Papa Francesco ama le citazioni. Non quelle dotte, ma quelle che non ti aspetteresti in bocca a un Papa. Con le citazioni spiazza, provoca, carezza. Il giorno dopo l’elezione, a Messa con i cardinali in cappella Sistina, tirò fuori lo scalmanato Léon Bloy: “Chi non prega il Signore, prega il diavolo”. Commentò il Foglio di Giuliano Ferrara: “Prima omelia, prima imprudenza”. Come se il Papa gesuita piazzasse le citazioni con ingenuità.
Facendo proprie parole altrui, Bergoglio apre alcune porte, altre ne chiude. Spiega perché non gli piace essere ritratto come superman e aggiunge: “Sigmund Freud diceva, se non sbaglio, che in ogni idealizzazione c'è un'aggressione”. Solo una battuta, che manda in cantina la secolare diffidenza tra preti e terapeuti. Francesco non piace alla destra curiale? E lui, per fare l’elogio della pazienza, cita Giuseppe Siri, icona dei tradizionalisti. Nella letteratura Bergoglio trova il linguaggio più adatto a certi dolori del mondo. “Un maestro di vita per me – ha avuto a dire – è stato Dostoevskij, e quella sua domanda, esplicita e implicita, ha sempre girato nel mio cuore: perché soffrono i bambini?”. In una omelia ha usato G. K. Chesterton per attaccare chi conosce i comandamenti senza viverli: “Uno scrittore inglese, una volta, parlando delle eresie diceva che un’eresia è una verità che è diventata pazza”. A Lampedusa è ricorso a Lope de Vega per raccontare l’ipocrisia della società: chi è il responsabile della morte degli immigrati? “Tutti e nessuno!”. Dinamite per risvegliare le coscienze, la citazione diventa implicita se rischia di togliere spazio al Vangelo e creare distanza col popolo di Dio. La sera dell’elezione spiega che la Chiesa di Roma “presiede nella carità”. E’ sant’Ignazio di Antiochia, ma il Papa non lo dice. Gli esercizi spirituali di un altro Ignazio santo, il fondatore dei gesuiti, sono il sostrato di ogni sua predica. Ma il Papa non lo dice. Ai cardinali, invece, butta lì Léon Bloy.
(Iacopo Scaramuzzi)
fonte: rubrica Gazzetta Santa Marta sul mensile Jesus
fonte: rubrica Gazzetta Santa Marta sul mensile Jesus
“Sigmund Freud diceva, se non sbaglio, che in ogni idealizzazione c'è un'aggressione”. Solo una battuta, che manda in cantina la secolare diffidenza tra preti e terapeuti.
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Infatti,come Freud,i migliori terapeuti sono atei.
Il cervello è un organo come gli altri,una delle sue funzioni, è quella contenere la mente,la ragione e forse l'anima;
se si ammala,va curato senza alcun condizionamento.