ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 28 febbraio 2013

ALTRA CLAVE SUL CONCLAVE

 - NON È SOLO LA STAMPA ITALIANA, TANTO CRITICATA DA BERTONE, A “VOLER CONDIZIONARE” L’ELEZIONE DEL NUOVO PAPA: ORA CI SI METTE ANCHE IL “NEW YORK TIMES” – NEL MIRINO SODANO, PER LA “COPERTURA” DATA AL PEDOFILO MARCIAL MACIEL E AI SUOI ‘LEGIONARI DI CRISTO, E CONTRO 10 PORPORE ACCUSATE DI AVER COPERTO I PEDOFILI - PER LA STAMPA MESSICANA ANCHE IL CARDINAL RIVERA CARRERA È “IMPRESENTABILE”…

M. Antonietta Calabrò per il "Corriere della Sera"

CARDINALE MAHONYCARDINALE MAHONY
«Wow, Jesus is demanding». L'ha scritto prima sul suo blog, poi su Twitter. «Prego anche per chi mi odia. Nelle mie preghiere quotidiane includo chi mi ama e anche chi mi odia», «coloro che non possono perdonarmi, i media che dicono costantemente male di me, quelli che mi disprezzano e mi odiano. Se non pregassi per tutte queste persone, non seguirei gli insegnamenti di Gesù».

CARDINALE ANGELO SODANOCARDINALE ANGELO SODANO
Con questo spirito, il cardinale Roger Mahony ha partecipato sul sagrato di piazza San Pietro, assieme ad altri settanta cardinali, all'ultima udienza generale di papa Benedetto XVI. Non era in prima fila, dove c'era invece Timothy Dolan arcivescovo di New York che ha difeso il diritto-dovere di Mahony di partecipare al Conclave nonostante le polemiche sulla pedofilia che continuano a ferire la sua diocesi. Ma questo è normale perché Mahony ormai è un emerito, non è più l'arcivescovo titolare di Los Angeles.
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
Eppure Mahony, a poche ore dall'ultimo appuntamento pubblico di papa Ratzinger, ha voluto puntare l'indice di nuovo contro il cortocircuito mediatico di cui si sente vittima: «Non riesco a ricordare un altro periodo come quello attuale in cui la gente tende a essere così critica, così rapida ad accusare, giudicare e condannare» ha scritto. Aggiungendo: «E spesso con scarsi fatti reali e informazioni. Con le news 24 ore al giorno sette giorni su sette c'è poco o nulla in termini di controllo dei fatti; no analisi profonde; no contesti o storia offerti. Tutto viene riportato come "news" senza riguardo per le basi di quello che viene riportato».
Tanto che, ieri pomeriggio, quando è rientrato nella sua residenza romana presso il Collegio nordamericano - dove soggiornerà fino all'apertura del Conclave - ha spedito un altro tweet. «La tua migliore alternativa per una chiara, accurata, tempestiva informazione sulla Santa Sede è news.va. Mettilo tra i tuoi preferiti».
MARCIAL MACIELMARCIAL MACIEL
Nelle stesse ore è arrivato però un duro attacco del New York Times contro i cardinali che, coinvolti negli scandali dei preti pedofili, costituiranno un collegio di «fallibili» nell'elezione del nuovo Papa. Per il quotidiano americano il problema non è solo Mahony («che per certi versi ha ragione a dirsi un capro espiatorio»). Sono «almeno una decina i cardinali accusati di non aver rimosso preti coinvolti in abusi sessuali che si riuniranno nella Cappella Sistina».

In particolare il giornale attacca il decano del Sacro Collegio che presiederà la Missa pro eligendo pontefice (nonostante i suoi 85 anni, grazie ad una modifica voluta da Benedetto XVI nel suo ultimo Motu proprio): Angelo Sodano. Di Sodano il quotidiano ricorda la copertura accordata fino all'ultimo e per decenni ai Legionari di Cristo e al loro fondatore Maciel. Nelle stesse ore è scoppiato un nuovo caso di «impresentabile» in Messico, secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El País.
IL CARDINAL RIVERA CARRERAIL CARDINAL RIVERA CARRERA
Attivisti sociali ed ex membri del clero messicani avrebbero inoltrato una protesta in Vaticano per la presenza in Conclave del cardinale Norberto Rivera Carrera in quanto l'alto prelato, quando era vescovo di Tehuacan negli anni 80, avrebbe coperto gli abusi sessuali compiuti dal sacerdote Nicolas Aguilar in Messico e negli Usa.
Secondo El País, inoltre, «una delle lettere» indirizzate al cardinal Mahony e pubblicate dal Tribunale di Los Angeles lo scorso gennaio nell'ambito dell'inchiesta sui casi di pedofilia, «indica che Rivera era a conoscenza delle tendenze pedofile e dell'omosessualità di Aguilar».
Sette misure concrete che dovrebbero essere adottate dal nuovo Papa «per affrontare il problema degli abusi sui bambini da parte del clero» sono state indicate alla Cnn da Jeff Anderson, avvocato delle vittime degli abusi negli Stati Uniti. Anderson ha detto: «Rappresento centinaia di ragazzi sopravvissuti ad abusi sessuali del clero, e in due di questi casi ho citato in giudizio Benedetto XVI e la Santa Sede, perché veramente credo che tutte le strade portano a Roma e che la responsabilità sieda lì». Ma nel primo di questi casi, nell'agosto scorso, la Santa Sede è stata «assolta» dal Tribunale dell'Oregon.

1. DOMANI, ALLE 8 DELLA SERA, IL PONTEFICE ‘’A TEMPO’’ SMOLLERA’ LA SANTA CROCE. MA PRIMA CHE SI RIFUGI A CASTELGANDOLFO, ECCO LA VERITÀ, TUTTA LA VERITÀ, SU VATILEAKS - 2. UN GRUPPO DI PERSONE HA MONITORATO, SPIATO E DERUBATO LA CORRISPONDENZA DEL PAPA CON UN’ATTIVITÀ DI DOSSIERAGGIO DESTINATA A COLPIRE IL PAPATO DI RATZINGER - 3. PROBABILMENTE IL FATTO CHE BERTONE AVESSE COLPITO MONSIGNORE CARLO MARIA VIGANÒ, IL CANDIDATO PIÙ IMPORTANTE DI QUESTA ”CONGREGAZIONE”, SENZA FARLO ENTRARE IN CONCLAVE PER MANCATA PORPORA HA FATTO ESPLODERE PRIMA LE POLVERI - 5. COME MAI TRA TUTTI I DOCUMENTI SOTTRATTI QUELLI SU BERTONE SONO A FIRMA DI VIGANÒ? - 6. SE LA FONTE DEL LIBRO DI NUZZI È PAOLO GABRIELE, PERCHÉ VENGONO PUBBLICATI DOCUMENTI APPARTENENTI NON AL PAPA MA ALLA CORRISPONDENZA PRIVATA DI BERTONE? -

vaticanoVATICANOVATICANOVATICANO
RELATIONEM 

È un sabato mattina di marzo, anno domini 2011, quando sul quotidiano italiano "Il Giornale" appare uno strano articolo, all'interno della inedita rubrica "Sotto La Cupola".

Ad un lettore poco attento il contenuto di quel articolo diceva poco, ma leggendo attentamente quanto diceva in Vaticano provocò una scossa sismica fortissima. L'articolo raccontava la storia di un alto Prelato, senza mai citarne il nome, che stava strutturando un servizio di sicurezza informativo parallelo all'interno dei Sacri Palazzi.

Nessuno avrebbe mai immaginato che da quel articolo si sarebbe arrivati fino al Corvo, ma l'agitazione che provocò nel monsignore interessato fu grande. Stranamente l'articolo non fu inserito nella rassegna stampa che giunge sul tavolo del Papa, attività monitorata da un Monsignore della Segreteria di Stato, nipote di quel monsignore Carlo Maria Viganò alto Prelato a cui si rivolgevano le accuse dell'articolo "Sotto la Cupola".

Come spesso avviene in Vaticano, qualcuno portò alla conoscenza del Papa il piano di Carlo Maria Viganò, che fu spedito a Washington, e che in risposta alle accuse di dossieraggio e spionaggio interno replicò con lettere che incolpavano di ogni tipo di reato i suoi presunti accusatori in particolare il direttore delle Ville Pontificie accusato di furto, il direttore Amministrativo dei Musei Vaticani Don Paolo Nicolini colpevole di voler rubare il posto a Viganò, uomini di finanza come Pellegrino Capaldo accusati di malagestione nelle finanze vaticane e Marco Simeon, quale regista dell'operazione di siluramento.

L'infuocata corrispondenza tra Viganò e Bertone non finirà mai sulla scrivania del Pontefice, nonostante non sia stata maneggiata dal Corvo Paolo Gabriele, aprirà lo scandalo di VatiLeaks.

Un tribunale interno aprì nella primavera del 2011 un'inchiesta per verificare le accuse di Viganò a quelli che erano tutti gli uomini del Segretario di Stato, tribunale presieduto da un amico di Viganò. Nonostante le accuse gli imputati vennero ritenuti tutti innocenti e vittime di fatti calunniosi.

È a questo punto che Viganò tenta l'ultimo appello al Papa, ormai determinato ad allontanarlo dalla Curia, e cioè invoca a sua difesa le deposizioni di tre Cardinali: Comastri, De Paoli, Sardi. Due di questi tre saranno citati dal Corvo, prima della condanna, come direttori spirituali dello stesso.

Il Papa chiede consiglio al Cardinale Lajolo, il quale emette un giudizio senza appello, Viganò non sarà dichiarato degno della porpora cardinalizia e verrà allontanato definitivamente dalla Curia Romana, con un piccolo strano particolare, non lascerà mai l'appartamento nella Città del Vaticano in dispetto al papa, che non volle mai agire con la forza per farlo liberare, minacciando di possedere casse di documenti da usare.

Come mai tra tutti i documenti sottratti al Papa, quelli da cui parte l'attacco a Bertone sono proprio a firma di Viganò? Se la fonte del libro scandalo di Nuzzi è Paolo Gabriele, perché vengono pubblicati documenti che mai furono sulla scrivania del Pontefice, ma appartenenti alla corrispondenza privata di Bertone?

Quale è la connessione tra i due cardinali citati a difesa di Viganò ed il fatto che gli stessi porporati furono indicati da Paolo Gabriele come sue guide spirituali?

Nella Relationem dei cardinali al Papa non si approfondiscono argomenti quali le divisioni della Curia, o come pubblicato da alcuni quotidiani la presenza di lobby, bensì la gestione delle informazioni ed il modo in cui furono divulgate. Gli argomenti scandalistici sono esclusivamente nel carteggio tra Viganò e Bertone.

Infine c'è da fare una valutazione finale. Come è possibile che il fratello gesuita di Viganò, ridotto su una sedia a rotelle a causa di un ictus, abbia denunciato il fratello per avergli sottratto l'eredità milionaria e per aver tentato di farlo passare come incapace di intendere e di volere, accusando anche la sorella di furto?
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONECARLO MARIA VIGANOCARLO MARIA VIGANO
Risuonano ancora le dichiarazioni del fratello del Nunzio di America che afferma "non desidero che mio fratello faccia ad altri il male che ha fatto a me". Vedremo il tribunale di Milano cosa deciderà.

Alla fine le conclusioni che verranno fuori saranno ben diverse da come appaiono. Un piccolo gruppo di persone stava monitorando, spiando e derubando il Pontefice per gestire la fine del Pontificato e l'elezione del successore, con un'attività di dossieraggio destinata a colpire il Papato di Ratzinger; probabilmente il fatto che qualcuno avesse colpito il candidato più importante di questa "congregazione" senza farlo entrare in Conclave ha fatto esplodere prima le polveri.

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