ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 18 gennaio 2013

Orate fratres 1/8



Papa: Chiedo con insistenza a Dio dono dell'unità dei cristiani

CITTÀ DEL VATICANO - 


CITTÀ DEL VATICANO - Venerdì prossimo inizia la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, che quest'anno ha come tema: 'Quel che il Signore esige da noi', ispirato a un passo del profeta Michea (cfr Mi 6, 6-8). "Invito tutti a pregare, chiedendo con insistenza a Dio il grande dono dell`unità tra tutti i discepoli del Signore", ha detto il Papa a conclusione dell'udienza generale. "La forza inesauribile dello Spirito Santo ci stimoli ad un impegno sincero di ricerca dell'unità, perché possiamo professare tutti insieme che Gesù è il Salvatore del mondo".

http://www.diariodelweb.it/Politica/Articolo/?nid=20130116_277398


 OREMUS PRO..

Aleppo, voci dal Calvario


Pubblichiamo questo messaggio delle suore carmelitane di Aleppo, che dimostra quanto drammatica sia la situazione nella città, dove i fondamentalisti islamici insieme alla “Legione straniera” della Jihad stanno cercando di spargere il terrore fra una popolazione urbana che non è in sintonia con loro. L’attacco all’Università è probabilmente il più recente episodio di questa guerra del terrore.
MARCO TOSATTI
Pubblichiamo questo messaggio delle suore carmelitane di Aleppo, che dimostra quanto grave sia la situazione nella città, dove i fondamentalisti islamici insieme alla “Legione straniera” della Jihad stanno cercando di spargere il terrore fra una popolazione urbana che non è in sintonia con loro. L’attacco all’Università è probabilmente il più recente episodio di questa guerra del terrore.  Il messaggio è rilanciato da "Ora pro Siria".  

Mercoledì 16 Gennaio 2013 ore 15   
Infine, Internet è tornato dopo due settimane di sospensione ... Ultime notizie, molto tristi. Ieri, due esplosioni violente si sono verificate appena fuori del Carmelo (per chi conosce il sito, si trova all'incrocio di fronte al Convento di Gesù Operaio prima delle suore di Madre Teresa e del Vescovado latino). Per noi, il danno è abbastanza significativo: una cinquantina di finestre rotte e vetri quasi interamente andati. Nella cappella, le due finestre ai lati del tabernacolo si sono rotte e il grande cancello di ferro dell’ingresso letteralmente strappato e gettato dentro. Abbiamo trovato pietre dappertutto, anche nei chiostri in basso. Grazie a Dio, noi abbiamo avuto solo un lavoratore che lavorava con noi in casa che è rimasto ferito e ustionato. Ci auguriamo che non sia troppo grave. Noi non sappiamo ancora il numero delle vittime o la causa dell'attacco. Siamo profondamente ferite. Grazie per pregare con noi per tutte le vittime.!  
Ultime notizie : ore 16 del pomeriggio   
Infine: l'attentato è stato rivendicato da un gruppo di "Qa'ida" proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto iniziare la sessione degli esami universitari ... Sarebbero due missili inviati sull'Università. Il numero delle vittime sale a oltre 200, con innumerevoli feriti. L’ Università ospitava un gran numero di famiglie sfollate, c'è una gran folla in questo quartiere, oltre agli studenti. Una grande prova per le nostre sorelle vicine di « Jésus Ouvrier » : una delle sorelle, suor Rima (anni quaranta) è scomparsa.  
Dovrebbe essersi trovata di fronte al convento al momento dell'esplosione. Ma non c'è modo di trovare alcuna traccia di lei, né tra i morti né tra i vivi. Questo è un colpo molto duro per tutti noi che ci sconvolge, tanto più che le Sorelle avevano già dovuto lasciare un altro convento di Aleppo, nel quartiere povero e pericoloso di Midan (e tutto ciò che c’era nella casa è stato devastato...) ; e ormai erano solo in due al «Jésus Ouvrier», non avendo potuto aprire quest'anno il pensionato delle studentesse. Suor Paola poverina piange tutte le lacrime che ha in corpo .... Ha dovuto rifugiarsi nella casa delle nostre vicine, le Suore del Verbo Incarnato.  
………  
Grazie per continuare a portarci nel vostro cuore e nella preghiera. Questo è il più grande aiuto che ci potete offrire. Vi presentiamo i nostri migliori auguri per un santo anno nella Fede e nella Speranza (senza dimenticare la carità che le unisce e illumina!) Sr A-Françoise de la Nativité, a nome della Priora e di ciascuna 


http://www.lastampa.it/2013/01/17/blogs/san-pietro-e-dintorni/aleppo-voci-dal-calvario-na2LAQR5V2U3pXe0sPpHbK/pagina.html

L'Osservatore Romano
Una ferita al cuore per la città di Aleppo. Così il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha definito le conseguenze dell’attentato che martedì 15 gennaio ha devastato alcune facoltà della locale università, provocando 82 morti, e ha lambito anche la cattedrale latina, l’episcopio e le case religiose delle suore dorotee e delle missionarie della carità. Il dolore per la tragica situazione della popolazione siriana è stato al centro dell’intervento del porporato durante l’incontro promosso dalla Catholic near east welfare association (Cnewa), in corso a Roma dal 16 al 18 gennaio, nella sede dell’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. 
Dopo aver ricordato la sua visita ad Aleppo nel gennaio 2011 per consacrare la nuova cattedrale latina, il cardinale Sandri ha sottolineato come allora non si fosse potuto «prevedere quale inverno stava per arrivare al posto dell’auspicata primavera. Con ardente preghiera al Signore per le vittime — ha aggiunto — e con ferma riprovazione nei confronti dei responsabili, ci uniamo fiduciosi agli appelli del Santo Padre alla riconciliazione e alla pace». Anche perché «l’anello più debole in questa troppo lunga catena di violenze — benché non esclusivamente — sembrano essere i cristiani». Pertanto l’aiuto ai cristiani orientali diventa quanto mai urgente e necessario. Con una particolare attenzione a far sì che la carità abbia «la fondamentale nota della ecclesialità», nel rispetto delle Chiese locali, «sia nella verifica delle necessità sia nella destinazione degli aiuti». In tal modo infatti l’intervento umanitario è «più sicuro e, soprattutto, rispettoso dell’identità dei cristiani e delle rispettive comunità». 
Il cardinale Sandri ha descritto a grandi linee queste comunità. «A parte le più grandi entità (i bizantini ucraini, i siro-malabaresi indiani, i maroniti libanesi), si tratta spesso di realtà numericamente contenute, povere di mezzi, segnate da tribolazioni che appaiono interminabili», ma anche «portatrici di un patrimonio liturgico, teologico, canonico e artistico di ineguagliabile valore, che si è sedimentato in modo vivo e originale nelle diverse tradizioni spirituali e culturali». Tanto che «tuttora, esse offrono un contributo in difesa dell’uomo, della sua dignità e libertà, compresa quella religiosa, di rilievo, specie nei campi dell’educazione, dell’assistenza e della vita sociale». Il concilio Vaticano II, ha detto in proposito il porporato, riconobbe l’identità delle Chiese Orientali cattoliche, definendole «testimoni viventi delle origini». Per questo, devono svilupparsi «per affrontare la sfida ecumenica e interreligiosa, inderogabili anche per l’Occidente, e favorire ovunque in spirito di reciprocità — reale, non solo conclamata o auspicata — la vicendevole ospitalità nel nome dell’unico Dio». Il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali ha poi lanciato l’allarme sull’inarrestabile flusso migratorio che «priva delle migliori energie giovanili» queste terre. Ma è nella crescente diaspora, specie nelle metropoli occidentali, che i cristiani orientali «si trovano a dover essere attori della nuova evangelizzazione».
Dopo aver elencato alcune modalità di aiuto alle comunità cristiane dell’Oriente, tra le quali, il sostegno materiale e spirituale, la promozione ai pellegrinaggi in Terra Santa, il porporato ha affermato che c’è «una priorità che sta a cuore al Papa e a noi, perché prepara il futuro in termini ravvicinati: è la formazione». E a tal riguardo, ha messo in luce come l’Oriente cattolico abbia «una tradizione di eccellenza, molto apprezzata dalle altre religioni. Una rete scolastica di ogni ordine e grado accoglie ovunque un elevato numero di cristiani e non, fino ad arrivare, per fare un esempio, all’80 per cento di studenti musulmani nell’Università di Betlemme».
Alla prima giornata dei lavori hanno partecipato, tra gli altri, il cardinale Edwin Frederick O’Brien, gran maestro dell’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, Ignace Youssef III Younan, Patriarca di Antiochia dei Siri, l’arcivescovo Cyril Vasil’ e monsignor Maurizio Malvestiti, rispettivamente segretario e sotto-segretario della Congregazione per le Chiese Orientali e rappresentanti della Cnewa, tra i quali, Terrence Thomas Prendergast, arcivescovo di Ottawa, e monsignor John E. Kozar, segretario generale.
L'Osservatore Romano, 18 gennaio 2013.

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