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lunedì 8 luglio 2013

Nuovo tour?


Le “altre ” vittime dell’immigrazione clandestina
Ragazza violentata [1]
di Luciano Lago

Il Papa si è recato oggi in visita a Lampedusa ed ha ricevuto un coro di adesione e di applausi per la sua iniziativa da tutti i commentatori ed i media nazionali ed internazionali.
Certamente è dovere del Pastore della Chiesa cattolica manifestare la sua solidarietà e portare il suo messaggio di fratellanza esteso a tutti gli uomini e di questo, come cattolici ce ne rallegriamo.
Tuttavia vorremmo chiarire che fra le vittime dell’immigrazione incontrollata che proviene dall’Africa e sbarca a Lampedusa non vanno considerati soltanto coloro che disgraziatamente affogano nel canale di Sicilia  nel tentativo di raggiungere la costa ma anche quelle persone che subiscono la violenza da parte dei così detti immigrati clandestini, lasciati liberi di scorazzare per le città italiane.
 Si tratta di donne che subiscono violenza e famiglie che subiscono rapine violente in casa da queste persone che spesso, dietro lo status di profughi, alcuni nascondono l’indole di delinquenti.                                                                            
Questo chiarimento vogliamo indicarlo non certo al Papa  quanto piuttosto ai nostri politici che da ultimo hanno aperto totalmente le porte dell’immigrazione dall’Africa per compiacere l’eurocrazia di Bruxelles ed organismi dell’ONU, molto facili a predicare salvo poi scaricare sull’Italia e sui cittadini tutti i problemi relativi all’accoglienza e le conseguenze del mancato controllo che uno stato serio dovrebbe effettuare prima di lasciare a piede libero certi elementi.
Vorremmo che il Papa esprimesse la sua solidarietà e fratellanza anche nei confronti di queste vittime o dei parenti delle donne uccise come la povera ragazza recentemente sgozzata a Grosseto da un clandestino, dopo una violenza,  o le vittime del “picconatore “ di Milano e le tante donne accoltellate da clandestini e rifugiati lasciati liberi da magistrati compiacenti.
Riceviamo e pubblichiamo, la lettera aperta al Papa scritta da una ragazza cattolica praticante stuprata da due cosiddetti ‘profughi’.

Ragazza stuprata da clandestini scrive al Papa: “Perché vai a Lampedusa?”


“Ho inviata questa lettera ad alcuni giornali, nessuno l’ha pubblicata, purtroppo credo di capire il perché. Spero voi avrete il coraggio di pubblicarla.
Due anni fa sono stata vittima di violenza, odio parlarne, ma quando sento politici come Boldrini dire che non esistono clandestini, e che sono tutti profughi, è come se venissi stuprata un’altra volta. Io li ho conosciuti i clandestini, una sera di Marzo del 2011, mentre tornavo a casa da lavoro. Quel giorno è come se fossi morta. Quando li trovarono, i carabinieri sgomenti mi spiegarono che erano in Italia con il permesso umanitario dopo essere sbarcati a Lampedusa.
Chi Le scrive Santità, è una giovane donna cattolica, che è sempre andata in chiesa, una donna che crede in Dio, ma che non crede più in chi, qui, lo rappresenta.
Lei l’otto di luglio andrà a Lampedusa, a testimoniare la sua solidarietà ‘agli ultimi’. Così ho letto che definite quei giovani uomini che pagano migliaia di euro per sbarcare in Italia: due di quelli che lei chiama ‘ultimi’ mi hanno violentata. Si sono portati via per sempre la mia gioia di vivere, piantando i chiodi della tristezza nel mio cuore. L’otto luglio, anche lei pianterà un altro chiodo nel mio cuore.”

Lettera firmata
http://voxnews.info/2013/07/08/ragazza-stuprata-da-clandestini-scrive-al-papa-perche-vai-a-lampedusa/ [2]

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