ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 9 aprile 2013

CHE RELIGIONE E' QUESTA?


La fede non si negozia […] quando incominciamo a tagliare la fede, a negoziare la fede, un po’ a venderla al migliore offerente incominciamo la strada dell’apostasia, della non-fedeltà al Signore. [Come appunto accade, ad esempio, con la marea ecumenista. E a confermarlo, indirettamente ma pubblicamente, è stato anche il card. Bertone. Proprio nel suo libro su Fatima: in cui riferisce della preoccupata testimonianza di molti missionari a S.S. Giovanni Paolo II, secondo cui da tutto questo ecumenismo – anche quando ben intenzionato – passa, di fatto, un messaggio dannoso per la missione. Loro non saranno prevenuti contro; e ne sapranno qualcosa, ndr]…“Signore… custodisci la mia fede, falla crescere, che la mia fede sia forte, coraggiosa, e aiutami nei momenti in cui – come Pietro e Giovanni – devo renderla pubblica”. (S.S. Papa Francesco)

7-IV-2013
Domenica in Albis e Festa della Divina Misericordia

Dei lettori (da altre regioni d’Italia, che ci seguono in ragione del discorso su Fatima) hanno recentemente trasmesso a questo nostro sito delle testimonianze di stimati ecclesiastici, non etichettabili come “tradizionalisti”, che convergono con alcune tesi sviluppate anche in questa sede (e dal nostro gruppo in genere). Li ringrazio cordialmente e ne riporto alcuni stralci, particolarmente significativi, che dovrebbero dar molto da pensare… E poi da concretizzare, in provvedimenti conseguenti.

Il famoso mistico don Divo Barsotti disse a un Cardinale:

« “…io ho l’impressione che nella Chiesa oggi comandi molto la massoneria. La spiritualità della [o più esattamente “nella”, ndr] Chiesa mi sembra di essere quella dell’illuminismo (…)”. Impiegò parecchio a rispondermi (…) alla fine mi disse: “…anch’io ho la stessa impressione…” (Barsotti, Il mistico della missione, p.36)».

«[…] a pronunciarlo è padre Gabriele Amorth, il più famoso esorcista del mondo […]: “[…] Di Monti cosa vuole che dica? Non per niente è stato messo su da un massone! Perché Napolitano è massone. Non lo conosco personalmente, però per essere arrivato così, di colpo, al ruolo che ha… Solo con la potenza della massoneria poteva arrivarci [eppure entrambi nel mondo cattolico “nuovo corso” vanno in gloria! E non soltanto tra i progressisti, ndr]. Papa Luciani ce l’ho qua [nel cuore, nota dell’intervistatore] e non vorrei che il nuovo pontefice facesse la stessa fine. […] Anche nella Chiesa c’è una grande massa di massoni. E anche tra i cardinali ce ne sono, altroché, altroché!” […] Nonostante la vita sregolata che conduce, il regista dimostra se non altro d’avere più fede di quel cardinale che un giorno gelò padre Amorth con le seguenti parole: “Lei fa l’esorcista, ma lo sappiamo entrambi che Satana non esiste, no? Tutta superstizione. Andiamo, non vorrà farmi credere che lei ci crede davvero?” (stefano.lorenzetto@ilgiornale.it)».

Solo un commento: se questa è la situazione normale… E una domanda: perché queste cose non vengono dette da molti, da moltissimi di quelli della parata (e siamo stati anche troppo buoni) del 3 novembre dell’anno scorso? Forse perché tra la concessione (peraltro occasionale e fragile) della Basilica di S. Pietro e la libertà per la verità, la libertà di dire (e fare) queste cose, hanno scelto (senza dichiararlo) la prima opzione?

A proposito di nostre posizioni. Tra uno shock e l’altro, taluni “pezzi” che ci riguardano stanno avendo un boom di visualizzazioni:
«Ciao Solideo, mi è gradito comunicarti che il video della nostra Conferenza sul Terzo Segreto, nella sola giornata di ieri, è passato da 414 a 528 visualizzazioni e, nella sola mattinata di oggi, da 528 a 733 visualizzazioni».

Sicché un nostro redattore commentava:
«Allora...i sordi iniziano ad aver quantomeno prurito agli orecchi!».

Già! E anche questo è un fenomeno molto interessante. Il punto è: dureranno?E: concretizzeranno? Giacché anche sul nuovo Pontificato, che cosa ha ispirato tanti commenti? In ampia parte, l’insipienza: «Non è mica un prosciutto! È un prosciutto che piace o non piace…», è la più frequente tra le risposte che sto dando a chi mi dice: «Quanto me piace il nuovo Papa! A te te piace?». O anche (a seconda di ciò che sembra poter maggiormente stimolare l’interlocutore): «Ma certo! Il Papa è “il dolce Cristo in terra”: vuole che non mi piaccia Nostro Signore Gesù Cristo?! A proposito: visto che adesso le piace così tanto, inizierà dunque a fare quello che dice, giusto? Ad esempio…». Ma a parte tanta insipienza tra il popolo (o piuttosto tra la massa), il comune denominatore di tanti commenti, sia entusiasti sia disperati, qual è? Il senso dell’elezione? Senso che ci sembra possa sintetizzarsi in tre elementi, magari provvidenziali: la spinta al ridimensionamento di certi ambienti, invischiati con la Massoneria, nella Curia romana; la spinta a un urgente slancio di apostolato; una sconfessione pesante (e alquanto complessa) di alcune prospettive. Non tanto: il vero parametro di giudizio, il vero criterio ispiratore di tanti commenti – favorevoli e contrari, entusiasti e disperati – è: mi rende più facile o più difficile dire che va bene come sto facendo?
Solideo Paolini


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