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martedì 7 gennaio 2014

La lingua batte dove il dente duole!

Il Terzo segreto di Fatima è «un documento autentico»


La statua della Maddona di Fatima
LA STATUA DELLA MADDONA DI FATIMA

Sarà pubblicata nei prossimi giorni la ricerca di una paleografa che attribuisce alla mano di suor Lucia dos Santos il testo reso pubblico nell'anno 2000


Il Terzo segreto di Fatima, il manoscritto reso noto da Papa Wojtyla e dal cardinale Joseph Ratzinger nel giugno dell'anno 2000, è «un documento autentico» e va attribuito alla mano di suor Lucia dos Santos, la più grande dei tre pastorelli veggenti scomparsa nel febbraio 2005. È quanto afferma la professoressa Maria José Azevedo Santos, paleografa, docente alla facoltà di Lettere dell'università di Coimbra, che ha condotto una ricerca sul manoscritto della veggente nel quale viene descritta la scena del «vescovo vestito di bianco» che subisce il martirio insieme a tanti altri cristiani in cima a una montagna. Una scena che Giovanni Paolo II attribuì a se stesso e all'attentato del 13 maggio 1981.


La professoressa Maria José Azevedo Santos, a conclusione delle sue analisi, ha rilasciato un'intervista al giornale ufficiale del santuario mariano portoghese, «Voz da Fátima», che sarà pubblicata il 13 gennaio ed è stata anticipata dall'agenzia cattolica portoghese.

«La Chiesa non ha dubbi sul fatto che il documento sia originale» afferma la studiosa, «si tratta di un documento autentico, veritiero, uscito dalla mano di suor Lucia». Maria José Azevedo Santos, che lo scorso settembre ha avuto la possibilità di fare ricerche presso l'Archivio della Congregazione per la dottrina della fede, spiega che la mancanza della firma della veggente di Fatima non «invalida l'autenticità del documento», dato che è possibile comparare il testo del Terzo segreto con altri manoscritti di suor Luca e la «conclusione scientifica» è che l'autrice è proprio lei.

Anche se esistono polemiche sull'autenticità del testo rivelato nel 2000, i critici più seri, a onor del vero, non mettono in dubbio che il documento sia di suor Lucia, ma affermano, sulla base di qualche indizio, che si tratterebbe di una parte del testo: secondo la loro ricostruzione - ripetutamente smentita dal Vaticano - oltre al foglio contenente la descrizione della visione, ce ne doveva essere un altro contenente le parole che l'apparizione avrebbe detto ai pastorelli per spiegare il significato della visione stessa.

Nel giugno 2000, quando l'allora cardinale Ratzinger venne a commentare il testo del Terzo segreto con i giornalisti, fu spiegato che non esiste una «interpretazione ufficiale» di quella visione, anche se Papa Wojtyla si era riconosciuto nel «vescovo vestito di bianco» che veniva ucciso, e suor Lucia, richiesta di un parere in proposito per conto del Papa dall'allora segretario della Congregazione per la dottrina della fede, Tarcisio Bertone, confermò questa interpretazione.

Nel 2010, in occasione del viaggio in Portogallo, Benedetto XVI fu più cauto, lasciando aperta la possibilità che non tutta la profezia – da intendersi in senso biblico e non come un film che descrive il futuro – sia compiuta.
ANDREA TORNIELLICITTÀ DEL VATICANO

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