ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 25 febbraio 2013

LE GRANDI MANOVRE DI SODANO


 - DA DECANO DEL SACRO COLLEGIO POTRÀ STABILIRE CHI TERRÀ LE PREDICHE, FAVORENDO QUESTO O QUEL CANDIDATO - NEMICO DI BERTONE, AMICO DI RE, IN PACE CON RUINI, È UN DURO CHE HA SAPUTO GOVERNARE LA CURIA COME ‘VICE-PAPA’, DURANTE LA MALATTIA DI WOJTYLA - ANCHE SE È STATO SFIORATO DA PINOCHET E DA UNO “SCANDALETTO”, PROTAGONISTA UN SUO FAMILIARE, HA ANCORA IL POTERE DI ORIENTARE PARECCHI VOTI…

Giulio Anselmi per "la Repubblica"

CARDINALE ANGELO SODANOCARDINALE ANGELO SODANO
I cardinali ultraottantenni esclusi dal Conclave vivono i loro (pochi) giorni di gloria. Qualcuno amareggiato, qualcuno rassegnato, qualcuno sorretto dall'umanissima vanità di essere interpellato anche soltanto per dichiarare qualcosa, tutti estraggono le loro migliori tonache filettate di rosso e lasciano gli appartamenti, i conventi e i seminari in cui alloggiano per prendere parte ai conciliaboli di questa assurda stagione, che non è ancora di sede vacante ma in cui Benedetto XVI è ormai un'immagine sacrale a cui attribuire intenzioni.

Angelo SodanoANGELO SODANO
Sono pronti a fare la loro parte di preghiera e di trame nelle congregazioni a cui parteciperanno. «Incontri», sorride maliziosamente uno di loro, «che servono a preparare il fuoco». Ma quasi tutti, ormai, contano poco.
Non è questo il caso dell'eminentissimo Angelo Sodano, decano del Sacro Collegio, primo fra i cardinali, cui spetta governare il Conclave. Gli spetta, e tutti sono certi che lo farà con mano inflessibile fino al minuto in cui lo lasceranno fuori dalla Sistina per i limiti d'età fissati da Paolo VI, dopo essersi accorto che alla sua elezione un incartapecorito collega aveva scritto sulla scheda "Pacelli", papa Pio XII morto da cinque anni.
Angelo SodanoANGELO SODANO
Fino ad allora interverrà su alcuni punti chiave: lasciar parlare o meno i porporati con i giornalisti (la volta scorsa il decano Ratzinger decise di no, ma fu solo parzialmente ascoltato); ospitare i prelati a Santa Marta fin dal momento del loro arrivo, dando inizio a un conclave di fatto; stabilire chi terrà le prediche, ottima posizione per poter favorire questo o quell'elettore-candidato.
Dal 28 febbraio fino a metà marzo, Sodano sarà l'uomo più potente della Chiesa. E dopo? Nelle conversazioni che si svolgono nei sacri palazzi e dintorni («E che contano parecchio» dice uno dei prelati asiatici che, proprio per questo, si danno da fare perché il conclave non venga troppo anticipato) molti uomini di Curia sono pronti a giurare che il peso del primo tra gli eminenti si sentirà anche dopo la chiusura delle porte.
Giovanni Battista ReGIOVANNI BATTISTA RE
Giovanni Battista Re, primo dei cardinali vescovi, a cui spetta assistere il decano e celebrare la messa pro Eligendo Pontifice, gli è vicino. E Re, che era stato emarginato dall'attuale segretario di Stato e lo ricorda bene, sarà nella Sistina. Dove, accanto a lui, siederanno altri esponenti del "partito diplomatico", formato da ex nunzi divenuti cardinali che si considera l'élite della Curia e mal sopporta un salesiano- per loro
grossier - come Bertone e la sua rete di prelati liguri e piemontesi piazzati in tutti i dicasteri economici. Vogliono cambiare e la chiamano "discontinuità".
Wojtyla e PinochetWOJTYLA E PINOCHET
A sei anni dal suo trasferimento in un piano della palazzina che ospita il Collegio Etiopico, nei giardini dietro San Pietro, dopo essere stato letteralmente sfrattato dal ben più sontuoso palazzo apostolico, Sodano, primo capo del governo vaticano ad assumere il ruolo e il piglio di vice-papa (il successore ci ha provato, incontrando ben maggiori resistenze), ha ancora potere, autorità, prestigio. «Continua come prima, da quel grande tessitore che è», dice un suo collega e quasi dirimpettaio.
È circondato da qualche mormorio per il suo operato in Cile, dove, da diplomatico, dovette barcamenarsi con Pinochet, ha mostrato scarsa sensibilità per il tema della pedofilia, è stato lambito da uno scandaletto che ebbe per protagonista un suo familiare.
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
Ma, in Vaticano, prevalgono altri fatti: nessuno nega che sia stato l'unico capace di gestire, in qualche modo, quel macchinone infernale che è la Curia; ebbe un solido rapporto con Giovanni Paolo II; si è riavvicinato con Ruini, altro gran pensionato ben presente sul campo, a lungo capo della Chiesa d'Italia, oggi con due seguaci conclavisti; era ed è sempre attento a tutti quegli aspetti simbolici che ovunque sono importanti, ma in Vaticano diventano atti di governo; soprattutto ha la memoria lunga e lo dicono un po' vendicativo.
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«Ma oggi prendersela con Bertone è un grado di nobiltà facile, qui da noi», ride uno dei tanti monsignori con fascia viola che, girando per cappelle e palazzi, vedono tutto, capiscono tutto e raccontano qualcosa. «Forse anche un po' troppo».

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