ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 19 febbraio 2014

Di messìa in messìa

matteo renzi x
Maria Antonietta Calabrò in "Corriere della Sera"
«Il nostro auspicio è che possa realizzare il programma, mi sembra sia un programma molto impegnativo ma spero che con l'aiuto di Dio ci riesca». Il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin lascia l'ambasciata d'Italia presso la Santa Sede al termine della tradizionale cerimonia celebrativa dei Patti Lateranensi, visibilmente disteso e fiducioso «nonostante i problemi, che ci sono». Per Parolin è il primo bilaterale Italia-Vaticano, dopo la nomina a capo della diplomazia di papa Francesco.

A Palazzo Borromeo - dove ha incontrato le più alte autorità italiane a cominciare dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dai presidenti di Senato e Camera, Piero Grasso e Laura Boldrini, e il presidente del Consiglio dimissionario, Enrico Letta - il segretario di Stato ha lo sguardo rivolto al futuro e dà un incoraggiamento per l'esecutivo nascente del premier incaricato Matteo Renzi. Tutto avviene però in modo diverso rispetto alle liturgie del passato. Non c'è proprio nessuna aura di incenso e di benedizione, si respira semmai un'atmosfera da apertura di credito.
Papa Francesco con coppa e maglietta del San Lorenzo
«Siamo contenti - ha spiegato Parolin - abbiamo parlato soprattutto del Paese, dei suoi problemi e delle sue molte potenzialità. Il tessuto Italia tiene, ci sono famiglie e giovani che danno un contributo fondamentale allo sviluppo e al futuro del Paese». Quindi lei è ottimista? «Il cristiano deve essere sempre ottimista. Naturalmente ci sono delle difficoltà, ma c'è anche solidità che dà speranza».
PAROLIN
Quanto agli impegni del futuro governo, ha sottolineato, «abbiamo parlato dell'importanza di dare un sostegno alla famiglia e al lavoro». Il ricevimento quest'anno - era il primo vertice a Palazzo Borromeo del pontificato di Bergoglio - è stato un po' sottotono rispetto agli anni precedenti, con l'Italia che si è presentata con un governo a fine corsa. Per questo, nel bilaterale tra le due delegazioni, non si sono affrontate pratiche da risolvere, né questioni particolarmente specifiche del rapporto Stato-Chiesa.
napolitano renzi
A Enrico Letta, accompagnato dai ministri Alfano, Bonino e Patroni Griffi, la delegazione ecclesiastica (con Parolin sedevano, per il Vaticano, il sostituto Angelo Becciu e il «ministro» degli esteri Dominique Mamberti e, per la Conferenza episcopale italiana, il presidente Angelo Bagnasco e il neosegretario Nunzio Galantino) non ha mancato di esprimere apprezzamento per il lavoro svolto, mettendo poi l'accento sui temi più urgenti per la Chiesa: appunto, «famiglia e lavoro».
PIERO GRASSO SENATO
Il presidente Napolitano si trattiene a lungo in ambasciata, resta oltre un'ora. E nei colloqui avrebbe sottolineato quella che considera una necessità: che anche nei discorsi programmatici del futuro premier e dei rappresentanti del nuovo governo venga sottolineata l'importanza del rapporto e della collaborazione tra Stato e Chiesa.
LAURA BOLDRINI E LUCIANA LITTIZZETTO NEL BACKSTAGE DI CHE TEMPO CHE FA
All'uscita a chi gli chiede commenti sulla situazione si limita a rispondere: «Ho troppe cose per la testa». Anche Letta resta a lungo. Ma i giochi in questo momento si stanno facendo altrove: lo stesso Renzi, pur invitato al ricevimento come segretario del Pd, non si presenta. Naturalmente è impegnato dalle consultazioni per il nuovo esecutivo. Ma non presenziare è stato comunque un atto di cortesia istituzionale nei confronti del premier uscente, Letta.
letta
Da Oltretevere, comunque, dove pure l'Osservatore Romano aveva manifestato perplessità sulle modalità della «staffetta» di governo, si guarda ormai con toni di apertura ai risultati che potrà portare la futura esperienza di governo del premier incaricato. Ieri sera insomma è apparso chiaro che Renzi, pur come scommessa sul futuro, ha messo a segno un punto, nonostante l'assenza. E se è noto il desiderio di papa Francesco di tenere la Santa Sede lontano dalle beghe della politica italiana, si guarda comunque con curiosità e interesse al cambiamento imposto da Renzi.
Bagnasco Angelo

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.