Anche se i principali media fanno credere- dal 1986/87 in avanti- che le “apparizioni” di Medjugorje siano vere e confermate, in attesa di un definitivo pronunciamento della Santa Sede (dichiarazione che comunque dovrà oggettivamente sconfessare i precedenti “verdetti”) credo sia dovere del cronista cattolico combattere senza sosta contro le alterazioni della verità, quindi ricordare- documentando con correttezza e criterio- che sembra esserci un noto “non constat de supernaturalitate” [1] che bolla attualmente e dal 1982 le vicende legate alla Gospa ed ai presunti “veggenti”.
Ricordiamo brevemente le nostre precedenti relazioni documentate:
- Quanti
segreti?; quanti messaggi?; quante vocazioni dalle “apparizioni”?; cosa
provano le confessioni e le preghiere sul posto?; quante commissioni
diocesane, episcopali?; quanti interventi della Santa Sede? Tutto è
stato riassunto dal Vescovo e riportato nel breve studio: TEMPI DI "APPARIZIONI" E DI "FENOMENI STRAORDINARI": MEDJUGORJE [1].
- I
divieti assoluti ai pellegrinaggi, sia in forma pubblica che privata,
qualora si autentichi Medjugorje quale luogo di vere apparizioni della
Vergine. Abbiamo esposto tutta la documentazione nell’archivio: TUTTI IN PELLEGRINAGGIO NELLA CITTADINA DELLA “SIGNORA DELLA PACE” [2].
- Le preghiere della Gospa come i peccatori. Ecco il breve studio: PREGARE IL SANTO ROSARIO A MEDJUGORJE, LA GOSPA CON I PECCATORI [3].
- Il
fantasioso ed anti-liturgico presunto compleanno della Vergine Maria,
con messaggio che sembra offendere la sensibilità e la vicenda
tradizionale dell’Addolorata. Ne abbiamo parlato nel breve esame critico
5 AGOSTO, BUON “COMPLEANNO” GOSPA DI MEDJUGORJE [4].
- Mons. Bertone che “condanna” Radio Maria e sconfessa alcuni “scostumati” sentimentalismi “medjugorjani”: “CASO” GNOCCHI & PALMARO / 2. UN’ANALISI DEL PUBBLICISTA E SCRITTORE CARLO DI PIETRO [5].
- Breve cenno sulla “canonizzazione celeste”, non cattolica, di tal p. Slavko Barbaric: SULL’INFALLIBILITÀ NELLA CANONIZZAZIONE [6]. Torneremo in futuro sull’argomento.
Andiamo avanti con coraggio e senza giudicare!
In data 21
giugno 1983, Ivan Dragicevic consegnò all’allora vescovo Pavao Zanic
una sorta di “pizzino”; secondo il documento, il giorno 19 giugno 1983
la Gospa sarebbe apparsa ai signori Jakov, Marijia e Ivica e, dopo le
classiche introduzioni, avrebbe detto:
“Dici
al Vescovo che voglio da lui una urgente conversione agli avvenimenti
della parrocchia di Medjugorje, che non sia troppo tardi”.
Proseguendo la Gospa gentilmente spiegava al vescovo Pavao Zanic come doveva convertirsi:
“Cominci ad avvicinarsi agli avvenimenti con molta comprensione, carità e con grande responsabilità”.
La Gospa proseguiva dicendo:
“Voglio che non crei contrasti tra i sacerdoti e che non metta in luce le loro mancanze”.
Poi la stoccata ed un richiamo alla responsabilità:
“Il
Santo Padre ha dato a tutti i vescovi di compiere i doveri nelle loro
diocesi, di risolvere i problemi e litigi. Il vescovo è padre principale
di tutte le parrocchie in Erzegovina. Perciò voglio da lui conversione a
questi avvenimenti”.
Alla fine della missiva giungeva probabilmente la minaccia:
“Gli mando un penultimo avvertimento. Se non si converte o corregge lo raggiungerà il mio giudizio e quello del mio Figlio Gesù”.
Noi sappiamo che le conversioni non si pretendono o estorcono (v. Diz. Cristianesimo, conversione), che non è la Vergine a giudicare (v. Diz. Cristianesimo, giudizio),
che la Madonna dei Vangeli non antepone mai la sua persona a quella del
Figlio o del Marito e che l’Ordinario del luogo ha il dovere di
risolvere ogni controversia e disobbedienza applicando il CJC (v. Codice di Diritto Canonico). Mi sembra superfluo aggiungere altro poiché ne ha già ampiamente parlato il collega M. Corvaglia nel suo testo “Medjugorje senza maschera” [7].
Ecco il documento in copia originale dall’archivio della Diocesi di Mostar-Duvno:
Proseguiamo citando integralmente il documento “Il fenomeno di Medjugorje ( 1a parte)”,
Službeni vjesnik, 2/2009, pp.179-184, traduzione dal croato, riportato
in data 26.09.2009 dal vescovo mons. Ratko Peric sul sito della Diocesi
[8].
Non aggiungeremo alcun commento; i contenuti delle note saranno riportati in parentesi quadra.
Tomislav Vlašić dimesso dallo stato religioso e presbiterale
La stampa
mondiale, nazionale e straniera, quest’estate ha pubblicato la notizia
che il Santo Padre non solo ha dimesso fra Tomislav Vlašić dall’Ordine
francescano, ma l’ha anche ridotto, su sua richiesta, allo stato
laicale, dispensandolo da tutti gli oneri religiosi e sacerdotali e
minacciandolo di scomunica se non si atterrà ai precetti impostigli. I
decreti della Santa Sede sono stati comunicati dal ministro generale
dell’Ordine dei Frati minori J. R. Carballo ai ministri provinciali
nella Bosnia ed Erzegovina, Croazia e Italia, il 10 marzo 2009, con
l’obbligo di inoltrare il messaggio a tutti i guardiani nelle loro
Provincie. Riportiamo la fotocopia della lettera del ministro generale,
come è apparsa sulla stampa, nello Službeni vjesnik, 2/2009, p.
179-194. Pubblichiamo tutto perché si riferisce alla connessione di
Vlašić con il “fenomeno di Medjugorje”. Copia del decreto del ministro
generale, Službeni vjesnik, 2/2009, p. 179, sul nostro portale.
L’implicazione di Vlašić nel “fenomeno di Medjugorje”
Come
l’anno scorso, quando la Santa Sede ha sanzionato il rev. Vlašić con
l’interdetto minacciandolo di pene ancor più severe se non avesse
obbedito, così anche quest’anno sono apparsi numerosi commenti nei mass
media per proclamare la non connessione tra il “fenomeno di Medjugorje”
e il “caso di Vlašić”. Se in ambo le lettere e in riferimento alle due
pene più gravi si rammenta esplicitamente il “fenomeno di Medjugorje”,
[Tutto il caso è stato presentato nel Bollettino ufficiale delle
diocesi di Erzegovina, 2/2008, pp. 79-81.] nel quale è coinvolto
Tomislav Vlašić, come mai non c’è connessione tra l’uno e l’altro?
Desidereremmo ricordare proprio tale legame incontestabile, sin dagli
inizi.
Tomislav
Vlašić, nato a Sovići, il 16 gennaio 1942, come membro della Provincia
francescana erzegovinese fu ordinato presbitero, il 16 luglio 1969, a
Frohleiten, Austria. [Ž. ILIĆ, La Chiesa in Erzegovina, Duvno 1974, p. 82-83] Dopo l’ordinazione per qualche tempo ha lavorato come assistente spirituale a Humac [Lo Schematismo generale della Chiesa Cattolica in Jugoslavia, Zagreb, 1975, p. 398.] e dal 1973 come preside della residenza della casa francescana di Jablanovac, Zagabria. [Il popolo cristiano e i francescani in Hercegovina,
Mostar, 1977, p. 202] Su proposta dei Superiori della Provincia, nel
1977 fu nominato canonicamente assistente spirituale nella parrocchia di
Čapljina, [La lettera della Curia diocesana, nr. 638/1977, del
19 agosto 1977] dove è rimasto in servizio fino al 17 agosto 1981,
quando è passato a Medjugorje, proprio marte, senza un necessario avviso
e senza approvazione del vescovo. [Bollettino ufficiale, 2/2008., p. 80]
Secondo il
Rev. R. Laurentin, storiografo quasi ufficiale delle “apparizioni di
Medjugorje”, però, il Provincialato ha dato a p. Vlašić il permesso di
dimorare a Medjugorje, tutto all’insaputa del Vescovo. Così l’abbé
Laurentin:
“Venendo
a sapere dell’arresto, quello stesso giorno, 17 agosto, Tomislav
Vlašić, parroco di Čapljina, si reca a Medjugorje per informarsi e
rendersi conto della situazione. Da lì va subito dal provinciale, a
Mostar, per riferirgli della grave situazione e delle minacce che pesano
sulla parrocchia rimasta senza guida. Il provinciale trova le sue
osservazioni giudiziose e la sua visita provvidenziale. Lo nomina subito
sostituto del parroco imprigionato. – Fin dal giorno dopo quindi, Fra
Tomislav si stabilisce nella canonica di Medjugorje. Per la seconda
volta si mette in contatto con i veggenti, che aveva rapidamente
interrogati il 29 giugno. Ne diventa il ‘direttore spirituale’ e sarà
questo il titolo che manterrà più tardi nella parrocchia…” [R. Laurentin, Racconto e messaggio delle apparizioni di Medjugorje, Brescia 1987, p. 90].
Tomislav
quindi già il sesto giorno dopo le “apparizioni” è a Medjugorje, e dopo
l’arresto di fra Jozo Zovko, il 17 agosto, passa del tutto nella
parrocchia di Medjugorje, dove il Provincialato lo “nomina” vicario
parrocchiale. Si capisce che il Provincialato non può nominare un
vicario parrocchiale, ma solo proporlo poiché è il Vescovo che nomina
canonicamente un parroco o un cappellano, ma anche tali “nomine” sono
parte del tragico “caso erzegovinese” e del “fenomeno di Medjugorje”.
Il Provincialato ha proposto legalmente, solo un anno più tardi, il 19 luglio 1982, p. Vlašić ad “assistente spirituale a Medjugorje”,
sebbene potesse e dovesse conoscere il suo doloroso “caso di Zagabria”,
che si doveva risolvere in altra maniera. Il vescovo Žanić, non
conoscendo la vita morale di Vlašić e la sua implicazione nell’“affare
di Zagabria”, ha emanato, il 27 luglio dello stesso anno, il decreto per
il suo trasferimento e svolgimento della sua attività a Medjugorje.
[Lettera della Curia con la quale si conferma la Tabula, nr. 711/82, del
27.VII.1981. Nelle note di seguito il vescovo Žanić scrive, riguardo al
vicario parrocchiale di Međugorje, p. Vlašić: „Bisogna essere
attenti all'ulteriore sviluppo degli eventi nella parrocchia di
Medjugorje. Lei ha mostrato la speranza che il nuovo vicario della
parrocchia di Medjugorje farà sì che le cose siano chiarite, appurate e
controllate. Il suo lavoro in tal senso bisogna sostenere e seguire“]
Dall’anno
1981 p. Vlašić è implicato negli eventi di Medjugorje, accompagnando i
“veggenti” ed è inseparabilmente legato al “fenomeno di Medjugorje”, dai
suoi inizi e anche in seguito. Anzi, il “fenomeno di Medjugorje” si è
creato in qualche modo anche prima di quell’inizio. Già nel maggio del
1981, più di un mese prima dell’inizio delle “apparizioni”, padre Vlašić si era recato a Roma per un congresso internazionale degli esponenti del Movimento Carismatico.
Durante il congresso aveva chiesto ad alcuni dei presenti di pregare
con lui per la guarigione della Chiesa in Jugoslavia. Una religiosa,
suor Briege McKenna che si era unita alla preghiera,
ebbe una visione: vide Padre Vlašić seduto e circondato da una grande
folla; attorno a lui, nel luogo dove era seduto, scorrevano ruscelli
d’acqua. Un altro religioso, Emile Tardiff, O. P., disse in profezia: “Non abbiate paura, vi manderò mia Madre”.
Dopo un paio di settimane, la Madonna cominciò ad apparire a Medjugorje. [Bollettino ufficiale, 2/2008, p. 80, citato in Rooney - R. Faricy, Maria regina della pace, Milano, 1984, p. 34. Vedi anche P. Žanić, La posizione attuale (non ufficiale) della Curia vescovile di Mostar nei confronti degli eventi di Međugorje,
Mostar, 30. X. 1984, pp. 6-7] E soprattutto è coinvolto nel “fenomeno
di Medjugorje” dopo essere stato proposto, nel luglio 1982, dai suoi
Superiori, ed essere poi stato approvato e nominato dal Vescovo,
cappellano di Medjugorje. Ecco le prove scritte.
Fra Tomislav Vlašić e fra Slavko Barbarić dicono ai veggenti che cosa devono dire alla gente
Nella Cronaca delle apparizioni, condotta allora da fra Tomislav Vlašić, leggiamo:
“21. VIII. 1982. (Sabato). In
mattinata fra Tomislav e fra Slavko hanno parlato con i veggenti. La
conversazione è andata nel senso dell’edificazione delle loro
personalità e dell’indicazione del loro ruolo nel contesto di questi
eventi, specialmente riguardo alla loro autorevolezza, che non devono
mettere in gioco dando le risposte a tutte le domande, ma indirizzino la
gente sulla via della conversione e dell’attesa delle promesse di Dio”.
Due
francescani si volgono ad indicare il ruolo dei “veggenti” che non
devono mettere in gioco la propria autorevolezza dando le risposte a
tutte le domande, ma parlino della “conversione” e della “attesa delle
promesse di Dio”, poiché lì non sbaglieranno, almeno quello è
compatibile con la vera Madonna!
“I veggenti non devono fare dichiarazioni senza che noi ne siamo informati”
Nella Cronaca del 12 aprile 1984. Vlašić ha scritto: “Oggi
ho parlato con tutti i veggenti. Ho richiamato la loro attenzione sulla
necessità di non rilasciare dichiarazioni a nessuno senza che noi ne
siamo informati”. Ciò vuol dire che lui deve controllare,
verificare, approvare e proclamare che cosa è vero e che cosa è falso
nei “messaggi della Gospa”. Il censore dei “messaggi della Gospa”!
Quale ingerenza nel “fenomeno di Medjugorje”!
Un grave errore teologico
Ciononostante
a Vlašić, che si trovava illegalmente a Medjugorje, è capitata una
eresia teologica notoria che lui stesso ha scritto nella Cronaca, il 6
maggio 1982, avendola sentita dai “veggenti”:
“Stasera
i giovani hanno posto una domanda teologica e hanno avuto la risposta:
Se le persone nel cielo sono presenti solo con l’anima, o con l’anima e
il corpo? – hanno chiesto. Sono presenti con l’anima e con il corpo - è stato loro risposto”.
Noi tutti professiamo la fede cattolica che la risurrezione della carne (resurrectio mortuorom)
sarà nell’Ultimo Giudizio, e p. Vlašić annota le favole dei “veggenti”
di Medjugorje: non solo Gesù e la Madonna, come crediamo
cattolicamente, ma anche tutte le altre persone salvate in cielo “con
l’anima e il corpo”! E ciò lui lascia nella Cronaca ufficiale, senza
alcuna osservazione! Vuol dire che neanche a lui è chiaro questo dogma
cattolico, e ciò dopo 13 anni di predica del Credo Niceno a Humac,
Jablanovac, Čapljina e Medjugorje. Nessuna
meraviglia che l’anno scorso la Congregazione gli abbia intimato di
frequentare il corso elementare di teologia e pronunziare la professione
della fede, previa approvazione della Santa Sede!
“L’apparizione” di Medjugorje loda l’opera di Vlašić
Nel
Diario, manoscritto di Vicka, del 28 febbraio 1982, la presunta
apparizione lodava molto l’opera di Vlašić nella guida dei “veggenti”.
Il testo letterale di Vicka:
“Eravamo io e Jakiša la Gospa è venuta alle 6 e 3 minuti ci ha guardati bene. Poi
la Gospa ha detto di Tomislav, prima l’ha guardato e poi ha detto:
potete ringraziare molto Tomislav perché vi guida così bene.” [V. Ivanković, Il Terzo diario,
di propria mano, copia in Curia diocesana di Mostar] [Lui a Medjugorje,
illegalmente, e tutto così bene conduce e – conduce dietro a sé. E
tutto la “Gospa di Medjugorje” loda e approva!]
L’ “apparizione” raccomanda Vlašić come maestro spirituale
Lui stesso scrive nella Cronaca delle apparizioni, 5 marzo 1984, parlando di Ivan Dragićević:
“La
Gospa ha espresso il desiderio e gli ha raccomandato, dopo la sua
domanda di un consiglio, di finire le medie superiori e che poi gli
avrebbe mostrato cosa fare. Gli ha detto anche di affidarsi a fra Tomislav Vlašić affinché lo guidi spiritualmente”. [S. Barbarić (propria scrittura), Cronaca delle apparizioni,
p. 747. Copia in Curia] [Il che, del resto, sia l’uno che l’altro,
hanno fatto anche senza riguardo al “messaggio” della “apparizione” di
Medjugorje! Fra Tomislav parla al “veggente” Ivan, Ivan parla a fra
Tomislav, e poi tutto attribuito alla Beata Vergine.]
Vlašić secondo la “provvidenza divina” accompagna i veggenti
Nella lettera, 13. IV. 1984 si presenta al Papa come colui che “per Divina Provvidenza guida i veggenti di Medjugorje”. L’avvisa che “la Madonna continua a raccontare la sua vita ai veggenti” e informa il Papa:
“mi
trovo a Roma dal 29 aprile al 10 maggio per una riunione
internazionale. So che siete molto occupati, però se mi potete ricevere
per qualche minuto, avrei da dirvi dei punti cardine sulle
apparizioni.” [Lettera di T. VLAŠIĆ al Santo Padre, del 13 aprile 1984, in italiano. Cfr. Ogledalo Pravde, p. 56, con fotocopia di una parte della lettera] [Il Papa non l’ha ricevuto.]
Barbarić su Vlašić
Sul ruolo e
legame di Vlašić con il “fenomeno di Medjugorje” sin dagli inizi, come
ha “canalizzato” le apparizioni e eventi, ci ha testimoniato nel modo
migliore, scrivendo cronologicamente, un altro disobbediente di
Medjugorje, propagatore delle “apparizioni” e mistificatore degli
eventi, fra Slavko Barbarić:
La nomina del Vescovo e poi presto la richiesta che fra Slavko vada via da Medjugorje
Il
Provincialato con la lettera del 16 agosto 1984 ha proposto il rev.
Barbarić a vicario parrocchiale di Medjugorje. Il vescovo Žanić lo
stesso giorno ha approvato la Tabula e il trasferimento di Barbarić. [Lettera della Curia diocesana al Provincialato, nr. 857/84, del 16 agosto 1984] Ma il Vescovo, già il 3 gennaio 1985, scrive al Provincialato:
“Vi
chiedo di trasferire p. fra Slavko Barbarić da Medjugorje in un altro
posto. Lui a Medjugorje, nelle questioni molto importanti circa le
presunte “apparizioni” della Madonna fa una propaganda in modo del tutto
opposto alle mie indicazioni date più volte oralmente e per iscritto”. [Lettera della Curia diocesana al Provincialato, nr. 1/85, del 3 gennaio 1985]
Il desiderio della Gospa perché fra Slavko rimanga a Medjugorje
Il
“fenomeno” apparizionale, però, interviene, esprime il “desiderio” che
fra Slavko resti a Medjugorje per guidare le cose e raccogliere le
notizie affinché dopo la visita delle sue “apparizioni” rimanga una
immagine sinottica di quel che è avvenuto. Nella Cronaca delle
apparizioni fra Slavko ha scritto personalmente questo “messaggio”
inviato a lui stesso: 3. febbraio 1985. (Domenica).
“La
visione come di solito. Stasera più breve che in questi giorni, solo 2
minuti. Presenti Marija, Ivan e Jakov. Il messaggio era per fra Slavko,
come promesso ieri nella visione. È detto tramite Ivan. Suona come
segue: Io desidererei che Slavko rimanesse qui, si occupasse di tutti i dettagli e gli appunti perché alla fine della mia visita abbiamo un’immagine sinottica di tutto. Io pregherò in questo tempo specie per Slavko e per tutti quelli che lavorano nella parrocchia”. [S. Barbarić (scrittura), Cronaca delle apparizioni, vol. III, p. 247. Laurentin ha cambiato tale „messaggio“ dell'apparizione riguardo alla guida della parrocchia: „Io
desidero che padre Slavko resti qui, che guidi la parrocchia e raccolga
le notizie affinché quando io non verrò più rimanga un'immagine completa
di tutto ciò che è successo. In questo momento prego specialmente per
padre Slavko e per tutti coloro che lavorano in questa parrocchia“ - R. Laurentin, Dernières Nouvelles, 3 (1985) francese: pp. 25-26; italiano: pp. 29-30; Ogledalo Pravde, str. 59]
È noto che
una tale “immagine sinottica” era una solita fantasticheria
medjugorjana di fra Slavko, poiché lui è deceduto il 25 novembre 2000,
mentre l’apparizione non cessa di moltiplicarsi, ecco, già altri nove
anni dopo la sua morte, e, come stanno le cose, le apparizioni di
Medjugorje non hanno fine! Proprio una immagine a-sinottica e non sinottica.
Vlašić “canalizza” le “apparizioni”
Ecco ciò che ha scritto Barbarić nella Cronaca delle apparizioni del 1984, [S. BARBARIĆ (scrittura), La Cronaca delle apparizioni, vol. III, pp. 3-6] che bisogna leggere alla luce di quel che la Santa Sede ha deciso nei confronti di Vlašić
nel 2008-2009. Dopo la partenza di Vlašić da Medjugorje, fra Slavko
Barbarić scrive di sé che rimane a Medjugorje nella speranza che anche
lui sia “eletto secondo la provvidenza divina” per continuar a guidare quel che qui è diventata la “tradizione”. 2.IV.1984. (Domenica).
“Non
posso non riferirmi a quel che è successo oggi. Fra Tomislav Vlašić è
stato trasferito. Si è congedato oggi nella messa alta. Tutta la chiesa
era commossa e in lacrime. E a ragione. Tomislav rimane nella storia di
queste apparizioni una figura luminosa. Davvero era profetico e
coraggioso a venire dopo il carcere di fra Jozo Zovko e proseguire il
lavoro. Quanto lavoro e fatica ci ha investiti, quanta prudenza
pastorale e preghiera, non lo potrà stimare mai nessuno. La grazia di
Dio l’ha eletto e inviato. Lui ha risposto e operato. Con la sua
esperienza pastorale e spirituale ha canalizzato quella grande fonte che
è scaturita il giorno delle apparizioni. Parimenti saggio, pieno di
Spirito di Dio ha guidato i veggenti, la parrocchia e i pellegrini.
Nonostante tutta l’attività positiva ogni giorno doveva combattere gli
attacchi e pericoli tesi ad annientare quello che succede a Medjugorje.
Sapeva profeticamente prevedere gli eventi, leggere la situazione e
andare avanti. Sono testimone come nessun altro, poiché con lui sono
stato 13 mesi pieni insieme nella stanza. Da lui parlava la sapienza e
la dedizione. E anche nei momenti più difficili rimaneva calmo.
Anche
agli attacchi più gravi, provenienti dall’interno e dall’esterno,
rispondeva dignitosamente. Sempre era pronto anche a sopportare i
sacrifici più difficili, purché la cosa di Dio andasse avanti. Solo
quando mi ricordo di tutti gli attacchi da parte della Curia, allora ho
sufficienti ragioni di dire: Il comportamento di Tomislav, le risposte e
il contegno nei confronti del vescovo, le preghiere e digiuni
nonostante tutte le denigrazioni, sono una delle prove che qui è - la
Regina della pace.
Soleva
spesso ripetere: Se disturbo qui qualcuno, sono pronto a scansarmi,
purché ciò sia per la gloria di Dio. Quando ha saputo del trasferimento
ha reagito con calma: Sono pronto, nell’umiltà, ad accettare ogni
decisione e ogni decreto. Noi tutti in casa abbiamo reagito con più
patos ed affetto. E Tomislav sapeva, come lo sappiamo tutti noi, che i
nostri Superiori lo cambiano su richiesta del Vescovo. È difficile dire
quanto tale richiesta sia ingiusta: una cosa è certa – con questo si è
voluto punire Tomislav e forse fermare tutto ciò che qui sta succedendo.
Lui è adesso a Vitina. Speriamo che potrà venire e continuare a
lavorare nel piano straordinario di Dio e collaborare con la nostra
Gospa, che qui manifesta lentamente ma sicuramente il suo piano. Sono
profondamente convinto, e questa è anche la mia preghiera: che la Gospa,
che in tanti messaggi gli faceva sapere di contare su di lui, gli
impetrerà la grazia dell’amore e della pace più profonda! A ragione
disse p. Laurentin: fra Tomislav, da diligente giardiniere, ha coltivato
e guidato il nuovo popolo di Dio. Rimango qui, spero scelto dalla
provvidenza di Dio, per continuare quel che qui è diventata una
tradizione. Se non fossi sicuro che Dio guida questi eventi, sarei
stasera nella paura e trepidazione davanti alla grande responsabilità.
Continuerò a lavorare con i gruppi di pellegrini e con i singoli
informandoli sul messaggio e sviluppo degli eventi qui a Medjugorje. Lo
so di essere stato molto più sicuro mentre qui era continuativamente
Tomislav. Ma sia fatta la volontà di Dio. Si compiano i piani della
Gospa. E che la cosa non va senza il nostro sacrificio, preghiera e
digiuno, è del tutto chiaro. Ho imparato dal mio caro fratel Tomislav e
concretamente sperimentato che cosa vuol dire farsi guidare ed essere
pronto a lavorare finché Dio vuole. Lo so che parimenti sono pronti
anche gli altri frati qui come anche le suore. Oggi è arrivato fra Petar
Ljubičić. Lui ama Medjugorje, ama la Gospa, e questo basta. Amen! Così
sia!”
Da questa descrizione e dagli eventi successivi risultano alcuni fatti chiari senza mezzi termini
Primo, fra Tomislav Vlašić non rimane “nella storia di queste apparizioni una figura luminosa”, ma una figura tenebrosa, “mistificatore e mago carismatico”, come l’ha chiamato il vescovo Žanić, [P. Žanić, La posizione (non ufficiale)…, 30. X. 1984, p. 22] e infine la Santa Sede l’ha dimesso dalla vita religiosa e ridotto allo status laicalis, minacciandolo di scomunica se non obbedisce ai precetti finora emessi. Le sanzioni più gravi per un sacerdote.
Secondo, lui ha “canalizzato” spiritualmente e pastoralmente tutte queste “apparizioni”, come ispiratamente e adeguatamente dice il suo collega fra Slavko, cioè ha controllato, mistificato, fantasticato, glorificato se stesso, persino spergiurato davanti al Vescovo.
Terzo, gli “attacchi” del Vescovo sono fondati sui fatti e canonicamente giustificati. E le “denigrazioni”, di cui scrive fra Slavko, sono i fatti dolorosi facilmente dimostrabili di T. Vlašić a causa della sua doppia vita. [Basta dare un'occhiata alla „corrispondenza“ di Vlašić, più volte pubblicata, le copie si trovano anche in Curia: Da Zagreb, 7. XII. 1976; da Zagreb,
9. I. 1977; da Međugorje, 15. XII. 1981; da Krapanj, 15. V. 1982; da
Dubrovnik, 15. V. 1983] [NdR. leggeremo in futuro molti approfondimenti
tristissimi] Tutte queste verità dolorose erano note anche ai Superiori e
allo stesso fra Slavko Barbarić eppure parla di “denigrazioni”!
Quarto, il pensiero di R. Laurentin, storico quasi ufficiale dei “fenomeni” di Medjugorje dal 1983 al 1997, secondo cui Vlašić è stato un “giardiniere che ha coltivato e guidato il nuovo popolo di Dio”, si è dimostrato del tutto fuori posto viste le dichiarazioni della Santa Sede su Vlašić, il quale è stato accusato di “DIVULGAZIONE
DI DUBBIE DOTTRINE, MANIPOLAZIONE DELLE COSCIENZE, SOSPETTO MISTICISMO,
DISOBBEDIENZA AD ORDINI LEGITTIMAMENTE IMPARTITI ED ADDEBITI CONTRA
SEXTUM”. [NdR. leggeremo in futuro molti approfondimenti
tristissimi: sesso con suora, alieni nostre divinità, ecc ...] Si
capisce che ciò non si riferisce solo al suo soggiorno in Italia, poiché
veniva regolarmente e sistematicamente a Medjugorje, nella sua grande
casa, della quale i padri francescani, tramite il parroco di Medjugorje,
hanno approvato la costruzione nel 1994, e dove ha guidato esercizi
spirituali nei quali non ha solo “manipolato le coscienze”, ma anche invocato gli spiriti! Le prove pervenute alla Curia dalla sua comunità. [Bollettino ufficiale, 2/208, p. 81]
Quinto, fra Slavko desidera continuare l’opera di fra Tomislav, “canalizzare”
secondo il suo proprio intento. Anche lui, come Vlašić, sarà elogiato
dall’“apparizione di Medjugorje”. Anche lui è convinto di essere eletto
dalla provvidenza di Dio. E ora: come si può provare a tali fanatici che sono “profeti falsi”!
***
Così
termina la prima parte della relazione del Vescovo di Mostar-Duvno così
come riportata sul sito ufficiale della diocesi e quindi anche di
Medjugorje. [8] Credo che non ci si debba sentire offesi oppure urtati
se si racconta la verità.
Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro (clicca qui per leggere altri studi pubblicati)
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