sfugge, un Dio che è giusto punitore della colpa.
Ascolta! Quando forse un giorno sarai inchiodata a un letto senza speranza di rialzarti… o schiacciata tra due macchine, sanguinante e prossima a morire… o quando una brutta malattia ti dirà che il tempo degli spassi è finito per te… o quando lotterai con la morte, mentre il tuo corpo sarà tormentato in una sala operatoria… o quando forse andrai in cerca di un veleno o di un’arma per la disperazione… allora ricordati che Dio ti sta pagando!… Dio non paga solo il sabato, ma paga sempre!
Al paralitico di Betsaida, dopo averlo guarito, io dissi: “Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio!” (cfr.: Gv 5,14). Quell’uomo era rimasto paralizzato per trentotto anni a motivo dei suoi peccati. Talvolta tocco col dolore il corpo di coloro che peccano per punirli… nella speranza di farli ravvedere!
A TE, DONNA, CHE TI CREDI CRISTIANA
Avevo una vigna su un colle fertile. La circondai di siepi, ne tolsi le pietre e la riempii di scelte viti. Vi edificai nel mezzo una torre, vi feci un frantoio ed aspettai che facesse uva; ma non fece altro che spine. Cosa avrei dovuto fare di più per la mia vigna che io non abbia fatto?
E ora, che farò alla mia vigna? Le toglierò la siepe ed essa sarà devastata…
La lascerò abbandonata! La vigna di cui parlo sei tu, o donna, che ti consideri cristiana, ma in realtà non lo sei!
Ti ho fatta nascere in una nazione illuminata dalla fede ed in una famiglia cristiana, sei stata istruita nelle verità divine, molte volte ti ho liberata dai pericoli dell’anima e del corpo e ti ho arricchita di tante grazie spirituali.
Finché eri nell’infanzia, promettevi tanto ed io aspettavo dei buoni frutti da te, o mia vigna diletta. Ma nella giovinezza ti sei fatta travolgere dalla corrente mondana e oggi anche tu segui una moda, se non del tutto scandalosa, di certo molto provocante.
Un tempo disapprovavi nelle altre donne quel modo di vestire che ora purtroppo hai fatto tuo. Sei diventata sorda! Inutilmente i miei sacerdoti alzano la voce ed espongono gli avvisi davanti alla chiesa.
O donna, che ti credi religiosa, e porti abiti indecenti, rifletti sulla tua situazione! Per abitudine o per convenienza sociale, qualche volta ti comunichi. Sapendo che il sacerdote non ti darebbe l’Eucaristia se ti vedesse a braccia nude o troppo scollata, al momento della Comunione ti copri alla meglio ed è così che vieni a ricevere me, presente nel SS.mo Sacramento.
Io, che ho inveito con parole durissime contro lo scandalo, entro nel tuo corpo. Quanta amarezza provo quando vieni a ricevermi in quelle condizioni! Penso alla tua moda…
Uscita di chiesa, eccoti in giro vestita immodestamente. Agisci così pervanità, per non apparire da meno delle altre donne… ma intanto sei sotto lo sguardo degli uomini, che troppo spesso non sono semplici e puri nel guardare e nel pensare!
In chiesa il tuo corpo che si comunica diventa un tabernacolo e fuori dichiesa, lungo le strade, nei ritrovi, sulle spiagge e in casa, lo stesso corpo diventa strumento di Satana, incentivo al male. Cosa potevo fare di più alla mia vigna che io non abbia fatto? Non mi resta che abbandonarla!
Ricordati, o donna, che un giorno mi renderai conto dei peccati che altri avranno commesso per le occasioni che tu hai loro offerto! E ricorda anche che la vera bellezza della donna non viene dalla moda poco decente, ma dalla modestia del vestire e dalla serietà della vita!
A VOI, GENITORI, CHE VI DITE CRISTIANI
Padre e madri di famiglia, ascoltate!
Avevo posato il mio sguardo amoroso sopra un uomo, un certo Eli. Lo benedicevo perché mi era fedele. Eli aveva due figli: Ofni e Finees; li ama vamolto, ma in modo sbagliato, e per non contristarli, non li correggeva nemmeno quando commettevano delle colpe gravi.
Invano ho aspettato che quel padre aprisse gli occhi. Dopo qualche tempo gli ho mandato il profeta Samuele a dirgli: “Ecco ciò che accadrà ai tuoifigli, Ofni e Finees: moriranno ambedue lo stesso giorno!” (cfr. 1 Sam 2,34). E così è stato.
Sono io che vi parlo, Gesù, il Creatore della famiglia! Io benedico l’unione dell’uomo e della donna nel matrimonio! Sono io che rallegro la famiglia con il sorriso degli innocenti! Ogni bambino è un dono della mia bontà, è un tesoro che affido ai genitori, tesoro che costituisce per loro una responsabilità grandissima.
Padri e madri, dovete aver cura prima di tutto dell’anima e poi del corpo dei vostri figli, educandoli secondo la mia legge; dovete guidare i vostri figli, specialmente nell’infanzia, nell’adolescenza e nella giovinezza, con l’esempio e con la parola, con la vigilanza e con la preghiera, con l’amore e talvolta anche col bastone.
Guai a chi da scandalo ai figli! E guai a voi, genitori, se permettete ai figli di dare scandalo agli altri!
La responsabilità maggiore della moda indecente pesa sopra di voi, genitori, o perché ne date il cattivo esempio, o perché la permettete senza rimorso, o perché siete troppo deboli nell’educazione delle figlie.
Padri e madri di famiglia, sono soprattutto questi i peccati di cui vi chiederò conto! Non sono tanto le piccole impazienze familiari i peccati da presentare al mio ministro, per averne l’assoluzione! È la cattiva condotta delle vostre figlie che peserà maggiormente sulla vostra coscienza… se non avrete fatto il possibile per impedire a loro di far uso di una moda indecente! Genitori, riflettete su questa verità: è responsabile del peccato chi lo fa, ma anche chi ha il grave dovere di impedirlo e colpevolmente non lo impedisce.
Permettendo alle vostre figlie una moda libera e provocante, voi non le amate, anzi volete il loro male, perché facilitate per loro la strada dell’eterna dannazione.
Essere troppo tolleranti con una figlia, e concederle di fatto la libertà di vestire in modo immodesto, significa favorirne la leggerezza, aiutarla a perdere il naturale senso del pudore, che è la salvaguardia della purezza, lasciarla cadere nel fuoco delle passioni, farla diventare una tentatrice che fabbrica per gli altri cattive occasioni, e infine… favorirla in quei passi falsi che sicuramente porteranno lacrime a lei e a voi.
Una figlia, assecondata nella smania della moda attuale, diventa incontentabile, si arrabbia se è richiamata, non obbedisce più e vi da del filo da torcere in casa.
Questa figlia avanzerà sempre nuove pretese, correrà di piacere in piaceree forse poi… una pagina di giornale chiuderà la sua storia: “Una ragazzasi avvelena”, “Spara sul fidanzato e poi si uccide”.
Sono i cento fattacci che giornalmente avvengono e che purtroppo non fanno aprire gli occhi a troppi di voi, o genitori!
Verrà il giorno tremendo della resa dei conti al mio tribunale: solo allora comprenderete tutto il male che avete fatto, con l’eccessiva tolleranza, nella vostra missione di genitori.
Volete restare tranquilli in coscienza, avere la pace in famiglia e poi il premio eterno?
Ricordatevi queste norme e seguitele:
1) – Avete delle figlie? Vegliate su di loro e non mostratevi sempre e solo col viso sorridente.
2) – Non lasciate fare a una figlia tutto ciò che vuole nella sua giovinezza e non chiudete gli occhi davanti ai suoi capricci.
3) – Richiamate severamente una figlia immodesta, se non volete che essa, alla prima occasione che le capita, si rovini.
4) – Se amate le vostre figlie, castigatele pure quando lo meritano, per avere in futuro consolazione.
Chi ha orecchi per intendere, intenda quanto lo Spirito Santo suggerisce.
(ho tratto questo opuscolo dal sito AgereContra, così offeso nell'articolo di Rodari con i riferimenti a don Floriano, eppure è pane di vita e di verità. Attenzione allo snobbismo e alla superbia, vengono da Satana, siate umili)

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