ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 6 luglio 2013

L'0tre bucato


Giovanni Paolo II sarà "santo subito", o quasi subito - per parafrasare il celebre striscione portato dai Focolarini in Piazza San Pietro dopo la morte di papa Wojtyla. Questo fatto è a suo modo parte del pontificato di Giovanni Paolo II stesso, che cambiò la politica delle canonizzazioni come nessun altro papa nella chiesa moderna. Ma l'annuncio dato il 5 luglio dal Vaticano della prossima canonizzazione (entro fine anno) di Giovanni Paolo II e di Giovanni XXIII appartiene anche alla particolarissima transizione tra altri due papi, Benedetto XVI e Francesco - una transizione tanto particolare che ha visto nella stessa giornata del 5 luglio la pubblicazione di un'enciclica, Lumen Fidei, che appartiene formalmente al pontificato Bergoglio ma che è stata chiaramente scritta da Benedetto XVI e poco più che soltanto firmata da papa Francesco.

È infatti facile comprendere che la visita a Lampedusa di lunedì 8 luglio sarà il primo atto magisteriale pubblico di papa Bergoglio fuori da Roma e che pertanto sovrasterà il breve "news cycle" dedicato a Lumen Fidei.
Non vi è motivo di dubitare della volontà di papa Francesco di proclamare santi sia Giovanni Paolo II che Giovanni XXIII (per il quale Francesco ha fatto un'eccezione procedurale relativa al miracolo). Ma è noto che nella storia della chiesa recente la promozione agli altari di coppie di papi è sempre servita per dare un contrappeso a beatificazioni e canonizzazioni di pontefici controversi: ai tempi del concilio Vaticano II erano le cause per Pio XII e Giovanni XXIII, il papa del pre-Vaticano II e dei "silenzi" sulla Shoah, e il papa che aveva convocato il concilio; nel 2000 si trattò della beatificazione del reazionario Pio IX e di Giovanni XXIII; oggi si tratta di Giovanni Paolo II e di Giovanni XXIII.
Se è vero che per tutti i papi degli ultimi 150 anni (tranne le eccezioni di Leone XIII, Benedetto XV e di Pio XI) sono stati iniziati (e in qualche caso conclusi con successo) i processi canonici, è anche vero che Giovanni XXIII è sempre stato presente, negli ultimi 50 anni, in modo costante. Si potrebbe affermare che Angelo Giuseppe Roncalli - Giovanni XXIII sia necessario a conferire legittimità e credibilità ad una prassi, quella di dichiarare santi i papi, che è iniziata, in tempi moderni, con la chiesa "assediata" dalla modernità tra la fine dello Stato pontificio nel 1870 e la lotta al "modernismo" teologico con Pio X all'inizio del secolo XX, ma che oggi riguarda papi appartenenti ad una tipologia diversa di ecclesiastici, di uomini religiosi, di leader.
Non si può però non notare una contraddizione tra la visione di chiesa di papa Francesco esplicitata in questi mesi (una chiesa umile e povera) e i significati sottesi alla decisione della chiesa di dichiarare "santo" i papi seguendo una procedura simile a quella necessaria per tutti gli altri cristiani candidati all'onore degli altari. L'uso di dichiarare santi i papi è diventato tipico solo di recente dal punto di vista storico, mentre era del tutto episodica nella storia della chiesa precedente.
Quel che colpisce, nella storia delle canonizzazioni papali recenti, è che nel caso di Giovanni XXIII il dibattito sulla sua santità ha sempre fatto parte integrante (fin dal 1963, anno della sua morte) del dibattito sul Vaticano II come "momento di grazia della chiesa" oppure come errore che sconfina nell'eresia. Con la decisione annunciata ieri, papa Francesco ha dato un segnale inequivocabile sulla sua interpretazione del Vaticano II. Già nel 1962 uno studioso dei processi di canonizzazione, Piere Delooz, scrisse che l'importanza del "fare i santi" non risiede primariamente nei "santi" che vengono proclamati, ma in coloro che "fanno" quei santi, ovvero nel tipo di gruppi e di chiesa che spingono per quelle canonizzazioni.

L'annuncio relativo alla canonizzazione di Giovanni Paolo II e di Giovanni XXIII parla anche di questo. Nel maggio 2011, con papa Benedetto XVI, quando si parlava di una doppia canonizzazione di Giovanni Paolo II e di Pio XII, era legittimo chiedersi se questa decisione avrebbe significato un addomesticamento delle novità portate dal concilio Vaticano II; ma con la coppia Giovanni Paolo II - Giovanni XXIII il segno di questo binomio cambia e non di poco per comprendere dove vada la chiesa cattolica di papa Francesco.
Massimo Faggioli

http://www.huffingtonpost.it/massimo-faggioli/la-santita-e-il-curriculum-del-papa_b_3553736.html

"Papa Francesco ad Assisi stupirà il mondo intero"

Crescono le indiscrezioni sull'arrivio di Bergoglio. Con possibili e clamorose sorprese. "Road map" contro la povertà. E potrebbe anche proclamare santo Karol Wojtyla
di Roberto Borgioni
Tra i tanti auguri per la sua elezione, Papa Bergoglio  ha ricevuto anche quelli del prefetto di Fermo
Tra i tanti auguri per la sua elezione, Papa Bergoglio ha ricevuto anche quelli del prefetto di Fermo

Assisi, 6 luglio  2013 - Assisi è in fibrillazione. E fibrillazione è dire poco. Mancano tre mesi al quattro ottobre, ma è come se quel giorno fosse domani. Perché il quattro ottobre, nella città del Patrono d’Italia, arriverà Papa Francesco. Colui che dal Poverello d’Assisi non ha preso solo il nome, ma anche l’insegnamento, il richiamo alla povertà, l’obbligo di tendere sempre la mano a chi soffre come principale missione. Papa Bergoglio, gesuita, arriva in quella che ormai è la ‘sua’ città adottiva. Ed è un esplodere di rumors, di indiscrezioni, di voci che corrono, annunciando eventi che potrebbero segnare il cammino della Chiesa nei prossimi vent’anni. O, addirittura, ad Assisi potrebbe avvenire qualcosa di straordinario, come la nomina a Santi di due predecessori del Pontefice argentino. Non resta che attendere, ma con una certezza. Con un Papa «uomo tra gli uomini» come Francesco può accadere di tutto.
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«QUELLA DI Papa Francesco ad Assisi non sarà la consueta, per quanto solenne, visita di un Pontefice in un luogo di altissimo valore spirituale. Il quattro ottobre, ad Assisi, potrebbe esserci una svolta epocale nella storia recente della Chiesa». A parlare sono persone che sanno. Che vogliono rimanere anonime, ma che hanno ben chiaro il polso della situazione. Sanno che «il Vescovo di Roma che i miei fratelli cardinali sono andati a prendere quasi alla fine del Mondo», come disse Bergoglio affacciandosi alla finestra di piazza San Pietro dopo la fumata bianca, potrebbe avere in mente un atto di straordinaria importanza proprio per il 4 ottobre.
QUALE? L’ipotesi più suggestiva, che portebbere ad Assisi milioni di fedeli da tutto il mondo, riguarda la proclamazione a Santi di Papa Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Sia il «Papa buono» che Karol Wojtyla misero Assisi, durante i loro Pontificati, al centro dell’Universo cristiano. Il Papa polacco convocò proprio nella città di San Francesco il primo incontro mondiale tra tutte le religioni. Era il 1986 e Giovanni Paolo II lanciò il dialogo delle fedi in nome della pace tra i popoli. Ecco: potrebbe essere quello il filo rosso che legherebbe ad Assisi e alla visita del 4 ottobre l’annuncio della riconosciuta santità dei due predecessori sul Soglio di Pietro. Se davvero Papa Francesco (nella foto) proclamasse Santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II durante il suo pellegrinaggio dal Poverello, Assisi e l’Umbria entrerebbero per sempre — e ancora di più — nella storia cattolica mondiale.
SOTTO l’aspetto burocratico e delle regole ecclesiastiche, gli ostacoli da superare non sono pochi. Secondo il Diritto canonico, infatti, per elevare una persona al ruolo di Santo è necessario che il Papa avvisi il vescovo della diocesi d’origine del prescelto, oltre a compiere altri passi obbligatori che richiedono tempo e organizzazione. Per questo la data più probabile per il riconoscimento della santità di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II resta quella dell’8 dicembre, con una cerimonia di altissima solennità in Vaticano. Ma attenzione: la data del 4 ottobre continua a circolare con sempre maggiore frequenza. E chi sa, appunto, non esclude che Papa Francesco abbia in mente un atto a sorpresa proprio nella città del Poverello.
IN OGNI CASO, la visita ad Assisi avrà, secondo le anticipazioni che ‘La Nazione’ è in grado di rivelare, risvolti memorabili. Il Pontefice argentino, ad Assisi, «dirà parole che segneranno la storia e il cammino futuro della nuova Chiesa. Le sue frasi e i suoi gesti saranno pietre miliari nella lotta alla povertà e nel sostegno verso chi soffre>.
http://www.lanazione.it/cronaca/2013/07/06/915350-visita-papa-assisi-francesco-bergoglio-santi.shtml

1 commento:

  1. Sono stati, soprattutto umanamente due Papi antitetici: ho i miei dubbi su Giovanni Paolo II.
    Mi auguro che la proclamazione, avvenga in due date distinte, per non ingenerare confusione sulla presenza dei fedeli alla cerimonia.
    Oltre che Cattolici siamo esseri umani, e quindi soggetti a "preferenze"; dubito che i partecipanti ad un'eventuale singola cerimonia,possano intervenire con la stessa Devozione, per entrambi i Pontefici.
    Ruben



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