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mercoledì 21 agosto 2013

Per chi ancora non ha capito come si creano i modernisti

“Claudel e Pèguy”, ispiratori di don Giussani

Copertina del volume
COPERTINA DEL VOLUME

In libreria la prima edizione italiana del libro sui pensatori francesi redatto da p. de Lubac e Bastaire e pubblicato in Francia nel 1974. La traduzione è opera della Marcianum Press

“Claudel e Péguy appartengono, pur nella diversità della formazione dei cammini, a quel processo di recupero dell’esperienza del cattolicesimo nella sua autenticità, pertinenza e attualità, in opposizione a tutte quelle restrizioni e riduzioni che vivevano nel mondo culturale francese, ma che erano presenti anche al di là di esso, nel mondo culturale europeo di quel periodo: un cattolicesimo vissuto come pienezza di umanità nell’esperienza di Cristo e nell’appartenenza alla Chiesa, capace di raccogliere quanto di buono si trovava nelle varie tradizioni culturali e storiche con cui questi autori sono entrati in contatto”.


Sono parole scritte da monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara – Comacchio, nella prefazione al libro di cardinale Henri de Lubac e Jean Bastaire, “Claudel e Pèguy”, che per la prima volta dalla pubblicazione in Francia (1974) vede la luce anche in lingua italiana grazie alla casa editrice Marcianum Press (272 pagg, 26 euro).

È un saggio dedicato alle figure di due protagonisti francesi della letteratura moderna ed esponenti della tradizione cattolica: Paul Claudel – 1868-1955, letterato, poeta, drammaturgo e diplomatico - e Charles Péguy - 1873-1914, scrittore, poeta e saggista. Claudel e Peguy sono stati fonte di ispirazione per molte personalità, famosi e autorevoli personaggi, rivelandosi preziosi e spesso decisivi per la loro formazione umana, intellettuale e spirituale.

Tra di loro c'è mons. Luigi Giussani, teologo e sacerdote fondatore di Comunione e Liberazione, che ha dedicato numerosi scritti a Claudel e Péguy: li ha descritti come un punto di riferimento per l'evoluzione della propria coscienza cattolica.
Ecco com'è nato questo volume.

Tutto inizia nel 1968, negli archivi del Centro Péguy di Orléans, dove vengono scoperte cinque lettere di Claudel indirizzate a Péguy. Bastaire – classe 1927, specialista delle figure di Claudel e Péguy e in quel momento segretario dell'Associazione Charles Péguy, oggi promotore dell'avvento di un'”ecologia cristiana” - domanda a card. de Lubac – gesuita nato nel 1896 e morto nel 1991, creato cardinale nel 1983, considerato uno dei più illustri teologi del Novecento e ispiratore del Concilio Vaticano II - di scrivere un articolo sul carteggio ritrovato.

Ma in poco tempo la proposta si trasforma in un progetto più ambizioso: un'opera incentrata sulle figure dei due autori. Card. de Lubac non può però ultimare il progetto da solo a causa di problemi di salute, e allora scrive la prima parte del commento, intitolata “Due universi si incontrano”, mentre Bastaire si occupa della seconda, “Dialogo fra i due uomini”.

In questo libro Bastaire e card. de Lubac rendono così omaggio a “due poeti teologi, di statura eccezionale, non schierati o strumentalizzati, come alcuni hanno sostenuto, ma al contrario troppo a lungo trascurati all'interno della Chiesa”.
DOMENICO AGASSO JR.ROMA


Claudel e Pèguy”, di Henry de Lubac e Jean Bastaire, Marcianum Press, 2013, 272 pagg., 26 euro.

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