PERMESSE DA PRELATI CORROTTI E DA PONTEFICI (CONCILIARI) IMPREGNATI DI DOTTRINE MASSONICHE...
Fonte: Corrieredellasera.it...
Quello strano filo che lega Chiesa e massoneria
Una lettera scritta dal cardinale Oddi e dal Gran maestro Gaito a Papa Giovanni Paolo II e le testimonianze di vari prelati e “insider” sollevano il tema delle infiltrazioni all’interno del Vaticano
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Le
carte. Un
documento inedito che prova l’esistenza di rapporti tra alti
prelati e massoneria è una lettera scritta dai vertici del Grande
Oriente, nella persona dell’ex Gran maestro Virgilio Gaito, un
avvocato romano (classe 1930) che è stato alla guida della massima
obbedienza massonica italiana dal 18 dicembre 1993 al 21 marzo 1999,
insieme al cardinale Silvio Oddi (1910-2011), e diretta a Papa
Giovanni Paolo II. Una lettera sconvolgente, nella quale il cardinale
e il Gran maestro massone chiedono apertamente a Wojtyla un “grande
patto” di pacificazione tra Chiesa e massoneria, il riconoscimento
ufficiale da parte del Vaticano della conciliabilità tra la fede
cattolica e l’appartenenza alla libera muratoria. Una missiva tanto
più eclatante perché proviene da un cardinale noto per le sue
posizioni di intransigenza disciplinare. Oddi, che era stato creato
cardinale da Paolo VI, fu il prelato che cercò infatti di mediare
con il vescovo tradizionalista Marcel Lefebvre favorendo il
reinserimento dei seminaristi e dei preti allontanatisi dal vescovo
“ribelle” francese, accogliendoli in un collegio ecclesiastico
romano. Oddi è stato considerato un “grande protettore”
dell’Opus Dei, ma anche un grande sponsor della discesa in campo,
nel ’94, di Silvio Berlusconi.
Il
suo rapporto consolidato coi massoni del Goi lo spinse a scrivere con
il Gran maestro Gaito questa lettera a Giovanni Paolo II: “Santo
Padre, è con profonda gioia che i qui sottoscritti Cardinale Silvio
Oddi ed Avvocato Virgilio Gaito, Gran Maestro del Grande Oriente
d’Italia di Palazzo Giustiniani, si onorano rendere partecipe
Vostra Santità della convergenza di vedute da essi raggiunta sulla
constatazione che, nei rapporti non sereni intercorsi nei secoli tra
Chiesa Cattolica e Massoneria, dall’una e dall’altra parte si è
attribuita soverchia importanza a ciò che ci ha diviso trascurando
del tutto il credo che ci unisce da sempre: la necessità che l’Uomo,
emendato dal vizio, elevi templi alla virtù nella purezza e nella
luminosità degli spazi celesti. Sicché gli opposti integralismi
hanno scavato un vallo sempre più profondo che non ha giovato ad
alcuno perché l’umanità ha estremo bisogno di armonia per
salvarsi dalla distruzione morale prima che fisica (...) Appare
quindi in tutta la sua drammaticità l’urgenza che tutte le menti
illuminate, perché rivolte al cielo, facciano professione di umiltà,
accettino di marciare insieme, per allontanare dal precipizio il
gregge sbandato. A nostro avviso, proprio questo deve essere,
nell’anno mondiale della tolleranza, l’imperativo categorico di
tutti coloro che hanno l’esaltante privilegio dell’incommensurabile
responsabilità della cura d’anime e di essere guida morale. (...)
Pienamente consapevoli delle finalità perseguite dalla Massoneria
universale, da sempre votata al miglioramento dell’individuo per il
miglioramento ed il progresso dell’Umanità raggiungibili soltanto
attraverso l’Amore e la tolleranza, riteniamo giunto il momento di
lanciare un doveroso appello alla riconciliazione che ponga fine a
quella secolare incomprensione tra Chiesa Cattolica e Massoneria
(...)”.
Alleanza
segreta. La lettera al Papa prosegue così: “Essendo
quindi le strade della Chiesa Cattolica e della Massoneria in tale
direzione quanto meno parallele, i sottoscritti ritengono che non vi
sia più oggi motivo di opposizione tra le due Istituzioni e che,
invece, esse, superando antiche, aspre, dolorose discordie e
reciproche incomprensioni, debbano tendersi la mano per rendere più
intensa e benefica per l’Umanità la loro opera di bontà e carità.
Siamo infatti persuasi che l’intolleranza ed il fanatismo sono
forze del male contro le quali noi possiamo e dobbiamo mobilitare le
legioni del bene in una vera santa alleanza. (...) Concordi
sull’analisi compiuta i sottoscritti sottomettono alla saggezza ed
alla lungimiranza della Santità Vostra la valutazione della
possibile promozione di incontri bilaterali a qualificati livelli,
preceduti da un’udienza speciale da Voi, Santo Padre, accordata al
Gran Maestro Virgilio Gaito in presenza del sottoscritto Cardinale
Silvio Oddi, affinché venga concretamente avviato l’auspicato ed
ormai maturo processo di riavvicinamento tra la Chiesa Cattolica e la
Massoneria regolare. Nell’anno mondiale della tolleranza simile
straordinario evento sarebbe uno dei più consolanti nella storia
dell’umanità e saremo particolarmente felici vederlo realizzato
dalla Santità Vostra alla quale va tutta la stima dei Massoni
regolari italiani e – ne siamo certi – del resto del mondo i
quali, unitamente al sottoscritto Cardinale Silvio Oddi, Vi augurano
di proseguire ancora per lunghissimi anni nel Vostro apostolato di
pace”.
Le
testimonianze. L’inchiesta riporta poi le testimonianze
dei Gran maestri delle tre principali obbedienze massoniche italiane:
Gustavo Raffi, Luigi Pruneti, Fabio Venzi (il quale ammette
l’esistenza di sacerdoti massoni). Così come quella dell’ex Gran
maestro Gaito e dei leader di controverse realtà massoniche. Ma
propone anche numerose interviste a prelati che parlano apertamente
di infiltrazioni massoniche nella Chiesa, come padre Gabriele Amorth;
del pericolo di collusioni tra Chiesa, mafia e massoneria, come
monsignor Bregantini, don Giacomo Ribaudo e padre Giulio Maria
Scozzaro.
C’è
anche la “replica” di prelati come monsignor Francesco Micciché
e di monsignor Domenico Mogavero della Cei. L’inchiesta interpella
fonti come Antonio Mancini, che ha fatto parte della banda della
Magliana; ma anche l’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi,
Giovanni Maria Vian direttore dell’Osservatore Romano, oltre
a un importante teologo gesuita, al Rabbino capo di Roma Riccardo Di
Segni e al giurista di fiducia del Vaticano, Francesco Clementi.
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