Il banchetto vip in Vaticano per la doppia beatificazione che fa arrabbiare Papa Francesco
di Redazione - 22/05/2014 - Le Iene raccolgono le reazioni del Pontefice e di un cardinale dopo lo scoop del ricevimento per personaggi famosi su Piazza San Pietroancesco9
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Papa Francesco sembra non aver preso affatto bene il buffet per viporganizzato per il giorno della santificazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sulla terrazza della Prefettura Vaticana e, in un documento riservato, parla di «fatto grave in cui l’immagine della Santa Sede risulta compromessa». A rivelarlo è stata ieri la tramissione di Italia Uno Le Iene in un servizio realizzato dal giornalista Filippo Roma e nel quale vengono riportate le lamentele del Pontefice e le giustificazioni del cardinale residente della Prefettura.
Papa Francesco sembra non aver preso affatto bene il buffet per viporganizzato per il giorno della santificazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sulla terrazza della Prefettura Vaticana e, in un documento riservato, parla di «fatto grave in cui l’immagine della Santa Sede risulta compromessa». A rivelarlo è stata ieri la tramissione di Italia Uno Le Iene in un servizio realizzato dal giornalista Filippo Roma e nel quale vengono riportate le lamentele del Pontefice e le giustificazioni del cardinale residente della Prefettura.
IL RICEVIMENTO MONDANO SU PIAZZA SAN PIETRO – Ma ricostruiamo la vicenda con ordine. Nel giorno della santificazione dei due Papi, alla presenza in piazza San Pietro del Pontefice in carica e quello emerito, di diversi capi di Stato e di milioni di pellegrini arrivati da tutto il mondo, si è svolto sulla terrazza della Prefettura Vaticana (che affaccia proprio su Piazza San Pietro) un ricevimento con buffet per personaggi famosi per niente in linea con lo spirito che Papa Francesco ha voluto dare al suo Pontificato. A dare notiziadell’evento mondano è innanzitutto il sito Dagospia, che pubblica anche numerose foto dei protagonisti del banchetto, e il giorno dopo viene ripresa da alcuni tra i principali quotidiani italiani. Al ricevimento avrebbero partecipato giornalisti come Roberto D’Agostino e Bruno Vespa, ma anche importanti di rilievo del mondo economico, come il presidente della Banca Vaticana e l’imprenditore Marco Carrai, vicinissimo al premier Matteo Renzi. I giornali parleranno in particolare di «duecento selezionatissimi ospiti, giornalisti, neopotenti, imprenditori, monsignori e ambasciatori».
IL DISAPPUNTO DEL PONTEFICE – La notizia – qui comincia il racconto de Le Iene – non piace a Papa Francesco, il quale, in un documento riservato di cui sono entrati in possesso i giornalisti della tramissione Mediaset, scrive che «persone non bene identificate si sarebbero impegnate a reperire fondi per organizzare iniziative in occasione della canonizzazione». E ancora, denuncia il Pontefice: «Si tratta di un fatto grave in cui l’immagine della Santa Sede risulta compromessa. Il Santo Padre si è rammaricato per le notizie trapelate». Ovviamente la notizia chiama in causa anche la Prefettura, che sarebbe coinvolta nell’organizzazione dell’evento, considerando (oltre al fatto che il banchetto si è svolto sulla sua terrazza) che dal Vaticano sarebbero partiti inviti ad alcune società che avrebbero sponsorizzato l’evento mondano.
IL CARDINALE DICE DI NON SAPERE – Intervistato da Le Iene il cardinaleGiuseppe Versaldi, presidente della Prefettura per gli Affari economici della Santa Sede, però dice di non essere a conoscenza dell’organizzazione e di essersi già messo all’opera per chiarire il caso: «Non ho nè organizzato, nè assistito a quanto avvenuto sul terrazzo. Io ero con il Papa in Piazza San Pietro. Io ero a Lourdes quando ho ricevuto dal mio ufficio la telefonata che mi diceva se si poteva attrezzare una struttura per accogliere chi non poteva essere ospitato in piazza San Pietro. Non mi hanno detto nemmeno chi erano e nemmeno che c’era un catering!». «Io – ha proseguito Versaldi rispondendo alle domande incalzanti di Filippo Roma – non ero informato (dell’evento, nda) e non si parlava di questa mescolanza tra sacro e mondano. Sono meravigliato e indignato. Ho cominciato subito una ricerca di chiarimento che è ancora in corso per capire chi può aver avuto la responsabilità di tale episodio in contrasto con lo spirito di una canonizzazione e soprattutto in contraddizione con lo spirito che papa Francesco vuol dare, di sobrietà e di partecipazione popolare a queste celebrazioni». Sul Papa poi il cardinale dice: «Non è rimasto contento». Infine garantisce: «Questi episodi non capiteranno più. Individuate le persone responsabili verranno messe in guardia. Il Papa è a conoscenza di questa situazione prenderà lui i provvedimenti che riterrà necessari».
GLI SPONSOR CONFERMANO IL PAGAMENTO – E le aziende a cui sarebbero stati chiesti soldi dalla Prefettura per l’evento, ovvero il fondo sanitario Assidai e la società petrolifera Medoilgas, cosa rispondono? Anch’esse alle Iene dicono di non avere responsabilità nell’organizzazione del buffet, ma confermano il pagamento di somme di denaro. Nel dettaglio, per l’evento la Medoilgas per l’evento avrebbe dato 5mila euro alla Prefettura, mentre l’Assidai qualcosa in più, 12/13mila euro, secondo quanto riferisce il responsabile per le relazioni esterne di entrambe le società, Clemente Senni. E a chi sarebbero stati dati i soldi? «Io ho parlato con dei rappresentanti dell’amministrazione della prefettura, degli impiegati», ha spiegato Senni, che però non chiarisce se il versamento del denaro è stato avvenuto con fatturazione e con bonifico. Misteri.
(Fonte immagini: Le Iene / Italiauno / Mediaset)
In Vaticano buffet da 18mila euro per i due Papi santi, l’ira di Francesco
ROMA – Un buffet da 18mila euro, con catering esclusivo, per 150 selezionati invitati. Sulla terrazza della Prefettura in Vaticano, vista mozzafiato suSan Pietro, il giorno della canonizzazione dei due Papi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. E così, mentre in piazza migliaia di pellegrini si accampavano alla meglio per seguire la cerimonia, sulla terrazza i Vip osservavano degustando tartine e sorseggiando vino.
Il buffet in questione è un piccolo giallo di cui parla l’Espresso.
Per usare un eufemismo, Papa Francesco non ne è rimasto affatto contento. Perché il pontefice era all’oscuro del piccolo ricevimento, così come ora cardinali e alti prelati fanno a gara per prendere le distanze dal costoso evento. Tra gli invitati anche Bruno Vespa e Roberto D’Agostino, l’imprenditore Marco Carrai, molto vicino a Matteo Renzi.
Il primo sospettato è stato il cardinale Giuseppe Varsaldi che però, intervistato da Le Iene, si è tirato fuori: “Non ho organizzato nè assistito a quanto è avvenuto sul terrazzo e non sapevo che ci fossero degli sponsor”. L’Espresso fa il nome diFrancesca Chaouqui, nominata un anno fa alla Cosea, la Commissione per il riordino degli uffici economico-amministrativi. Ma lei smentisce: “Non ho gestito né parterre né inviti”
Vaticano, festa con i vip per i Papi santi L'ira di Bergoglio: "Chi ha pagato?"
Il pontefice pretende chiarimenti sul buffet organizzato sulla terrazza della prefettura per la canonizzazione di Wojtyla e Roncalli
- "Chi ha pagato quel buffet?". Papa Francesco, il pontefice che ha riportato al centro della Chiesa povertà e sobrietà, non ha alcuna intenzione di chiudere un occhio sulla festa vip organizzata sul terrazzo della prefettura degli Affari economici del Vaticano in occasione della canonizzazione di Wojtyla e Roncalli del 27 aprile. Bergoglio chiede chiarimenti: sul banco degli imputati Francesca Immacolata Chaouqui.
Sarebbe stata lei, membro della discussa commissione economica per la revisione economica, a organizzare il party.
Il suo nome sarebbe stato fatto dal presidente della prefettura stessa, il cardinale Giuseppe Versaldi che, respingendo qualsiasi responsabilità, ha svelato la delusione di Bergoglio:"Papa Francesco non è rimasto contento, per usare un eufemismo".
La Chaouqui, tuttavia, smentisce a sua volta di essere l'organizzatrice dell'evento che ha così fatto arrabbiare il pontefice. "Non ho chiamato nessuna azienda, non ho gestito nè parterre nè inviti. Ha organizzato tutto la Prefettura", ha dichiarato al settimanale l'Espresso, che pubblica alcune missive.
E su Twitter si difende con una serie di post: "Oggi sono in tutte le edicole. Con le solite bugie. Sorrido e aspetto. Vediamo quando passerà". E ancora: "Io avanti per la mia strada al fianco di @Pontifex_it" (il profilo Twitter del Papa, ndr). "Guerra santa contro il buffet dei vip 18mila euro per sedie e panini".
Di certo, a quel party, lei c'era. Tanto che, proprio quel giorno, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto: "Io non ho invitato nessuno, ho accolto chi mi ha chiesto di assistere alla cerimonia", si legge in uno dei commenti al post.
Gli invitati - Sulla terrazza della prefettura, con la Chaouqui, c'erano tante persone, tra cui molti vip. Tra gli altri, l'imprenditore vicino al premier Renzi, Marco Carrai, il presidente dello Ior, Ernst Von Freyberg, il responsabile delle relazioni esterne di Eni, Leonardo Bellodi, Bruno Vespa, Maria Latella, Antonio Preziosi e altri ancora.
Coinvolti degli sponsor? - Papa Francesco vuole sapere tutto di quella festa. Chi ha organizzato e, soprattutto, chi ha pagato. Il cardinal Versaldi ha così contattato diverse aziende: "Egregio, Le sarei grato se potesse darmi qualche riscontro sia circa le persone eventualmente presentatesi a lei sia circa l'importo richiesto e a quale scopo specifico. Come Lei può intendere, si tratta di un fatto grave in cui la Prefettura da me presieduta è stata coinvolta a sua insaputa e in cui l'immagine della Santa Sede risulta compromessa".
Si parla di un contributo parecchio oneroso, fino a 18mila euro. E di inviti con tanto di stemma del Vaticano contraffatto. Un "giallo" che, secondo alcune fonti, avrebbe così deluso Papa Francesco da portarlo alle lacrime.
Il suo nome sarebbe stato fatto dal presidente della prefettura stessa, il cardinale Giuseppe Versaldi che, respingendo qualsiasi responsabilità, ha svelato la delusione di Bergoglio:"Papa Francesco non è rimasto contento, per usare un eufemismo".
La Chaouqui, tuttavia, smentisce a sua volta di essere l'organizzatrice dell'evento che ha così fatto arrabbiare il pontefice. "Non ho chiamato nessuna azienda, non ho gestito nè parterre nè inviti. Ha organizzato tutto la Prefettura", ha dichiarato al settimanale l'Espresso, che pubblica alcune missive.
E su Twitter si difende con una serie di post: "Oggi sono in tutte le edicole. Con le solite bugie. Sorrido e aspetto. Vediamo quando passerà". E ancora: "Io avanti per la mia strada al fianco di @Pontifex_it" (il profilo Twitter del Papa, ndr). "Guerra santa contro il buffet dei vip 18mila euro per sedie e panini".
Di certo, a quel party, lei c'era. Tanto che, proprio quel giorno, ha pubblicato sul suo profilo Facebook una foto: "Io non ho invitato nessuno, ho accolto chi mi ha chiesto di assistere alla cerimonia", si legge in uno dei commenti al post.
Gli invitati - Sulla terrazza della prefettura, con la Chaouqui, c'erano tante persone, tra cui molti vip. Tra gli altri, l'imprenditore vicino al premier Renzi, Marco Carrai, il presidente dello Ior, Ernst Von Freyberg, il responsabile delle relazioni esterne di Eni, Leonardo Bellodi, Bruno Vespa, Maria Latella, Antonio Preziosi e altri ancora.
Coinvolti degli sponsor? - Papa Francesco vuole sapere tutto di quella festa. Chi ha organizzato e, soprattutto, chi ha pagato. Il cardinal Versaldi ha così contattato diverse aziende: "Egregio, Le sarei grato se potesse darmi qualche riscontro sia circa le persone eventualmente presentatesi a lei sia circa l'importo richiesto e a quale scopo specifico. Come Lei può intendere, si tratta di un fatto grave in cui la Prefettura da me presieduta è stata coinvolta a sua insaputa e in cui l'immagine della Santa Sede risulta compromessa".
Si parla di un contributo parecchio oneroso, fino a 18mila euro. E di inviti con tanto di stemma del Vaticano contraffatto. Un "giallo" che, secondo alcune fonti, avrebbe così deluso Papa Francesco da portarlo alle lacrime.
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lazio/2014/notizia/vaticano-festa-con-i-vip-per-i-papi-santi-lira-di-bergoglio-chi-ha-pagato_2046395.shtml
1. POLVERONE COPRE SCANDALO! DUE BERTONIANI SULLA VIA DEL PENSIONAMENTO, MONSIGNOR ANGELO BECCIU, SOSTITUTO DELLA SEGRETERIA DI STATO, E IL CARDINAL GIUSEPPE VERSALDI, PRESIDENTE DELLA PREFETTURA, INDAGATO PER LA TANGENTOPOLI DELL’EXPO, SI ATTACCANO ALLA “TERRAZZATA” PER LA CANONIZZAZIONE DI RONCALLI E WOJTYLA - 2. ‘L’ESPRESSO’ DENUNCIA CHE IL PAPA FURIOSO HA CHIESTO “DI CAPIRE CHI AVESSE AUTORIZZATO L’EVENTO PER VIP ORGANIZZATO SULLA TERRAZZA DELLA PREFETTURA DEGLI AFFARI ECONOMICI” MA PROVE DOCUMENTALI NISBA, SE NON LE PAROLE DEI DUE BERTONIANI - 3. IL COSTO DEL BUFFET (20MILA EURO) PER I VIP TERRAZZATI È STATO COPERTO DAGLI SPONSOR ASSIDAI (15MILA EURO) E MEDOIL (5MILA). SE C’E’ UNO SCANDALO È CHE UN CARDINALE INDAGATO VENGA INTERVISTATO DA “LE IENE” ANZICHÉ SULL’EXPO SUL “CASO TERRAZZA”. DIETRO AL POLVERONE C’È SOLO IL CANTO DEL CIGNO DELLA CRICCA BERTONIANA - 4. PS. MA I VATICANISTI COSÌ ABILI AD INDAGARE SUL BUFFET DA 20 MILA EURO PAGATO DAGLI SPONSOR SU QUALE TERRAZZA ERANO FINITI NEGLI ANNI PASSATI QUANDO BERTONE “REGALAVA” 15 MILIONI DELLO IOR A ETTORE OPUS DEI BERNABEI? AH SAPERLO… -
CARDINALE GIUSEPPE VERSALDI JPEG
PS. Ma i vaticanisti così abili a indagare sul buffet da 20 mila euro pagato dagli sponsor su quale terrazza erano finiti negli anni passati quando Bertone "regalava" 15 milioni dalle casse dello Ior a Ettore Opus Dei Bernabei? Ah saperlo...
FRANCESCA CHAOUQUI E MARCO CARRAI
I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLIBRUNO VESPA ATTOVAGLIATO IN COMPAGNIAhttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/polverone-copre-scandalo-due-bertoniani-via-pensionamento-77650.htm
1. DAGOREPORT
Polverone copre scandalo! Due eminenze bertoniane sulla via dei giardinetti, monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e il cardinal Giuseppe Versaldi, presidente della prefettura, indagato per la tangentopoli dell'expo meneghina, si attaccano alla "terrazzata" in occasione della canonizzazione di Roncalli e Wojtyla. L'Espresso (vedi articolo a seguire) denuncia che Papa Francesco ha chiesto "di capire chi avesse autorizzato l'evento per vip organizzato sulla terrazza della prefettura degli Affari Economici" ma senza nessuna pezza di appoggio se non la tesi dei due bertoniani.
INVITO VATICANO PAPI SANTIPolverone copre scandalo! Due eminenze bertoniane sulla via dei giardinetti, monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e il cardinal Giuseppe Versaldi, presidente della prefettura, indagato per la tangentopoli dell'expo meneghina, si attaccano alla "terrazzata" in occasione della canonizzazione di Roncalli e Wojtyla. L'Espresso (vedi articolo a seguire) denuncia che Papa Francesco ha chiesto "di capire chi avesse autorizzato l'evento per vip organizzato sulla terrazza della prefettura degli Affari Economici" ma senza nessuna pezza di appoggio se non la tesi dei due bertoniani.
Secondo: il costo del buffet (20mila euro) per gli illustri ospiti terrazzati è stato coperto dagli sponsor Assidai (15mila euro) e Medoli (5mila). Lo scandalo è che un cardinale indagato venga intervistato dalle Iene anziché sull'Expo sul "caso terrazza". Dietro al polverone c'è solo il canto del cigno della cricca bertoniana.
PS. Ma i vaticanisti così abili a indagare sul buffet da 20 mila euro pagato dagli sponsor su quale terrazza erano finiti negli anni passati quando Bertone "regalava" 15 milioni dalle casse dello Ior a Ettore Opus Dei Bernabei? Ah saperlo...
Papa Francesco ha chiesto al sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu, di capire chi avesse autorizzato l'evento per vip organizzato sulla terrazza della prefettura degli Affari Economici in occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. È quanto scrive l'Espresso in un articolo pubblicato sul sito e sul giornale in edicola da venerdì.
BRUNO VESPA ANTONIO PREZIOSI ERNST VON FREYBERG
Secondo il settimanale, Bergoglio avrebbe voluto sapere come fosse stato pagato il buffet, quali fossero gli sponsor, chi avesse mandato gli inviti. Sul banco degli imputati è salito inizialmente il cardinal Giuseppe Versaldi, presidente della prefettura, che ha negato ogni addebito. Versaldi ha allora chiesto ai dirigenti di alcune aziende se fossero state contattate per contribuire economicamente all'evento.
FRANCESCA CHAOUQUI PRENDE LA COMUNIONE
Una delle imprese che ha risposto alla lettera - scrive l ' Espresso - ha detto che è stata Francesca Immacolata Chaouqui a contattarla. «Non ho chiamato nessuna azienda, non ho gestito né parterre né inviti. Ha organizzato tutto la Prefettura», ha risposto invece la Chaouqui.
I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA DAGO E MONSIGNOR ALFREDO ABBONDI
2. GUERRA SANTA CONTRO IL BUFFET DEI VIP: 18MILA EURO PER SEDIE E PANINI
Emiliano Fittipaldi per ‘espresso.repubblica.it'
CARDINALE GIUSEPPE VERSALDI JPEGEmiliano Fittipaldi per ‘espresso.repubblica.it'
Se il papa ripete spesso che «gli ultimi saranno i primi, e i primi ultimi», un mese fa Francesco si è accorto che a Roma più che la parola del Vangelo resta imperante la massima di Giuseppe Gioacchino Belli: «Io so io, e vvoi nun zete un cazzo».
L'amara constatazione l'ha fatta guardando le immagini del sito ‘Dagospia' pubblicate lo scorso 27 aprile.
I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA BRUNO VESPA SALE SULLA TERRAZZAL'amara constatazione l'ha fatta guardando le immagini del sito ‘Dagospia' pubblicate lo scorso 27 aprile.
Nella rubrica "Cafonal", sorta di saggio sociologico sulla classe dirigente dei tempi nostri, il sito immortalava un gruppo di selezionatissimi vip che assistevano alla canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII. Mentre un milione di fedeli bivaccavano in strada ammassati tra sacchi a pelo, tappetini e bagni chimici, Bruno Vespa e il braccio destro di Renzi Marco Carrai, il presidente dello Ior Ernst von Freyberg e altri 150 fortunati guardavano tutti dall'alto in basso, godendosi lo spettacolo dallo splendido terrazzo del palazzo della Prefettura degli Affari Economici.
I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA DAGO E BRUNO VESPA
Seduti su comode sedie piazzate su palchetti di legno costruiti per l'uopo, manager d'affari, industriali e politici pregavano i papi santi mangiando tartine, bevendo vino e sgranocchiando finger food.
ENRICO LETTA E GIOVANNI ANGELO BECCIU FOTO LAPRESSE
Faceva da anfitrione - hanno raccontato le cronache - Francesca Chaouqui, la giovane lobbista nominata un anno fa da Bergoglio membro della Cosea, la Commissione per il riordino degli uffici economico-amministrativi del Vaticano. Pare che Francesco, però, non abbia giudicato l'iniziativa di buon gusto.
BRUNO VESPA AL BUFFETI PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA BRUNO VESPA LEGGE
L'assalto dei vip al sacro buffet non sembra troppo coerente con il suo mantra di «una Chiesa povera per i poveri», né ha apprezzato che monsignor Lucio Angel Vallejo Balda, segretario sia della Cosea sia della Prefettura, abbia distribuito ostie a Vespa e soci da un bicchiere di vetro preso dal catering.
MONSIGNOR VALLEJO DA' LA COMUNIONE A BRUNO VESPA
Così ha chiesto al sostituto della Segretaria di Stato Angelo Becciu di capire chi avesse autorizzato la festicciola, come fosse stato pagato il buffet, quali fossero gli sponsor, chi avesse mandato gli inviti. Quando si è scoperto che la cartolina con lo stemma vaticano non era stata spedita dal presidente del dicastero, e che l'happening è costato agli sponsor privati circa 20 mila euro, in Vaticano è scoppiata una gazzarra. La "guerra della terrazza", la chiamano, e - ironie a parte - per i perdenti potrebbe avere conseguenze spiacevoli.
BERTONE-BERGOGLIO
Sul banco degli imputati è salito inizialmente il cardinal Giuseppe Versaldi. Bertoniano di ferro, finito di recente nelle intercettazioni della cricca dell'Expo, è il colpevole perfetto: come presidente della Prefettura degli Affari economici è lui, inoltre, responsabile di chi entra ed esce dal palazzo in Largo del Colonnato. Sentito da Becciu, però, Versaldi ha negato qualsiasi addebito, spiegando di aver detto al suo numero due Vallejo Balda «di non poter autorizzare una Commissione pontificia su cui non ho alcuna giurisdizione», né l'uso della terrazza di cui è competente l'Apsa», cioè l'autorità che amministra il patrimonio della Santa Sede.
I PAPI SANTI VATICANO VISTA DALLA TERRAZZA PREFETTURA
L'Apsa non sembra aver rilasciato permessi scritti, ma solo un'autorizzazione verbale da parte del segretario Luigi Mistò. Il suo superiore, il presidente Domenico Calcagno, terrorizzato di finire coinvolto, ha dichiarato di essere completamente all'oscuro dell'intera faccenda. «Non parlo della terrazza, grazie a Dio abbiamo altri problemi», spiega dalla Spagna monsignor Balda, membro del ramo sacerdotale dell'Opus Dei ed economo di fiducia di Francesco, che però lo ha di recente escluso dalla nuova Segreteria per l'Economia, ente che di fatto chiuderà l'esperienza della Commissione referente e ridimensionerà il potere della Prefettura.
I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI
Se Balda tace, Versaldi (che con la nuova guardia ha pessimi rapporti) ha invece preso carta e penna, e chiesto formalmente ad alcune aziende se fossero state contattate per contribuire economicamente all'evento: «Egregio», si legge nelle missive che "l'Espresso" ha visionato, «Le sarei grato se potesse darmi qualche riscontro sia circa le persone eventualmente presentatesi a lei sia circa l'importo richiesto e a quale scopo specifico. Come Lei può intendere, si tratta di un fatto grave in cui la Prefettura da me presieduta è stata coinvolta a sua insaputa ed in cui l'immagine della Santa Sede risulta compromessa».
I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA BRUNO VESPA AIUTA A SALIRE SULLA TERRAZZA
Di sicuro sull'invito "strettamente personale" spedito a nome della Prefettura si leggono i nomi di due sponsor: il fondo sanitario dedicato ai dirigenti Assidai, che ha pagato 13 mila euro per le strutture di legno, e i petrolieri di Medoilgas Italia, che hanno sborsato 5 mila euro per il buffet.
Una delle imprese che ha risposto alla lettera di Versaldi ha detto che è stata proprio Francesca Immacolata Chaouqui a contattarla. E un'altra, a "l'Espresso", ha fatto lo stesso nome. La "Camerlenga" e l'amico Vallejo Balda forse volevano fare bella figura con il parterre d'eccezione?
I PAPI SANTI IN VATICANO CANONIZZAZIONE DI WOJTYLA E RONCALLI
Oltre Vespa e il potente Carrai, c'erano infatti anche Roberto Arditti dell'Expo, il numero uno delle relazione esterne dell'Eni Leonardo Bellodi, l'amministratore delegato di Price-Waterhouse-Coopers Oliver Galea, quasi tutti i membri laici della Cosea, l'ex direttore del Gr1 Antonio Preziosi, il capo di gabinetto del ministero dello Sviluppo economico, Vito Cozzoli. Presente anche Donato Iacovone, ad di Ernst&Young Italia, agenzia per cui è consulente la stessa Chaouqui: la multinazionale americana ha da poco ottenuto l'incarico per effettuare i controlli finanziari allo Ior.
I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA MONSIGNOR VALLEJODAGO E VESPA
«Questa storia è un'idiozia, il fatto è che ci sono nemici che vogliono screditarmi davanti al Santo Padre. Ero lì solo come membro della commissione. Non ho chiamato nessuna azienda, non ho gestito né parterre né inviti. Ha organizzato tutto la Prefettura», si giustifica la Chaouqui, che ci informa di essere appena uscita dalla residenza del papa a Santa Marta.
I PAPI SANTI TERRAZZA PREFETTURA FRANCESCA CHAOUQUIVESPA, IANNINI E PREZIOSI
«Versaldi dice che non sa niente? Può dire quello che vuole. Io non ho bisogno di fare lobby in Vaticano: quel giorno ho solo pregato, ho preso un drink e me ne sono andata. Io sono concentrata nell'aiutare i più bisognosi, basta vedere le foto sul mio Facebook».
Sarà. Peccato che "l'Espresso" abbia visto, oltre a post Facebook con cui un'ospite (tal Maria Sole De Blasi) ringrazia «la Chaouqui per avermi dato modo oggi di riscoprire forti emozioni», anche alcuni messaggi inviati da Francesca in persona a una delle aziende contattate. Dove si chiedevano un po' di soldi non per gli ultimi, ma per far mangiare i primi.
FRANCESCA CHAOUQUI
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