ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 2 aprile 2014

Esorcismo dal vivo

« Disgraziato! Eri un angelo. Dio ti creò straricco di doni e di bellezze divine. Avevi l’intelligenza degli spiriti eletti. E’ inconcepibile come tu e i tuoi abbiate potuto osare un così stolto peccato di rivolta. Come infatuarvi di ciò che non era vostro? Rispondi! ».

« Perché volle sottoporci a una prova infinitamente umiliante per noi spiriti altissimi. Una prova inimmaginabile, degna soltanto di una rivolta ».
«Quale prova? ».
Ancora un silenzio carico di mistero. « Su, nel nome di Lei che ti ha imposto di venire, rispondi.
Quale prova? ».

« Ci impose un ossequio umiliantissimo e inaccettabile. Ci mise di fronte al disegno della creazione del mondo materiale, cioè di tutto il cosmo, al di sopra del quale creare anche voi uomini col proposito di elevarvi alla stessa dignità alla quale aveva elevato noi; e per colmo di questo, ciò che fece scattare la nostra rivolta, ci mise dinanzi alla incarnazione del figlio, fatto uomo, vestito di una natura inferiore alla nostra, e ci impose di adorarlo. La nostra intelligenza ne sbalordì. Milioni di angeli vilmente si piegarono a Lui. Moltissimi di noi lo vedemmo come un affronto alla nostra dignità e ci rifiutammo. Il castigo scoppiò immediato. In un attimo ci trovammo come siamo. La sua fu una condanna senza appello».
«E non era un peccato gravissimo di rivolta?».
Un «No!…» cupo, lungo, cavernoso, da far gelare il sangue, risuonò per buon tratto nella lontananza.
(Anonimo, Intervista col Maligno, 1977)

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