Pio IX cita queste parole di Nostro Signore nella Costituzione dogmatica Pastor del concilio Vaticano I, del 18 giugno 1870: «Lo Spirito Santo infatti, non è stato promesso ai successori di Pietro per rivelare, con la sua ispirazione, una nuova dottrina, ma per custodire con scrupolo e per far conoscere con fedeltà, con la sua assistenza, la rivelazione trasmessa dagli Apostoli, cioè il deposito della fede. Fu proprio questa dottrina apostolica che tutti i venerabili Padri abbracciarono e i santi Dottori ortodossi venerarono e seguirono, ben sapendo che questa Sede di San Pietro si mantiene sempre immune da ogni errore in forza della divina promessa fatta dal Signore, nostro Salvatore, al Principe dei suoi discepoli: "Io ho pregato per te, perché non venga meno la tua fede, e tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli". Questo indefettibile carisma di verità e di fede fu dunque divinamente conferito a Pietro e ai suoi successori in questa Cattedra, perché esercitassero il loro eccelso ufficio per la salvezza di tutti, perché l’intero gregge di Cristo, distolto dai velenosi pascoli dell’errore, si alimentasse con il cibo della celeste dottrina e perché, dopo aver eliminato ciò che porta allo scisma, tutta la Chiesa si mantenesse una e, appoggiata sul suo fondamento, resistesse incrollabile contro le porte dell’inferno.»
In considerazione di questa dottrina di fede cattolica, insegnata da Nostro Signore nella Sacra Scrittura e dal magistero solenne e infallibile della Chiesa, mi risulta impossibile, d'ora in poi, vedere in Francesco il vero Successore di San Pietro, il Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana, il Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo in terra. Ben al contrario, ritengo che si tratti di un eretico, di un empio e di un apostata, di un acerrimo nemico di Dio, della Sua Santa Chiesa e della salvezza delle anime. Tuttavia ho deciso di non modificare il presente articolo, perché credo che, dopo aver espresso questo indispensabile chiarimento, esso conserva in pieno la sua utilità al fine di illustrare la radicale eterodossia e la notoria empietà che caratterizzano i discorsi e le azioni di Jorge Mario Bergoglio, attuale usurpatore del Trono di San Pietro, eletto il 13 marzo 2013 anti-papa della Chiesa conciliare del Vaticano II. Infine, mi vedo obbligato in coscienza ad affermare pubblicamente che, per conservare la fede cattolica, è necessario stare lontani da questo falso profeta, che con le sue dottrine eretiche e i suoi atti scandalosi e sacrileghi conduce i cattolici in maniera inesorabile all’apostasia.
Nel 1999, il cardinale Bergoglio fu eletto membro onorario del Rotary Club della città di Buenos Aires. Nel 2005 ricevette il premio annuale che il Rotary attribuisce all’“uomo dell’anno”: il Laurel de Plata [Alloro d’argento]. Questo organismo, fondato nel 1905 nella città di Chicago, USA, dal massone Paul Harris, è un’associazione i cui legami con la massoneria sono di pubblico dominio: si tratta di un seminario di massoni, l’ambito in cui si svolgono le loro iniziative “caritatevoli”. Una percentuale importante dei rotariani appartiene alle logge, al punto che il Rotary, insieme al Lion’s Club, vengono considerati l’anticamera del tempio massonico.
Simbolo ufficiale - Simbolo esplicativo
Ecco cosa diceva il vescovo di Palencia, Spagna, in una dichiarazione ufficiale: «Il Rotary professa un laicismo assoluto, un’indifferenza religiosa universale e si preoccupa di moralizzare le persone e la società per mezzo di una dottrina radicalmente naturalista, razionalista e anche atea.» (Boletín eclesiástico del obispado de Palencia, n° 77, 1.9.1928, p. 391) Questa condanna venne confermata con una dichiarazione solenne dell’arcivescovo di Toledo, il cardinale Segura y Sáenz, primate di Spagna, del 23 gennaio 1929. Due settimane più tardi, la Sacra Congregazione Concistoriale proibì la partecipazione dei sacerdoti alle riunioni rotariane, sia come membri sia come invitati: è il celebre “non expedire” del 4 febbraio 1929. Tale proibizione fu confermata da un decreto del Sant’Uffizio del 20 dicembre 1950.
Il giorno dell’elezione del cardinale Bergoglio, il 13 marzo 2013, il Gran Maestro della massoneria argentina, Angel Jorge Clavero, rese omaggio al nuovo Pontefice salutandolo calorosamente.
La loggia massonica ebraica B’nai B’rith fece altrettanto, la sua sezione francese scrisse:«Siamo convinti che il nuovo papa Francesco lavorerà con determinazione per rafforzare i legami e il dialogo fra la Chiesa cattolica e l’ebraismo e continuerà la lotta contro ogni forma di antisemitismo»; mentre la sezione argentina scrisse che riconosceva in Francesco un «amico degli Ebrei, un uomo dedito al dialogo e impegnato nell’incontro fraterno», assicurando di essere convinta che nel corso del suo pontificato «conserverà lo stesso impegno e potrà mettere in pratica le sue convinzioni sul cammino del dialogo inter-religioso».
B’nai B’rith
Il direttore degli affari inter-religiosi del B'nai B'rith, David Michaels, ha assistito alla cerimonia di investitura del nuovo papa, il 19 marzo, e il giorno dopo ha partecipato all’udienza concessa da Francesco ai capi delle diverse religioni, nella Sala Clementina. Erano presenti sedici personalità ebraiche in rappresentanza di otto organizzazioni ebraiche internazionali, tra cui il rabbino David Rosen, direttore del Comitato ebraico-americano (American Jewish Committee), che in un’intervista rilasciata all’agenzia Zenit ha dichiarato che a partire dal concilio Vaticano II «l’insegnamento della Chiesa e il suo approccio con gli Ebrei, l’ebraismo e Israele, hanno subito una trasformazione rivoluzionaria.»
Il giorno seguente l’elezione di Francesco, il Grande Oriente d’Italia emise un comunicato nel quale il Gran Maestro Gustavo Raffi scrisse: «Con Papa Francesco nulla sarà più come prima. Chiara la scelta di fraternità per una Chiesa del dialogo, non contaminata dalle logiche e dalle tentazioni del potere temporale. (…) Il nostro auspicio è che il pontificato di Francesco, il Papa che “viene dalla fine del mondo”, possa segnare il ritorno della Chiesa-Parola rispetto alla Chiesa-istituzione, promuovendo un confronto aperto con il mondo contemporaneo, con credenti e non, secondo la primavera del Vaticano II. (…) ha la grande occasione per mostrare al mondo il volto di una Chiesa che deve recuperare l'annuncio diuna nuova umanità, non il peso di un'istituzione che si arrocca a difesa dei propri privilegi.»
Il 16 marzo, da un nuovo articolo del Grande Oriente d’Italia, questa volta anonimo, il lettore apprende che ci sono tre diverse visioni tra i membri di questa obbedienza massonica: quella di coloro che sono scettici sul progressismo di Francesco, quella di coloro che preferiscono mantenere un cauto silenzio e giudicarlo per i suoi atti, e infine quella di coloro che esprimono il convincimento che sarà un papa «innovatore e progressista, basandosi sul fatto che alcuni Fratelli assicurano di aver contribuito direttamente, all’interno del Conclave, tramite degli amici fraterni, all’elezione di un uomo capace di rigenerare la Chiesa cattolica e la società umana nel suo complesso.»
Quest’ultimo punto di vista si va rafforzando per il fatto che il cardinale Bergoglio, durante il conclave del 2005, fu sostenuto dal cardinale Carlo Maria Martini, morto il 31 agosto del 2012, e la cui scomparsa venne salutata dal GOI, il 12 settembre, con le seguenti parole: «Ora che le celebrazioni retoriche e le fastose condoglianze hanno lasciato il posto al silenzio e al duolo, il Grande Oriente d’Italia saluta con affetto il Fratello Carlo Maria Martini che è salito all’oriente Eterno.»
E il 28 luglio del 2013, in occasione del decesso del cardinale Ersilio Tonini, massone riconosciuto, il Gran Maestro Gustavo Raffi gli rese omaggio assicurando che piangeva «l’amico, l’uomo del dialogo con i massoni, il maestro del Vangelo sociale. Oggi l’umanità è più povera, al pari della Chiesa cattolica.»; affrettandosi ad aggiungere che, nonostante questa grande perdita «la Chiesa di Papa Francesco è una Chiesa che promette di essere rispettosa dell’alterità e di condividere l’idea che lo Stato laico promuove la pace e la coesistenza delle diverse religioni(!!!)».
Il limpido omaggio tributato a Francesco dal Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia è una testimonianza inquietante riguardo al suo pontificato. Come prova di ciò, e limitandoci solo ad uno dei numerosi testi pontifici riferiti alla massoneria, ecco cosa disse Leone XIII nella sua enciclicaHumanum Genus, del 20 aprile 1884:
«Ma ai tempi nostri i partigiani della città malvagia, ispirati e aiutati da quella società, che largamente diffusa e fortemente congegnata prende il nome di Società Massonica, pare che tutti cospirino insieme, e tentino le ultime prove. Imperocché senza più dissimulare i loro disegni, insorgono con estrema audacia contro la sovranità di Dio; lavorano pubblicamente e a viso aperto a rovina della Santa Chiesa, con proponimento di spogliare affatto, se fosse possibile, i popoli cristiani dei benefizi recati al mondo da Gesù Cristo nostro Salvatore.»
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(L'articolo, in spagnolo, è stato pubblicato su diversi siti cattolici dell'America Latina,
in occasione del primo anno di pontificato di papa Bergoglio, col titolo
EL EXTRAÑO PONTIFICADO DEL PAPA FRANCISCOtra i tanti si può consultare
Amor de la Verdad
EL EXTRAÑO PONTIFICADO DEL PAPA FRANCISCOtra i tanti si può consultare
Amor de la Verdad
Oggi ricorre un anno dall’elezione del cardinale Bergoglio al sommo pontificato. Anno insolito comunque lo si guardi e che sembra sia durato un’eternità, considerando le innumerevoli parole e i fatti di chiaro segno rivoluzionario che Francesco ha continuato a manifestare senza sosta a partire da quell’inaudito “buona sera” di mercoledì 13 marzo 2013, pronunciato dalla loggia di San Pietro; saluto profano altamente simbolico, che col trascorrere del tempo ha resistito a mala pena alla frenesia e alla vertigine bergogliane. Azione incessante e parole irrefrenabili, fragorose e confuse, simili al torrente che giunge alla cascata, assorbito dalla forza del vuoto che lo risucchia irresistibilmente, in un vortice in cui nulla può percepirsi con nitidezza, né sfuggire alla caduta mortale che lo dissolve tutto. Le sue dubbie iniziative meriterebbero degli ampi studii teologici, condotti dalla penna valente ed erudita di qualche ferrato apologeta, che forse la Divina Provvidenza nella sua infinita misericordia si degnerà di inviarci, per illuminare le nostre intelligenze in letargo con i suoi brillanti insegnamenti. In attesa che ciò accada, mi permetto di pubblicare questo modesto articolo, nel quale ho tentato di supplire alla carenza di talento con un lavoro serio e minuzioso, e di compensare una magra scienza con l’amore incondizionato e senza riserve per la verità oltraggiata.
(13 marzo 2014).
Scusate, potete approfondire questa notizia:
RispondiEliminaLa prima scomunica di papa Francesco
Contro il movimento austriaco dissidente 'Noi siamo Chiesa'
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2014/05/22/la-prima-scomunica-di-papa-francesco_f30bff0e-90c2-41f2-ad47-416d2f9cb7c4.html