ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 17 gennaio 2013

Scuso il Consiglio

Don Chazal, sacerdote della Fraternità San Pio X, 



questo articolo va letto in concomitanza con l'altro da lui scritto
Accuso il Consiglio


Tre mesi di dichiarazioni non ritrattate, di S. Ecc. Mons. Bernard Fellay, nel 2012
- 14 aprile: “Non dobbiamo fare del Concilio una super-eresia” (lettera da Menzingen del 14 aprile)

- 15 aprile: “tutta la tradizione della fede cattolica deve essere il solo criterio e la guida per la comprensione degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, il quale, a sua volta, illumina alcuni aspetti della vita e della dottrina della Chiesa che erano implicitamente presente in essa, ma non ancora formulati. Le affermazioni del Concilio Vaticano II e del successivo Magistero pontificio sulle relazioni tra la Chiesa cattolica e le confessioni cristiane non cattoliche, deve essere inteso alla luce dell’intera Tradizione.” (Estratto di una dichiarazione dottrinale di  Menzingen citata pubblicamente da Don Pfluger il 5 giugno scorso a St Joseph des Carmes)

- 11 maggio: “Molte cose che sarebbero state da noi condannate come derivate dal Concilio, in realtà non vengono dal Concilio, ma dalla comune comprensione di esso. (...) Il Concilio presenta una libertà religiosa che in realtà è molto, molto limitata. Parecchio limitata. Nei nostri colloqui con Roma, essi hanno chiaramente detto che intenderla come se ci fosse un diritto all’errore o un diritto a scegliere qualsiasi religione, è sbagliato.” (Mons. Fellay, intervista rilasciata alla CNS a Menzingen)

- 8 giugno: “A proposito del Concilio, quando mi è stata posta la domanda: «Il Vaticano II appartiene alla Tradizione?», io ho risposto: «Mi piacerebbe sperare che fosse così»” (Mons. Fellay, intervista a DICI)

-14 luglio: si insinua che il concilio Vaticano II sia solo contaminato dall’errore, e non da scartare del tutto a causa dell’eresia, esplicita o latente. (Dichiarazione del Capitolo Generale a Ecône). Dichiarazione che è molto più debole della Dichiarazione del 1974.

Va detto che queste citazioni sono solo cinque, e a volte sono mischiate con altre che condannano il concilio Vaticano II. Ma molte citazioni simili, a favore e contro il Vaticano II, si possono trovare anche in passato.
E allora, quale Mons. Fellay è il vero Mons. Fellay?

Quello che indica regolarmente che ci può essere una comprensione del Vaticano II alla luce della Tradizione, che la FSSPX va di pari passo con il 95% del testo del Vaticano II (DICI, 18 maggio 2001), che permette l’indebolimento del The Angelus (confrontare con le odierne edizioni di Fideliter), che ordina a Don Kenneth Novak di cancellare il sito “sspx.org” che oggi è imboccato da DICI, un sito web che sta diventando sempre più simile ad altri siti webEcclesia Dei.

Quello che sta costantemente spingendo per collocare l’intera opera di Mons. Lefebvre sotto la nuova Roma modernista, senza chiedere sine qua non che essa condanni il Vaticano II, come fece Monsignore dopo il giugno 1988, ma limitandosi a chiedere la libertà personale di rimproverare o studiare gli errori del Concilio.


Don F. Chazal, nessun diritto riservato fino a quando non si tocca il testo.
Sia la mia accusa, sia la mia scusa dei testi presuppone la comprensione di una chiara distinzione tra l’autorità di Benedetto XVI e dei vescovi novus ordo, che riconosco, e il suo esercizio effettivo, da cui si deve stare lontano, per ragioni di fede, fino a quando durerà la crisi.
di Don François Chazal

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