Fondata da due attori per riunire le persone non religiose

Londra, (TMNews) – Una Chiesa, ma senza un Dio da pregare. A Londra da tre mesi ogni domenica va in scena una “messa atea”, battezzata “Sunday Assembly”. Qui centinaia di persone, tutti rigorosamente non religiosi, si riuniscono per parlare, cantare, suonare, leggere. Il progetto è nato dall’idea di due attori.”E’ come se uno avesse un gran bel paio di scarpe ma con un sassolino dentro – dice Sanderson Jones – Non si buttano via le scarpe, ma si leva la pietra. Così abbiamo fatto, abbiamo tolto Dio”. Al netto dell’intento chiaramente provocatorio, la messa atea è un’occasione di confronto e ritrovo fra le persone che non hanno alcuna fede religiosa, una fetta di popolazione in crescita, solo in gran Bretagna aumentata del 10% in 10 anni. “Io credo nell’umanità e nelle azioni”, dice una delle partecipanti. “Io credo nella scienza e nella logica, mi definirei un’atea agnostica ma sicuramente tornerò qui”, risponde un’altra. I fondatori assicurano che la loro chiesa atea ogni domenica è sempre più piena e da tutto il mondo sono arrivate richieste per replicare l’iniziativa in altri Stati.(Immagini Afp)
http://www.tmnews.it/web/sezioni/video/20130311_video_12353182.shtml
http://www.agerecontra.it/public/pres30/?p=13794
CORRIERE DELLA SERA.it

LA DECISIONE DEL SINODO ANGLICANO

L’arcivescovo di Caterbury Justin Welby (Afp/Court)
Dalla chiesa inglese primo sì alle donne vescovo

Passata con 378 sì e 8 no. La riforma in vigore nel 2014

Il sinodo generale della chiesa d’Inghilterra ha approvato oggi la proposta per l’ordinazione delle donne vescovo. Si tratta del primo via libera alla storica riforma che dovrebbe concludere il suo iter l’anno prossimo. I voti in favore sono stati 378, otto contrari e 25 astenuti. Finora aveva sempre prevalso l’ala più tradizionalista.
IL SINODO - Il dibattito sull’apertura alle donne è in corso da molti anni all’interno della chiesa anglicana. Da più parti viene chiesto alla chiesa inglese, in crisi di credenti e vocazioni, di avviare questo importante rinnovamento per essere al passo coi tempi. Al sinodo generale dello scorso anno, l’approvazione della proposta non è arrivata per soli sei voti.
http://www.corriere.it/esteri/13_novembre_20/dalla-chiesa-inglese-primo-si-donne-vescovo-55dadb48-51e8-11e3-a289-85e6614cf366_print.html

Chiesa anglicana, primo sì alle donne vescovo. Sconfitta l’ala conservatrice

Dopo fitte discussioni segrete, il sinodo approva la svolta a larghissima maggioranza. Una scelta che potrebbe anche contrastare il calo delle vocazioni. La decisione definitiva si avrà con il voto dai membri della Chiesa

La questione già da qualche anno sta consumando nervi e fiducia di una gran parte dei credenti. La “rivoluzione” appare ora vicina, dopo che un uguale tentativo naufragò l’anno passato. E presto, forse dal 2015, le prime donne vescovo saranno pronte a propagandare la fede della Chiesa d’Inghilterra.
Non che nel culto anglicano manchino le donne in ruoli chiave. Al momento, infatti, la più conservatrice pare proprio la Chiesa d’Inghilterra e Galles, mentre altre organizzazioni della stessa Chiesa anglicana – come quella d’Irlanda o quella d’Australia – hanno già effettuato le prime “sperimentazioni”, concedendo ad alcune donne vescovati di minore importanza. Intanto, però, in questi giorni nel sinodo spaccato a metà si è discusso anche di istituire una sorta di “arbitro”, una figura indipendente in grado di risolvere le dispute ecclesiastiche. Un’ennesima prova di una democrazia interna molto più forte rispetto a tante altre confessioni cristiane, nelle quali raramente è lasciato spazio al potere che arriva dal basso. Intanto, proprio sulle donne vescovo, nelle ultime ore il segretario generale del sinodo, William Fittall, ha detto che un eventuale fallimento “potrebbe avere conseguenze molto serie”. Si sa, anche in Inghilterra, che una certa chiusura della gerarchia ha di certo contribuito alla crisi di vocazioni e di fedeli di questi ultimi anni. Chiese sempre più deserte, se non in periodo natalizio, e una comunità di credenti sempre più impegnata attorno a progetti sociali rispetto alla vita di chiesa.
Tuttavia la decisione di oggi è solamente propedeutica e di indirizzo al voto finale sulla questione, da tenersi nel luglio del prossimo anno, quando tutti gli uomini – e le donne – della Chiesa anglicana con diritto di voto saranno chiamati a dire la loro. Ma un’apertura alle donne vescovo da parte del sinodo – dicono commentatori ed editorialisti – rappresenta il sigillo quasi finale a questa riforma attesa da anni. Così, il voto del 2014 dovrebbe essere solamente una conferma su base popolare di quanto deciso in questi giorni dal gruppo dei vescovi. L’arcivescovo di CanterburyRowan Williams – massima autorità della Chiesa anglicana dopo la regina Elisabetta II – ha tuttavia sottolineato anche la necessità di una nuova evangelizzazione. Nel Regno Unito le si sta provando veramente tutte per riavvicinare fedeli smarriti e credenti pieni di dubbi. Così, poche settimane fa, Williams è intervenuto pubblicamente persino sui limiti e le criticità delle società di prestiti e sull’elevato costo delle tariffe energetiche. Se gli uomini escono dalla Chiesa, la Chiesa entra nelle loro case, sempre di più.