All’apertura dell’Anno Giudiziario il cardinal Bertone fustiga il “protagonismo”. “Il Vaticano sempre più integrato nella legislazione internazionale”
Oltretevere la macchina della giustizia è in azione per fugare ogni dubbio su Vatileaks. "Si faccia giustizia con umiltà e nella verità", ammonisce il segretario di Stato, Tarciso Bertone all'apertura dell'Anno Giudiziario dello Stato Città del Vaticano. Alla cerimonia inaugurale era presente anche il ministro italiano della Giustizia, Paola Severino. Tra i protagonisti dei processi di quest'autunno - assenti ovviamente gli imputati, entrambi graziati recentemente dal Papa - c'erano il presidente Giuseppe dalla Torre, i giudici a latere (Marano e Pellettier), il giudice istruttore Piero Antonio Bonnet e gli avvocati Cristina Arrù (che difese Paolo Gabriele) e Gianluca Benedetti (legale di Sciarpelletti).
Il cardinale Bertone fustiga il protagonismo, il promotore di giustizia dà forfait alla cerimonia e le autorità giudiziarie della Santa Sede assicurano che il Vaticano è "sempre più integrato nella legislazione internazionale".
A margine dell'inaugurazione, inoltre, la sala Stampa della Santa Sede ribadisce che "l'inchiesta relativa a Vatileaks procede, e resta ancora aperta". Sono in corso, infatti, ulteriori indagini sulla fuga di documenti riservati dai dicasteri della Curia romana e dall'appartamento del Pontefice."Tra le varie autorità italiane presenti, anche il primo presidente della corte di Cassazione, Ernesto Lupo.
Un richiamo" del segretario di Stato Tarcisio Bertone "a mettere da parte il protagonismo" e l'assenza del promotore di giustizia Nicola Picardi, giurista ultraottantenne che ha condotto con grande impegno nei mesi scorsi l'inchiesta su Vatileaks sostenendo poi il ruolo dell'accusa nei processi a Gabriele e Sciarpelletti, hanno caratterizzato questa mattina l'apertura dell'Anno Giudiziario. Il cardinale Bertone ha criticato nei credenti "il voler apparire", ed ha suggerito di far diminuire in ciascuno "il proprio "io" perché cresca in ognuno e negli altri l'amore per Gesu'".
Il professor Picardi, "impedito per motivi di salute", è stato sostituito dal promotore di giustizia aggiunto, Pierfrancesco Grossi, il quale - contrariamente a quel che si immaginava nei giorni scorsi quando circolavano notizie su una indisposizione dell'anziano pm vaticano - ha letto un suo testo e non la relazione che si immaginava avesse preparato il titolare dell'ufficio, infortunato a causa di una brutta caduta. Nel suo intervento il promotore di giustizia aggiunto Pierfrancesco Grossi, ha rilevato un "aumento progressivo degli affari trattati", e ciò con "un organico del personale giudicante e inquirente rimasto sempre lo stesso, e con una piccola variazione del personale addetto alla cancelleria e agli uffici giudiziari". Tutto questo mette in luce, ha osservato Grossi, "un particolare impegno del giudice unico e del promotore di giustizia", mentre "la produttività si conferma buona, come e' possibile evincere - secondo il magistrato vaticano - dal rapporto di ricambio dei procedimenti dell'anno".
Qualche nota dolente ha riguardato invece nella relazione gli avvocati che patrocinano in Vaticano, i quali, come "purtroppo l'esperienza dimostra", "in molti casi non hanno adeguata conoscenza del diritto vaticano, sia sostanziale che processuale, con gli effetti che facilmente si possono comprendere". "A cio' si aggiunga - ha continuato Grossi - per quanto riguarda i professionisti esterni, l'assoluta ignoranza del diritto canonico, che pure, come s'e' detto, e' la prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo". Il promotore aggiunto ha ricordato che un tempo i "patroni nati" del "nostro foro erano gli avvocati concistoriali", il cui collegio e' stato soppresso da Giovanni Paolo II nel 1988, e che oggi "la difesa del nostro foro e' assunta ordinariamente dagli avvocati della Rota Romana che siano laureati anche in diritto civile", iscritti nel "relativo albo", e che "in via eccezionale possono essere autorizzati anche altri professionisti esterni".
L’ignoranza del diritto vaticano per Grossi riguarda ambedue queste tipologie di avvocati che operano nel foro vaticano. Il giudice ha chiesto dunque "corsi di specializzazione" e "appositi corsi di aggiornamento", "come condizione per poter rimanere iscritti nell'elenco degli avvocati abilitati ad esercitare nel nostro foro". Il cardinale Bertone, da parte sua, si e' soffermato sulla figura di Giovanni Battista, "persona inquieta e austera" che "non ha remore, fustiga il potere costituito, anche religioso, senza paura". "L'esempio e la testimonianza di Giovanni Battista" sono stati indicati dal segretario di Stato nell'omelia come un esempio a cui ciascuno debba riferirsi per "adempiere con umilta' e nella verita' il proprio servizio nell'amministrazione della giustizia a favore della nostra peculiare comunita' dello Stato della Citta' del Vaticano".
GIACOMO GALEAZZICITTA' DEL VATICANO
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