Fango sul Vaticano, in forse l’adesione a Expo 2015
Nelle carte il Cardinale Versaldi, nuova tegola dopo il forfait di Bergoglio a dicembre
Papa Bergoglio (Franco Origlia/Getty Images) |
Traballa la partecipazione del Vaticano a Expo 2015. Se già nel dicembre dello scorso anno papa Francesco non aveva incontrato i vertici dell’esposizione universale (il motivo ufficiale fu un malore dettato dalla stanchezza ma a quanto pare Bergoglio non ha mai creduto nel progetto, ndr), ora il coinvolgimento di un cardinale molto vicino all’ex segretario di Stato Tarcisio Bertone nell’inchiesta, rischia di allontanare per sempre gli interessi di San Pietro dall’evento che avrebbe dovuto risollevare il sistema Italia.
C’è infatti una vecchia conoscenza degli scandali che hanno segnato il «traumatico» passaggio in Vaticano da papa Ratzinger a papa Francesco - tra corvi e inchieste sullo Ior - nell’ordinanza di custodia cautelare che ha sgominato la presunta cricca sugli appalti di Expo 2015. Gianstefano Frigerio, il Professore democristiano poi candidato con Silvio Berlusconi, cita spesso nelle intercettazioni il cardinale Giuseppe Versaldi, una persona su cui i sodali della «cricca delle larghe intese» potevano a quanto pare contare. Del resto, come dice Frigerio nelle conversazioni, dopo la destra e la sinistra, quest’ultima impersonificata in Primo Greganti, «il terzo canale è il mondo del Vaticano, dove noi abbiamo amici il ministro delle Finanze che è il cardinale Versaldi e anche il Segretario di Stato».
Intorno alla basilica di San Pietro si parla già di un nuovo caso come quello di «Monsignor Scarano», l’ex contabile dell’Apsa (Amministrazione patrimonio sede apostolica) arrestato per ben due volte su ordine della Procura di Salerno nei mesi scorsi per concorso in riciclaggio e falso in atto pubblico. La pulizia di Bergoglio continua insomma. Expo potrebbe esserne un capitolo. Papa Francesco sembra non essersi mai fidato troppo di Expo 2015, anche perché lontano dalla vera missione della Chiesa di aiutare gli ultimi e i bisognosi. Dopo quell’incontro saltato a dicembre per il presunto malore del Santo Padre, c’è stato un nuovo vertice con il commissario generale Giuseppe Sala nei primi mesi di quest anno, a cui ha partecipato Óscar Rodríguez Maradiaga, uomo di fiducia del Santo Padre e presidente della Caritas Internazionale. Maradiaga è uno dei tre coordinatori per la riforma della Curia. A quanto pare, nonostante gli scandali montassero, si era convinto che una partecipazione a Expo con l’idea «di nutrire il pianeta e i poveri» potesse in fin dei conti funzionare per Santa Romana Chiesa. Il 27 febbraio ci fu l’adesione. Ma le ultime indiscrezioni sull’inchiesta, con il coinvolgimento di Versaldi, rappresentano una nuova battuta d’arresto.
Del resto, «il ministro Vaticano» non è un personaggio di poco conto, molto vicino al lobbista Marco Simeon, ex uomo Rai vicino a Cesare Geronzi, allo stesso Bertone e a Luigi Bisignani, il faccendiere di Prima e Seconda Repubblica. O meglio, Versaldi ha avuto un potere non indifferente fino all’arrivo nel settembre dello scorso anno dell’arcivescovo Pietro Parolin al posto di Bertone. Versaldi compare ancora come presidente degli affari economici, ma le sue funzioni sono state svuotate in modo definitivo nel febbraio di quest anno, con la riforma la riforma della Curia e la creazione di un super-ministero delle finanze. La definizione ufficiale è "Segreteria per l’economia" e ha a capo il cardinale George Pell, arcivescovo di Sidney, uno dei componenti del C-8, il comitato dei porporati incaricati della riforma proprio con Maradiaga. Bertone aveva portato Versaldi anche alla presidenza dell’Idi nel 2012, Congregazione dei figli dell’immacolata concezione con la gestione dell’ospedale Idi a Roma. Avvenne nel pieno dello scandalo sul San Raffaele di Milano. Scandalo, quest’ultimo, che oltre a toccare i vertici della sanità lombarda e il presidente ciellino Roberto Formigoni, salta fuori a più riprese nell’inchiesta sulla cricca degli appalti Expo 2015, dove i sodali discutono soprattutto di ospedali.
«IL PAPA NUOVO SE NE STRAFREGA DEL MONDO ITALIANO»
Nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il Compagno G e l’imprenditore Enrico Maltauro ci sono pure diverse intercettazioni che riguardano i ciellini, come dello scontro in corso per la gestione della regione Lombardia dopo l’arrivo di Roberto Maroni alla presidenza della regione Lombardia. Frigerio ne parla con Antonio Rognoni, l’ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde.
Frigerio: “Ci credo. Ma Gigi Grillo credo che lo portiamo... la tesi che abbiamo noi lì è di poterlo portare a fare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Alfano in modo che possa monitorare tutte le nomine e le robe...Lui ti stima molto"
Rognoni: “Io però preferisco dare un appoggio esterno”.
F: “Poi ho tirato indietro Fabro che ha una gestione da 20 milioni per tutti i comandi dei Carabinieri ed è un bravo ragazzo. Comunque ho detto: prendetevi anche la Cascina, ma al di là dei loro meriti o demerito non c’è più stima per sti personaggi qui perché, la mia tesi ... anche parlando un po’ in Vaticano...è che l’attacco non è su Roberto (Formigoni,ndr) ma sul mondo ciellino”.
R: “Embè certo”
F:: “E non c’è protezione in Vaticano perché là con il Papa nuovo... se ne strafrega del mondo italiano e poi tra loro, tra i cardinali, non c’è più nessuno che sia in grado di proteggere...Anche il mio amico delle Finanze, il cardinal Versaldi, non protegge certo i ciellini...poi anche quello che è arrivato adesso alla segreteria di Stato... e quindi questi qui andranno avanti a far casino sul mondo ciellino. La cosa è un peccato perché.. tutto sommato in Lombardia....”.
R: “Han fatto del bene!”
E poi ci sono le presunte pressioni per far nominare il manager Stefano Cetti, direttore generale della Metropolitana Milanese, dentro il consiglio di amministazione di A2a, la municipalizzata di Brescia e Milano. Frigerio ne parla con Sergio Cattozzo, anche lui in arresto il 23 dicembre del 2013, ex Udc ligure molto vicino a Greganti.
Frigerio: «Si si, Cetti lo devi vedere, perché io gli ho detto, guarda che tutte queste cose.. perché a Cetti ho detto, primo gli ho parlato di A2A nella prospettiva, e gli ho detto (...) ci sono tre canali da seguire. Il primo canale è il rapporto con la sinistra, devi parlare con Sergio perché ti fissano un appuntamento con Primo e li vedi anche tutti e tre, perché tu l’hai mancato completamente, quella sera non c’eri eri impegnato, poi gli ho detto sulle banche che sono gli azionisti veri il canale è Gigi Grillo, ma anche lì devi parlare con Sergio, un’altra volta e fissare un appuntamento con lui. E poi c’è il terzo canale che è il mondo cattolico e lì ti faccio parlare io con il Cardinale con quelli, ma i primi due canali sono fondamentali...»
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