Il “dilagare dell’iniquità e la fatale disaffezione dalla carità” sono due dei grandi segni della fine dei tempi indicati dal Signore stesso.
Non si può forse ravvisare questo in modo allarmante nel mondo presente dove la religione più perseguitata è quella cristiana? E ciò nel buio della disinformazione in mano ai potenti in cui prevale l’indifferenza verso quelle moltitudini che muoiono e subiscono lontano.
Nei nostri tempi in cui imperversa la mentalità agnostica, scientista e conciliare, si diffonde la risibile congettura che il destino umano dipenda dal grado di sovranità democratica, o dal riscaldamento globale o dalla pace ecumenista. Niente di più deviante! Il destino dell’uomo può dipendere solo da una mentalità centrata sulla verità dell’uomo rivelato dal Creatore. E poiché non è in nessuna scienza umana la conoscenza dell’origine, dello stato e del fine ultimo dell’uomo, parimenti nessuna può indicare il suo bene durevole. Tale conoscenza è nella verità religiosa che lega la creatura al Creatore. Ecco che la visione sul destino umano riguarda certamente l’Ordine rivelato. In esso è la causa seconda d’ogni altro ordine, anche – sarebbe meglio dire specialmente – per chi non crede. Ciò perché è la miscredenza militante a scrivere le pagine buie della vita attuale. Si pensi al liberalismo ateo alleato a un ecumenismo edonista.
Infatti, una religiosità vaporosa è oggi immersa nel dialogo con simili traviamenti poiché segue la predica di falsi cristi e di falsi profeti della giustizia e pace mentre il delitto e la guerra sono rampanti. Tale religiosità implica l’apertura a idee che paiono compassionevoli, venendo da gente consacrata, ma si dimostrano travolgenti perché giustificano il profetismo rivoluzionario mirato allo stravolgimento delle sacre verità della Chiesa. Ecco i falsi cristi, formato Bergoglio, da sempre profetizzati in vista dei tradimenti alla Verità per amore degli applausi del mondo.
Quante volte si cercano i segni dei tempi nell’interpretazione di profeti o di Malachia sui papi; attraverso veggenti o di Nostradamus. Ma i cristiani possono ignorare che i veri grandi segni sono nei Vangeli, dati da Gesù Cristo stesso e applicabili ai tempi storici?
Leggiamo in san Matteo (24) che i discepoli si avvicinarono a Gesù uscito dal tempio perché notasse la solidità di quella costruzione che a quel tempo rappresentava la sede della Parola di Verità. E oggi pensiamo alla Cittadella del Vaticano. Ma Gesù li disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico: non rimarrà qui pietra su pietra, che non sarà diroccata». Infatti, non è passata una generazione che il Tempio era ridotto a un muro di pianto.
Quando giunse sul monte degli Ulivi, Gesù si sedette; allora gli si avvicinarono i suoi discepoli e in disparte gli dissero: «Dicci: quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?». Gesù rispose loro: «Badate che nessuno vi inganni! Poiché molti verranno nel mio nome dicendo: “Io sono il Cristo”, e molta gente sarà tratta in inganno. Quando sentirete esservi guerre o voci di guerre, non vi turbate; è necessario che tutte queste cose avvengano; ma non è la fine. Insorgerà infatti popolo contro popolo e regno contro regno: e vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi; ma tutto ciò non è che l’inizio delle sofferenze. - Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno; sarete odiati da tutte le genti a causa del mio Nome. »
Che la religione cristiana sia quella più perseguitata in questo frangente storico è fatto palese Anni fa lo ha descritto nei particolari Antonio Socci nel suo libro “I Nuovi Perseguitati” (Piemme, AL, 2002). che ha sorpreso molti, come Paolo Mieli (Corriere della Sera, 3.04.02) Nella prefazione, Ernesto Galli della Loggia racconta di essere rimasto senza fiato nell’apprendere che nel Novecento sono stati oltre quaranta milioni i cristiani uccisi per la loro fede. Uccisi in quelle che Socci definisce ‘persecuzioni mai viste in duemila anni per ferocia, vastità, durata e quantità di vittime”. Allora solo alcuni media specializzati se ne occuparono: Limes: “il Cristianesimo è la religione oggi più perseguitata nel mondo”. Poi anche la World Christian Encyclopedia; “circa centosessantamila persone ogni anno trovano la morte a causa della loro fede in Gesù″. Paul Marshall sostiene(Their Blood cries out; World Publishing, 97) che ci sono almeno sessanta Paesi in cui i cristiani subiscono a tutt’oggi persecuzioni: “In generale”, scrive, “possiamo dire che, attualmente, dai duecento ai duecentocinquanta milioni di cristiani sono perseguitati a causa della loro fede in Cristo e altri quattrocento milioni subiscono restrizioni non lievi delle loro libertà religiose”. E questa persecuzione d’ordine mondiale è solo peggiorata, mentre l’informazione su di essa continua ad essere poca, ma spesso assente.
“Allora molti si scandalizzeranno e si tradiranno l’un l’altro odiandosi a vicenda.”
Tale conflittualità e disgregazioni sono ormai una costante della vita politica e sociale ed è interna nella vita religiosa. Nella Chiesa cattolica, la figura del Romano Pontefice, Vicario di Cristo, che era il termine stesso dell’unità cattolica, oggi appare come simbolo di divisioni profonde e giustificate dall’implementazione degli ambigui documenti conciliari, portatori di subdole eresie e rotture con la dottrina di 260 Papi e venti Concili ecumenici. Lo scandalo solo non è più clamoroso a causa di una smorta ubbidienza passiva radicata in un’indifferenza generale e crescente che prelude all’apostasia. Per questo la fedeltà di una volta si tramuta in rancore e odio che portano a continui tradimenti e spaccature in grande scala nell’interno delle famiglie, delle comunità e delle chiese. Non vi sono tradimenti più dilaceranti di questi.
“Sorgeranno molti falsi profeti, i quali trarranno molti in inganno.
Quale profetismo è peggiore di quello che porta all’abbandono della verità rivelata e affidata agli apostoli fedeli, a favore dello spurio ecumenismo che moltiplica le sette?
Forse questo non si è aggravato enormemente dai giorni in cui Giovanni 23 apriva porte e finestre a un mondo nemico della Fede, mentre invitava i fedeli a guardare alla luna?
Il grave guasto del suo aggiornamento sta nell’apertura alla stessa libertà religiosa voluta dalle logge e dall’ONU. Falsa libertà di fronte a Dio, poiché come il vero corrispettivo della libertà è l’autorità che la contiene nei limiti del bene, si pone il terribile dubbio: come può qualcuno in nome dell’autorità del Signore stesso proclamare la libertà di svincolarsi da essa?
La questione dilacerante è quindi: libertà o autorità? Perché se prevale una, l’altra le è sottoposta. Potrebbe accadere ciò con l’autorità divina della parola del Vicario di Cristo? Impossibile. Eppure tale inganno assoluto, che richiede il discernimento cattolico per suscitare una reazione di resistenza verso i falsi profeti religiosi è tutt’ora ignorato.
- “Per il dilagare dell’iniquità, la carità dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine, questi si salverà.” Perseveranza sempre più difficile a causa dell’iniquità dei falsi profeti e poiché la testimonianza fedele trova l’indignazione di quanti non negano la falsa “libertà religiosa”, ma la libertà di resistere all’“autorità” che dichiara tale diritto religioso pure di negare Cristo, Figlio di Dio incarnato, in nome della antica Alleanza del Padre. Ecco il mistero dell’iniquità; un inaudito abuso dell’Autorità divina nella Chiesa che rappresenta il Suo potere – non solo sui cristiani, ma in cielo e in terra (Mt 28, 18-20) – tutto perpetrato da prelati.
La libertà vera è condizionata dalla verità, ma secondo questi deviati, conciliati con le falsità mondane, ne sarebbe superiore. Ecco il “diritto” all’errore di giudicare il bene e il male secondo la propria coscienza repubblicana, cui segue l’orrore al vero diritto, idea che raffredda la carità a punto di scatenare il suo contrario, cioè la caccia a chi mette in causa la rivoluzione del Vaticano 2º, che dichiara la dignità umana di negare la Verità; persecuzione profetizzata dal Signore: – “chi vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio”.
Ne consegue “il dilagare dell’iniquità” in campo anche religioso “e conseguente, “raffreddamento della carità”, clamorosamente riconoscibili nel mondo con i suoi spaventosi e iniqui massacri, di cui quelli presente sembrano rappresentare un inizio.
- “Quando questo Vangelo del regno sarà predicato in tutta la terra, quale testimonianza a tutte le genti, allora verrà la fine». Oggi, in nome della Chiesa si opera un’inversione nel senso del Mandato divino di diffusione del Vangelo in tutta la terra e ciò evoca questa precisa Profezia divina sulla fine dei tempi. Bergoglio sostiene che “il proselitismo è una solenne sciocchezza”. In tal modo pare condannare ogni apostolato e sforzo per convertire alla Chiesa Cattolica, perché nemmeno Dio è cattolico per lui,
Perché si può credere che il Vangelo sia già stato predicato e diffuso in tutto il mondo? Perché non solo ciò può essere verificato a livello geografico, ma siamo a questo suo riflusso, sia nel campo della dottrina, come si è visto prima riguardo agli stessi uomini nella Chiesa, sia nello spazio planetario, dove i cristiani sono perseguitati come nessun’altra religione al mondo.
Inoltre, nel campo dottrinale, per adattare il Vangelo a ogni fede c’è l’operazione ecumenista, la stessa voluta dalle logge e dai poteri mondiali, per stabilire la fraternità globale, che opera il riflusso terminale della Fede cristiana predicata in tutta la terra.
IL SEGNO DECISIVO SARÀ …
«Quando vedrete stare nel Luogo santo l’abominio della desolazione, di cui parla il profeta Daniele – chi legge intenda! Nella più ampia interpretazione biblica del «Luogo santo» e del «Sacrificio perpetuo» in Daniele, essi riguardano la Chiesa.
Il Sacrificio di amore di Gesù Cristo è per la vita spirituale e per il pensiero diretto alla Verità, quel che è «il sole per la vita naturale della terra». Una volta offuscato, insieme alla missione della Chiesa, si ha una rottura nella spiritualità umana che conduce alle peggiori empietà.
Se poi tale rottura occorre in nome della stessa Chiesa, si opera un’inversione nel senso della stessa Religione. E tale cessazione del Mandato divino di diffusione del Bene e della Verità nel mondo – della predicazione del Vangelo in terra – prevale il suo contrario di male e di menzogna, il che evoca la Profezia divina sulla fine dei tempi.
È l’ora buia dell’uccisione dell’Autorità divina nelle coscienze, come figurato nella visione drammatica del Terzo Segreto di Fatima. Eppure, per la fine di quest’interregno sinistro c’è la promessa luminosa di Maria per il gran ritorno: “Alla fine il mio Immacolato Cuore trionferà, il Papa mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e ci sarà un periodo di pace”. Sarà il ritorno alla verità a cui tutti si dovranno convertire, come sempre predicato dai Papi cattolici.
L’EDITORIALE DEL VENERDI
di Arai Daniele
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