Marino sbianchetta Papa Francesco
Cancellato il murales di Superpope "rilanciato" sul web dal Vaticano Borgo Pio insorge, l’Ama va via e torna con le volanti per togliere il disegno
Staccato, stracciato e cancellato. Superpope non c’è più. Il murales di Papa Francesco super-eroe, firmato Maupal, a Borgo Pio, in via Plauto, a due passi da San Pietro, che piaceva al Vaticano, che l’aveva twittato sull’account ufficiale del Pontificio consiglio per la comunicazione, con la scritta molto social «vi mostriamo un graffito trovato a Roma nelle strade vicino al Vaticano», retwittato pure dalle Guardie Svizzere, è stato sbianchettato.
Ad azzerarlo ieri mattina una squadra idropulitrice per il decoro urbano dell’Ama su iniziativa della Questura di Roma che avrebbe agito a «tutela» della «personalità», «una prassi» spiegano, perché la zona è piena di locali, e capirai se fossero spuntati un paio di «baffi» o, peggio, un bel paio di «corna», sopra la papalina bianca del papa che vola col pugno chiuso e il crocifisso di ferro al collo, con la sua borsa piena di «valori». Papa Francesco magari ci avrebbe pure riso su. Ma apriti cielo.
Il Comune ci aveva provato mercoledì mattina. C’è riuscito ieri mattina alle 7. E l’artista, Mauro Pallotta, 42 anni, pittore e fumettista, grafitaro per passione, praticamente un figlio per tutta Borgo Pio, dove è nato e cresciuto, è nero di rabbia. "Superpope" lui l’aveva disegnato su un foglio di carta e poi appiccicato in via Plauto con il vinavil per non danneggiare il muro del palazzo storico. Certo che «Bergoglio si sarebbe fatto una passeggiata per andarlo a vedere». E ora si dichiara «pronto» a riprendere i colori. Ma per «un sindaco-antieroe».
L’aveva promesso. «Se me lo tolgono faccio un Marino-antieroe» aveva annunciato alle prime avvisaglie Pallotta, mercoledì mattina, quando la prima squadra del decoro urbano si era avvicinata alla sua opera. Ma le rimostranze dei bottegai avevano fatto desistere i due addetti, giunti di malavoglia davanti al graffito trasformato già in un santuario di strada da turisti e romani in fila per farsi fotografare mentre saltano per imitare il Papa che vola. E alla fine pure i due addetti al decoro hanno fatto una foto. Ma prima si sono tolti lo sfizio, e pure in romanesco: «Aò, sai che c’è? - hanno detto - ’sto murales è troppo bello, venissero le guardie a toglierlo». E infatti. È proprio quello che è accaduto.
A raccontarcelo è stato lo stesso Pallotta, l’artista che i bottegai hanno difeso a spada tratta. Perché Mauro è il «loro» artista. Ha riempito la zona di "fantasmi": Aldo Fabrizi a via Plauto, all’angolo opposto del murales sbianchettato. Sopra c’è la frase che amava ripetere l’amatissimo attore: «panza piena nun penza a quella vota». Sordi a via degli Ombrellari. Nella stessa via i "fantasmi" riempiono l’Osteria Nuvolari, e i "topi che inseguono i gatti" a borgo Vittorio. E ancora in via degli Ombrellari, il salvadanaio rotto che simboleggia l’Italia e l’Europa. Ma solo il Superpapa è stato oscurato.
Era nell’aria. Anzi, di più. «Sono venuti a via Plauto in due riprese - racconta Pallotta - Mercoledì mattina alle 11.30 è venuto il primo camioncino dell’Ama. Sono scesi i due addetti. E tre persone che hanno bottega a Borgo Pio gli si sono parate davanti per difenderlo». Ne è seguito il siparietto sopra raccontato. E i due sono tornati da dove erano venuti.
Nel primo pomeriggio dello stesso giorno la seconda spedizione. «Ma c’era troppa gente che faceva le foto - continua a raccontare Pallotta - anche il fotografo dell’Ap (Gregorio Borgia, ndr.) e pure lui si è fatto fare le foto da un amico, e che salto! Perciò - continua - quelli del Comune sono tornati a casa». Ieri mattina alle 7, rieccoli. «Hanno fatto il blitz - stigmatizza Pallotta - Borgo si sveglia più tardi, si anima solo alle alle 9.30-10, sono venuti, hanno rimosso il murales, che era sulla carta, l’hanno stracciato e hanno ridipinto il muro». Se almeno «me lo avessero ridato» si rammarica l’artista. La Questura non c’entra. «A ognuno le sue responsabilità» fanno intendere, «le modalità non le abbiamo decise noi».
Insomma, che affronto. Borgo Pio è insorta. «Tutti a bocca aperta i bottegai» continua a raccontare Pallotta. La sora Bianca, «la salumiera storica - spiega - è andata come una furia da Comandini (lo storico negozio di articoli religiosi, all’angolo di via Plauto, ndr.) a dirgli: "fatti fare da Mauro un altro Super Papa e mettilo sulla tua vetrina così non ce lo possono togliere più». E circola voce che il titolare di un palazzo, forse proprio quello di Comandini, abbia già dato disponibilità per un nuovo e più grande SuperPope. E Pallotta? «Io - conclude - sfido la multa di 3mila euro per un Marino-antieroe».
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