Mons. Nunzio Galantino, uno dei volti della nuova chiesa
Avevamo deciso di non enfatizzare la notizia anche perché, per dirla tutta, leggendo l'intervista concessa damons. Nunzio Galantino al quotidiano QN (Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) ci siamo resi conto che ormai si è raggiunto un tale stadio di spudoratezza e traviamento che sarebbe stato meglio far passare tale intervista sotto silenzio e non far emergere l'imbarazzante situazione in cui versano anche molti vescovi (tenuti per di più a ricoprire ruoli chiave all'interno dei vertici delle autorità ecclesiali) e con essi la chiesa che con l'avvento di Papa Bergoglio si sta materializzando. Tuttavia, sollecitati dalle numerose segnalazioni dei nostri lettori, ritorniamo sull'accaduto e, con molta e molta pena, ne diamo notizia (i punti esclamativi e le sottolineature sono nostri).
Ecco le parole di mons. Nunzio Galantino, scelto da Papa Bergoglio per ricoprire il ruolo di segretario generale della Conferenza episcopale italiana: «Con Papa Francesco la Chiesa italiana ha un’occasione straordinaria di riposizionarsi rispetto alle attese spirituali, morali e culturali». Certo, nell’episcopato «in molti ancora arrancano», ma «dice una balla» chi sostiene che i vescovi in blocco «siano indietro sulla storia: abbiamo un cervello e non soffriamo della sindrome dell’imbarazzo».
Fra una settimana Francesco, unico Pontefice nella storia, terrà la prolusione iniziale dell’assemblea generale della Cei: bacchetterà i vescovi come l’anno scorso, quando vi ha incontrato per la prima volta?
«Durante il suo ministero il Papa ha elogiato più volte il lavoro nelle nostre diocesi, non dimentichiamolo. Se poi sta insistendo sulla Chiesa ospedale da campo, sulla misericordia e l’attenzione alle persone, è perché ha capito che non tutte le frange ecclesiali italiane si sono rese conto di ciò di cui il mondo ha bisogno, di ciò che, in nome del Vangelo, noi credenti (!) siamo chiamati a dare».
Negli anni scorsi la Cei ha investito molto sui valori non negoziabili. Il Papa non ha a cuore questa espressione, anche lei?
«Pensiamo alla sacralità della vita. In passato ci siamo concentrati esclusivamente sul no all’aborto e all’eutanasia. Non può essere così, in mezzo c’è l’esistenza che si sviluppa (!?). Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche che praticano l’interruzione della gravidanza(!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!), ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro».
Qual è il suo augurio per la Chiesa italiana?
«Che si possa parlare di qualsiasi argomento, di preti sposati, di eucarestia ai divorziati, di omosessualità, senza tabù, partendo dal Vangelo e dando ragioni delle proprie posizioni (!!!)».
E allora che cosa direbbe a una coppia di credenti omosessuali che vive insieme da anni fedelmente?
«Mi metterei in ascolto della loro storia, come cerco di fare per tutte le relazioni tra persone che mi è capitato e mi capita ancora di incontrare. Non è necessario avere sempre qualcosa da dire. Molte volte è importante ascoltare, prima di dire». (Fonte: intervista al quotidiano QN)
Queste stupefacenti e allarmanti (vorremmo dire deliranti, ma non lo diciamo) parole non sorprenderebbero poi più di tanto dal momento che sarebbero proferite da un “pastore” protestante. Invece no: sono "candidamente" affermate da un sacerdote che si dice cattolico.
Basterebbe leggere San Paolo:
1Corinzi 6, 9 - 20
[9]O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri,[10]né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
[11]E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!
[12]«Tutto mi è lecito!». Ma non tutto giova. «Tutto mi è lecito!». Ma io non mi lascerò dominare da nulla. [13]«I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!». Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. [14]Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.
[15]Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! [16]O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. [17]Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. [18]Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. [19]O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? [20]Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
Oppure Romani 1, 18-32
[18]In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, [19]poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. [20]Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; [21]essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa.[22]Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti [23]e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
[24]Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi, [25]poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
[26]Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. [27]Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. [28]E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, [29]colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori,[30]maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, [31]insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. [32]E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.
Inutile sottolineare come le parole di San Paolo risultino diametralmente opposte a quelle di mons. Galantino. Così come è inutile analizzare punto per punto le gravi e per certi aspetti vergognose affermazioni rilasciate dal neo segretario generale della Cei: proprio non ci riusciamo... sentiamo solo una puzza nauseabonda di zolfo...
La Redazione
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