ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 4 agosto 2013

Stle D&G (dolci e gabbati)

Lo “stil novo” di Francesco

Lo "stile" Bergoglio
LO "STILE" BERGOGLIO

Il lessico di Bergoglio letto da alcuni “addetti ai lavori”: “Cambiare la forma rafforza i contenuti”


E' lo "stil novo" di Francesco. Più Vangelo sociale meno bioetica.
"Il lessico di Bergoglio è diretto e profondo. utilizza spesso immagini che colpiscono: per simboleggiare un'inadeguatezza etica ha paragonato la Beata Imelda simbolo di purezza a uno scandalo finanziario odierno come il caso Scarano", afferma a "Vatican Insinder" il cardinale Velasio De Paolis, appena confermato commissario papale per i Legionari di Cristo. Con Francesco gli stessi mass media, osserva il direttore dell'emittente dei vescovi italiani, Tv2000, Dino Boffo non possono che "stare inchiodati al linguaggio del Papa, tentare di decodificarlo con i suoi stessi codici, con i suoi precedenti, e poi lasciarsi stupire da Dio, da quello che Lui fa nella vita delle persone, dalle coincidenze di cui Egli si serve per costruire le singole stagioni della sua Chiesa". Per il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi la novità di Francesco consiste in «un atteggiamento che probabilmente è quello che colpisce e che, in un certo senso, attrae anche verso di lui molte persone". E' "una grande efficacia nel far capire il tema dell'amore di Dio per tutti, il fatto cioè che nessuno si debba sentire escluso dall'amore di Dio, dalla sua misericordia, che viene incontro a lenire, a curare le ferite dell'umanità". Perché non parla continuamente dell'aborto o delle nozze gay? Semplice, perché «non è necessario: la posizione della Chiesa su questi temi è già chiara».

Durante la lunga conversazione con i giornalisti sul volo di ritorno a Roma dopo la Gmg, con pochissime parole è stato lo stesso Francesco ad archiviare anni di appelli dei suoi predecessori sui temi etici, attraverso i ricorrenti altolà della Chiesa in materia di difesa della vita in ogni sua fase e della famiglia «naturale» uomo-donna. Ed è con questo atteggiamento, che non implica in nessun modo spostamenti nella dottrina ma semplicemente il non dover rimarcare i «divieti» ad ogni pie' sospinto, che Bergoglio delinea il suo magistero dell'empatia . In altre parole, non è che il Pontefice argentino segni «aperture» in materia di aborto, di eutanasia, o di matrimoni omosessuali. Tutt'altro. Però non sente il bisogno di ribadire i «no» della Chiesa. Per questo, Paese per Paese, ci sono già le Conferenze episcopali.

Lui ha altre priorità, quello che gli sta a cuore è agire su altre «ferite» della società: la povertà, le difficoltà che vivono le persone più bisognose di aiuto, le tragedie degli immigrati che muoiono in mare, come quelli per cui ha pregato a Lampedusa , il dramma di chi vive in carcere, come i ragazzini cui ha baciato e lavato i piedi il Giovedì Santo a Casal del Marmo e che ha incontrato in arcivescovado a Rio durante la Gmg. «Le grandi novità sono soprattutto due, e riguardano due questioni a cui il Santo Padre aveva finora dato poco spazio: le donne e gli omosessuali- sostiene l'editorialista dell'Osservatore Romano, Lucetta Scaraffia-. Le dichiarazioni del Papa sul ruolo delle donne sono chiare e rivelatrici di una forte volontà di apertura, non pronunciate in nome dell'improrogabile necessità di adeguare la Chiesa alla parità fra i sessi realizzata nelle società occidentali, e neppure rivestite del paternalismo, spesso affettuoso, che quasi sempre vena le parole degli alti prelati quando affrontano il tema".

Quindi, "l'apertura è sostanziale ed è direttamente collegata al suo progetto di riforma della Chiesa: senza un riconoscimento aperto del ruolo delle donne non si può sperare in quella Chiesa vitale e accogliente che Papa Francesco desidera, quella Chiesa che può di nuovo attirare i fedeli e scaldare loro il cuore". Inoltre, aggiunge la professoressa Scaraffia, "si può cambiare tutto senza cambiare le regole di base, quelle su cui si è costruita la tradizione cattolica: questa è la sua posizione anche sugli omosessuali".

Quando sul volo da Rio a Roma una giornalista brasiliana gli ha chiesto perché in Brasile  (dove pure è stata approvata una legge che ha ampliato il diritto all'aborto e ha permesso il matrimonio tra persone dello stesso sesso) lui non abbia parlato di temi bioetici, il Papa ha risposto: «La Chiesa si è già espressa perfettamente su questo. Non era necessario tornarci, come non ho parlato neppure della frode, della menzogna o di altre cose sulle quali la Chiesa ha una dottrina chiara». E all'obiezione che era una argomento che interessa i giovani, ha ribattuto: «Sì, ma non era necessario parlare di questo, bensì delle cose positive che aprono il cammino ai ragazzi. Non è vero? Inoltre, i giovani sanno perfettamente qual è la posizione della Chiesa». E all'ulteriore domanda su quale sia la sua posizione ha tagliato corto: «Quella della Chiesa. Sono figlio della Chiesa». Insomma il suo non è il pontificato dei «no». E pone l'accento su altri aspetti: l'inclusione, persino dicendo «chi sono io per giudicare i gay?», la misericordia, l'accoglienza, l'andare verso la gente, in particolare gli ultimi e i diseredati, come un prete «callejero», di strada, si è definito ricordando di quand'era a Buenos Aires.

GIACOMO GALEAZZI
CITTA'DEL VATICANO

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