ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 12 gennaio 2013

Cum Petro et sub Petro !


 Reali motivi che mi portano a rigettare la “tesi di cassiciacum” e la Messa “non una cum”.

 Riportiamo per gentile concessione dell'autore le ragioni teologiche, che facciamo anche nostre, che spingono il Sig. Gaetano Accomando a ritenere inadeguata nonch'é erronea la posizione di chi afferma essere vacante la Sede Apostolica negli ultimi quarant'anni.

Scrivo per mettere fine a critiche che mi vengono mosse, per ribadire con chiarezza la mia posizione, senza avere velleità di convincere nessuno né di polemizzare, ma per far uscire dalla “mia bocca” la reale posizione che si presume nessuno possa conoscere meglio di me. Mi viene detto:” se dici che è Papa, devi obbedirgli”. A questa affermazione rispondo che per conservare il bene comune e in certi limiti è lecito disobbedire e trovo questa possibilità nelle Sacre Scritture:

“Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, al punto che anche Barnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia. Ora quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei? Noi che per nascita siamo Giudei e non pagani peccatori, sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno". Se pertanto noi che cerchiamo la giustificazione in Cristo siamo trovati peccatori come gli altri, forse Cristo è ministro del peccato? Impossibile! Infatti se io riedifico quello che ho demolito, mi denuncio come trasgressore. In realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me. Non annullo dunque la grazia di Dio; infatti se la giustificazione viene dalla legge, Cristo è morto invano. (Gal. II, 11-21al. II, 11-21)

Quindi ne deduco che mi si possa contestare, non la disobbedienza in se, ma la disobbedienza “abituale”, termine che in teologia non saprei consa significhi, non credo abbia valore alcuno. Va pure sottolineato che i “tesisti” riconosco Papa simpliciter Giovanni XXIII che ha promulgato infallibilmente il messale del 1962, ma non lo utilizzano (gallicanesimo occulto).Adesso do (per assurdo ovviamene) di trovarmi nella situazione di papato puramente materiale, anche se con l’attuale Pontefice mi risulta un po’ arduo, visto le dichiarazioni pubbliche di chi la “tesi” l’ha scritta. Infatti p. Guérard des Lauriers riteneva che chi fosse stato eletto papa, ma fosse stato consacrato vescovo col nuovo rito, lui e i suoi successori sarebbero: “pure comparse di papi” (Il problema dell’Autorità e dell’episcopato nella Chiesa, Verrua Savoia, CLS, 2005, p. 37).Va notato che una “pura comparsa” non è neppure “papa materialmente o in potenza”. Il 21 giugno 1963 Paolo VI viene eletto Papa e riconosciuto tale da tutta la Chiesa sparsa nel mondo. Questo dato è evidente e incontestabile. Quindi se la Chiesa non era quella che lo riconobbe dov’era? Qui entra in gioco il dogma d’indefettibilità della Chiesa, essa sarebbe dovuta sussistere altrove ma dove?Do per assurdo che qualche sofisma mi possa aver convinto che sussisteva altrove (dove dovrebbe secondo i tesisti sussistere ancora), ma questa Chiesa ha le caratteristiche di quella fondata da Nostro Signore Gesù Cristo? Il catechismo c’insegna che:” 184. La Chiesa docente e la Chiesa discente sono due parti distinte di una sola e medesima Chiesa come nel corpo umano il capo è distinto dalle altre membra e tuttavia forma con esse un corpo solo. 185. Di chi si compone la Chiesa docente? La Chiesa docente si compone di tutti i Vescovi con a capo il Romano Pontefice, sia che si trovino dispersi, sia che si trovino congregati in Concilio.” Dato ciò che la Chiesa m’insegna (con autorità suprema!), non posso vedere come ragionevole, la possibilità che sussista una Chiesa priva di autorità, infatti se attualmente perdurerebbe nei Vescovi “dissidenti” si troverebbe sprovvista sia della parte docente (non avendo questi giurisdizione), e sarebbe manchevole e dissimile da quella fondata da N.S. Gesù Cristo. Va notato che sarebbe impossibile trovare neppure la “Chiesa monca” fino alla nascita di correnti sedevacantiste. Non so datare quando queste sono sorte ma si conviene che il primo libro che fa questa svolta risale al 1973 (sedevacante, del gesuita messicano Sáenz y Arriaga). Dovrei credere che a differenza della promessa di N.S. Gesù Cristo: “Io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”(Matteo 16:18), , avendo Paolo VI la totale comunione dei Cattolici, che per questo lasso di tempo la Chiesa non ci fosse affatto. A differenza dei sedevacantisti totalisti, i “tesisti” constatano la vacanza della santa sede con un giudizio privato, riconoscendo che le loro dichiarazioni anche se pubbliche non hanno valore nei confronti della Chiesa, mentre i “totalsti” presumo di avere quest’autorità direttamente da Dio, l’incuniugabilità delle due correnti, esclude l’una dall’altra dal far parte della Chiesa che sussisterebbe. La discendenza apostolica dei tesisti è garantita (come anche la sopravvivenza sacramentale)dalle consacrazioni fatte dall’ arcivescovo vietnamita, Pierre Martin Ngô Đình Thục, che oltre a persone stimabili e degne di rispetto ha consacrato “vescovi” anche Clemente Domínguez y Gómez (1976), che più tardi si autoproclamò “papa” col nome di Gregorio XVII, Jean Laborie (1977) veterocattolico da sempre che fondò la Chiesa Cattolica Latina di Tolosa, Cristian Datessen (1982) anch’egli veterocattolico, capo dell’Unione delle Petites Eglises , e capostipide di una genealogia di vescovi scismatici e a volte pure gnostici. Questa presunta Chiesa come conserverebbe la sua visibilità? L’ apostolicità e la visibilità della Chiesa, sono state date da Cristo alla sua Sposa, affinché i fedeli possano facilmente seguire il suo insegnamento, riconoscerla e distinguerla senza difficoltà dalle sette’ (cfr. “D. Th. C”., col. 2143)

L’offerta pubblica del sacrificio durerà ininterrottamente fino alla fine dei tempi, essa non può venir meno neppure un giorno può essere limitata ma mai non verificarsi totalmente (conf. 1 Cor 11,26). Il mio rifiuto totale per la Messa “non una cum” si basa dalle ragioni stesse che portano i sacerdoti che seguono questa “tesi” a celebrare così, infatti p. Guérard des Lauriers in (sodalituim, n. 36,p 77)diceva ”citare Giovanni Paolo II al “Te Igitur” della santa Messa vuol dire commettere oggettivamente e ineluttabilmente il doppio delitto di sacrilegio e di scisma capitale, e ciò avvenisse indipendentemente dall’intenzione di chi celebra o di chi assiste”. (noto che sul sito dell’I.M.B.C. questo numero è mancante di questa pagina e che arriva fino a pag. 75. La mia citazione è presa letteralmente da “la Tradizione Cattolica n. 52 pag.40).Quindi seguendo letteralmente l’autore della tesi dovrei credere che una delle due celebrazioni, abbia le caratteristiche di sacrilegio e di scisma capitale, Tertium non datur! Per prendere in considerazione che l’ “ Oblazio Munda” (offerta del Sacrificio Purissimo) sia quello offerto dai sacerdoti tesisti, dovrei sapere con certezza che dal 21 giugno 1963 (data per loro incontrovertibile visto che sostengono Paolo VI Papa solo materialmente e non formalmente) questo Santo Sacrificio sia stato perpetrato. Ma da chi? Se tutta la Chiesa è restata in comunione per anni! Dovrei constatare volente o dolente (prendendo per buona questa tesi), che S. Pio da Pietralcina (morto nel 1968) avrebbe trascinato le folle a celebrazioni sacrileghe e scismatice! Non mi è dato sapere dove potesse continuare(il Sacrificio purissimo), visto che p. Guérard des Lauriers stesso rimase in comunione col Papa, per poi (15 anni) esporre la sua “tesi”. In questo frangente storico, definito da tantissimi sacerdoti fedeli alla tradizione come la passione della Chiesa bisogna mantenere umiltà, e non avere velleità di poter risolvere questioni così complesse con tesi e trattati che non trovano riscontri colla Chiesa così come fu fondata da N.S. Gesù Cristo, non adattandola ad esigenze speculativa di sussistenza per questo superdogma della “Tesi”. Non è la Verità che si deve confermare nelle nostre “esigenze” ma noi ad essa! Con la coerenza che mi contraddistingue se avessi ritenuto possibile riscontrare la Chiesa, forse avrei pensato possibile anche quest’ipotesi ma de facto non la vedo. Con la speranza di vederci un giorno tutti in paradiso, sottolineando che moltissimi “tesisti” sono persone d’indubbio valore morale e mossi da spirito di verità, concludo ringraziando il Signore per avermi salvato da questa posizione (a differenza di molti), per grátia et veritáte, Deo grátias.

Gaetano Accomando.

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