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domenica 15 dicembre 2013

Il prossimo ambasciatore in vaticano

Inghilterra. La Corte Suprema riconosce una nuova religione: è quella di Scientology

Potrebbe essere uno dei trionfi del relativismo. La Corte Suprema inglese ha riconosciuto ad una donna il diritto di sposarsi in una chiesa di Scientology, ma per farlo ha emesso una sentenza piuttosto controversa.
La religione può essere descritta come un sistema di credenze che va al di là della percezione sensoriale o dei dati scientifici; un sistema che è condiviso da un gruppo di fedeli e che spiega quale sia il ruolo del genere umano nell’universo, insegnando loro come vivere in conformità con tale sistema di credenze”.

Si tratta di una sentenza che ridefinisce completamente il significato della religione e alla quale potrebbero adattarsi molte discipline. Al di là dell’opportunità o meno che un tribunale definisca in maniera svelta un ambito così denso in filosofia e in antropologia, ci sono una paio di cose molto strane. È strano il completo allontanamento dalla “percezione sensoriale” e dai “dati scientifici”, quando ad esempio la cristianità si è sempre sforzata di mantenere un dialogo costruttivo fra scienza e religione. Anche l’irrazionalità, senza una minima connessione con la realtà, potrebbe dunque diventare religiosa. Di conseguenza, tutte le fedi potrebbero essere considerate come qualcosa di lontano dalla realtà. Brutto vicolo cieco.
Altrettanto strani sono gli elementi di base che servono per formare una religione: da ora sarà sufficiente avere un “sistema condiviso”, che spiega “il ruolo del genere umano nell’universo”. Uno scrittore di fantascienza potrebbe divertirsi molto con questa definizione. E in effetti il fondatore di Scientology, Ron Hubbard, lo era.

In precedenza, sulla base di un’altra sentenza degli anni ’70, le pratiche di Scientology non erano definibili religiose in quanto non contemplano la “venerazione di Dio o di un Essere Supremo”.
Ma questa puntualizzazione poteva essere applicata anche ai buddisti, che non definisco Dio in maniera altrettanto precisa.
Ecco, dunque, risolto il problema.
Scientology è stata analogamente riconosciuta in Olanda, in Slovenia, in Svezia, Portogallo e Spagna.

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11 dicembre 2013
La Corte Suprema inglese riconosce la validità del matrimonio celebrato in una Chiesa di Scientology. Formulata una nuova definizione di religione
Con una sentenza che crea un importante precedente, i giudici hanno affermato: “La religione può essere descritta come un sistema di credenze che va al di là della percezione sensoriale o dei dati scientifici; un sistema che è condiviso da un gruppo di fedeli e che spiega quale sia il ruolo del genere umano nell’universo, insegnando loro come vivere in conformità con tale sistema di credenze.”
MIlano, 11/12/2013 (informazione.it – comunicati stampa) La Corte Suprema inglese ha riconosciuto ad una donna il diritto di celebrare il proprio matrimonio in una Chiesa di Scientology. Nella sentenza, i giudici hanno formulato una nuova definizione giuridica di religione.
I cinque giudici della Corte Suprema hanno cancellato una sentenza della Corte d’Appello che impediva a Louisa Hodkin di sposarsi in una Chiesa di Scientology e hanno affermato che l’edificio è un “luogo di culto”.
Dopo che l’Ufficio di Stato Civile britannico si era rifiutato di trascrivere nel registro il matrimonio avvenuto nella cappella della Chiesa di Scientology di Londra, Louisa Hodkin aveva intrapreso azioni legali in base alla Legge n. 1855 sulla Registrazione dei Luoghi di Culto.
L’odierna sentenza riforma quella emessa negli anni ’70, nella quale si affermava che le pratiche di Scientology non erano di natura religiosa perché non contemplano la “venerazione di Dio o di un Essere Supremo”.
Lo scorso anno, il giudice della Corte d’Appello, sig. Justice Ouseley, aveva dichiarato di doversi attenere a quella sentenza e aveva rigettato il ricorso presentato, chiedendo però alla Corte Suprema di valutare la questione in quanto la sentenza emessa negli anni ‘70 era problematica perché, implicitamente, poteva essere applicata anche ai buddisti che, parimenti, non adorano Dio.
Con una sentenza che crea un importante precedente, i giudici hanno affermato: “La religione può essere descritta come un sistema di credenze che va al di là della percezione sensoriale o dei dati scientifici; un sistema che è condiviso da un gruppo di fedeli e che spiega quale sia il ruolo del genere umano nell’universo, insegnando loro come vivere in conformità con tale sistema di credenze.”
“E’ stato un percorso lungo e faticoso, ma la sentenza della Corte Suprema ha fatto sì che ne valesse la pena. Siamo davvero felici di poterci sposare e ringraziamo le nostre famiglie e gli amici per la loro pazienza e sostegno” ha detto Louisa Hodkin.
Questo riconoscimento ufficiale si aggiunge a quello ottenuto in Olanda l’ottobre scorso e, rimanendo ancora in ambito europeo, a quelli dei governi di Slovenia, Svezia, Portogallo e Spagna.
Fonte: Informazione.it

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