ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 19 giugno 2014

Quito, no Bosnia..

La rivoluzione sessuale


Perché i nostri tempi sono segnati da un forte degrado morale?

Il messaggio della Madonna del Buon Successo a Quito
Le Apparizioni della Madonna del Buon Successo a Quito iniziarono il 2 febbraio (Festa della Purificazione di Maria) del 1594. All’Una di notte la giovane badessa del convento dell’Immacolata Concezione nella città di Quito, madre Mariana Torres Berriochoa (oggi venerabile), scese a pregare nel coro della cappella, come soleva fare da tempo con grande fervore, raccomandando a Dio le sorti della sua piccola comunità monastica.
Ad un certo punto ebbe l’impressione che qualcuno fosse presente. Si sentì chiamare per nome. Improvvisamente vide una bellissima Signora che disse: “Sono Maria del Buon Successo, regina dei Cieli e della terra.” Nelle sue apparizioni alla madre Mariana, la Madonna del Buon Successo garantì la sua protezione sul monastero, profetizzò il destino della nazione ecuadoregna, ma anche della Cristianità occidentale e della Chiesa universale. Soffermiamoci su questo ultimo punto.
Nella notte di un altro 2 febbraio (questa data dunque si ripete), precisamente del 1634, mentre madre Mariana pregava nel coro della cappella, ella notò lo spegnimento della lampada del Tabernacolo. Stava per andare a riaccenderla, quando si sentì come bloccata. Apparve la Vergine e le disse: “Lo spegnersi della lampada che arde davanti all’Amore prigioniero ha molti significati. Il primo è questo: alla fine del XIX secolo e per gran parte del XX, si diffonderanno varie eresie, e, sotto il loro potere, la luce preziosa della Fede si spegnerà nelle anime per opera della quasi totale corruzione dei costumi. In quel tempo vi saranno grandi calamità fisiche e morali, pubbliche e private. Le poche anime rimaste fedeli alla grazia soffriranno un martirio tanto crudele e indicibile quanto prolungato; molte di esse scenderanno nella tomba per la violenza delle loro sofferenze e verranno considerate come martiri sacrificatisi per la Chiesa…Il terzo significato dello spegnimento della lampada è dovuto allo spirito avvelenato di impurità che in quel tempo dominerà, percorrendo le strade, piazze e i luoghi pubblici come un mare immondo e godendo di una libertà talmente sorprendente che quasi non resteranno più nel mondo anime vergini. Il quarto significato è il riconoscimento del potere delle sétte, che abilmente si introdurrà nelle famiglie estinguendo l’innocenza nei cuori dei piccoli, soffocando in tal modo anche le vocazioni sacerdotali…Disgraziatamente, la Chiesa passerà allora attraverso una notte oscura in cui mancherà un prelato e un padre che vegli con amore, con dolcezza e forza, perspicacia e prudenza, e molte anime si perderanno mettendo in pericolo la loro stessa salvezza eterna. Il quinto motivo dell’estinzione della lampada sta nell’insensibilità e nel disinteresse di quella gente che, pur possedendo abbondanti ricchezze, resterà indifferente all’oppressione della Chiesa, alla persecuzione della virtù e al trionfo dei malvagi, trascurando di impiegare santamente le loro ricchezze per ottenere la distruzione del male e la restaurazione della Fede…Prega con insistenza, reclama senza stancarti e piangi con lacrime amare nel segreto del tuo cuore, chiedendo al nostro Padre celeste che, per amore del Cuore Eucaristico del mio santissimo Figlio, ponga fine quanto prima a questi tempi funesti inviando alla Chiesa quel prelato che dovrà restaurare lo spirito dei suoi sacerdoti. Questo mio amatissimo figlio verrà dotato di una capacità rara, di umiltà di cuore, di docilità alle divine ispirazioni, di fortezza per difendere i diritti della Chiesa e di un animo tenero e compassionevole, affinché, come un altro Cristo, provveda al grande e al piccolo, senza disprezzare i più infelici…In sua mano verrà posta la bilancia del Santuario, affinché tutto venga fatto con peso e misura e affinché Dio venga glorificato. Alla rapida venuta di questo padre e prelato, però, sarà di ostacolo quella timidezza di tutte le anime consacrate a Dio, che è anche causa del dominio di Satana su queste terre.”
Racconta il biografo che la madre Mariana, terribilmente impressionata da tali parole, si prostrò a terra tremante e le chiese arditamente di concederle il miracolo di mantenerla in vita fino a quel tempo, affinché potesse combattere sulla terra contro quell’ondata di empietà. La Vergine non le concesse questa grazia, ma la rassicurò che Ella stessa avrebbe assunto il comando in quella terribile battaglia. 

Il pansessualismo e la pornografia
Ai nostri tempi è in atto un attacco di tipo sessualista. Un attacco che possiamo anche definire di riduzione pansessualista dell’esistenza umana.
La distruzione dell’uomo ha implicato e implica anche l’applicazione totale e di massa della cosiddetta “rivoluzione sessuale”. Infatti nel e per l’abbassamento dell’uomo a bestia può essere funzionale non solo il riduzionismo biologico ma anche la riduzione dell’esistere dell’uomo a pulsione orgonica.
Procediamo con ordine e vediamo adesso come si è arrivati a questo. Si tratta della questione del pansessualismo.
Prima di tutto va detto che il pansessualismo si è servito della pornografia e questa è penetrata ovunque avvalendosi dei mezzi che sono a disposizione di tutti. La pornografia negli ultimi tempi è diventata un fenomeno di massa, fatto unico nella storia … e, proprio perché unico, significativo.
Storicamente la pornografia (dal greco pòrné “meretrice” e graphia “descrizione”) è nata con la fotografia, ma è rimasta in una sorta di semi-clandestinità fino agli anni ’60 che sappiamo essere stati gli anni cruciali di radicale cambiamento dei costumi.
La sua legalizzazione e la sua rapida diffusione si devono ad un italiano, Alberto Ferro (nato ad Algeri nel 1936 perché figlio di un diplomatico); si fece poi chiamare Lasse Braun e con questo nome è conosciuto. E’ un regista-scrittore definito il “padre della pornografia moderna” e il “re del porno”. Nel 1961, Braun iniziò ad interessarsi della cosiddetta “rivoluzione sessuale” fino a divenirne uno dei più convinti sostenitori. In Italia studiò Giurisprudenza e produsse una tesi di laurea sui danni sociali che provocherebbe la condanna della pornografia. La tesi aveva come titolo: La censura giudiziaria nel mondo occidentale. La tesi ovviamente venne censurata. A quei tempi la pornografia era severamente proibita non solo in Italia ma anche in molti altri Stati occidentali: perfino in Svezia, Danimarca, Olanda, Germania (Paesi che poi si apriranno ben presto ad essa), Canada, Stati Uniti, ecc… Torniamo a Braun. Egli, figlio di un diplomatico, era abbastanza ricco e possedeva una mercedes intestata al consolato dove lavorava il padre. Pertanto poteva viaggiare molto godendo anche di appoggi importanti. Nessun doganiere dell’epoca avrebbe controllato i suoi bagagli. E così divenne una sorta di “missionario del porno”. Dal 1962 al 1967 girò più volte l’Europa e l’America con valigie piene di film in super 8, di romanzi e fumetti porno. Per capire quanto influente sia stato il personaggio, raccontiamo questo fatto: nel 1965 un suo avvocato di Copenhagen, al quale aveva confidato propositi rivoluzionari, lo mise in contatto con un giovane deputato socialdemocratico. Costui fece tradurre in danese la tesi di laurea censurata in Italia. La Danimarca fu il primo Paese al mondo a legalizzare la pornografia. Anche se la legalizzazione riguardò dapprima gli scritti pornografici e non le immagini. Ma un passo importante era stato fatto. Successivamente Braun fondò a Stoccolma una società cinematografica produttrice (l’AB Beta) di film porno e si diede anche alla vendita per corrispondenza.  
Un altro elemento importante per l’avanzata del pansessualismo è stato il cosiddetto Rapporto Kinsey, pubblicato nel 1948 e nel 1953. Ricerca finanziata dalla Fondazione Rockefeller. Il biologo Alfred Kinsey (1894-1956) applicò a 1200 esseri umani le tecniche che aveva usato nello studio di più di due milioni di insetti. Dai dati collezionati, egli rilevò con soddisfazione che nel comportamento sessuale non esisterebbero categorie come “normalità” e “anormalità” o come “giusto” e “sbagliato”. Egli scrisse nel suo Il comportamento sessuale del maschio umano“Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. E’ fondamentale nella tassonomia che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo ad una profonda comprensione della realtà del sesso.” La validità delle prove di Kinsey fu contestata appena apparve il primo volume. Gli interpellati non erano un campione casuale della popolazione, ma dei volontari. Dunque, era fin troppo evidente che i risultati fossero influenzati dalle convinzioni delle persone che si erano rese disponibili per stilare il rapporto. Ma fu fatta un’opera di disinformazione. Malgrado l’inadeguatezza dei metodi impiegati da Kinsey, le rivelazioni del suo rapporto vennero prontamente trattate come fatti e furono usate dai media, dalle minoranze sessuali e dalla cultura libertaria.  
Fin dagli anni ’60 Hollywood è rimasta relativamente fedele al codice deontologico che aveva presieduto alla sua fondazione nel 1930, il famoso Codice Hays, secondo cui “non verrà prodotta nessuna scena che abbassi lo standard morale dello spettatore.” Nel 1947, il regista Frank Capra (1897-1991) dichiarò: “Il cinema deve essere un’espressione positiva in cui soffia la speranza, la giustizia, l’amore e il perdono. E’ un dovere dei produttori e dei registi esaltare le qualità umane e il trionfo dell’individuo nelle avversità.” Ma poi seguì un radicale cambiamento. Nel 1972, il film Arancia Meccanica, del regista Stanley Kubrick (1928-1999), venne ritirato dalle sale cinematografiche a causa di un’ondata di violenza per l’emulazione che suscitava in alcuni. Poi, a poco a poco, sono cadute tutte le barriere della censura: l’adulterio, l’immoralità e la violenza sono sempre più presenti nei film.   
Negli anni Settanta, negli Stati Uniti, un rapporto della Commission on Photography and Obscenity (“Commissione sulla Pornografia e sull’Oscenità”) aveva concluso non solo che la pornografia non sarebbe pericolosa, ma che avrebbe anche un ruolo positivo, come sfogo alle fantasticherie dell’aggressività sessuale. “Essa può decolpevolizzare la sessualità –diceva il Rapporto- e svolgere un ruolo educativo.”  
Bisogna notare che negli anni ’70 la pornografia si limitava al cosiddetto softcore, che rappresentava soprattutto dei nudi di donna, e non dei veri e propri atti sessuali. Sul mercato l’hardcore era ancora difficilmente reperibile. Tuttavia, grazie a questo compiacente Rapporto, a partire dagli anni ‘70 negli Stati Uniti ci fu una vera esplosione dell’oscenità. Alcune cifre per capire: nel 1983 si contavano già un’ottantina di riviste del genere di Playboy o di Penthhouse; i punti di vendita per le pubblicazioni oscene erano circa 18.000; i teatri per adulti erano all’incirca 800 e dodici erano le catene televisive pornografiche. Quale fu l’esito, negli Stati Uniti, di questa massificazione della pornografia? Il primo risultato fu una rapidissimo aumento delle perversioni sessuali. 
Il pansessualismo si serve della pornografia perché questa è una vera e propria droga. Lo dimostrano numerosi studi. Il dottor René Salinger, neuropsichiatra, così ha spiegato l’influenza della pornografia: “Su alcune personalità fragili, la violenza e la pornografia possono servire da modelli di comportamento (…), poiché il potere dell’immagine viene a sostituirsi al pensiero (…). In tutto ciò che è strettamente visivo, non si devono immaginare le cose: esse scivolano in noi per funzionare come modello.”
Il pansessualismo si serve della pornografia perché questa destabilizza il rapporto naturale dell’uomo con la sua sessualità. Quest’ultima finisce per diventare fine a se stessa, come la droga. La pornografia fagocita lentamente il consumatore nella spirale della dipendenza. La pornografia crea nuovi bisogni, nuove curiosità e ciò facendo incita i suoi adepti ad abbandonare una sessualità normale.
Il pansessualismo si serve della pornografia perché questa facilita lo sviluppo della criminalità sessuale e delle più feroci depravazioni. Ted Bundy (1946-1989) fu giustiziato sulla sedia elettrica a Starks, in Florida, il 24 gennaio 1989. Stuprò e assassinò ben 28 giovani donne. Prima di morire volle rilasciare questa dichiarazione in un’intervista filmata: “Ciò è avvenuto a tappe, gradatamente. Dapprima sono divenuto un ardente appassionato della pornografia e l’ho considerata come un tipo di inclinazione; volevo vedere materiale di tipo sempre più violento, più esplicito e più descrittivo. Come per la droga, si conserva un’eccitazione insaziabile finché si raggiunge un punto in cui si supera l’ostacolo quando si chiede se il fatto di passare all’atto in quel momento vi darà qualcosa di più che leggere a guardarlo solamente compiere. (…). Tutti i criminali sessuali che ho incontrato in prigione erano stati profondamente influenzati e condizionati dall’assuefazione alla pornografia.”

Chi si cela dietro il mercato del sesso?
Dietro l’industria della pornografia si nasconde una mentalità libertaria, una filosofia di vita sostenuta e sovvenzionata da personaggi legati al mondo dell’Alta Finanza, dei cosiddetti “poteri forti” e dei circoli mondialisti. Insomma, dalla massoneria e da realtà paramassoniche. Non va dimenticato un carteggio del lontano 3 aprile 1824 di cui venne a conoscenza papa Pio IX e che lui stesso volle diffondere: “Il cattolicesimo, meno ancora della monarchia, non teme la punta di un pugnale ben affilato; ma queste due basi dell’ordine sociale possono cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci dunque mai di corrompere. Tertulliano diceva con ragione che il sangue dei martiri è il seme dei cristiani. Ora, è deciso nei nostri consigli, che noi non vogliamo più cristiani; non facciamo dunque dei martiri, ma rendiamo popolare il vizio nelle moltitudini. Occorre che lo respirino con i cinque sensi, che lo bevano, che ne siano sature. Fate dei cuori viziosi e voi non avrete più cattolici. (…). Ma perché sia profonda, tenace e generale, la corruzione delle idee deve cominciare fin dalla fanciullezza, nell’educazione. Schiacciate il nemico, qualunque esso sia (…), ma, soprattutto, schiacciatelo quando è ancora nell’uovo. Alla gioventù infatti bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani, attirarli, senza che se ne accorgano. Andate alla gioventù  e, se è possibile, fin dall’infanzia.” (Il testo è riportato nella celebre opera di monsignor Delassus, Il dramma dell’ora presente. Antagonismo tra due civiltà, del 1907).
Nel 1979 uscì in Italia un libro dal significativo titolo I padrini della pornografia (Edizione la Parola, di Roma). L’autore, Stefano Surace, si avvalse della collaborazione del gesuita padre Arturo Dallavedova. Il librò, che andò subito a ruba, faceva nomi e cognomi dei vari produttori e delle loro radicate amicizie politiche (quasi tutte appartenenti all’allora PSI).
Uno studioso del mondialismo, il francese Yann Moncomble, morto nel 1997 ad appena 37 anni, ha scritto un libro dal titolo La politique, le sexe et la finance (La politica, il sesso e la finanza). In esso l’autore afferma che la pornografia verrebbe dagli Stati Uniti e in particolare dalla rivista Playboy. Nell’opera Massoneria e sétte segrete: la faccia occulta della Storia, di Epiphanius alla pagina 358 si legge: “Dietro ‘Playboy’ si muove una Fondazione omonima che negli USA ha giocato un ruolo significativo nella campagna per il diritto d’aborto, per i ‘diritti degli omosessuali’ o per il ‘diritto a drogarsi’.” Dietro questa rivista si profilano “personaggi di spicco dell’Alta Finanza internazionale quali Edmund de Rothschild (esponente di spicco dell’Alleanza Israelita Universale e della Commissione Trilaterale) e Rupert Murdoch, uno dei magnati della stampa mondiale (da anni anche di Sky TV) con un giro d’affari di tre miliardi di dollari esteso su tre continenti e ottanta testate giornalistiche. Il patron e direttore di ‘Playboy’ è l’israelita Hugh Hefner. Premio 1980 dell’Anti Defamation League (ADL), un’associazione nata nel 1913 allo scopo ufficiale di difendere gli ebrei dall’antisemitismo degli altri popoli, capillarmente presente a livello internazionale come braccio dell’Alta Massoneria ebraica del ‘B’nai B’rith’ (…). Il nome di Hugh Hefner compare nel Consiglio direttivo della NORMI, l’ “Organizzazione Nazionale Americana per la Riforma delle Leggi sulla Marijuana’ (…). La Fondazione Playboy, dopo aver stanziato diverse decine di migliaia di dollari per organizzazioni come la ‘National Gay & Lesbian Task Force’ (‘Forza di Intervento Nazionale in favore degli Omosessuali’), ha sovvenzionato anche il ‘National College of Criminal Defense Lawyers and Public Defenders’ per una raccolta di studi il cui titolo era “Cocaina: difese legali e tecniche contro i procedimenti giudiziari in rapporto alla cocaina.”
Vediamo adesso perché si è voluto e si vuole questo. La risposta è più semplice di quanto si possa immaginare. Le forze occulte operano una sorta di solve et coagula, letteralmente significa “sciogli e coagula”, ovvero distruggi e ricostruisci. Ci sono delle forze occulte nella storia che ambiscono a distruggere l’ordine naturale per ricostruirne un altro, totalmente alternativo. Da questo punto di vista è chiaro l’essenza luciferina e luciferiana (le cose non necessariamente coincidono) di tali poteri occulti.
Ora la negazione nell’uomo della signoria della ragione e della volontà sono funzionali alla “creazione” di un uomo nuovo, un uomo che non sia più “luogo” del riflesso di Dio e d’inabitazione della Sua Vita (la Grazia).

Corrado Gnerre17 giugno 2014

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