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mercoledì 12 febbraio 2014

Strano? Eufemismo!

Consulenze milionarie in Vaticano. La lezione di Marco Benedetto

benedetto


Marco Benedetto è stato per ventiquattro anni, fino al 2008, l’onnipotente amministratore delegato del gruppo L’Espresso-Repubblica, che ha guidato con polso sicuro e grinta leggendaria, nella fase della grande espansione.
Genovese, 68 anni, si era fatto le ossa nell’agenzia ANSA e poi alla testa dell’ufficio stampa FIAT. E ora è tornato al giornalismo puro con una sua creatura, Blitz, un brillante quotidiano on line di informazione.
L’11 febbraio Benedetto ha dato forte risalto a quanto pubblicato da Settimo Cielo e www.chiesa a proposito del dilagare in Vaticano delle grandi società multinazionali di consulenza finanziaria e organizzativa: McKinsey, Promontory, Ernst & Young, KPMG, PricewaterhouseCooper, Deloitte…:

> Vaticano: Chiesa “povera” di papa Francesco, milioni in consulenti americani
Ma non si è limitato a riportare ampi stralci degli articoli. Ha messo anche del suo. Da grosso conoscitore della materia qual è.

Ecco cosa ha scritto Benedetto:
“Suona strano che la Chiesa, dopo duemila anni, senta il bisogno di ricorrere a dei consulenti al di fuori dello Spirito Santo. Le società di consulenza prosperano nel grande mondo delle aziende, per una serie di ragioni: sono il braccio secolare dei capi azienda che vogliono imporre cambiamenti attribuendone l’origine a consiglieri esterni, autonomi e indipendenti; sono utilizzate da dirigenti che non si fidano dei loro sottoposti per lavori di analisi della struttura.
“I dirigenti capaci in realtà diffidano delle società di consulenza, che raramente conoscono il tema, sfruttano il know how aziendale e poi fatturano conti salati per idee che un buon capo azienda dovrebbe elaborare da solo.
“Ma le società di consulenza, da cui sono usciti personaggi di indubbio valore come Vittorio Colao, Corrado Passera, Alessandro Profumo, costituiscono anche un network potentissimo per il collocamento e il riciclo dei manager.
“Ci furono dirigenti di livello intermedio che cercarono di sfruttare i risultati di un consulente per denigrare il loro diretto superiore e poi, forti del credito acquisito, cercarono anche di farsi aiutare nella ricerca di posti migliori.
“Tutto questo non c’è negli articoli di Sandro Magister, ma c’è lo stupore per il potenziale rischio di conflitto di interesse in cui potrebbe dibattersi Francesca Immacolata Chaouqui, che della Ernst &Young è addetta alle relazioni esterne ed è anche componente della commissione pontificia che si avvale di quella consulenza. Ma si sa che le vie del Signore sono infinite”.
Parole di un grande intenditore. Chissà se in Vaticano studieranno questa sua lezione.

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