ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 7 giugno 2014

Vince l’ignoranza

Zecchi: “Suor Cristina e Conchita accomunate dal cattivo gusto. Vince l’ignoranza”

Marta Moriconi
stefano_zecchi_webStefano Zecchi, docente di Estetica e autore di vari saggi sull’arte e la società contemporanea, parla di Suor Cristina e della sua vittoria al talent-show The Voice. Dal punto di vista estetico, chiarisce subito, si tratta di “cattivo gusto” e questa definizione ricorre spesso lungo l’intervista, insieme a “indecenza” e “porcherie”.
Per lui queste scelte “esprimono ignoranza”. Quanto al Mose, da veneziano prima che da ex assessore alla Cultura di Milano, suggerisce una “pista” da seguire: “Il corruttore va da chi sa che può corrompere”.
Suor Cristina ha vinto The Voice, un reality in cui competono giovani talenti, e ha scatenato polemiche e apprezzamenti anche, ma non solo, per la recita del Padre Nostro di ringraziamento. Ma la Tv è così in crisi da estrarre dalla naftalina quella fede cattolica che prima bistrattava?
«Io credo che la verità sia più semplice ancora. E’ un problema proprio estetico. E’ cattivo gusto ed è difficile liberarsene perché non c’è una cultura sufficientemente alta per capire che lo slogan delle porcherie solenni cita non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. Per me queste scelte esprimono ignoranza».

Magari c’è anche una strategia mediatica dietro?
«Non credo ci siano figure così diaboliche dentro la Rai per cui si vogliono risolvere così le sorti degli ascolti. Penso che il cattivo gusto si sia unito alla risata sopra, al nuovo che è per forza bello».
Dal Grande Fratello in poi ci hanno abituato a scene di intimità in diretta. Poi la trasgressività è diventata una suora. Il segno dei tempi?
«Sì, nel senso che le dicevo prima: ripeto, indica il cattivo gusto. E’ segno che la nostra laicizzazione così scombinata e spropositata porta a non fare più differenza tra il mondo profano e quello religioso. E’ un segno malinconico dei tempi».
Suor Cristina crede di rappresentare la Chiesa nel segno di rinnovamento che vuole Papa Francesco. E’ così?
«Non entro di solito nei campi e nelle dimensioni culturali che non mi appartengono. Possono pensare a questo: indubbiamente Papa Francesco ha dato una sterzata di comunicazione per arrivare al cuore della gente. Mi domando più che altro se la scelta di questa suora davvero arrivi al cuore della gente o piuttosto al disgusto della gente che sente ormai la religione come un sentimento o una grazia che arriva dal cielo. Un conto è correre dietro agli increduli e agli infedeli, un conto è consolidare la fede di chi ha la fede. E’ inutile, secondo me, portare la fede religiosa fuori da questo seminato, perché esprime il brutto».
C’è una differenza tra Conchita e Suor Cristina?
«Sono cose completamente diverse, ma accomunate dal cattivo gusto. La suora appartiene a un mondo che riguarda la nostra tradizione religiosa. Dall’altra parte c’è chi, attraverso la trasgressione, vuole cercare punti di vantaggio sugli altri».
Passiamo all’inchiesta sul Mose. Da ex politico e da veneto, come ha vissuto e vive questo scandalo?
«La trovo una cosa disgustosa, ma nello stesso tempo trovo indecente le affermazioni di chi dice che questo fosse prevedibile. Io sono stato assessore alla Cultura a Milano e ho gestito un patrimonio non indifferente, quello per gestire la Scala, il Piccolo Teatro, i Musei, certamente enormemente inferiore a quello del Mose. E le dico una cosa: il corruttore va da chi sa che può corrompere. Non mi si venga a dire che il problema sono le regole, che non va bene il gestore unico che certamente è una disposizione che va cambiata, perché innanzitutto credo alla moralità della persona. Lo dico come padre di famiglia, come professore, la corruzione va dove c’è chi si fa corrompere. Questa è la vera indecenza. Tanto è vero che ci sono persone che non sono state corrotte: si veda l’ex sindaco di Venezia».


Il Padre Nostro recitato da Suor Cristina ha Fatto quasi Più scandalo della SUA vittoria a The Voice. Tra Immagini e commenti di posta Tutta Una satira. Rispettosa per lo Più, ma qualcuno esagera ANCHE UN PO ', ovviamente i Più dissacranti Sono staticamente accuratamente SCARTATI. 
Fatto sta Che in Un Paese Democratico Tutti possono dire la Loro, also Quelli Quelli consacrati a Dio e ... FORSE Ora also alla TV.

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Preghiamo: Padre Nostro, liberaci Dal costumista di Noemi http://bit.ly / PADRENOSTRO [Di Comeprincipe ]

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Pronta la copertura di Perdere l'amore di Massimo Ranieri

  1. Suorcristina e il Padre Nostro in tv Diretta. L'8x1000 di Quei poveri idioti l'Annone Usato per televotarti. Torna in convento buffona
" TinaBaffy : Suorcristina e il Padre Nostro in tv Diretta. L'8x1000 di Quei poveri idioti Hanno l'... pic.twitter.com/R1B6Df15AE
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http://www.intelligonews.it/il-padre-nostro-di-suor-cristina-ha-alzato-un-polverone-di-satira-la-nostra-selezione-di-immagini/

Ingrao (Vaticanista Panorama): “Suor Cristina resti coerente altrimenti sarà una meteora”

intelligo
ingraodi Marco Guerra
Suor Cristina avrà più fan o discepoli? È possibile evangelizzare cantando e facendo spettacolo? Sono queste gli interrogativi che si pone il modo cattolico all’indomani del trionfo di suor cristiana alla finalissima di The Voice of Italia. Domande cheIntelligoNews ha rivolto al vaticanista di Panorama, Ignazio Ingrao: “Sinceramente sono un po’ perplesso. Di sicuro è una persona che ha capito come funziona il mondo dello spettacolo. Io capisco poco di musica ma alcuni esperti mi dicono che non abbia tutte queste doti canore. Credo tuttavia che il suo impegno sia autentico e che cerchi di andare nella direzione indicata da Papa Francesco di portare il ‘Messaggio’ anche negli ambienti più lontani”.
Cosa non la convince? Il fatto che un religioso sia protagonista di uno show televisivo?
“No assolutamente, ritengo che sia giusto misurasi con tutti i messaggi. In questo senso l’Accademy di Claudia Koll – da cui proviene suor cristiana – è un esperienza che ha un grande valore nel mondo cattolico. Ma la Tv è il grande teatro delle marionette e la suora con l’abito che canta con il rapper si addice perfettamente al gioco del copione televisivo. La domanda è sempre la stessa: prestarsi a tutto questo aiuta a diffondere il ‘Messaggio’?”.
La domanda allora gliela rigiro immediatamente: tutto questo aiuta ad evangelizzare?
“Tutto dipende da come gestirà il personaggio nei prossimi mesi e se resterà coerente a se stessa. Abbiamo esempi del passato che dicono il contrario: padre Cionfoli dopo l’esibizione a San Remo è tornato alla stato laicale, lasciando l’ordine dei cappuccini. Se Suor Cristiana sarà coerente, le persone che l’hanno seguita rimarranno attratte anche dai contenuti che cerca di veicolare, altrimenti sarà una meteora”.
Però la preghiera del padre nostro in Tv non è da poco conto?
“Certo il padre nostro è un messaggio potentissimo. Però le persone si giudicano nella coerenza tra quello che dicono e quello che fanno. Per questo sospendo il giudizio. Papa Francesco attira tanti fedeli perché è coerente. Non parla tante lingue, non è ritenuto uno dei più insigni teologi in circolazione, eppure riempie le piazze perché è coerente fin dal giorno in cui è salito al Soglio pontificio”.

1 commento:

  1. Sono pienamente concorde sul fatto che vi sia cattivo gusto e che venga espressa fondamentalmente una cattiva ignoranza. Ma la suora che canta o anche la cantante con la barba non è solo questo. Vi è una regia che vuol far crescere sempre più una deriva dove le regole, a partire dalla legge morale, contano sempre meno e l'uomo diventa libero di esprimere la sua superiorità su tutto. Un mondo senza Dio dove nuove Sodoma e Gomorra crescono.

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