… se crolla la Chiesa, non assisteremo solo al tracollo della fede a livello mondiale, ma anche al tracollo dell’economia, della sanità, della cultura, di tutta la società civile, perché eliminare o neutralizzare la vera Chiesa vuol dire eliminare Gesù Cristo, il Salvatore dell’umanità, unica fonte del nostro benessere e felicità sin da questa terra fino all’Eternità
Da quando il card. Bergoglio è stato nominato Papa col nome di Francesco, sembra che il mondo cattolico stia inevitabilmente dividendosi tra coloro che gli fanno quadrato intorno, osannando la sua persona sullo stile del “santo subito”, e coloro che non nascondono la loro perplessità circa il suo comportamento o discorsi che sembrano in dissonanza con il Magistero perenne della Chiesa. Ma ciò che più colpisce di tutto questo, non è tanto il diverso schieramento dei fedeli che, in qualche maniera, si è sempre verificato dopo la nomina di un nuovo Papa, bensì la durissima presa di posizione di certo mondo ecclesiastico contro coloro che “osano” manifestare pubblicamente il loro dissenso in merito a certe innovazioni che stridono col Magistero perenne della Chiesa tanto difeso da Papa Ratzinger.
Uno dei segni premonitori di divisione tra i cattolici è sicuramente il tanto discusso “sondaggio” voluto dal Papa su matrimonio e famiglia, tant’è vero che ha già seminato discordia tra il card. Muller, prefetto dell’ex Sant’Uffizio che ha dichiarato intoccabile la legge di Dio sulla famiglia uomo-donna, e il card. Maradiaga, nominato dal Papa a capo della commissione per la riforma della Curia romana, che invece propone una visione più aperta e liberale, staremo a vedere con quale modalità e misura. Molto chiaro e allarmante a questo proposito l’articolo di Antonio Socci su “Libero” del 26 gennaio dal titolo: “Ricomincia l’autodemolizione della Chiesa: i nuovi inquisitori contro Ratzinger”.
Il Direttore di Radiomaria, padre Livio Fanzaga, ad esempio, ha espulso dalle trasmissioni due giornalisti ben noti per la loro cultura cattolica, Palmaro e Gnocchi, per aver espresso, con molto rispetto, il loro parere negativo su certo comportamento e operato del nuovo Papa. Di lì a poco stessa sorte è toccata al prof. de Mattei che conduceva una rubrica dal titolo “Radici cristiane” come da interessante rivista omonima da lui diretta, per aver segnalato la deriva storica verso cui sta andando velocemente la Chiesa, non solo per la presenza di due Papi viventi, fatto davvero preoccupante nella storia della Chiesa, ma anche a motivo del pericolo rappresentato dal sondaggio su famiglia e matrimonio di cui sopra, come se la dottrina della Chiesa dipendesse dalle opinioni umane espresse col voto della maggioranza quando invece suo compito è di essere “segno di contraddizione”.
Anche la sottoscritta che ha trasmesso via internet tre articoli dal titolo “L’enigma Papa Francesco”, dove si è fatta portavoce dell’imbarazzo di molti fedeli davanti a certo operato del Papa nei confronti della tradizione perenne della Chiesa, si è vista recapitare una lettera biasimevole da parte del suo Vescovo con espressioni che si addicono solo a una condannata al rogo dall’Inquisizione, e con la richiesta di immediata convocazione per un colloquio personale chiarificatore! Che ci sia di mezzo la scomunica? Cosa mai avrò scritto di così grave? Mi sono chiesta allibita, mentre andavo trepidante a colloquio col Vescovo che invece poi si è risolto nel chiarimento e nella reciproca comprensione.
Ma in quale Chiesa ci siamo trovati all’improvviso a vivere, molti si stanno chiedendo, se non ci è più possibile segnalare errori, o dubbi, o altro, senza essere tacciati di calunnia o di maldicenza o, peggio ancora, di miscredenza o di infedeltà al Papa? “Si deve obbedire al Papa solo in relazione a Cristo!” scriveva in un interessante articolo chiarificatore e liberatore del 18.1.2014 il teologo Mons. Antonio Livi, fervente seguace della teologia di S. Tommaso, i cui libri, soprattutto sulla filosofia del “senso comune” varrebbe la pena di leggere. Perché tanto zelo nel difendere l’operato di quest’ultimo Papa se in questi ultimi decenni negli stessi seminari, studi teologici, istituti religiosi si è insegnato di tutto e di peggio, con l’approvazione o col tacito consenso di molti Vescovi, buttando al macero con disprezzo intere edizioni del Catechismo della Chiesa cattolica voluto dal beato Giovanni Paolo II, chiamando in cattedra miscredenti, atei, teologi da strapazzo, protestanti, musulmani, ebrei… capitanati da personaggi mediatici opportunamente gonfiati come Mancuso, Augias, Odifreddi, Dan Brawn,[1]. Volete finalmente sapere tutta la verità, nient’altro che la verità su Gesù Cristo, nonostante tutto quello che la Chiesa vi ha fatto credere in duemila anni? Basta leggere il romanzo di Dan Brawn, e ascoltare le lezioni di Mancuso che nega il peccato originale! Se poi si vuole travalicare il limite del rispetto, basta seguire coloro che considerano Gesù Cristo un guru o un gaudente o altro.
Ma se dal famoso Concilio Vaticano II abbiamo avuto una defezione di vocazioni come mai nella storia, con abbandono e chiusura di migliaia di conventi, chiese, istituti ecc. a motivo di un’anarchia dottrinale, liturgica e teologica spaventosa, confluita nella sottile persecuzione perpetrata contro il povero Benedetto XVI espulso perfino dall’università La Sapienza col tacito consenso di Cardinali e Vescovi, oltre che costretto a dare le dimissioni dai poteri forti e occulti che stanno dominando questo mondo di tenebre…, insomma, come mai proprio e solo adesso, con Papa Francesco, siamo tacciati di infedeltà al Papa, quando invece è proprio l’amore per la Chiesa e il Papa, che ha le sue radici principalmente nell’amore a Gesù Cristo, che ci spinge a parlare e a manifestare la nostra preoccupazione di laici credenti davanti al dilagare di tanta, pericolosa e insidiosa confusione? Per il semplice fatto che questo non è altro che l’epilogo di una serie di gravissime e progressive picconate a livello ecclesiastico perpetrate dai nemici della Chiesa dentro la Chiesa stessa.
Significativo e anche simpatico a tale proposito è un libretto di Mons. Nicola Bux, incaricato della Liturgia, che mette in guardia contro certe mode di celebrare la Messa che rasentano la dissacrazione, dal titolo eloquente: “Come andare a Messa senza perdere la fede”, ed. Piemme. Sulla stessa linea anche i libri di Gnocchi e Palmaro, quali “Ci salveranno le vecchie zie” e “Cronache da Babele” Viaggio nella crisi della modernità, entrambi editi da Fede & Cultura.
Su uno stile diverso, ma altrettanto incisivo, è l’ultimo libro di Ugo Borghello, “Saper di Amore” ed. Ares. che, davanti alla sfide della globalizzazione anche religiosa, propone di distinguere la fede dalla religione, la carità dalle opere di carità, che spesso si compiono senza amore ecc.: Infine per chi volesse farsi protagonista del Vangelo e trovarsi a vivere accanto a Gesù come un bambino nella casa di Nazareth, consigliamo: “In quella casa c’ero anch’io” di Ferdinando Rancan, ed. Fede & Cultura.
Ma la dittatura ecclesiastica per eccellenza che ha manifestato il suo vero, terribile volto in quest’ultimo anno 2013/14, è stata quella di aver soppresso, in modo brutale l’ordine religioso dei “Francescani dell’Immacolata”,colpevole di essere fedele alla tradizione perenne della Chiesa secondo il “Motu Proprio” di Benedetto XVI, di pregare molto, di vivere povertà e castità, di avere molte vocazioni, cosa che probabilmente ha suscitato l’invidia e la gelosia di altri istituti che stanno invece sparendo. In questo caso è stato nientemeno che il neo eletto dal Papa a Prefetto della Congregazione per i Religiosi, Card. Joao Braz de Aviz, strenuo difensore della teologia della liberazione e delle società teosofiche brasiliane, ad accusare i Francescani dell’Immacolata di cose assurde e infondate, frutto di delazioni, privandoli addirittura della possibilità di fare ricorso al Supremo Tribunale della Signatura Apostolica, non solo, ma condannando alla destituzione e alla dispersione anche geografica (vale a dire all’esilio) tutti coloro che detenevano le redini dell’Ordine, a iniziare dal fondatore, padre Mannelli, di cui neppure si conosce il luogo dell’esilio, considerato “elemento pericoloso”. E non poteva certo fare una simile azione all’insaputa di Papa Francesco, come molti sostengono, dal momento che il card. de Aviz si è servito per procedere “dell’approvazione specifica” del Pontefice, approvazione riservata ai documenti dottrinali o disciplinari destinati alla Chiesa universale.
E mentre per il defunto don Gallo, (che Dio abbia pietà della sua anima) famoso per aver difeso divorzio, aborto, omosessualità con la distribuzione di profilattici agli adolescenti per il sesso libero e protetto, è stato allestito un funerale ecclesiastico di “alto” livello per il suo ottimo lavoro sociale coi giovani, funerale presieduto dal Card. Bagnasco e “concelebrato” da preti che portavano orgogliosamente come stola lo striscione dei gay, per contro vediamo che un Istituto di frati di grande livello morale, spirituale e ascetico viene letteralmente soppresso a suon di sentenze ingiuste dalla gerarchia ecclesiastica. Ci si chiede se la misericordia tanto conclamata sia da usare solo verso i peccatori per confermarli nel loro peccato, o verso quei fedeli devoti che, pur avendo commesso degli errori, sono disposti a chiedere perdono e a cambiare vita, sullo stile del figlio prodigo! No, su costoro si deve abbattere la scure della persecuzione, che uccide perfino la giustizia.
Nonostante più di 8000 firme di fedeli che conoscono la bontà dell’Istituto menzionato siano state presentate in Vaticano per fermare tale assurdo provvedimento e per chiedere la destituzione di Padre Fidenzio Volpi che ha avuto l’incarico di commissario dell’Ordine, in pratica distruggendolo, nessuna voce ufficiale si è alzata dalla Santa Sede per far luce su un episodio che passerà alla storia come il più scandaloso e persecutorio perpetrato dalla stessa Chiesa contro i suoi figli migliori!
Ma se il mondo ecclesiastico fa cerchio intorno a Papa Francesco e ai suoi più stretti collaboratori, vuoi per convinzione profonda, vuoi per ossequio reverenziale, vuoi per timore di ritorsioni, o perché l’onnipresenza di Bergoglio amplificata dalla grancassa mediatica impedisce ad altre autorità ecclesiastiche di far sentire la loro voce, vediamo per contro che certo mondo laicale credente o meno, quello più sincero, leale, coraggioso, preparato, non può non domandarsi cosa sta realmente accadendo nella Chiesa e nel mondo con seria preoccupazione, se non altro perché, a differenza degli ecclesiastici, costoro hanno dei figli da difendere e da proteggere in vista di un futuro che si profila sempre più buio.
E’ il caso del direttore de “Il Foglio” Giuliano Ferrara il quale, da bravo “ateo devoto” come suole definirsi, però aperto a ogni dibattito importante, e consapevole del periodo storico difficilissimo, ha pensato di scrivere una lettera pubblica a Papa Francesco, con la sottoscrizione di migliaia di aderenti, invitandolo a: “Reagire con tenacia, sapienza, pazienza e forza spirituale e morale agli attacchi delle avanguardie fanatizzate del mondo secolare che predicano aborto, contraccezione, manipolazione della persona, rifiuto della maternità e paternità, ecc. (…) promuovendo una controffensiva di preghiere, di azione pastorale e di idee”. Che fosse un “ateo devoto” a spronare Papa e Vescovi silenti a prendere posizione con forza su argomenti di basilare importanza come gender, famiglia, aborto, eutanasia ecc. è il colmo, ma ormai non ci stupiamo più di nulla!
A onor del vero altre voci autorevoli in seno alla Chiesa si stanno alzando con forza anche se vengono messe a tacere dai media. E’ il caso del professor don Juan Josè Pèrez Soba, ordinario di teologia pastorale del matrimonio e della famiglia al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, il quale in un’intervista rilasciata alla stampa definisce la famiglia, cioè l’unione stabile di un solo uomo con una sola donna aperta alla vita, non un optiona tra i tanti, non un’invenzione della società, o dello Stato o della Chiesa, bensì una Istituzione voluta da Dio sin dalla creazione dell’uomo, quando ha presentato Eva ad Adamo in una unione d’amore, e pertanto egli sostiene che “LA FAMIGLIA E’ UN DOGMA” e quindi è intoccabile perché è creazione divina! Mettere le mani sulla famiglia significa sfidare Dio.
Edificante oltre ogni misura è inoltre la storia di un indiano, Bobby Jindal, figlio di induisti, 42 anni e pelle olivastra, fervente cattolico convertito, ora governatore della Lousiana, che si rifiuta di assistere alla marginalizzazione della Chiesa nell’America laicista di Obama dove i cattolici vengono neutralizzati, come in molte altre parti del mondo. Giovedì 13 febbraio ha tenuto un importante discorso sulla libertà religiosa presso la biblioteca dedicata a Reagan, in California, dove ha esordito con alcune frasi significative che qui sintetizzo: “Stasera voglio farvi un discorso che non ho mai fatto prima, vorrei parlarvi della guerra silenziosa contro la libertà religiosa, quella libertà che non è prerogativa esclusiva di pochi prescelti, ma è il diritto universale di tutti i figli di Dio.(…) Questo vuol dire che siamo una Nazione costituita in conformità alle “leggi della natura, quella natura creata da Dio” e che siamo un popolo a cui Dio ha donato alcuni Diritti inalienabili e fondamentali che vanno difesi. (…) Non è l’America a sostenere e creare la fede, ma è la fede che ha creato e che sostiene l’America, quella fede contro la quale è in atto una guerra sotterranea che ha le sue radici nella ideologia del gender…” Se i ministri di Dio tacciono, il Signore sa suscitare anime fedeli, eroiche, dai luoghi più impensati.
Infatti la Chiesa cattolica non può essere identificata solo col Papa, ma piuttosto con Gesù Cristo, di cui il Papa è Vicario, cioè esecutore fedele della missione affidatagli da Gesù. Pertanto, quando la Chiesa, per opera di certe autorità ecclesiastiche offuscate dal peccato, perde la sua identità soprannaturale voluta da Cristo, vero Uomo ma anche vero Dio, finisce più in basso di una qualunque altra povera e misera società civile, ed è quello che sta realizzando da anni con tenacia e abilità luciferina la massoneria, anche ecclesiastica. Di conseguenza, se crolla la Chiesa, non assisteremo solo al tracollo della fede a livello mondiale, ma anche al tracollo dell’economia, della sanità, della cultura, di tutta la società civile, perché eliminare o neutralizzare la vera Chiesa vuol dire eliminare Gesù Cristo, il Salvatore dell’umanità, unica fonte del nostro benessere e felicità sin da questa terra fino all’Eternità, unica fonte del nostro “Senso del Vivere”, come da ottimo libro di Ferdinando Rancan, ed. Ares.
Non vorrei essere tacciata di oscurantismo o di visione apocalittica, però ci troviamo in una situazione storica drammatica nella quale è inopportuno continuare a parlare della bellezza dell’arte davanti a un affresco meraviglioso di Giotto quando sta sopraggiungendo un terremoto spaventoso che rischia di radere al suolo tutto. In questo caso è d’obbligo correre ai ripari invocando con forza la misericordia del Signore su ciascuno di noi, nella ferma speranza che la vera Chiesa, purificata dalle sofferenze dei suoi figli fedeli, venga da Cristo stesso riesumata dalle catacombe della persecuzione e presentata al mondo come luce di Verità per la salvezza, il progresso e la gioia di tutta l’umanità.
Uno dei segni premonitori di divisione tra i cattolici è sicuramente il tanto discusso “sondaggio” voluto dal Papa su matrimonio e famiglia, tant’è vero che ha già seminato discordia tra il card. Muller, prefetto dell’ex Sant’Uffizio che ha dichiarato intoccabile la legge di Dio sulla famiglia uomo-donna, e il card. Maradiaga, nominato dal Papa a capo della commissione per la riforma della Curia romana, che invece propone una visione più aperta e liberale, staremo a vedere con quale modalità e misura. Molto chiaro e allarmante a questo proposito l’articolo di Antonio Socci su “Libero” del 26 gennaio dal titolo: “Ricomincia l’autodemolizione della Chiesa: i nuovi inquisitori contro Ratzinger”.
Il Direttore di Radiomaria, padre Livio Fanzaga, ad esempio, ha espulso dalle trasmissioni due giornalisti ben noti per la loro cultura cattolica, Palmaro e Gnocchi, per aver espresso, con molto rispetto, il loro parere negativo su certo comportamento e operato del nuovo Papa. Di lì a poco stessa sorte è toccata al prof. de Mattei che conduceva una rubrica dal titolo “Radici cristiane” come da interessante rivista omonima da lui diretta, per aver segnalato la deriva storica verso cui sta andando velocemente la Chiesa, non solo per la presenza di due Papi viventi, fatto davvero preoccupante nella storia della Chiesa, ma anche a motivo del pericolo rappresentato dal sondaggio su famiglia e matrimonio di cui sopra, come se la dottrina della Chiesa dipendesse dalle opinioni umane espresse col voto della maggioranza quando invece suo compito è di essere “segno di contraddizione”.
Anche la sottoscritta che ha trasmesso via internet tre articoli dal titolo “L’enigma Papa Francesco”, dove si è fatta portavoce dell’imbarazzo di molti fedeli davanti a certo operato del Papa nei confronti della tradizione perenne della Chiesa, si è vista recapitare una lettera biasimevole da parte del suo Vescovo con espressioni che si addicono solo a una condannata al rogo dall’Inquisizione, e con la richiesta di immediata convocazione per un colloquio personale chiarificatore! Che ci sia di mezzo la scomunica? Cosa mai avrò scritto di così grave? Mi sono chiesta allibita, mentre andavo trepidante a colloquio col Vescovo che invece poi si è risolto nel chiarimento e nella reciproca comprensione.
Ma in quale Chiesa ci siamo trovati all’improvviso a vivere, molti si stanno chiedendo, se non ci è più possibile segnalare errori, o dubbi, o altro, senza essere tacciati di calunnia o di maldicenza o, peggio ancora, di miscredenza o di infedeltà al Papa? “Si deve obbedire al Papa solo in relazione a Cristo!” scriveva in un interessante articolo chiarificatore e liberatore del 18.1.2014 il teologo Mons. Antonio Livi, fervente seguace della teologia di S. Tommaso, i cui libri, soprattutto sulla filosofia del “senso comune” varrebbe la pena di leggere. Perché tanto zelo nel difendere l’operato di quest’ultimo Papa se in questi ultimi decenni negli stessi seminari, studi teologici, istituti religiosi si è insegnato di tutto e di peggio, con l’approvazione o col tacito consenso di molti Vescovi, buttando al macero con disprezzo intere edizioni del Catechismo della Chiesa cattolica voluto dal beato Giovanni Paolo II, chiamando in cattedra miscredenti, atei, teologi da strapazzo, protestanti, musulmani, ebrei… capitanati da personaggi mediatici opportunamente gonfiati come Mancuso, Augias, Odifreddi, Dan Brawn,[1]. Volete finalmente sapere tutta la verità, nient’altro che la verità su Gesù Cristo, nonostante tutto quello che la Chiesa vi ha fatto credere in duemila anni? Basta leggere il romanzo di Dan Brawn, e ascoltare le lezioni di Mancuso che nega il peccato originale! Se poi si vuole travalicare il limite del rispetto, basta seguire coloro che considerano Gesù Cristo un guru o un gaudente o altro.
Ma se dal famoso Concilio Vaticano II abbiamo avuto una defezione di vocazioni come mai nella storia, con abbandono e chiusura di migliaia di conventi, chiese, istituti ecc. a motivo di un’anarchia dottrinale, liturgica e teologica spaventosa, confluita nella sottile persecuzione perpetrata contro il povero Benedetto XVI espulso perfino dall’università La Sapienza col tacito consenso di Cardinali e Vescovi, oltre che costretto a dare le dimissioni dai poteri forti e occulti che stanno dominando questo mondo di tenebre…, insomma, come mai proprio e solo adesso, con Papa Francesco, siamo tacciati di infedeltà al Papa, quando invece è proprio l’amore per la Chiesa e il Papa, che ha le sue radici principalmente nell’amore a Gesù Cristo, che ci spinge a parlare e a manifestare la nostra preoccupazione di laici credenti davanti al dilagare di tanta, pericolosa e insidiosa confusione? Per il semplice fatto che questo non è altro che l’epilogo di una serie di gravissime e progressive picconate a livello ecclesiastico perpetrate dai nemici della Chiesa dentro la Chiesa stessa.
Significativo e anche simpatico a tale proposito è un libretto di Mons. Nicola Bux, incaricato della Liturgia, che mette in guardia contro certe mode di celebrare la Messa che rasentano la dissacrazione, dal titolo eloquente: “Come andare a Messa senza perdere la fede”, ed. Piemme. Sulla stessa linea anche i libri di Gnocchi e Palmaro, quali “Ci salveranno le vecchie zie” e “Cronache da Babele” Viaggio nella crisi della modernità, entrambi editi da Fede & Cultura.
Su uno stile diverso, ma altrettanto incisivo, è l’ultimo libro di Ugo Borghello, “Saper di Amore” ed. Ares. che, davanti alla sfide della globalizzazione anche religiosa, propone di distinguere la fede dalla religione, la carità dalle opere di carità, che spesso si compiono senza amore ecc.: Infine per chi volesse farsi protagonista del Vangelo e trovarsi a vivere accanto a Gesù come un bambino nella casa di Nazareth, consigliamo: “In quella casa c’ero anch’io” di Ferdinando Rancan, ed. Fede & Cultura.
Ma la dittatura ecclesiastica per eccellenza che ha manifestato il suo vero, terribile volto in quest’ultimo anno 2013/14, è stata quella di aver soppresso, in modo brutale l’ordine religioso dei “Francescani dell’Immacolata”,colpevole di essere fedele alla tradizione perenne della Chiesa secondo il “Motu Proprio” di Benedetto XVI, di pregare molto, di vivere povertà e castità, di avere molte vocazioni, cosa che probabilmente ha suscitato l’invidia e la gelosia di altri istituti che stanno invece sparendo. In questo caso è stato nientemeno che il neo eletto dal Papa a Prefetto della Congregazione per i Religiosi, Card. Joao Braz de Aviz, strenuo difensore della teologia della liberazione e delle società teosofiche brasiliane, ad accusare i Francescani dell’Immacolata di cose assurde e infondate, frutto di delazioni, privandoli addirittura della possibilità di fare ricorso al Supremo Tribunale della Signatura Apostolica, non solo, ma condannando alla destituzione e alla dispersione anche geografica (vale a dire all’esilio) tutti coloro che detenevano le redini dell’Ordine, a iniziare dal fondatore, padre Mannelli, di cui neppure si conosce il luogo dell’esilio, considerato “elemento pericoloso”. E non poteva certo fare una simile azione all’insaputa di Papa Francesco, come molti sostengono, dal momento che il card. de Aviz si è servito per procedere “dell’approvazione specifica” del Pontefice, approvazione riservata ai documenti dottrinali o disciplinari destinati alla Chiesa universale.
E mentre per il defunto don Gallo, (che Dio abbia pietà della sua anima) famoso per aver difeso divorzio, aborto, omosessualità con la distribuzione di profilattici agli adolescenti per il sesso libero e protetto, è stato allestito un funerale ecclesiastico di “alto” livello per il suo ottimo lavoro sociale coi giovani, funerale presieduto dal Card. Bagnasco e “concelebrato” da preti che portavano orgogliosamente come stola lo striscione dei gay, per contro vediamo che un Istituto di frati di grande livello morale, spirituale e ascetico viene letteralmente soppresso a suon di sentenze ingiuste dalla gerarchia ecclesiastica. Ci si chiede se la misericordia tanto conclamata sia da usare solo verso i peccatori per confermarli nel loro peccato, o verso quei fedeli devoti che, pur avendo commesso degli errori, sono disposti a chiedere perdono e a cambiare vita, sullo stile del figlio prodigo! No, su costoro si deve abbattere la scure della persecuzione, che uccide perfino la giustizia.
Nonostante più di 8000 firme di fedeli che conoscono la bontà dell’Istituto menzionato siano state presentate in Vaticano per fermare tale assurdo provvedimento e per chiedere la destituzione di Padre Fidenzio Volpi che ha avuto l’incarico di commissario dell’Ordine, in pratica distruggendolo, nessuna voce ufficiale si è alzata dalla Santa Sede per far luce su un episodio che passerà alla storia come il più scandaloso e persecutorio perpetrato dalla stessa Chiesa contro i suoi figli migliori!
Ma se il mondo ecclesiastico fa cerchio intorno a Papa Francesco e ai suoi più stretti collaboratori, vuoi per convinzione profonda, vuoi per ossequio reverenziale, vuoi per timore di ritorsioni, o perché l’onnipresenza di Bergoglio amplificata dalla grancassa mediatica impedisce ad altre autorità ecclesiastiche di far sentire la loro voce, vediamo per contro che certo mondo laicale credente o meno, quello più sincero, leale, coraggioso, preparato, non può non domandarsi cosa sta realmente accadendo nella Chiesa e nel mondo con seria preoccupazione, se non altro perché, a differenza degli ecclesiastici, costoro hanno dei figli da difendere e da proteggere in vista di un futuro che si profila sempre più buio.
E’ il caso del direttore de “Il Foglio” Giuliano Ferrara il quale, da bravo “ateo devoto” come suole definirsi, però aperto a ogni dibattito importante, e consapevole del periodo storico difficilissimo, ha pensato di scrivere una lettera pubblica a Papa Francesco, con la sottoscrizione di migliaia di aderenti, invitandolo a: “Reagire con tenacia, sapienza, pazienza e forza spirituale e morale agli attacchi delle avanguardie fanatizzate del mondo secolare che predicano aborto, contraccezione, manipolazione della persona, rifiuto della maternità e paternità, ecc. (…) promuovendo una controffensiva di preghiere, di azione pastorale e di idee”. Che fosse un “ateo devoto” a spronare Papa e Vescovi silenti a prendere posizione con forza su argomenti di basilare importanza come gender, famiglia, aborto, eutanasia ecc. è il colmo, ma ormai non ci stupiamo più di nulla!
A onor del vero altre voci autorevoli in seno alla Chiesa si stanno alzando con forza anche se vengono messe a tacere dai media. E’ il caso del professor don Juan Josè Pèrez Soba, ordinario di teologia pastorale del matrimonio e della famiglia al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, il quale in un’intervista rilasciata alla stampa definisce la famiglia, cioè l’unione stabile di un solo uomo con una sola donna aperta alla vita, non un optiona tra i tanti, non un’invenzione della società, o dello Stato o della Chiesa, bensì una Istituzione voluta da Dio sin dalla creazione dell’uomo, quando ha presentato Eva ad Adamo in una unione d’amore, e pertanto egli sostiene che “LA FAMIGLIA E’ UN DOGMA” e quindi è intoccabile perché è creazione divina! Mettere le mani sulla famiglia significa sfidare Dio.
Edificante oltre ogni misura è inoltre la storia di un indiano, Bobby Jindal, figlio di induisti, 42 anni e pelle olivastra, fervente cattolico convertito, ora governatore della Lousiana, che si rifiuta di assistere alla marginalizzazione della Chiesa nell’America laicista di Obama dove i cattolici vengono neutralizzati, come in molte altre parti del mondo. Giovedì 13 febbraio ha tenuto un importante discorso sulla libertà religiosa presso la biblioteca dedicata a Reagan, in California, dove ha esordito con alcune frasi significative che qui sintetizzo: “Stasera voglio farvi un discorso che non ho mai fatto prima, vorrei parlarvi della guerra silenziosa contro la libertà religiosa, quella libertà che non è prerogativa esclusiva di pochi prescelti, ma è il diritto universale di tutti i figli di Dio.(…) Questo vuol dire che siamo una Nazione costituita in conformità alle “leggi della natura, quella natura creata da Dio” e che siamo un popolo a cui Dio ha donato alcuni Diritti inalienabili e fondamentali che vanno difesi. (…) Non è l’America a sostenere e creare la fede, ma è la fede che ha creato e che sostiene l’America, quella fede contro la quale è in atto una guerra sotterranea che ha le sue radici nella ideologia del gender…” Se i ministri di Dio tacciono, il Signore sa suscitare anime fedeli, eroiche, dai luoghi più impensati.
- Come si potrà in futuro considerare reato la pedofilia, l’incesto, o l’istigazione alla prostituzione, all’adulterio, ecc. se viene insegnato il sesso libero e senza regole sin dalle scuole primarie come diritto primordiale, assoluto e indiscutibile, anzi come bene assoluto? E la vera famiglia che fine farà davanti a questo bordello di unioni sessuali basate sull’istinto primario, incontrollato e irresponsabile? Distrutti i rapporti relazionali della famiglia, viene distrutto l’uomo.
- E in questo dilagare dell’iniquità satanica passata come diritto, quale spazio potrà mai avere la fede, non solo cristiana, ma anche la fede in Dio delle varie religioni sparse nel mondo se viene soffocata e annullata dai potenti non più con le armi, ma a forza di leggi inique e perverse che minano la stessa natura e identità dell’uomo, fatto a “immagine e somiglianza di Dio”?
Infatti la Chiesa cattolica non può essere identificata solo col Papa, ma piuttosto con Gesù Cristo, di cui il Papa è Vicario, cioè esecutore fedele della missione affidatagli da Gesù. Pertanto, quando la Chiesa, per opera di certe autorità ecclesiastiche offuscate dal peccato, perde la sua identità soprannaturale voluta da Cristo, vero Uomo ma anche vero Dio, finisce più in basso di una qualunque altra povera e misera società civile, ed è quello che sta realizzando da anni con tenacia e abilità luciferina la massoneria, anche ecclesiastica. Di conseguenza, se crolla la Chiesa, non assisteremo solo al tracollo della fede a livello mondiale, ma anche al tracollo dell’economia, della sanità, della cultura, di tutta la società civile, perché eliminare o neutralizzare la vera Chiesa vuol dire eliminare Gesù Cristo, il Salvatore dell’umanità, unica fonte del nostro benessere e felicità sin da questa terra fino all’Eternità, unica fonte del nostro “Senso del Vivere”, come da ottimo libro di Ferdinando Rancan, ed. Ares.
Non vorrei essere tacciata di oscurantismo o di visione apocalittica, però ci troviamo in una situazione storica drammatica nella quale è inopportuno continuare a parlare della bellezza dell’arte davanti a un affresco meraviglioso di Giotto quando sta sopraggiungendo un terremoto spaventoso che rischia di radere al suolo tutto. In questo caso è d’obbligo correre ai ripari invocando con forza la misericordia del Signore su ciascuno di noi, nella ferma speranza che la vera Chiesa, purificata dalle sofferenze dei suoi figli fedeli, venga da Cristo stesso riesumata dalle catacombe della persecuzione e presentata al mondo come luce di Verità per la salvezza, il progresso e la gioia di tutta l’umanità.
di Patrizia Stella
[1] Vincenzo Vitale, Volti dell’ateismo, Mancuso, Augias, Odifreddi, Alla ricerca della ragione perduta, con prefazione di Antonio Socci, Sugarco edizioni.
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