ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 24 aprile 2013

Uomini e misteri dello Ior “speculatore”

 nel nuovo libro di Aldo Maria Valli

Il vaticanista del Tg1 traccia una storia delle finanze vaticane dell'ultimo secolo e fa emergere tutte le contraddizioni tra il dettato evangelico e la gestione economica della Chiesa di Roma. Anche e soprattutto durante il Pontificato di Ratzinger, in particolare per colpa dell'operato del suo Segretario di Stato, il salesiano Tarcisio Bertone

Ratzinger e Gotti Tedeschi
“Non possedendo le normali risorse di cui solitamente dispongono gli altri Stati, il Vaticano ha potuto fare una sola cosa: diventare uno speculatore”.

I fratelli maggiori(di qualcuno) chiederanno nuove tasse per questo?


Quelle pietre tombali ebraiche usate per costruire bagni pubblici

la tomba di Oskar Schindler
LA TOMBA DI OSKAR SCHINDLER

E’ avvenuto in Polonia e in Giordania. Il rabbino di Roma, Di Segni: “E’ una forma di spregio”

Profanata l'edilizia sacra degli ebrei. Nella cattolicissima Polonia come nella musulmana Giordania sono state utilizzate pietre tombali ebraiche per costruire bagni pubblici. Tra il 1948 e il 1967 i Giordani hanno usato pietre tombali provenienti dal Monte degli Ulivi per farne latrine e mura. Si tratta di una pratica ricorrente anche nei paesi dell'Europa dell'Est. Tra il 2008 e il 2012, infatti,  il fotografo Lukasz Baksik ha documentato in Polonia l'utilizzo delle pietre tombali (le "matzevot") come materiale di costruzione nei villaggi rurali, a partire dal 1940 fino ai nostri giorni.

Unto - ter


Enrico Letta: Cattolico devoto e membro dei Circoli Mondialisti


Il curriculum del novello Premier Enrico Letta sembra quasi una fotocopia di quello di Monti. Letta non ha studiato dai gesuiti, ma è un cattolico devoto. Egli è membro del comitato esecutivo dell'Istituto Aspen;

Ironia Divina?


Le Femen e il blitz all’acqua santa contro l’arcivescovo

 E' Andre-Joseph Leonard, capo della Chiesa Cattolica del Belgio

Le Femen e il blitz all'acqua santa contro l'arcivescovo<1/15>

Le  Femen e il blitz all'acqua santa contro l'arcivescovo
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Si prepara il 30mo?


Emanuela Orlandi: il flauto, il telefonista: si prepara il 30mo?

”Se l’analisi del Dna sul flauto dimostrerà che era davvero di Emanuela Orlandi allora le parole di questo ennesimo teste volontario potranno essere prese in considerazione, altrimenti farà la fine degli altri che sono venuti a raccontarci favole. Insomma, vedremo”: questo il commento che si raccoglie tra gli inquirenti dopo la nuova puntata del “flauto ritrovato”.

MISTERI SENZA FINE

Il flauto ritrovato (Ansa)

 - “EMANUELA ORLANDI E MIRELLA GREGORI 
POTREBBERO ESSERE ANCORA VIVE. 
IO ERO IL TELEFONISTA”
Fabrizio Peronaci per "Corriere.it"
mirella gregori
Prima ha fatto ritrovare un vecchio flauto in un ex stabilimento cinematografico dicendosi certo: fidatevi, è appartenuto alla «ragazza con la fascetta», sotto quella scenografia mitologica l'ho messo io. Poi ha iniziato a parlare. Nell'ultimo mese, in cinque interrogatori, ha delineato per ore la sua verità: sia su Emanuela Orlandi, la figlia del messo pontificio, scomparsa il 22 giugno 1983, sia su Mirella Gregori, sparita un mese e mezzo prima.

LA GNOSI ECUMENISTA CONCILIA ONU E VATICANO NEL NWO


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“C’è sintonia tra me e Benedetto XVI, nel sostenere un Nuovo Ordine Mondiale”
(Giorgio Napolitano, 31.12.2006)

Sulla Storia Segreta del (Nwo) Nuovo Ordine Mondiale, abbiamo un nuovo libro: «Governo Globale» di Enrica Perucchietti e Gianluca Marletta (Arianna Editrice, Cesena).
Sull’argomento si moltiplicano gli studi, ma questo ha il particolare che la Perucchietti si occupa anche del Segreto di Fatima e perciò lega le due questioni; del dominio mondialista con il mistero storico di un incombente Anticristo.

I monsignori vestiti di nero




di Riccardo Cascioli

Riconosciamo le unioni delle persone dello stesso sesso, ma non chiamiamole matrimonio. L’ultimo a sostenere questa bizzarra posizione è stato l’arcivescovo Piero Marini, delegato pontificio per i Congressi Eucaristici, in una intervista rilasciata al quotidiano La Naciòn il 20 aprile a margine del Congresso Eucaristico in Costa Rica.
Rispondendo a una domanda sulla laicità dello Stato, monsignor Marini - che è stato per molti anni cerimoniere di papa Giovanni Paolo II - ha detto testualmente: «E’ necessario riconoscere le unioni delle persone dello stesso sesso, perché ci sono molte coppie che soffrono perché non vedono riconosciuti i loro diritti civili; quello che non si può riconoscere è che questa coppia sia un matrimonio».

L’uscita di monsignor Marini è sconcertante, ma non è affatto sorprendente. Perché prima di Marini altri eminenti ecclesiastici si sono fatti portavoce di questa posizione, a dimostrazione che nella Chiesa sta prendendo piede una preoccupante cultura omosessualista. Il che non significa che chi sposa queste posizioni abbia necessariamente tendenze omosessuali, semplicemente manifesta una sudditanza al pensiero oggi dominante e cerca di trovare un compromesso tra questo e la dottrina della Chiesa.

Del resto si ricorderà che all’inizio di febbraio era stato monsignor Vincenzo Paglia a esporre la stessa teoria nella sua prima, infelice, uscita da presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. E’ davvero curioso - per non dire altro - che di fronte all’attacco globale contro la famiglia cui stiamo assistendo, che arriva da potentissime lobby internazionali, il presidente del Pontificio Consiglio si senta in dovere di esordire spezzando una lancia per il riconoscimento delle unioni gay. Unioni che notoriamente sono il cavallo di Troia per distruggere la famiglia fondata sul matrimonio.
Pensare che quel Pontificio Consiglio per la Famiglia era stato voluto da Giovanni Paolo II proprio per fare fronte in quella che lui stesso aveva definito la battaglia decisiva del Terzo millennio; e aveva messo a dirigerlo il cardinale colombiano Alfonso Lopez Trujillo, sulla cui dedizione alla causa non ci potevano essere dubbi.

Ma né l’uscita di monsignor Marini né tantomeno quella di monsignor Paglia sono casuali o estemporanee. Questa infatti è ormai diventata la posizione ufficiale della Chiesa italiana, e lodimostra l’editoriale pubblicato da Avvenire lo scorso 13 aprile a commento delle inaudite parole del presidente della Corte Costituzionale Franco Gallo, che invitava il Parlamento al riconoscimento delle unioni gay.
Nell’occasione il professor Francesco D’Agostino, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani ed editorialista di punta del quotidiano della Conferenza Episcopale, cercava di minimizzare le parole di Gallo affermando che in effetti non aveva richiesto la parificazione delle unioni gay al matrimonio, ma semplicemente di garantire i diritti civili delle stesse.

E D’Agostino aggiungeva che la cosa andava sicuramente bene a patto di riconoscere tutte le convivenze: «Esistono infatti molteplici forme di convivenza espressive di bisogni umani autentici, - affermava D’Agostino - a volte accompagnate anche da rilevanti interessi economici: in questo novero possono farsi rientrare le convivenze tra fratelli, tra genitori e figli, quelle comunitarie (ad esempio a ispirazione religiosa), quelle attivate da e tra studenti universitari negli anni (non brevi) necessari a conseguire una laurea, quelle tra lavoratori immigrati, eventualmente in attesa di un ricongiungimento familiare... tutte queste forme di convivenza hanno una loro legittimità proprio perché si basano su istanze sociali e non sulla pretesa di possedere una valenza para-coniugale».
E poi concludeva: «Se il legislatore ritiene che alcune convivenze siano socialmente meritevoli di tutela patrimoniale (in specie per la possibilità che un convivente possa trovarsi senza sua colpa in una situazione di difficoltà economica) intervenga pure, anche con urgenza, ma lo faccia per tutti i conviventi e non solo per quei conviventi che danno rilievo sessuale alla loro unione».

E’ lo stesso concetto che sta dietro al disegno di legge sui “contratti di solidarietà” proposto da alcuni parlamentari cattolici, evidentemente fuorviati da qualche monsignore. Questo approccio, in realtà, fa acqua da tutte le parti.

Anzitutto, hanno mai visto D’Agostino e Paglia manifestazioni o petizioni di studenti, fratelli, lavoratori immigrati per vedersi riconosciuto il diritto non si sa bene a quale scambio patrimoniale? No, semplicemente perché per situazioni di questo genere ci sono già abbondanti strumenti di diritto privato, come del resto La Nuova BQ aveva già dettagliato a suo tempo. Casomai sono le famiglie, soprattutto quelle con figli, ad avere bisogno dell’intervento del legislatore.
Curiosamente anche il professor D’Agostino ne era consapevole almeno fino al 13 marzo scorso. In quella data, infatti, intervistato dal sito Aleteia, a una domanda sulle tutele patrimoniali per le coppie gay rispondeva: «I membri di una coppia gay hanno già a disposizione diversi strumenti di tutela: possono nominarsi reciprocamente eredi testamentari, istituire polizze sulla vita a favore del partner, intestare contratti di affitto ad entrambi. Molte situazioni della vita quotidiana sono risolte dal diritto comune». Chissà perché nel giro di qualche settimana dice qualcosa di diverso. Comunque quello che vale per i gay vale per chiunque altro.

Però ve li vedete due o tre studenti universitari intestarsi reciprocamente le polizze sulla vita o due immigrati in attesa di ricongiungimento familiare nominarsi eredi testamentari, cosa che peraltro potrebbero già fare adesso senza bisogno di una legge ad hoc?
Allora a cosa dovrebbero servire i “contratti di solidarietà” o come altro li vogliamo chiamare? Cerchiamo di non essere ipocriti, i “contratti di solidarietà” servono semplicemente a mascherare il primo passo verso il pieno riconoscimento delle unioni gay.

C’è poi un secondo punto su cui D’Agostino equivoca. Commentando le parole del presidente della Corte Costituzionale, egli infatti si appoggia all’articolo 2 della Costituzione che «parla genericamente di tutela di formazioni sociali nelle quali si svolga la personalità dell’uomo» per affermare che «tra queste è ben possibile far rientrare le convivenze».
Spiacente, ma non era questa l’intenzione di chi ha scritto e discusso quell’articolo, e nonsoltanto perché allora le convivenze non andassero di moda. Il professor D’Agostino, ma anche monsignor Paglia e monsignor Marini farebbero bene ad andarsi a rileggere la relazione di Giorgio La Pira della I Sottocommissione della Costituente in cui spiega i “principii relativi ai rapporti civili”, tenendo presente che la formulazione dell’articolo 2 si deve proprio a La Pira.

Ebbene, per chi ha scritto la Costituzione le “formazioni sociali” hanno anzitutto il loro fondamento nei diritti naturali della persona e sono tutti quei corpi intermedi che tutelano la persona dall’invadenza dello Stato: comunità familiare, di lavoro, religiosa, e così via.
La preoccupazione evidente era allora quella di evitare un nuovo totalitarismo, per questo si blindavano le formazioni sociali a tutela della persona. Tutto il contrario di quello che si vuole fare oggi riconoscendo le unioni gay: distruggere la famiglia per costruire un rapporto individuo-Stato. Ed avviarsi così a una nuova forma di totalitarismo.

E’ la famiglia la prima formazione sociale che intende l’articolo 2 della Costituzione, e non sipuò riconoscere giuridicamente una qualsiasi convivenza senza elevarla - esplicitamente o implicitamente - al rango di comunità familiare. Smentendo così clamorosamente il punto di partenza da cui partono D’Agostino e co., ovvero che sia possibile riconoscere le convivenze senza intaccare il valore della famiglia fondata sul matrimonio.
Vale a dire: chi sta portando i cattolici su questa strada si sta assumendo una responsabilità gravissima.


Piero Marini, l'ex cerimoniere che apre alle unioni gay
di Riccardo Facchini
Non gli bastava l'aver conciato a lungo i Papi in questa o  in quest'altra maniera. Mons. Piero Marini, per molti anni cerimoniere di Giovanni Paolo II e per pochi – fortunatamente – di Benedetto XVI, ha pensato di dire la sua anche sul riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, affermando a riguardo che «E’ necessario riconoscere le unioni delle persone dello stesso sesso, perché ci sono molte coppie che soffrono perché non vedono riconosciuti i loro diritti civili; quello che non si può riconoscere è che questa coppia sia un matrimonio».

Purtroppo la sua non è una voce isolata:
già Mons. Paglia – presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia (quale famiglia, verrebbe da chiedersi a questo punto) – si è recentemente espresso con termini simili e anche l'Avvenire sembra allineato su posizioni analoghe, così come ci ha ricordato oggi Riccardo Cascioli sulla Nuova Bussola Quotidiana.

martedì 23 aprile 2013

La Verità vi farà liberi


Comunione senza fede comune?
 
Nell'ottica del modernismo la fede non è più da trasmettere, è da adattare. È così che la si modulerà, la si definirà la si trasformerà perché diventi gradevole alla mondanità. Non è più l'uomo che si lascia modellare dalla fede, è la dottrina che si trasforma per adattarsi ai desideri dell'Uomo "moderno".

Laica pepata (non papata)

Dossier Bergoglio – Lo strano caso del papa Jekyll e del cardinale Hyde
Gollum_doppia_personalità

Papa Francesco, “dal sorriso benevolo”, “custode” del mondo così com’è, prosegue la sua strada lastricata di rose che ogni giorno i giornalisti amorevolmente gli preparano. Egli è“umile”, è pervaso da una luminosa semplicità”, egli “bacia l’andicappato”,  parla “col tono di chi parla dal cuore al cuore, come pastore che cerca, ama e abbraccia quanti Dio ha voluto affidargli.”
Il buon Francesco dice egli è il «custode» della Chiesa e come il padre putativo dalla paternità incerta,  San Giuseppe, «esercita questa custodia con discrezione, con umiltà, nel silenzio, ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende».

Contra Marini

Considerazioni necessarie sul “matrimonio” fra omosessuali


La settimana scorsa il Parlamento dello stato sudamericano dell’Uruguay  ha approvato una legge che  ridefinisce  il matrimonio come «l’unione permanente di due persone  di uguale o differente sesso».  La legge prevede anche la possibilità di adozione di minori da parte dei “coniugi” omosessuali.  
Si tratta del secondo Stato sudamericano, dopo l’Argentina, a compiere questo passo, ma non è difficile immaginare che altri seguiranno presto l’esempio. 

DUE CHIESE?




Chiesa A (ufficiale):

Mons. Piero Marini (già ricevuto recentemente da Papa Francesco e pronto a ricoprire nuovi incarichi di Curia)
"È necessario riconoscere le unioni di persone dello stesso sesso, ci sono molte coppie che soffrono perché non vengono riconosciuti i loro diritti civili. Quello che non si può riconoscere è che questa coppia sia un matrimonio."

New York Times del 20 Marzo 2013:

"Ascoltò le mie opinioni con grande rispetto - afferma Marcelo Márquez, leader dei diritti gay e teologo che aveva scritto una dura mail al Cardinal Bergoglio e che, con sua sorpresa, ricevette una telefonata da lui meno di un'ora dopo averla inviata. "Mi disse che gli omosessuali hanno bisogno di veder riconosciuti i propri diritti e che era a favore delle unioni civili, ma non del matrimonio omosessuale."

Il prioronpensiero

Galimberti & Bianchi e la verità...


Il giornalone radical chic di sinistra ospita da anni molte articolesse del dottore in economia bianchi enzo da bose. Nei giorni scorsi un duetto pieno di pensieri deboli tristi e triti ormai letti e sentiti decine di volte.
il pezzo completo si può leggere qui.

 
 
Caro don Chisciotte,
Mi hanno chiesto un parere su questo scritto di Bianchi. Ho pensato di fartene partecipe.
Non c’è niente di nuovo. Il pensiero di Bianchi è davvero unico, nel senso che non lo elabora mai, è sempre quello da decenni, come se il mondo fosse fermo al  ’68. Questo è segno di una vecchiezza  che si vuole fare passare come novità.   Eccolo il “bianchipensiero”: La Verità non la possiede nessuno e  tutto è una continua ricerca.