ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 10 dicembre 2013

Vae victis?

 Circa le gravi accuse rivolte a Padre Manelli

Premetto che non sono legato a nessuna fraternità sacerdotale e a nessun istituto religioso, non sono membro di nessun movimento laicale, ad esempio la MIM (Milizia dell'Immacolata Mediatrice) o il TOFI (Terz'Ordine dei Francescani dell'Immacolata). Quando ho saputo della notizia del commissariamento della Congregazione fondata da Padre Stefano Manelli, ho cercato di evitare di immischiarmi in questioni che non mi riguardano direttamente. Dico tutto ciò per far capire che non sono un “pretoriano” di Padre Stefano e non ho nessun interesse di parte in questa vicenda.
Ciò premesso, devo dire che mi hanno lasciato sorpreso le accuse che sono state recentemente rivolte a Padre Manelli di aver trasferito beni mobili e beni immobili a fedeli laici suoi fedelissimi amici, e ciò sarebbe avvenuto durante il Commissariamento, cioè quando non aveva più nessuna autorità all'interno dell'Istituto. Se questa accusa fosse vera, sarebbe un misfatto molto grave che meriterebbe una giusta punizione sia sul piano canonico che civile. Ma visto che Padre Manelli gode ancora di buona reputazione tra molti fedeli, e visto che attualmente non può discolparsi a causa delle sue drammatiche condizioni di salute, mi sembra opportuno da parte mia cercare di trovare delle possibili giustificazioni.
Non è stato detto se Padre Manelli abbia effettuato quei trasferimenti prima o dopo che gli è stato notificato il decreto di commissariamento. Fintanto che un decreto non è stato notificato al destinatario, egli non è tenuto ad osservarlo, pertanto se il Fondatore dei Francescani dell'Immacolata avesse trasferito la proprietà di beni materiali prima della notifica, non penso che possa essere incolpato di aver commesso un atto illegale.
Ma anche ipotizzando che quei trasferimenti siano avvenuti dopo la notifica del decreto, non è detto che abbia effettivamente trasgredito qualche legge canonica, civile o addirittura penale. Infatti io sapevo che i Francescani dell'Immacolata non “possiedono” i beni materiali che utilizzano (ad esempio auto, mass-media, beni immobili, ecc.), i quali sono proprietà di alcune associazioni, non della Congregazione. Dunque, un conto è se Padre Manelli, dopo essere stato deposto dall'incarico di Superiore Generale, avesse trasferito beni materiali appartenenti alla Congregazione, altro conto è se quei beni materiali fossero appartenuti a delle associazioni sulle quali la Congregazione non ha nessuna giurisdizione. Ma poi queste operazioni sono state fatte proprio da Padre Manelli in prima persona o da qualche fedele laico?
Fino a quando Padre Stefano non verrà processato e condannato con sentenza definitiva da qualche tribunale ecclesiastico o civile, presumo che egli sia innocente. Mi è difficile credere che abbia potuto commettere le cose gravi delle quali è stato accusato. A mio avviso, per tutelare la buona reputazione del Fondatore dei Francescani dell'Immacolata, sarebbe stato meglio non diffondere pubblicamente delle accuse molto gravi senza aver prima svolto un regolare processo nel quale l'accusato abbia avuto la possibilità di difendersi.

 Circa le condizioni di salute di Padre Manelli

Consiglio ai lettori del blog di pregare per Padre Stefano Maria Manelli, ne ha davvero tanto bisogno, infatti il Fondatore della Famiglia Religiosa dei Francescani dell'Immacolata versa in condizioni di salute drammatiche, e a quanto pare si sta avvicinando per lui il momento di abbandonare questa terra di esilio per entrare nell'eternità.
Negli anni novanta mia nonna regalò a mio padre un libretto intitolato "La grande promessa dei S. S. Cuori", scritto da Padre Manelli. Volli leggerlo anch'io e ne rimasi profondamente colpito. In esso si parlava del fondamentale tema della salvezza eterna dell'anima, del peccato mortale, dell'esistenza del demonio, della possibilità concreta di finire all'inferno anche per un solo peccato mortale, delle apparizioni di Fatima, e altri temi del genere. Quella lettura provocò una sorta di scossa spirituale in me, perché fino ad allora ero abituato a sentire i soliti discorsi zuccherati e buonisti che anestetizzano l'anima facendole credere che siccome Dio è infinitamente misericordioso, allora dopo la morte andremo tutti (o quasi) in paradiso, e che quindi l'inferno è quasi vuoto e che per dannarsi bisogna aver commesso stragi o altri gravissimi crimini efferati, ecc.
Visto che per i buonisti vanno praticamente tutti in paradiso, allora è inutile impegnarsi nella vita spirituale, tanto alla fine sia le anime penitenti come San Francesco d'Assisi, sia quelle che si sono arrotolate nel fango dei vizi, avranno più o meno la stessa ricompensa. 
Ero ancora un ragazzino, ma leggendo lo scritto manelliano mi accorsi che la visione buonista della Religione era solo un inganno. È verissimo che Dio è infinitamente buono e può perdonare qualsiasi peccato, ma è anche vero che è infinitamente giusto, e per ottenere il perdono è necessario essere sinceramente pentiti del male fatto.
Quel libretto mi fece un gran bene all'anima, volevo approfondire quegli insegnamenti, ma pensavo che l'autore fosse morto da svariati decenni, e che i sacerdoti come lui fossero in via d'estinzione. E invece alcuni anni dopo scoprii che quel zelante uomo di Dio era vivo e vegeto e aveva fondato una congregazione religiosa di frati che venivano forgiati per bene e che la pensavano come lui. 
Scrissi una lettera presso uno dei conventi della Congregazione, rivolgendo la missiva genericamente a tutti i frati. Con mio grande stupore ricevetti la risposta proprio da Padre Stefano, scritta interamente di suo pugno. La sua non fu la solita lettera di cortesia piena di frasi di circostanza, come fanno altre persone, fu invece una bella lettera piena di unzione spirituale, come quelle che scriveva San Francesco di Sales.
Qualche tempo dopo ebbi anche l'occasione di incontrarlo di persona e di scambiare qualche parola con Padre Stefano. Avrei voluto parlare con lui in maniera riservata, aprirgli il mio cuore e farmi dirigere spiritualmenti, ma non ebbi questa opportunità. 
Quando nel 2007 i Francescani dell'Immacolata accolsero con entusiasmo il Motu Proprio "Summorum Pontificum", mi rallegrai per questa loro svolta verso la Messa tridentina. Notai che i fedeli che frequntavano le loro chiese non si limitavano ad apprezzare gli aspetti estetici della liturgia antica, ma praticavano un'intensa vita spirituale. Ad esempio, mentre in certi altri posti al termine della Messa tridentina la gente esce subito di chiesa, invece nelle loro chiese non pochi fedeli laici rimango a fare il ringraziamento, come raccomandato da tutti i buoni manuali di ascetica e anche dal Magistero Pontificio (cfr. "Mediator Dei" di Pio XII).
Supplichiamo la Mediatrice di tutte le grazie di assistere Padre Stefano in questo momento cruciale della sua vita. Si è offerto come vittima di oblazione per affrettare il trionfo del Cuore Immacolato di Maria? Chissà. Preghiamo per lui e per i suoi figli spirituali.
http://cordialiter.blogspot.it/2013/12/circa-le-condizioni-di-salute-di-padre.html
Caro Padre Volpi,
per fortuna che oggi la dittatura è finita , a parte qualche residua traccia ancora nei paesi del terzo mondo.
- Se per raddrizzare un Istituto religioso,( perché ci sono dei problemi interni dovuti a torto o a ragione al Padre Fondatore), si devono adottare dei sistemi di polizia sovietica, allora, siamo
proprio fuori della Chiesa Cattolica, che invece predica amore e rispetto per il prossimo.
- Se per unificare bisogna dividere, allora, in quello che sta facendo o che ha fatto fino adesso c’è un’intrinseca contraddizione : i padri insegnanti, che Lei ha allontanato dalle loro sedi, accusandoli di educare contro il Concilio Vaticano II e contro il Santo Padre i giovani frati che si devono preparare per il sacerdozio, sono gli stessi che nel corso degli anni passati a tutt’oggi hanno educato e formato anche noi laici, e nessuno di noi può dire che nelle loro meditazioni e omelie abbiano mai parlato contro il Concilio Vaticano II e contro il Santo Padre, anzi ci hanno illuminato sempre più a rispettare il Concilio Vaticano II e ad amare il Santo Padre .
- Se per giustificare certe drastiche misure prese ( guarda caso solo unilateralmente: ha dato solo retta alle richieste di pochi frati, senza tener conto della maggioranza – e questa è la verità – ) ha bisogno di trincerarsi dietro il nome del Santo Padre, allora, debbo pensare che Lei non è in grado di unire, ma solo di dividere, perché non riesce o non vuole vedere la vera realtà della situazione.
- Se per far tacere i laici, che seguono da sempre il carisma originario dei frati francescani dell’Immacolata e dal quale hanno tratto enormi benefici di maggiore ed autentico amore alla Chiesa e al Santo Padre, Lei si è ridotto a vietare le loro riunioni ( o come le chiama Lei “ incontri sociali “) e le loro attività di formazione e cammino spirituale; o, peggio ancora, ad impedire di fare indossare lo scapolare ai Terziari, allora, questo è un chiaro segno di debolezza e di mancanza di dialogo .
- Come fa a dire che le riunioni possono essere occasione di “ dileggio contro il Papa, contro di Lei e contro i frati” se a dette riunioni non è presente nessun frate francescano dell’Immacolata, dal momento che, bruscamente e stalinianamente, ha deciso di non mandarne ?
- Quando fa delle accuse così forti, per acquistare credibilità in quelli che leggono i suoi scritti sulla stampa e che non conoscono i fatti reali, e parla addirittura di accuse contro il Papa, perché non porta le prove ?
- Il Santo Padre, chiariamolo una volta per tutte, entra solo nella Sua nomina, ma non certo in quello che Lei fa. Se poi, solo perché nominato dal Santo Padre, Lei acquista anche l’infallibilità, ce lo dica !
- Quando si svolge un incarico pubblico, bisogna pure accettare le critiche (non dico le offese).
- Quanto poi alle accuse di “ deriva cripto-lefebvriana “ fatte al Fondatore dai soli frati ribelli, ribatto che questa è la più grande falsità e menzogna, perché Padre Stefano, da quando ha iniziato a seguire il motu proprio di Benedetto XVI, non ha mai obbligato nessun frate a celebrare messa in latino ; tanto è vero che il padre spirituale del mio Cenacolo, Padre Massimiliano Maffei, che Lei ha allontanato dal suo incarico senza dare nessuna motivazione, ha sempre celebrato messa in italiano perché non se la sentiva di dirla in latino . E il Fondatore non ha mai avuto nulla da obiettare al riguardo.
- Dulcis in fundo: l’accusa infame che ha fatto inorridire, disgustare noi laici è quella che lei ha lanciato contro Padre Stefano Manelli quando Lei dice che “ ha affidato ai suoi familiari e figli spirituali tutti i beni mobili e immobili dell’Istituto“, con una chiara allusione ed insinuazione ad un passaggio di proprietà dai frati ai laici . Ma come si permette ? Questo è un comportamento completamente scorretto ed illegale . Tutte queste accuse dimostrano ancora di più con quanto odio e con quanta avidità per i beni materiali Lei si sta scagliando contro il Fondatore e i laici suoi devoti .
- Di tutte queste accuse, stia tranquillo, ne renderà conto a noi, quanto prima, nelle sedi opportune .
Tanto per correttezza, per mettere i puntini sulle ” i” . Quando è troppo, …..è troppo !
Roma, 07 dicembre 2013
Ing . Allocca Antonino
Un benefattore dell’Istituto
Terziario francescano
Direttore della Fraternità TOFI di Roma
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2013/12/un-laico-della-mim-scrive-a-padre-fidenzio-volpi/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=un-laico-della-mim-scrive-a-padre-fidenzio-volpi

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.