ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 8 luglio 2013

Cupo presentimento?


Chi è quel ‘vescovo vestito di bianco’ che deve morire? Ipotesi sul futuro di Francesco

Quel fulmine che ha trafitto San Pietro nel giorno della Gran Rinuncia, se non è coincidenza è un segno.Ma soprattutto chi era o è il “vescovo vestito di bianco” che doveva morire?

Luciani?

Wojtyla?

Ratzinger?

Bergoglio?

di Antonio Margheriti Mastino 

Il fulmine c’è stato, già: ma cosa è stato?

Coincidenze o segni? Suggestioni, forse. Ipotesi, in ogni caso. A secondo della prospettiva dalla quale guardi. Ecco, in questa notte insonne (bere the e caffè al contempo prima di andare a letto è sconsiglibilissimo) ci riflettevo; del resto, a questo servono le notti, a vedere nel silenzio e nel buio cose che nel rumore e nella luce del giorno non senti e non vedi.  Di questi tempi che fa uno al quale gli è zompata la nottata? Apre il pc e va su google a cazzeggiare. E lì mi sono balzate all’occhio cose che ho poi collegato, forse senza una vera nervatura logica, a riflessioni che avevo fatto durante la giornata precedente.

Apro l’Ansa è lì trovo una notizia che un po’ mi turba. E che a questo punto è la prova provata che quella inquietante foto, che ci aveva gettato il tumulto nel cuore, del fulmine che trafigge la cupola di San Pietro il giorno della Gran Rinuncia di Benedetto XVI, l’11 febbraio 2013 (tenete a mente questa data), non è un fotomontaggio come si diceva, ma è vera come la morte. E infatti è stata appena premiata come foto dell’anno ottenendo il Premio Ischia (QUI), un premio prestigioso e ufficiale. Quindi, quel fulmine c’è stato: una coincidenza? un segno? Oltre a esserci statocosa è stato? Ancora una volta: secondo della prospettiva dalla quale osservi.

Ma se di segno del cielo si fosse trattato, cosa ha voluto significare? Cosa voleva comunicarci l’Altissimo? Cose piacevoli è da dubitarne.  Sembra ira divina, questa è stata la sensazione unanime. Contro chi? Contro il papa che ha rinunciato? Contro gli uomini di Chiesa? Contro il Vaticano degli scandali? Contro i tempi? Oppure forse era un’allusione sinistra a un castigo divino prossimo, che riguardasse più il futuro della Chiesa, il futuro papa, il futuro del mondo? È di quel presente o del passato o del futuro imminente che quel fulmine furioso voleva ammonirci? Qui pure: a seconda di che prospettiva guardi. Io penso tutto: passato e presente, che avrebbero “scatenato” il futuro.

11 febbraio

Mentre sto scrivendo queste cose vedo all’improvviso agitarsi intorno a me e poi sopra di me, per alcuni secondi, ombre nere informi, di consistenza grassa, come fosse catrame bollente. Cerco di non guardare: chi mi conosce sa che ogni tanto mi si manifesta, la notte, intorno le 3, qualche “problemino”… diciamo così. Sono solo in casa, cerco qualcuno… e internet certe volte aiuta. In questa notte oscura, trovo ancora su skype un collaboratore di Papalepapale, pure lui insonne stanotte: «Mi sono svegliato improvvisamente alle 4» e aggiunge «per il caldo, e realizzando che il 1997 è stato 14 anni fa». Sorrido, un po’ rassicurato. Gli accenno della foto, e gli dico: «Però a un certo punto mi consola quella foto. Se non è coincidenza ma segno, è anche segno che Dio c’è, e veglia dall’alto, dicendoci che in definitiva lui è il padrone della storia e della Barca di Pietro». Non so se con disincanto o realismo, egli replica: «O sta dicendoci che è stata tutta una cagata inenarrabile». Ma torniamo al fatto.

Altra coincidenza: il giorno della Gran Rinuncia, l’11 febbraio scorso, era anche il giorno in cui si festeggiava la Madonna di Lourdes. Ancora Maria! Ma questo l’avevamo notato già allora.

Ancora 11 febbraio: “il papa deve morire”

Non basta, rincorrendo queste “coincidenze” ormai come un vizio assurdo, mi torna in mente un fatto che avevo raccontato in gennaio sul mio fb e poi replicato in un articolo un paio di mesi fa: l’inquietante fenomeno che era venuto a verificarsi alla fine del 2012. Quando nell’ambiente degli esorcisti di mezzo mondo ci si era arrestati davanti a una “coincidenza” strana e forse spaventosa: negli ultimi mesi dell’anno, nei principali esorcismi praticati a ogni latitudine dell’Orbe cattolico, l’Entità che possedeva aveva ovunque detto la stessa cosa: annunciando un attacco frontale al papa per il 2013 e alla Chiesa per il 2013 e anche per l’anno a seguire. (leggi QUI)

Ancora coincidenze segni. Navigando su google-immagini incappo in quegli stessi minuti in una bella foto di Benedetto XVI, che voglio salvare sul pc. Apro il link e vedo si tratta di un articolo di Tempi, risalente al 2012, un anno fa (vedi QUI). Leggo il titolo: “Benedetto XVI entro 12 mesi morirà”.  Attenzione adesso: la data di quell’articolo è: 11 FEBBRAIO 2012! IL papa non sarebbe “morto” ma si sarebbe dimesso esattamente 365 giorni dopo, combinazione!, l’11 FEBBRAIO 2013.

Il “vescovo vestito di bianco”, è Francesco?

Dopodiché il 13 marzo 2013 sarebbe giunto a succedergli un “vescovo di Roma” che veste solo “di bianco”, che non ama dirsi “papa” e ha in orrore ogni paramento di colore rosso, il colore apostolico, che prima ancora che rimando ai fasti imperiali, come qualche solito progressista crede, è richiamo al passato e profezia del futuro degli apostoli di Cristo: il sangue effuso nel martirio fisico o morale. Sin dalla prima apparizione sulla Loggia Centrale così si è presentato ed è stato visto: “vescovo vestito di bianco”. Bene. Un segno premonitore?

Mi martella da tutto oggi un altro presentimento. Mi spiego.

Riflettete adesso su quella famigerata frase delle “profezie” di Fatima: “Vedo un vescovo vestito di bianco cadere a terra come morto sotto i colpi di arma da fuoco”. E provate a immaginare che quel vaticinio… anzi, quella visione vera e propria non appartenga solo al passato, perché è notorio che – come se ne lamentava un noto vaticanista che pure passa per papista, parlando con uno scrittore cattolico – Wojtyla “se ne impossessò un po’ arbitrariamente”, se non “abusivamente”. Anche se nel frattempo qualcuno aveva già osato ipotizzare che quel “vescovo vestito di bianco” era un altro, nientemeno che papa Luciani, il quale, dicono i complottisti, sarebbe stato ammazzato; per la verità è stato fatto dire anche alla Maria Simma, la quale avrebbe sostenuto [nel discutibile libro "Fateci uscire da qui"] con assoluta sicurezza che “le anime mi hanno detto che Luciani è stato ucciso, avvelenato”, da presunti ecclesiastici legati alla massoneria. Ecco. Detto, questo, ora a “vescovo vestito di bianco…” della visione, aggiungeteci le parole di Ratzinger: “Quella rivelazione riguarda non solo il passato, ma anche il futuro prossimo che è in divenire”. Il futuro della Chiesa. E se 2+2 fa ancora 4: “vescovo + vestito di bianco” calza più a pennello a papa Francesco che non a papa Giovanni Paolo II, che a definirsi e comportarsi da “papa”, graniticamente romanocentrico com’era, al contrario di Bergoglio, ci teneva assai.

Ebbene, è una suggestione probabilmente, ma è anche una ipotesi che possiamo fare: che davvero quelle parole riguardino il futuro prossimo che non il passato prossimo? Questo papa e non l’altro? Quel fulmine che oggi ai miei occhi ha trovato quasi un “imprimatur” divino, dirotta la mia suggestione verso un vero e proprio cupo presentimento.

Oremus pro pontifice nostro Benedicto,  et Francisco

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