ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 7 novembre 2013

Arridàjie ccòi TIA a Santa Marta!!


Ancora panico, stamane a Santa Marta: alla lettura  del brano di S.Paolo,  molti hanno pensato che si riferisse * alla lettera  inviata da Bergoglio a Scalfari e hanno temuto che il vescovo di Roma cadesse a terra folgorato! 

Qualcuno poi ha creduto addirittura di notare uno strano sbarramento negli occhi del Papa ed una transitoria paralisi nella bocca semiaperta, la lingua roteare e gocce di saliva pullulare.. 
Parve a qualcuno che si intuissero come lievi scie fumogene uscire dai lobi auricolari,a detta dei più prossimi, 
con odore sulfureo..! mah! chissà..! §

Il tutto sarebbe durato dieci secondi in più del solito..giusto il tempo di passare al Vangelo,...che  
si è prestato ad essere buonistizzato, ed è servito perciò a fugare ogni imbarazzo e a recuperare la solita
logorroica favella..!
Per favore, cambiategli le letture della Messa!....o dategli un'aspirina prima di tornare a leggere S.Paolo!!!
LITURGIA DELLA PAROLA 
  
Prima Lettura   Rm 14, 7-13
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 
Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché  * se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, perché sta scritto:
«Io vivo, dice il Signore:
ogni ginocchio si piegherà davanti a me
e ogni lingua renderà gloria a Dio».
 *Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.
 

Vangelo   Lc 15, 1-10 
Vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». 
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”.  § Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”.§ Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
 

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