ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 14 giugno 2013

Il giorno in cui si abolì l’indice dei libri proibiti

Era il 1966 quando la Chiesa ne decise la soppressione

La storia dell’indice dei libri proibiti, delle opere incluse e l’abolizione, quasi mezzo secolo fa

Giordano Bruno, bruciato al rogo dall’Inquisizione nel 1600, in Campo dei Fiori. I suoi libri vennero proibiti
Dopo oltre 400 anni, la Chiesa abolì nel 1966 l’indice dei libri proibiti. Il primo elenco, promulgato da Paolo IV, fu (secondo il sito Storia della Stampa dell’Università di Bologna) «di gran lunga il più radicale e severo della storia».

Pelagio, correnti gnostiche e vaticanisti

C’è un giochetto che da un po’ di tempo sta prendendo piede: quello di “spifferare” a mezzo mondo quanto il Papa avrebbe detto (il condizionale è d’obbligo) in incontri privati.
La cosa dev’essere poi particolarmente agevole, dal momento che lo stile preferito di Papa Francesco è quello di parlare a braccio: dunque impossibile confermare o smentire, in mancanza di registrazioni.

Si riaccende lo scontro sullo Ior

Gli Usa puntano al vertice e si schierano contro i tedeschiSi riaccende lo scontro sullo Ior

Papa Francesco, in un'immagine dell'ultima udienza pubblica in Piazza San ietro (Credits: ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)

di Ignazio Ingrao
Si riaccende lo scontro al vertice dello Ior. Il tempo vola: entro l’inizio dell’autunno la Santa Sede deve presentare al Consiglio d’Europa le misure assunte per completare la procedura intrapresa da Moneyval (l’organismo europeo preposto al controllo delle istituzioni finanziarie) con l’obiettivo di entrare nella white list delle banche europee.

Per il posto di Bertone il papa pensa a Maradiaga


In Vaticano i tempi sono maturi per la sostituzione del Segretario di Stato. Papa Bergoglio sta procedendo con circospezione per non fare errori nella scelta di una persona che sarà determinante a realizzare il suo progetto di una Chiesa più viva, dotata della freschezza delle origini. La nomina dovrebbe arrivare dopo il viaggio in Brasile previsto per la fine di luglio. Nella rosa dei favoriti che Francesco sta esaminando ultimamente è spuntato anche il nome del cardinale Oscar Luigi
Maradiaga, uno dei grandi elettori del pontefice, un salesiano poliglotta, con una grande esperienza internazionale maturata in virtù del ruolo di presidente di Caritas Internationalis. Maradiaga, attuale arcivescovo in Honduras condivide con Bergoglio la medesima visione del mondo, la stessa
attenzione verso i poveri e le periferie esistenziali.

Ucci, ucci, sento odor di..

MCKINSEY LO METTE IN CURIA (LO ZAMPINO): ARRIVA UN GURU TEDESCO PER RIFORMARE LA SANTA SEDE

Si chiama Thomas von Mitschke-Collande ed è stato direttore della filiale di Monaco di Baviera della società di consulenza di più famosa del mondo - A chiamarlo è stato il cardinale Marx, uno degli otto prescelti da Bergoglio che vuole essere consigliato ma alla fine deciderà da solo…

Ci mancava un guru della McKinsey per disegnare quella riforma della curia che tutti si aspettano da papa Francesco. Ed eccolo che è arrivato. Si chiama Thomas von Mitschke-Collande, è tedesco ed è stato direttore della filiale di Monaco di Baviera della società di consulenza manageriale più famosa e misteriosa del mondo. In cose di Chiesa sa il fatto suo. L'anno scorso ha pubblicato un libro col titolo poco tranquillizzante: "Vuole la Chiesa eliminare se stessa? Fatti e analisi di un consulente aziendale".
Thomas von Mitschke Collande imgTHOMAS VON MITSCHKE COLLANDE IMG
La diocesi di Berlino si è rivolta a lui per rimettere in sesto i suoi bilanci e la conferenza episcopale di Germania gli ha chiesto un piano per risparmiare in costi e personale. L'idea di metterlo all'opera anche per la riforma della curia romana è venuta a Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco, uno degli otto cardinali chiamati da papa Jorge Mario Bergoglio a fargli da consigliere. Latore della proposta è stato padre Hans Langerdörfer, il potente segretario della conferenza episcopale tedesca, gesuita.
ANCHE BERGOGLIO È GESUITA e da come procede si è ormai capito che intende applicare al papato i metodi di governo tipici della Compagnia di Gesù, dove al preposito generale, il cosiddetto "papa nero", competono poteri praticamente assoluti. La sua reticenza nell'attribuirsi il nome di papa e la sua preferenza per la qualifica di vescovo di Roma hanno fatto esultare i paladini della democratizzazione della Chiesa.
Ma questo è un abbaglio. Quando Francesco, il 13 aprile, ha nominato otto cardinali «per consigliarlo nel governo della Chiesa universale e per studiare un progetto di revisione della curia romana», li ha scelti di testa sua. Se avesse seguito i suggerimenti del preconclave, il "consiglio della corona" l'avrebbe avuto già lì bell'e fatto. Gli sarebbe bastato chiamare attorno a sé i dodici cardinali, tre per continente, eletti al termine di ogni sinodo e quindi anche dell'ultimo, nell'ottobre del 2012. Eletti con voto segreto e rappresentativi dell'élite dell'episcopato mondiale.
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E INVECE NO. I suoi otto consiglieri papa Francesco li ha voluti scelti da lui soltanto, non scelti da altri. Chiamati a rispondere solo a lui, non anche a un consesso elettivo. Li ha voluti ciascuno per la rispettiva area geografica: Reinhard Marx per l'Europa, Sean Patrick O'Malley per l'America settentrionale, Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga per l'America centrale, Francisco Javier Errázuriz Ossa per l'America meridionale, Laurent Monsengwo Pasinya per l'Africa, Oswald Gracias per l'Asia, George Pell per l'Oceania, più uno di Roma, non della curia strettamente intesa ma dello Stato della Città del Vaticano, il suo governatore, il cardinale Giuseppe Bertello.
CARDINALE REINHARD MARXCARDINALE REINHARD MARX
Ma questo è proprio ciò che accade nella Compagnia di Gesù. Bergoglio ne è stato superiore provinciale e ne ha conservato l'impronta. Al vertice della Compagnia gli assistenti che attorniano il generale, da lui nominati, rappresentano le rispettive zone geografiche. Le decisioni non vengono prese collegialmente. Solo il generale decide, con poteri diretti e immediati. Gli assistenti non devono accordarsi tra loro e con lui, consigliano il generale ad uno ad uno, nella massima libertà.
SEAN PATRICK O MALLEYSEAN PATRICK O MALLEY
UN EFFETTO DI QUESTO SISTEMA sulla riforma della curia romana annunciata da papa Francesco è che non è stata insediata nessuna commissione di esperti con il compito di elaborare un progetto unitario e compiuto. Gli otto cardinali stanno separatamente chiedendo l'apporto di persone di loro fiducia, dai profili più disparati.
Oltre all'uomo McKinsey reclutato dal cardinale Marx ne sono stati interpellati almeno una dozzina, di vari paesi. Altri si sono fatti avanti di loro iniziativa, come ad esempio il cardinale Francesco Coccopalmerio, ideatore di un progetto di riforma con al centro un "moderator curiae" che si occupi del funzionamento della macchina. Ai primi di ottobre gli otto si ritroveranno attorno al papa. Gli consegneranno un fascio di proposte. A decidere sarà lui. Da solo.
PAOLO CIPRIANI
CARDINALE TARCISIO BERTONE

Fabio Marchese Ragona per "il Giornale"
«La Chiesa necessità d'indipendenza finanziaria, avere quindi un'istituzione predisposta a ciò non solo è essenziale, ma è doveroso».

Il conto in banca di San Pietro

di Giacomo Devoto


Un lettore ci ha inviato il seguente commento, che pubblichiamo. Ne approfittiamo per dire a nostra volta due parole su questa infelice considerazione di Papa Bergoglio, la cui semplicità di pensiero è talmente disarmante che finisce col destare non poca preoccupazione.  

POPULISMO E UTOPIA:
SAN PIETRO NON AVEVA IL CONTO IN BANCA?

Mantenere uno Stato sovrano con un centinaio di ambasciate o nunziature, decine di ministeri o congregazioni, migliaia di vescovi che governano centinaia di diocesi, centinaia di migliaia di preti che quotidianamente ci somministrano il Pane Eucaristico in altrettante parrocchie, cattedrali, conventi, monasteri, chiese e edifici d’arte bi-millenaria; in cui un miliardo e duecento milioni di credenti pregano e si sentono a casa propria, autentici condómini di quelle “ricchezze” a pieno titolo anche loro, seppur oggi populisticamente dichiarate espropriande nel nome di una rumorosa e malintesa povertà evangelica; centinaia di migliaia di strutture sanitarie e di beneficenza rette da religiosi e religiose che distribuiscono in tutto il pianeta circa un milione di pasti gratuiti al giorno, tutti i santi giorni.

Il Ravasismo paolino

Preghiera
di Camillo Langone

Ho aspettato che sbollisse la mia ira perché la mia ira non conta nulla, conta solo l’ira di Dio. Resta un freddo disprezzo per gli organizzatori paolini del Festival Biblico di Vicenza che hanno invitato l’abortomane Michela Marzano a parlare senza contraddittorio davanti ad altri preti tipo loro, e suore varie, e insegnanti di irreligione, tutti oscenamente annuenti.

L'omoeresia


Un chiaro segnale di cambiamento, un preciso messaggio: il Papa vuol cambiare una volta per tutte la Curia romana. È questa la convinzione che regna Oltretevere all’indomani della pubblicazione su un sito web cileno della conversazione privata tra Francesco e un gruppo di religiosi sudamericani, nel corso della quale il Pontefice avrebbe ammesso anche l’esistenza in Vaticano di una lobby gay.

giovedì 13 giugno 2013

E' (ovvio!) colpa dei tradizionalisti...!!!

“Vi racconto la lobby gay del Vaticano”

Il teologo tedesco gay David Berger commenta le dichiarazioni di Papa Francesco

LOBBY GAY - David Berger è un teologo cattolico che insegnava alla pontificia università di San Tommaso d’Aquino. Dopo il suo coming out il teologo tedesco ha perso la cattedra, e da allora ha preso più volte posizione contro l’ipocrisia della Curia sul tema omosessualità. Berger si definisce stupito dalle dichiarazioni di Papa Francesco in un colloquio conTagesAnzeiger, anche se il tema della cosiddetta lobby gay è piuttosto noto all’interno della Chiesa. Secondo il teologo tedesco la presenza di omosessuali all’interno della Curia è piuttosto elevata, anche se non è in grado di citare numeri precisi. La cosiddetta lobby però non fa politica ecclesiale, così come non lotta per riconoscere maggiori diritti ai gay, bensì si organizza solo per fare sesso senza eccessivi problemi. ” Riguardo al noto appartamento di Monte Mario non bisogna immaginarsi orge tra preti e cardinali. L’appartamento è a disposizione per i religiosi, al fine di avere rapporti sessuali con i partner che hanno incontrato a Roma”.
INVENZIONE DEI CONSERVATORI - Secondo David Berger la lobby gay, immaginata come rete di potere per influenzare la Chiesa, è in realtà un’invenzione degli ultra conservatori, che vogliono dipingere uno scenario horror nel quale le correnti più liberali della Curia mirino a “omosessualizzarla”.

La caduta di stile


La caduta di stile dal peccato impuro di Pio X alla lobby gay di Francesco

Pio X, il Papa fatto santo quarant’anni dopo la sua morte da Pio XII nel 1954, l’aveva scritto in modo chiaro, nel suo Catechismo maggiore: “Il peccato impuro contro natura grida vendetta al cospetto di Dio”. Non solo, perché a giudizio del Pontefice trevigiano, capofila della lotta al modernismo di stampo ottocentesco, il peccato contro natura era il secondo per gravità, subito dopo l’omicidio volontario.

Numquam Venerabilis

Il forum dei preti “gay friendly”: “Vorrei conoscere un sacerdote anziano”


ROMA – Un sito, con apposita chat multilingue, per mettere in contatto preti cattolici “omosensibili“. Ovvero sensibili alle tematiche gay e, magari, gay a loro volta. Ne parla La Stampa in un articolo dedicato alla denuncia del papa relativa alle lobby gay in Vaticano. Il sito si chiama Venerabilis ed è promosso dalla Homosexual Roman Catholic Priests Fraternity, “gruppo virtuale che mette in contatto i preti gay, alcuni dei quali lavorano negli uffici della Curia romana”, scrive il quotidiano.

Comunione & Spudorazione


Meeting Cl, la presentazione tocca alla radicale Bonino

Il 2 luglio al Tempio di Adriano di Roma, il ministro degli esteri e della difesa presentano la 34esima edizione della manifestazione di Rimini. "Una presenza di routine", commenta l'ufficio stampa del festival. "Nessuno scandalo", dice Mario Staderini dei Radicali, "noi dialoghiamo con tutti"


Una radicale alla corte di Comunione e Liberazione. Sembra il titolo di un romanzo d’appendice, invece è realtà politica all’epoca del governo Pd-Pdl.

Curia tremens?


Lobby gay in Vaticano. Le parole del Pontefice fanno tremare la Curia

Preti in piazza San Pietro
PRETI IN PIAZZA SAN PIETRO

I prelati ammettono: è una questione nota. E c’è chi rivela: carriere uccise dal gossip


Silenzio e gelo nella Curia romana dopo le parole del Papa sull’esistenza di una «lobby gay». Imbarazzo per la diffusione dell’intervento «privato» di Francesco, ma non c’è stata una smentita.

IOR, INCENSO E MIRRA:





 IL PAPA DEVE TRASFORMARE LA “BANCA DI DIO” PRIMA CHE LO FACCIANO I MAGISTRATI

Massimo Franco per il "Corriere della Sera"
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Bergoglio, il "papa nero" vestito di bianco


Governa la Chiesa come un generale dei gesuiti. Ascolta, ma decide da solo. Anche un uomo della McKinsey chiamato a studiare la riforma della curia. Che Francesco vuole ripulire dalla corruzione e dalla "lobby gay" 

ROMA, 13 giugno 2013 – Ci mancava un guru della McKinsey per disegnare quella riforma della curia che tutti si aspettano da papa Francesco. Ed eccolo che è arrivato.
Si chiama Thomas von Mitschke-Collande, è tedesco ed è stato direttore della filiale di Monaco di Baviera della società di consulenza manageriale più famosa e misteriosa del mondo.

ALLACCIATE LE CINTURE

1. ALLACCIATE LE CINTURE CHE BERGOGLIO PREPARA LA SANTA RAMAZZA! GRANDI GUAI IN ARRIVO IN VATICANO SUL FRONTE DEI DENARI E DEL SESSO LIBERO TRA MASCHIETTI, CON E SENZA TONACA. C’È UN’INCHIESTA SU QUEI 23 MILIONI DI EURO BLOCCATI SU UN CONTO IOR E UNA SU UN PRESUNTO GIRO DI ORGE IN VATICANO, CON TANTO DI REGISTRAZIONI - 
a cura di Colin Ward e Critical Mess (Special Guest: Pippo il Patriota)
Vaticano aVATICANO AvaticanoVATICANO
1 - SESSO, SOLDI E SANTA SEDE 
"E' necessario che avvengano gli scandali", dice Gesù nel vangelo di Matteo. "Ma guai all'uomo per colpa del quale lo scandalo avviene!" (XVIII,7). Ecco, guai. Grandi guai sono in arrivo in Vaticano sul fronte dei denari e del sesso libero tra maschietti, con e senza tonaca.

Su Francesco aleggia lo spettro di Vatlileaks.

Lobby gay, il papa svela scogli alla riforma

Su Francesco aleggia lo spettro di Vatlileaks.

Le affermazioni di papa Francesco sull'esistenza di una «lobby gay» in Vaticano e sulla «corrente di corruzione» nella Curia romana, ancorché pronunciate nel corso di un incontro strettamente privato, sono apparse ai più come un vero e proprio sfogo dinanzi alle tante difficoltà della riforma che Bergoglio si appresta a mettere in atto nel governo centrale della Chiesa.

Lobby gay vaticana? Il Papa si organizzi.

franco cardiniCardini: «Lobby gay vaticana? Il Papa si organizzi. Da Bergoglio ancora nessun gesto rivoluzionario»

Papa Francesco il Grillo della Curia? «Per ora nessun gesto rivoluzionario». «A proposito dell’anello del Pescatore. La Chiesa porta l’oro non per ostentare ricchezza, ma per onorare lo splendore della grazia divina». Sull’esorcismo al malato in piazza: «Non pensiamo ai film americani. Anche i cattolici sono ignoranti». «I nostri media hanno una tecnica da regime totalitario». Il professore Franco Cardini, storico e saggista specializzato nello studio del Medioevo, già presidente dell’associazione culturale Identità Europea e membro del comitato dei garanti di Biennale Democrazia, è lapidario. E, intervistato da IntelligoNews, parla anche di Ior: «L’ultimo dirigente è stato deciso dopo l’allontanamento del prof. Gotti Tedeschi, ancora durante il pontificato di Ratzinger. La rivoluzione di Papa Francesco ancora è un annuncio»…

“Si parla di una lobby gay”


Una lobby omosessuale che agisce all’interno del Vaticano e Papa Bergoglio ne sarebbe informato. Anzi, ne avrebbe parlato in udienza privata con i vertici della Clar, la Confederazione Latioamericana dei Religiosi e delle religiose lo scorso 6 giugno in un incontro all’interno della Biblioteca Vaticana.

mercoledì 12 giugno 2013

REFLEXION Y ABERRACION...


"Sali più in alto della più alta altezza; discendi più in basso della più abissale profondità. Richiama in te tutte le sensazioni di ciò che è creato, del fuoco e dell’acqua, dell’umido e del secco, immaginando di essere dovunque, sulla terra, nel mare, in cielo; di non essere ancora nato, poi di trovarti nel grembo materno, di essere quindi adolescente, vecchio, morto, al di là della morte." (dal Corpus Hermeticum)

di Francesco Colafemmina

Ci si stupisce delle parole attribuite a Bergoglio da qualche membro della CLAR, la confederazione di religiosi latino americani (fermi almeno agli anni '70) e pubblicate clandestinamente sull'avvenieristico sito dei reduci della Teologia della liberazione (Reflexion y Liberacion).

Io non mi stupisco più di nulla. Il Papa parla un po' così, dicono che aspiri a raggiungere tutti. Forse è vero ed encomiabile. Ma ciò che turba gli angelici timorati di Dio che cadono dal pero sono le affermazioni papali in merito al ruolo anacronistico della Congregazione per la Dottrina della Fede, in merito alla presenza in Vaticano di una "lobby gay" (ma va'! E vuoi vedere che adesso i media ci dimostreranno che ratzingeriani e tradizionalisti ne farebbero parte?), in merito al tradizionalismo (ah sì... quella malattia che colpisce lo 0,0... % dei cattolici nel mondo?) associato al pelagianesimo.

Lobby gay e riforma della Curia.


Lobby gay e riforma della Curia. Parole e progetti di Papa Francesco

 Parole e progetti di Papa Francesco

In Vaticano, oltre a “gente davvero santa”, c’è anche “una corrente di corruzione. Si parla di una lobby gay, e in effetti c’è… bisogna vedere cosa possiamo fare”. E’ quanto avrebbe detto il Papa conversando con i vertici della Conferenza Latinoamericana di Religiosi (Clar) lo scorso 6 giugno. A diffondere una trascrizione delle parole di Bergoglio è stato il sito cileno Reflexión y Libertad.

Carriere illuminate

Il Presidente della Conferenza episcopale francese 
è un Massone Mark Stabinski

Dal Riposte Catholique arriva il rapporto che il nuovo leader dei vescovi di Francia è George Pontier, arcivescovo di Marsiglia. Succede al card. Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, che ha servito due mandati. Età 70, il nuovo presidente della Conferenza episcopale è un forte sostenitore del dialogo interreligioso, in particolare con l'Islam, seconda religione di Francia. Nel 2009, ha elogiato l'Islam durante il Ramadan, raccontando i cattolici devono "andare oltre se stessi per scoprire i valori" veicolati dalla religione musulmana e fare uno sforzo maggiore per essere amichevole per i musulmani che vivono in Francia.



Georges Pointier Arcivescovo MassoneSopra , Georges Pontier, Vescovo e massone, di seguito , un rituale massonico, ora frequentato da cattolici
Rituale massonico
L'arcivescovo di Marsiglia, un ex presidente   di CEFAL (Francia - America Latina commissione episcopale)., Inoltre favorisce chiaramente la teologia della liberazione, che piace ai progressisti E proprio come imassoni italiani hanno applauditola scelta di Francesco come Papa, i massoni di Francia con entusiasmo lodato l'elezione dell'arcivescovo Pontier come capo della Conferenza episcopale francese.

CONDANNATO UN DACCÒ SE NE FA UN ALTRO:

 I PM INDAGANO SU UN ALTRO PRESUNTO FACCENDIERE DI FORMINCHIONI, GUARISCHI

Mentre Daccò becca una condanna a 9 anni di galera in appello (un anno in meno rispetto al primo grado), i pm indagano su un altro presunto faccendiere ai servigi di Forminchioni - Si chiama Massimo Gianluca Guarischi, già consigliere regionale con il Celeste - Anche lui condivideva viaggi e cene col Formiga..-

1 - UNA NUOVA INDAGINE CONTRO FORMIGONI I PM: «CORRUZIONE» - I RAPPORTI CON GUARISCHI E LA SANITÀ
GIANLUCA MASSIMO GUARISCHIGIANLUCA MASSIMO GUARISCHI
Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

ROMA E LA ROVINA



Pubblichiamo il presente articolo dell'amico L. P. precisando che non è tanto la problematica politica che ci muove a farlo, quanto il segnale che si evince dalla vicenda in questione, segnale che tocca la vita religiosa più di quanto si pensi, poiché, come è ben detto nell'articolo, attiene al destino stesso del cattolicesimo in Italia.
Come in altre parti d'Europa, è in atto anche da noi un disegno volto a coinvolgere i fedeli, chierici e laici, nella deriva immorale e anticattolica che mira a condurre dritti dritti al regno dell'Anticristo.

O noi cattolici ci svegliamo e torniamo ad essere “militanti” o diventeremo i servi sciocchi dell'Avversario e dei suoi agenti, infiltrati sotto tutti i colori di questa società civile che ormai di civile non ha quasi più niente.
 


Et voilà i para..guri...


“Ma Francesco non ce l’ha con i gay”

Michael Sean Winters
MICHAEL SEAN WINTERS

Parla il reporter Usa, Michael Winters: “Il Pontefice vuole spazzare i gruppi che dividono la Chiesa. Spesso gli omosessuali sono i più conservatori”


«Il messaggio più importante contenuto nelle parole del Papa sulla lobby gay riguarda la sua determinazione a riformare la Curia e la Chiesa. Non voleva prendersela con gli omosessuali, ma con tutti coloro che si organizzano in gruppi o correnti per influenzare la vita e le scelte del Vaticano».
Michael Sean Winters, giornalista e scrittore del National Catholic Reporter, segue queste vicende con gli occhi degli Stati Uniti, forse il paese più colpito dagli scandali a sfondo sessuale che negli ultimi anni hanno scosso la  Chiesa.

Per chi suona la campana?


Francesco, Ratzinger e il rischio del «pelagianesimo»

Bergoglio e Ratzinger
BERGOGLIO E RATZINGER

Le due preoccupazioni attribuite a Papa Bergoglio dal sito «Reflexion y liberación» riecheggiano le parole del predecessore

Anche se, comprensibilmente, ad  attirare l'attenzione del mondo mediatico sono state le parole attribuite al Pontefice sulla corruzione in Vaticano, sull'esistenza di una lobby gay e sul fatto che i religiosi non devono scoraggiarsi quando finiscono nel mirino dell'ex Sant'Uffizio, la sintesi del dialogo avvenuto lo scorso 6 giugno tra Francesco e i vertici della CLAR (Confederazione Latinoamericana di Religiosi) contiene passaggi interessanti sulla Chiesa contemporanea. Com'è noto, i dirigenti della stessa CLAR hanno preso le distanze  dalla pubblicazione di quel testo «ricostruito» attraverso il ricordo dei partecipanti, e comunque proveniente da loro.

Occhio alla lobby

Lobby gay in Vaticano, vescovi divisi e critiche al Papa. Ma i fedeli sono con lui

La denuncia di Bergoglio crea divisioni tra i religiosi. "Era ora" dice un vescovo; "quando smetterà di fare il parroco?" si chiede un altro. Ma la gente è con il Pontefice, come testimoniano le 90mila persone presenti ogni domenica in piazza San Pietro

Lobby gay in Vaticano, vescovi divisi e critiche al Papa. Ma i fedeli sono con lui

Dolores advenientes?

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

DOPO LO IOR, LA RIVOLUZIONE EVANGELICA DI PAPA FRANCESCO MIRA ALLA LOBBY GAY

1 - RELIGIOSI LATINI A UN SITO CILENO: «IL PONTEFICE CI HA PARLATO DI LOBBY GAY IN VATICANO»

PAPA BERGOGLIO
Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"
Il Papa che parla di «corruzione» e di una «lobby gay» nella Curia vaticana. Le frasi attribuite a Francesco, rimbalzate sulla Rete, hanno fatto in breve il giro del mondo.

Un Papa non "a braccio"

san pio X
Nel Vangelo è detto: “Non può un albero buono produrre frutti cattivi”. Come può, quindi, l’albero apparentemente buono produrre caos, ovvero il male?
Male, mancanza di perfezione, o caos, o imperfezione; quel male, può dirsi, così definito da Plotino, mancanza di ordine al fine proprio e liberamente voluto, concezione che supera gli schemi platonici ed aristotelici e ci raffigura una realtà composta da coeterni principi, tenaci: fonte di ordine (ordinatore) e diretta negazione (dis-ordinatore): Dio e materia, Spirito e caos.